Efesini 6:12 - Il nostro combattimento non è contro carne e sangue

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“Avevo una forza che non era mia, era come se qualcuno si fosse impossessato di me”. È la dichiarazione di Martina, la madre di Elena… la piccola uccisa in Sicilia.
Ha agito come se non fosse lei, come se avesse avuto una forza sovrannaturale alla quale non ha potuto resistere e non c’è stato un pensiero che l’ha potuta frenare. Era come annebbiata”. Ha detto il suo avvocato.

Parole da brivido che fanno arrabbiare molti che pensano siano solo delle scuse.
Purtroppo la società ha perso cognizione di una grande verità: esistono forze malvagie che ottenebrano le menti delle persone.
Questo non da nessun alibi alla madre, giustizia deve essere fatta ma… riflettiamo.

Una madre che uccide la sua figlia è oltre l’umano. Una madre avvelenata dalla gelosia e dal rancore verso il suo ex compagno. Un veleno di un terrible serpente.
Il vero nemico in tutta questa storia non è la mamma ma le forze del male (ripeto per non creare equivoci, giustizia deve essere fatta senza nessuno sconto).
Paolo dirà che il nostro combattimento non è contro carne e sangue ma contro i principati, le potenze e i dominatori di questo mondo di tenebre. (Efesini 6:12)

Fantascienza? Niente affatto.
Una realtà sempre più presente!
L’unico rimedio a tutto questo è appartenere ad un altro regno. Un regno dove governa il Re Gesù Cristo. Lui è amore e luce.

Un regno dove gli ultimi sono i primi e chi vuole essere il primo è il servo di tutti.
Un regno di giustizia e pace.
Elena questo mondo non era degno di te ma non è questa l’ultima parola. 



Dio ci benedica,
Antonio Morra

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