Solo l'ultima di una grande bufala che ad oggi, maggio 2018, ha ripreso vigore, era già successo qualche anno fa, è quella del del cambio ufficiale tra Euro, Lire e Marchi tedeschi. La foto che la accompagnava, vedi qui, citava tra le altre, queste parole "

 

"All’ultimo cambio ufficiale Lire 1000 = 1,01 Marchi - Con l’entrata dell’Euro: Lire 1000 = 0,51 Euro Marchi 1 = 1 Euro - Anche il più idiota avrebbe capito che qualcosa non andava. Ma i professionisti dell’economia della politica delle relazioni internazionali. No non hanno capito nulla. Ma oggi dopo aver rovinato un paese intero si permettono di dare del Dilettante agli altri."

 

La bufala era già apparsa tempo fa con questa veste grafica, vedi qui. Due foto una grande bufala che ha avuto un ottimo "successo" in termini di condivisione e visibilità. Immagini che hanno provocato reazioni, sentimenti e, solo Dio sa in che modo, azioni. Foto condivise che seminano odio su Germania ed Europa, chissà chi ne avrà il vantaggio?

Ora alleghiamo qui la "verità" al riguardo:



 

Ci volevano 1,95583 Marchi per un euro. Questa la verità, una verità che non è stata indagata, molte persone si sono scagliate in un odio verso "poteri forti" Europa, Presidente della Repubblica, etc.
La cosa che stupisce è che molti cristiani, avvisati nella Bibbia della presenza di falsi pastori, abboccano quotidianamente a questi ami e senza colpo ferire si fanno forieri di odio e bugie contaminanti.
Di colpo e con estrema facilità bypassiamo, giustificandolo come farebbe il mondo, insegnamenti Biblici inerenti:

- Non cambiare la verità in bugia
- Avere rispetto per le autorità
- Non usare la lingua per incendiare anime
- Compassione per lo straniero
E tanti altri etc.

Uno spirito, questo del mondo, che pare avere una potenza particolare in questi tempi. L'odio divampa in brevissimo tempo spingendo le persone ad agire come si è voluto indirizzarle. Si veda il risentimento scatenato contro il Presidente della Repubblica Italiana in occasione della recente nomina del Governo. Poliziotti che rilasciano video compromettenti per il loro lavoro, offese gratuite terribili (si faceva riferimento al fratello ucciso per mafia), etc. E' il controllo della mente, spesso tramite bugie, talvolta mischiate con verità. Ricorda qualcosa vero?

La profezia apocalittica in Ap13,16-18 forse riguarda proprio questo asservimento?

L'urgente invito è a verificare ed usare la propria testa controllando nella Bibbia come stanno le cose rispetto al cuore umano. Di più analizziamo se siamo preda di sentimenti e risentimenti non cristiani. Forse il nemico ci ha vinto, lo Spirito Santo in noi si è raffreddato. Fratelli, sorelle viviamo una guerra spirituale. E la battaglia si effettua proprio nel campo in cui possiamo illuderci di avere il controllo: la mente.
Abbiamo bisogno di ritornare a Gesù!

Si consiglia:

 

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alex

Il 13 febbraio 2017 il fondatore e amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg ha ricevuto una lettera dall’Italia. “Nel discorso pubblico dilaga l’odio” era il senso del messaggio. La firma, quella della presidente della Camera Laura Boldrini. Non è cambiato nulla e il 30 gennaio scorso la ministra per l’Innovazione Paola Pisano ha istituito una task force di esperti per capire come contrastare l’odio sui social. Eppure era facile: bastava colpire Facebook sui ricavi, tagliargli la pubblicità. Il 17 giugno, sei fra le principali organizzazioni per i diritti civili degli Stati Uniti hanno lanciato la campagna “Stop Hate for Profit”, basta far soldi sull’odio. Facebook incassa 70 miliardi di dollari l’anno con la pubblicità, c’era scritto sulla pagina manifesto pubblicata dal Los Angeles Times, e li usa “per amplificare le voci dei razzisti, dei violenti e dei negazionisti”. Un'accusa pesante che chiedeva alle aziende una forte azione simbolica: sospendere le inserzioni pubblicitarie a luglio. 

Da quell’appello si è generato un movimento: il boicottaggio pubblicitario delle multinazionali americane ogni giorno ha aggiunto nomi importanti, su tutti la Coca Cola, e adesso si sono aggiunte anche le prime aziende europee (le tedesche Adidas e Puma mentre non si registrano ancora aziende italiane). A Facebook è scattato l’allarme rosso: le cronache sono piene di dettagli di concitate riunioni con gli inserzionisti per convincerli che la piattaforma sta facendo il possibile per contrastare i post violenti ed evitare che compaiano al fianco di spot patinati. Non sembra che basti: qualcuno ha già annunciato che il boicottaggio non durerà un solo mese ma fino a quando Facebook non avrà messo un argine all’odio. 

Subito una rete di profili legati ad una organizzazione di estrema destra che incita alla guerra civile è stata disattivata, ma non basterà neanche questo, la partita infatti è molto più complicata. Sperare che Facebook possa magicamente contenere l’odio che si respira in certi settori della nostra vita reale, è esagerato e quindi sbagliato perché vuol dire ignorarne le vere cause; ma pretendere che Facebook non lo amplifichi è invece doveroso perché farlo ci avvelena. Il problema nasce dal fatto che il modello di business dei social network, il motivo per cui sono formidabili macchine che producono montagne di soldi, è l’engagement, ovvero il fatto che gli algoritmi ci mostrano automaticamente i contenuti che faranno più traffico, quelli che ci terranno incollati al sito. Una volta si diceva che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”: siamo fatti così, è un tema che riguarda la psicologia cognitiva degli esseri umani, questa cosa non l’ha inventata Facebook. Ma è grazie a Facebook che abbiamo la sensazione che cadano moltissimi alberi col risultato che molte più persone tentano  di abbatterli invece di piantarne altri. 

Una rissa, una minaccia, una violenza o anche solo una bufala sono il modo più facile per catturare la nostra attenzione; ma questo inesorabilmente modifica i nostri sentimenti ovvero la nostra visione del mondo; e, rapidamente, distrugge la coesione sociale. Questo sì, deve cambiare. E un mese di boicottaggio non basterà. 

Fonte: la Repubblica 02 luglio 2020

alex

Immigrati versus Carabinieri? Ma è una bufala....
Eppure molti sono stati convinti ad odiare, ancora un pochino di più, lo "straniero".

Il filmato fa impressione, siamo tutti d’accordo, l’avrete sicuramente visto in tanti. Questi ragazzi che con spranghe e bastoni distruggono un’auto dei carabinieri, la forza dei colpi, il rumore del metallo e dei vetri. Tutto molto d’impatto… …finché non notiamo molto chiaramente che si tratta di un set cinematografico, si vedono chiaramente i membri della troupe tenere sollevati i pannelli per la luce e la giraffa del microfono. Un po’ più di attenzione a quello che si posta in giro non farebbe male!

 

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