2 Corinzi 6:11-7:1 - Non vi mettete con gli infedeli - Cosa significa? E chi sono gli infedeli? Quali applicazioni?

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2° Corinzi 6:11-7:1 - Proseguendo nello studio della 2° lettera ai Corinzi scopriamo come l'apostolo Paolo aveva a cuore questa chiesa locale. Nella grande sincerità, rispetto libertà e fermezza Paolo invita ad allargare il cuore negli affetti verso le persone. Nello stesso tempo allerta sul "mettersi" con gli infedeli. Ma chi sono gli infedeli e cosa significa non "mettersi" con loro? Quali applicazioni pratiche si possono estrapolare anche per i discepoli di Gesù dei giorni di oggi? Scopriamoli, con la guida dello Spirito Santo, insieme al fratello Giuseppe.

--- Giuseppe Martelli ---
Roma 8 gennaio 2016

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Ritratto di alex

Is 30:1 Guai, dice il SIGNORE, ai figli ribelli
che formano dei disegni, ma senza di me,
che contraggono alleanze, ma senza il mio Spirito,
per accumulare peccato su peccato;
2 che vanno giù in Egitto senza aver consultato la mia bocca,
per rifugiarsi sotto la protezione del faraone,
e cercare riparo all'ombra dell'Egitto!
3 La protezione del faraone vi tornerà a confusione,
e il riparo all'ombra dell'Egitto, a vergogna.

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  • - Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?
    - E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele?
    - E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
    «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.

    2Corinzi 6:14
  • Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi. (Filippesi 4:9)
    Ecco qui come in un versetto molto chiaro, accompagnato nella Bibbia da molti altri, il Signore, per bocca dell'apostolo Paolo, ci fa arrivare un messaggio cristallino.
     
    Un concetto che Cristo vuole radicare nel cuore di quanti dichiarano di essere stati salvati da Cristo.
    Un insegnamento per tutti i membri della chiesa di Cristo.
  • Nel nostro cammino con il Signore non sempre siamo pronti ad accettare lo svolgersi dei suoi piani per noi, soprattutto quando questi prevedono di affrontare esperienze di sofferenza. A ciò che Dio vuole per il nostro bene, contrapponiamo la nostra visione personale di bene. La Croce è là a mostrarci che "le cose di Dio" vanno in senso contrario ai nostri desideri, ma solo in quelle "cose" si realizzano le benedizioni.

  • Che cosa hai imparato dalla tua sofferenza? Prima di tutto a conoscere te stesso. Fintanto che tu non avevi sofferto, vivevi alla superficie di te stesso. Tu t'ignoravi completamente. La sofferenza ha rivelato il tuo carattere.
  • La domanda a cui prestare maggiore attenzione è la seguente: "Come posso intrattenere una relazione con Dio in modo tale da vivere una vita leale con la sua volontà?". Gesù stesso ci ha dato la risposta: "Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci.

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