CHE COSA NON È IL RAVVEDIMENTO REDENTIVO:
1. Il ravvedimento redentivo non è essere dispiaciuto per i propri peccati (identificabile come rimorso, o pentimento)
"Spesso abbiamo visto la sconfitta ed il dolor
Fuggendo sulla strada del rimorso e dell'error
Uno ad uno sembra che il nemico ci abbia atterrato il cuor"
Questo il testo di un canto che in queste ore mi ritorna alla mente in maniera incessante (ascoltalo qui): https://www.evangelici.info/tu-vivrai
Probabilmente, analizzandoci, scopriremo come sia importante e urgente un risveglio spirituale nella nostra vita, nella nostra comunità.
In questi ultimi tempi tutto concorre ad anestetizzare lo Spirito Santo che è nel credente. La guerra spirituale si è inasprita, considerato che i demoni e il nostro nemico (che si maschera da angelo di luce) comprende che questo sitema di cose sta giungendo al termine.
Cristo è alle porte, eppure, come profetizzato, le influenze malefiche corrompono le adunanze, divorzi, separazioni, carnalità, immoralità, etc. Sembra quasi impresa impossibile distinguere la vita di molti credenti con quella di non credenti (Matteo 25).
Vediamo fratelli cadere uno ad uno in:
Risuonano le parole del profeta: "tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piede fino alla testa non v'è nulla di sano in esso" (Isaia 1:5-6)
I più deboli sono i primi a cadere, il nemico infatti, come un leone ruggente, cerca la preda più debole, poi passa alla prossima.
Così come il nemico ci attacca nella mente nei nostri punti più deboli, ognuno ha i suoi.
Alcuni peccati sono visibili già ora, altri lo saranno dopo.
Ora chi pensa di stare in piedi, come è scritto, badi di non cadere.
Una caduta è quella di illudersi di andare in avanti sentendosi sufficienti e che quei problemi sono toccati ad altri, giustamente da disciplinare, e che tutto sommato ce la possiamo cavare.
Ovviamente le implicazioni e ogni situazione è personale e va curata in diversi modi, ma non è forse vero che i grandi risvegli nascevano da cuori contriti che in comunità, abbandonando per un tempo ogni altra attività, si erano concentrati in un periodo di ravvedimento comunitario?
Spesso si richiede, sacrosantamente, un ravvedimento al peccatore.
Eppure nel resto della comunità si respira giudizio, non pietà, freddezza, non compassione. Anzi, a volte, meglio dimenticarsi il caduto, forse per non soffrire troppo oppure perchè l'amore dei più si va raffreddando.
Ma la vittoria che appartiene a Dio è anche una conquista comunitaria fatta di contrizione e profonda autoanalisi, anche collettiva, certamente non solo collettiva, ma anche collettiva!
Quante volte abbiamo visto invece il procedersi, come se nulla fosse, anche davanti a catastrofi tra fratelli, malattie, separazioni, abbandoni, fornicazione, maldicenza, del programma predisposto?
Come se, ed ha una certa logica umana, il mantenimento del programma, del rituale, fosse l'ancora per restare in piedi, per non far crollare il resto.
Il Signore oggi mi ha fatto sentire molto forte questo:
"arrendetevi, tutti, fermate ogni cosa, ora. Tornate come comunità a cercare la mia faccia, inginocchiatevi, piangete, ravvedetevi, confessate i peccati gli uni gli altri, perdonatevi, ed io vi farò sentire nuovamente la gioia della salvezza. Basta studi, per un tempo riunitevi solo per piangere, pregare ed intercerdere, per voi ed i vostri figli, tornerò ad essere il vostro pimo Amore"
Il Padre nostro esempio di ravvedimento comunitario
"Rimettici i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori". - La consapevolezza della loro colpa è il cruccio quotidiano dei seguaci. Quelli ai quali è concesso vivere in comunione con Gesù senza peccato, peccano ogni giorno per molteplice mancanza di fede, pigrizia nel pregare, indisciplina del corpo, e per molteplice vanità, invidia, odio, ambizione.
Perciò essi chiedono ogni giorno perdono a Dio. Ma Dio vuole esaudire la loro preghiera solo se essi sono pronti a perdonarsi reciprocamente e fraternamente le loro colpe.
Così essi portano insieme la loro colpa, davanti a Dio e chiedono insieme la sua grazia. Dio non perdoni solo il mio peccato a me, ma perdoni a noi il nostro peccato.
Dietrich Bohoeffer - Sequela
Un soffio dal cielo! Ecco quello che in questi giorni come comunità dovremmo invocare e desiderare più di ogni altro. Si veda:
Il popolo digiuna e confessa i suoi peccati
Ed 9:4, ecc.; Sl 106; De 8:2; 1P 5:6
Neemia 9:1 Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d'Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di polvere, per celebrare un digiuno. 2 Quelli che appartenevano alla discendenza d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono davanti a Dio, e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. 3 Si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano, e ascoltarono la lettura del libro della legge del SIGNORE loro Dio, per un quarto della giornata; e per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati, e si prostrarono davanti al SIGNORE loro Dio.
Salmo 106
6 Noi e i nostri padri abbiamo peccato,
abbiamo mancato,
abbiamo fatto il male.
Daniele 9
8 Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te;
9 al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,
Geremia 14
12 - Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica;
se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò;
ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste».
......
20 Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
21 Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
Dio è buono, Cristo vivente!
1. Il ravvedimento redentivo non è essere dispiaciuto per i propri peccati (identificabile come rimorso, o pentimento)
Esposizione del Libro di Neemia
Oratore: D.A. Carson Sermoni esposti durante il Convegno Nazionale 2013 - Torre Pedrera - RIMINI
Leggi qui, dalla Bibbia, il libro di Neemia
PRIMO STUDIO
SECONDO STUDIO
TI ricordi come ti sentivi quando sei stato salvato? Tutto nella vita cristiana era eccitante. Amavi gli inni, i canti, la predicazione della parola di Dio. L'evangelizzazione ti entusiasmava. Come eri contento di poter fare qualcosa per Gesù! Ti piaceva leggere la sua parola, pregare, avere comunione con i credenti.
E oggi? Senti ancora lo stesso entusiasmo, la gioia nei confronti della parola e della preghiera? Quel primo amore è morto e il tuo cristianesimo è diventato un luogo comune?
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