Filippesi 3:12-16 - Continuando il cammino - Nicola Berretta
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Filippesi 1:20-21 - Secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di nulla; ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
È l'apostolo Paolo che parla in questi versi, e lui aveva vissuto in modo da avere una vita che conta, una vita con frutto che dura tutta l'eternità.
Quindi Paolo poteva lasciare questa vita sulla terra con gioia.
Per Paolo la sola cosa importante è che Cristo fosse predicato, non cercava nulla per se stesso, lui voleva che il suo Signore fosse annunciato.
In questi versi che abbiamo letto Paolo si trovava in prigione.
Paolo aveva una fervida attesa di trovarsi davanti a Cristo senza essere svergognato.
Paolo viveva per trovarsi davanti a Cristo.
Filippesi 1:27-30 - Vivere il Vangelo - "Soltanto, comportatevi in modo degno del Vangelo di Cristo". Questa è la chiamata che ci è rivolta ed è una chiamata a combattere.
Filippesi 1:9-11 - Sempre meno o sempre più? Come descriveresti l'andamento del tuo amore per il Signore? Questa preghiera ci sfida ad alimentare il nostro amore affinché i nostri giorni migliori in Cristo e per Cristo ci stiano davanti e non alle spalle.
Filippesi 3:5-16 - C’è chi ha vissuto la terribile esperienza di rendersi conto di aver investito tutti i risparmi di una vita in “titoli spazzatura”, privi cioè di alcun valore reale, per cui si è ritrovato da un giorno all’altro ridotto sul lastrico. Che dire però dei nostri investimenti che guardano all’eternità? Hai mai pensato che forse stai commettendo uno sbaglio analogo d’investimento in azioni prive di valore?
I "SOLTANTO" di Dio non sono un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Fra il 1963 e il 1966, mentre studiavo all'Università di Basilea in Svizzera, io e mia moglie fummo invitati a frequentare un gruppo di studio biblico che s'incontrava il venerdì sera.
Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.
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