Tenerlo sempre per mano

Il mio bambino di quattro anni chiede con insistenza di apparecchiare la tavola per gli ospiti.
*Con tutta la sua buona volontà, impugna un cucchiaio di porcellana cinese.
“Attento, è molto fragile”! faccio appena in tempo a dirlo, che egli inciampa, il cucchiaio gli sfugge di mano e si frantuma.

Il bimbo scoppia subito in lacrime e sembra inconsolabile: desiderava fare le cose proprio per bene!
Invece di rimproverarlo, vado a prendere la salsiera appaiata al cucchiaio e, asciugandogli le lacrime, gli dico: “Tieni, ma fa molta attenzione a portarla in tavola”.

Qual è stata la sua reazione?
Con una mano ha preso la salsiera e con l’altra ha preso la mia mano per farsi accompagnare in sala da pranzo.

Che lezione per me, e che esempio per ciascuno di noi!
Quante cose vanno in pezzi nella nostra vita, spesso per colpa nostra!

Dio, più che rimproverarci per la nostra mancanza di saggezza, vuole che prendiamo coscienza del bisogno che abbiamo in Lui.
Per mezzo del sacrificio di Cristo Egli ha provveduto al perdono dei nostri peccati, siano essi stati commessi prima o dopo la nostra conversione.

L’albero del Ténéré

Salmo 1:1-3; Geremia 17:13

Soprannominato “il deserto nel deserto”, il Ténéré è una delle zone più ingrate della terra. Si tratta di un territorio di 400.000 km quadrati situato nel deserto del Sahara, che ha una superficie di 8 milioni di km quadrati.

Circa quarant’anni fa, nel deserto del Ténéré c’era una sola pianta: un albero di acacia. Purtroppo, nel 1973, un camionista maldestro ha cozzato contro di essa abbattendola. Recuperato con cura, l’albero è stato collocato nel Museo Nazionale di Niamey, in Niger. Per capire come sia stato possibile che quell’acacia fosse cresciuta in un territorio così arido, si è scavato fin dove arrivava la sua radice più pro fonda.

Dove sono le Bibbie?

In molti paesi non c’è liberà religiosa, la Bibbia è un libro raro. Certi credenti cristiani sarebbero disposti a pagare diversi mesi di salario pur di procurarsene una, così ricopiano a mano qualche pagina del Santo libro.

Nel nostro paese, invece, in una casa possono esserci anche cinque o sei Bibbie; ma dove sono? Una forse è dentro uno scatolone in soffitta, un’altra nel baule del nonno, un’altra in libreria ma non si sa bene dove…

Ma la domenica, quando si va in chiesa, bisognerebbe pure averne una!

La domenica?

Non pensateci nemmeno! E’ l’unico giorno in cui si può dormire fino a tardi e approfittare per svagarsi. E la sera dopo non si dovrebbe fare una lettura in famiglia?

Impossibile; i ragazzi hanno da finire i compiti, e poi c’è sempre un programma in televisione che non si vuole perdere.

Resistete: Incisa sul muro di una prigione

Su una pietra della celebre torre di Costanza, una mano pia ha inciso, oltre 250 anni fa, una parola che sfida il tempo: RESISTETE.

Con una straordinaria eloquenza, nella sua brevità, questa parola rappresenta il riassunto di tutto ciò che i martiri cristiani sopportarono in quel tempo.

Quella parola fu incisa da Maria Durand, una contadina francese, probabilmente con un ago, mentre era in carcere a causa della sua fede in Cristo.

L’esortazione era rivolta alle sue compagne di prigionia che sarebbero rimaste dopo di lei nella torre, ma è rivolta anche a noi.

Per la grazia di Dio, nel nostro paese non siamo in circostanze tali da dover resistere a una dittatura che perseguita.

Ero un “hooligan” - da teppista a cristiano

Olivier S. era un hooligan, un teppista. Dopo ogni partita di calcio partecipava ai tafferugli contro i tifosi avversari e la polizia. La violenza, l’alcol e l’odio sono stati i suoi compagni di gioventù. A diciassette anni, Olivier si ritrova per la prima volta in prigione. Scontata la pena, ritorna alla violenza. Col passare dei mesi, Olivier si sente sempre peggio e gli sembra di essere entrato in un vicolo cieco. Deve trascorrere un certo tempo in clinica per disintossicarsi.

