Giobbe descrive la via degli empi

(Ec 4:1; 8:11-14)(Gr 12:1-3; Sl 37; 73)

 24:1 «Perché non sono dall'Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia?

Perché quelli che lo conoscono non vedono quei giorni?

 24:2 Gli empi spostano i confini,

rapiscono greggi e le conducono al pascolo;

 24:3 portano via l'asino dell'orfano,

prendono in pegno il bue della vedova;

 24:4 mandano via dalla strada i bisognosi,

i poveri del paese si nascondono tutti insieme.

 24:5 Eccoli, che come onagri del deserto

escono al loro lavoro in cerca di cibo;

solo il deserto dà pane ai loro figli.

 24:6 Raccolgono nei campi la loro pastura,

racimolano nella vigna dell'empio;

 24:7 passano la notte nudi, senza vestito,

senza una coperta che li ripari dal freddo.

 24:8 Bagnati dagli acquazzoni di montagna,

per mancanza di rifugi, si stringono alle rocce.

 24:9 Ce n'è di quelli che strappano dalla mammella l'orfano,

che prendono pegni dai poveri!

 24:10 E questi se ne vanno, nudi,

senza vestiti;

hanno fame, e portano i covoni.

 24:11 Fanno l'olio nel recinto dell'empio;

calcano l'uva nel tino e patiscono la sete.

 24:12 Sale dalle città il gemito dei moribondi;

i feriti implorano aiuto,

e Dio non si cura di queste infamie!

 24:13 Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce,

non ne conoscono le vie,

non ne battono i sentieri.

 24:14 L'assassino si alza sul far del giorno;

ammazza il misero e il povero;

e la notte fa il ladro.

 24:15 L'occhio dell'adultero spia il crepuscolo,

dicendo: "Nessuno mi vedrà!"

e si copre con un fazzoletto il volto.

 24:16 I ladri, di notte, sfondano le case;

di giorno, si tengono rinchiusi;

non conoscono la luce.

 24:17 Il mattino è per essi come ombra di morte;

appena lo scorgono provano i terrori del buio.

 24:18 Voi dite: "L'empio è un fuscello sulla faccia delle acque;

la sua parte sulla terra è maledetta;

non prenderà più la via delle vigne".

 24:19 Come la siccità e il calore assorbono le acque della neve,

così il soggiorno dei morti inghiotte chi ha peccato.

 24:20 Il grembo che lo portò,

lo dimentica;

i vermi ne fanno il loro pasto delizioso,

nessuno più lo ricorda.

L'iniquo sarà troncato come un albero:

 24:21 egli che divorava la sterile,

priva di figli,

e non faceva del bene alla vedova!

 24:22 Invece, Dio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti,

i quali risorgono, quand'ormai disperavano della vita.

 24:23 Dà loro sicurezza, fiducia,

e i suoi occhi vegliano sul loro cammino.

 24:24 Salgono in alto, poi scompaiono a un tratto;

cadono, sono mietuti come gli altri mortali;

sono falciati come le spighe del grano maturo.

 24:25 Se così non è, chi mi smentirà,

chi annienterà il mio dire?»

 

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