Di seguito l'interessante presentazione del libro: Alla ricerca del continente della gioia. L'autore è di ambiente cattolico, seguiamo il consiglio Paolino di ritenere il bene di ogni cosa, ed è assolutamente godibile per la profondità delle riflessioni largamente condivisibili. Conoscersi per evolvere sembra essere una buon consiglio, conoscersi in giornaliere meditazioni davanti la Parola per evolvere nella comunione con il Signore è il Consiglio!

L'esposizione usa un linguaggio a noi evangelici poco famigliare.
Delle possibili critiche alla sua visione che di fatto è "ottimistica", sono rilevabili laddove si presenta la nostra epoca come il culmine di un comportamento aberrante (l'io egoico-bellico) che si è manifestato in vari modi nella storia ed ora giunge al suo culmine. Questa potrebbe essere considerata una visione "partigiana", vissuta cioè da uomo "occidentale", ovvero chi è solo parte di quel singolo miliardo di persone, dimenticandosi degli altri 7 miliardi che vivono nei paesi culturalmente non-occidentali e che non vedono la storia attuale come la catarsi finale, ma come il preludio di una loro conquista, nel proseguo della solita logica egoico-bellica che ha attraversato millenni della nostra storia, a partire dal neolitico, e che continuerà ancora, nonostante noi.
Come successe con l'impero romano soppiantato dai barbari...


Interessante la riflessione sull'essere egoico-bellici pur essendo "cristiani" o pacifisti. Ed anche quando si parla di persone dedite a fare il bene senza che nessuno chieda mai loro "tu come stai?".

Merita l'ascolto e la lettura.

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Stiamo attraversando la più profonda crisi antropologica di tutta la nostra storia. In questo libro si tenta di mostrare che questa può essere una buona notizia, a condizione che ci si predisponga a radicali mutamenti mentali, culturali e politici.

 

Nel nostro tempo risulta sempre più difficile parlare di qualsiasi argomento in modo serio e convincente. Ogni tematica viene infatti disintegrata e falsificata in una miriade di opinioni sempre più labili e sempre meno fondate. La verifica concettuale di queste opinioni non è quasi mai richiesta, né tantomeno la loro verifica esistenziale. In realtà, l'elaborazione del pensiero del XXI secolo dovrebbe procedere come una sintesi tra teoria e pratica, tra idee e cammini di vita concreta, condivisa e visibile. Questa concezione di un pensiero chiamato a farsi vita è al cuore stesso della Rivelazione cristiana di un Verbo divino che si incarna, appunto, e si rivela.
Il volume è articolato in tre parti:

  • Fondamenti e pratiche (con quattro «stazioni» verso la gioia);
  • Le conseguenze (nei diversi ambiti: della fede, della tecnica, economico-sociale ecc.);
  • I presupposti poetici e spirituali (saggi su Hillesum, Jung, Gatto, Dickinson, Campana, Luzi, Heidegger).

 

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Inviato da alex il

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