La mia sicurezza nelle fiamme

Forse questo breve racconto vi farà sorridere. Erano mesi che i miei genitori mi invitavano a fare quel passo, ma non mi avevano costretto, perché volevano che prendessi io stesso la decisione. Quando finalmente la presi, mio padre portò in giardino un cestino pieno di carta. Mia sorella e mio fratello vennero ad incoraggiarmi. Mio padre diede fuoco alla carta e, quando si alzarono le prime fiamme, vi gettai quell’oggetto a cui tenevo tanto.

Di che cosa si trattava? Che età avevo? Avevo cinque anni ed era il mio succhiotto di gomma che avevo deciso di bruciare, e che fino a quel momento mi aveva dato un senso di sicurezza.

Non ero mai andato a letto senza, ed ora la mia sicurezza se ne andava nelle fiamme.

Dovevo imparare a vivere senza il mio succhiotto. Diventando adulto e cristiano, ho dovuto fare delle scelte difficili per il Signore. Ho dovuto imparare ad abbandonare i rifugi che trovavo in famiglia e a porre personalmente la fiducia in Dio per ogni nuova situazione. È un apprendistato che dura ancora oggi.

Fede o credulità (religione)?

Per avvicinarci a Dio, bisogna per forza lasciarsi “fondere nello stampo” di una religione o di una setta? Gesù Cristo si è opposto con vigore alle forme e alle tradizioni; Egli riprendeva i maestri religiosi del Suo tempo perché impedivano alla gente di avvicinarsi a Dio - Matteo 6

Ognuno può andare a Dio così com’è, non per trovare una religione, ma per avere una relazione vivente con Lui Ognuno può invocarlo con la preghiera, confessargli i peccati commessi, parlargli delle angosce, delle paure, dei dispiaceri che opprimono il cuore e la coscienza, e seguire con fiducia le Sue indicazioni e le soluzioni che propone.

Marcio dentro

Con una spaventosa caduta, l’albero più bello del giardino si abbatté al suolo durante una tempesta. Quando tornò la calma, Piero uscì per valutare il danno.

Esaminando il tronco, si rese conto che la burrasca non era stata l’unica causa dell’accaduto. L’interno del tronco era malato.

Si ricordò che una volta, quando era ancora bambino, aveva tagliato la corteccia dell’albero con un’ascia. A quell’epoca l’albero era ancora giovane, ma a lungo andare il danno aveva portato delle conseguenze; qualche microrganismo si era infiltrato, e l’albero aveva cominciato a marcire all’interno. Nonostante ciò era cresciuto e sembrava forte, ma nel giorno della tempesta fu sradicato a causa della sua debolezza nascosta.

Anche noi cristiani possiamo cadere se siamo deboli spiritualmente.

Una cattiva abitudine può corrodere il nostro vigore spirituale.

Un peccato nascosto o una cattiva coscienza possono contribuire a indebolire la nostra  resistenza al male.

Come si formano le perle

Se un granello di sabbia s’introduce in un’ostrica, provoca una tale irritazione che questa tenta subito di sbarazzarsi del corpo estraneo.

Non riuscendovi, l’avvolge di madre perla.

E’ così che si forma una perla.

Quanti “granelli di sabbia” s’introducono nelle nostre vite! Malattie, problemi famigliari, preoccupazioni di lavoro, difficoltà nei rapporti coi nostri simili...

Chiediamo a Dio di agire in noi, per ché ciascuno di questi problemi che ci fanno soffrire diventi una perla preziosa

Mi rivolgono un’osservazione poco gradita che non ho meritato?

Ecco il granello di sabbia che mi ferisce.

Se rispondo con dolcezza, se accetto umilmente l’ingiustizia, produco una perla preziosa.

Problemi familiari o finanziari vengono a sconvolgere i miei progetti più belli?

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