L'ottavo è uno dei Salmi del salterio in cui Davide, il compositore, esprime la sua gioia e la sua gratitudine verso il Creatore dei cieli e della terra, esprimendo la sua natura riflessiva e poetica: egli non è soltanto il condottiero d'Israele, ma anche il poeta tenero e sensibile che sa esternare pensieri sublimi verso il proprio Creatore, ammirando l'opera della creazione e le perfezioni della natura di Dio, punto d'osservazione ideale per considerare la natura umana.
Il desiderio dell'approvazione
Quanti servitori sono, nell'uomo, al servizio del suo ego? Del suo "io"? Nominarli tutti richiederebbe un libro'. ma ne nomineremo uno come tipo o simbolo di tutti gli altri: il desiderio dell'approvazione della società.
Ciò non è male in sè stesso e sarebbe perfettamente innocente se vivessimo in un mondo senza peccato ma dato che la razza umana è caduta allontanandosi da Dio e si è unita ai suoi nemici, per essere amico del mondo bisogna anche essere collaboratore col male nemico di Dio. Eppure il desiderio di piacere agli uomini è dietro a tutti gli atti della società, da quella
della più alta civilizzazione a quelli più bassi in cui si trovi la vita umana. Nessuno puo sfuggirvi il fuorilegge che sfugge alle regole della società ed il filosofo che si solleva con i suoi pensieri al di sopra del livello normale sembrano essere sfuggiti al laccio: ma in realtà hanno semplicemente ristretto la cerchia di persone a cui desiderano piacere.
Il fuorilegge ha i suoi complici davanti ai quali desidera brillare; il filosofo ha la sua piccola corte di pensatori superiori, la cui approvazione gli è necessaria per poter essrne felice. Per ambedue il motivo fondamentale rimane intatto.
Ognuno trae la sua pace dal pensare che gode la stima dei suoi simili, sebbene ognuno consideri tutta la faccenda a modo suo.
Ognuno guarda il suo simile poichè non ha nessun altro a cui guardare.
Davide poteva dire: "Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te", ma i figli di questo mondo non hanno Dio' hanno solo i loro simili, e camminano sostenendosi
l'un l'altro e guardandosi l'un l'altro per sentirsi al sicuro, come bambini spaventati. Ma la loro speranza li deluderà, poichè essi somigliano ad un gruppo di uomini, nessuno dei quali abbia imparato a gmdare un apparecchio, e che all'improvviso si trovino senza pilota si guardino gli uni gli altri per scorgere chi li potrà condurre salvi a terra. La loro fiducia disperata, ma errata, non potrà preservarli dal disastro che certamente seguirà.
Come possiamo sradicare questo desiderio di piacere agli uomini, così profondamente radicato in noi e come possiamo mutare l'impulso della nostra vita dal compiacere gli uomini al compiacere Dio? Ebbene, nessuno può farlo da solo, nè con laiuto di altri, nè per educazione, per studio o per mezzo di qualsiasi altro metodo conosciuto sotto il sole. Ciò che è necessario è un capovolgimento della natura (una natura caduta non riesce da sola altro che a peggiorarsi) e questo capovolgimento deve avvenire per mezzo di un atto soprannaturale. È un atto che lo Spirito adempie per mezzo della potenza dell'Evangelo, quando questo è ricevuto con fede vivente. Allora egli sostituisce al vecchio il nuovo. Allora Egli invade la vita
come la luce del sole invade un paesaggio e spazza via le aspirazioni di prima, come la luce allontana le tenebre dal cielo.
La maniera in cui opera nell'esperienza è un po' la· seguente: l'uomo che crede è sommerso improvvisamente dal sentimento potente che l'unica cosa che importa è Dio: ben presto questo sentimento influenza la sua mente e condiziona tutti i suoi giudizi e tutte le sue valutazioni. Ora si sente liberato dalla schiavitù di ciò che la gente può pensare. Un desiderio incontenibile di piacere a Dio lo invade e ben presto si rende conto che ciò che ama soprattutto è la sicurezza di piacere al Padre che è nel cielo.
dal capitolo: in parole o petenza?
del libro: La conquista divina
A.W. Tozer
qui il libro in pdf
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fonte: Grafica Cristiana
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