Riceviamo e condividiamo la notizia pervenuta da Compassion Italia - In quella che avrebbe dovuto essere una domenica di preghiera e celebrazione della risurrezione di Gesù, centinaia di cristiani in Sri Lanka hanno perso la vita in attacchi terroristici contro chiese. Questo Paese è uno dei più difficili e poveri in cui operiamo. Conflitti, attacchi e miseria segnano quotidianamente la vita della popolazione.
Nigeria del Nord: cristiani sotto assedio
Solo poche settimane dopo le terribili stragi di Natale, nuovi devastanti attacchi hanno seminato morte e distruzione.
Il governo federale nigeriano, guidato da un Presidente cristiano, non sembra in grado di gestire l'emergenza.
Negli ultimi tre giorni, i cristiani assassinati, in diversi attacchi ed in diversi Stati della Nigeria, ha raggiunto quota 215, con l'attentato più grave avvenuto a Kano.
Negli ultimi anni, il numero di nigeriani cristiani costretti a fuggire dal loro Paese a causa delle persecuzioni religiose non ha fatto altro che crescere.
L'organizzazione fondamentalista Boko Haram, rivendicando gli attacchi, ha ribadito l'obiettivo di cacciare tutti i cristiani dal Nord della Nigeria.
La situazione è gravissima, eppure sostanzialmente ignorata dalla comunità internazionale. La polveriera nigeriana, di cui da anni si denunciano pericolosità e asprezza, sembra ormai esplosa, il numero di nigeriani fuggiti verso l'Europa, già piuttosto alto, è destinato ad impennarsi e senza un intervento da parte della comunità internazionale, il rischio che si arrivi ad una vera e propria pulizia etnica è altissimo.
Fonte: Blogosfere- Accedi o registrati per inserire commenti.
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26.12.2012 - strage di Natale, cristiani sotto attacco
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Tre Chiese sono state oggetto di altrettanti attacchi terroristici, mentre numerosi scontri interreligiosi hanno insaguinato diverse regioni del Paese: il bilancio finale potrebbe superare i cento morti.
L'attentato più sanguinoso è stato rivendicato dal gruppo fondamentalista islamista Boko Haram ed ha provocato 35 morti, tra i fedeli che uscivano dalla Chiesa Cattolica di Madalla, nello Stato del Niger.
Tra gli altri Stati più colpiti della Federazione Nigeriana, c'è ancora una volta quello del Plateau, col suo capoluogo Jos, forse il simbolo delle violenze interreligiose che da ormai anni insaguinano il Paese.
La Nigeria è un Paese fortemente diviso e intriso di tensioni che la sua struttura federale, anziché attenuare sembra contribuire ad acuire.
Il nuovo Presidente Goodluck Jonathan, cristiano del sud, si trova a fronteggiare un Paese nel quale un numero crescente di Stati a maggioranza musulmana ha deciso di abbracciare la Legge islamica.
Il contesto nigeriano è un'autentica polveriera, dove il valore della vita umana è costantemente calpestato.
Tre anni fa, nella sola zona di Jos, gli scontri tra cristiani e musulmani avevano provocato mille morti in un solo giorno.
Nelle zone del petrolio, il dramma ha invece l'aspetto di una permanente catastrofe ecologica e sociale.
L'anno scorso il Paese era stato colpito anche da una grave epidemia di colera.
E dopo le ultime elezioni presidenziali, le proteste e gli scontri avevano provocato qualcosa come 800 morti in soli tre giorni.
27.04.2011 - Nigeria, strage di 500 cristiani
Aggiornamento tristissimo delle recenti stragi commesse in Nigeria dalle tribù del nordest, divise da quelle del sudovest sia per storiche guerre tribali sia per la diversità religiosa (per maggiori informazioni vedere questo mio recente post).
Dopo la vittoria del candidato presidenziale cristiano Goodluck Jonathan sono cominciati i pogrom contro i cristiani nelle zone musulmane. Come si vede nella fotografia, la situazione in Nigeria è tremenda e merita un'estrema attenzione, visto che in Nigeria ENI ha importanti concessioni petrolifere, visto che la Nigeria sarebbe potenzialmente ricca, visto che 130 milioni di abitanti costretti alla fuga a causa della pulizia etnico-religiosa sarebbero una ulteriore bomba demografica sia nelle nazioni africane vicine sia negli altri continenti.
Fonte: la pulce di voltare
Strage di cristiani in Nigeria: 500 uccisi a colpi di machete
È di 500 morti, tra cui molte donne e bambini, il bilancio della nuova ondata di violenze contro i cristiani in Nigeria. «Abbiamo compiuto 95 arresti» ha detto il governatore dello stato centrale di Platea, Dan Manjang, «ma allo stesso tempo più di 500 persone sono state uccise dai nomadi Fulani». Il riferimento è alle tribù nomadi musulmane, che, secondo le testimonianze, sono scesi durante la notte dalle montagne su tre villaggi alle porte della città di Jos. Sparando hanno costretto gli abitanti a uscire dalle abitazioni e li hanno massacrati a colpi di machete.
Teatro della peggiore carneficina è stato il villaggio di Dogo Nahava a sud di Jos. Il presidente ad interim, Goodluck Jonathan, ha dichiarato di aver «collocato tutte le forze di sicurezza a Plateau e nelle regioni vicine in stato di massima allerta in modo di evitare qualsiasi estensione del conflitto». La situazione nel Paese è sempre più tesa da quando il 9 febbraio scorso il vicepresidente Goodluck Jonathan è stato nominato presidente provvisorio in vista delle prossime elezioni presidenziali nel primo semestre 2011. Il rientro a sorpresa poi dell'ex presidente Umaru Yar'adua. Musulmano del sud, ha poi accentuato il clima di violenza, dal momento che Jonathan, cristiano, ha dichiarato di non voler lasciare la carica.
Fonte: Il sole 24 ore