"Perchè guardi la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello e non scorgi la trave che è nel tuo occhio?" - Uno dei passi più famosi della Bibbia, ma cosa significa? Farsi i propri affari? Giudicare? Si, no? Scopriamo, per metterle in pratica, queste importante informazioni e comandamenti lasciati da Gesù ai suoi discepoli.
Matteo 7 dal versetto 1 al versetto 14.
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Roma 16.12.2007
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La beatitudine cos'è?
La beatitudine, cioè la condizione di intenza e costante felicità, di intima soddisfazione e di appagamento interiore, non deriva da ciò che si ha, ma da ciò che si è, non da quanto si possiede, ma dalla visione di Dio che rimane inalterata anche fra difficoltà e sofferenze. Pertanto la felicità, la beatitudine, non dipende dall'assenza di guai, di dolori, di contrasti o di problemi, che purtroppo travagliano la vita di tutti noi, ma da una relazione vera e profonda con Dio, il quale soffre con noi, piange con noi, porta i nostri pesi e ci offre la sua consolazione, il suo aiuto, il suo amore.
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Le beatitudini
La felicità personale, la tranquillità, la serenità, la pace interiore sono i beni per cui gli uomini si impegnano, si affaticano e lottano durante la vita e che non raggiungono perchè percorrono strade che non conducono al bene desiderato.
Così la felicità appare sempre lontana, irraggiungibile, posta davanti a noi ma non a nostra disposizione, sfuggevole, qualche volta apparentemente presente ma di breve durata.
L'uomo la insegue, la persegue con qualsiasi mezzo, ricorrendo anche a mezzi illeciti, per poi rimanere deluso e a mani vuote.
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