La Riforma protestante - Fares Marzone

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L'importanza storica e teologica, i risultati, i limiti e… l'Italia?!

Descrizione - Dall'Introduzione.

Ci sono degli anni che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'umanità i cui anniversari vengono celebrati in pompa magna. A volte hanno a che fare con eventi particolarmente significativi di una nazione o di persone che hanno apportato dei notevoli cambiamenti all'umanità.
 
Di sicuro il 2017 è uno di questi, visto che ricorre il quinto centenario della nascita della Riforma grazie ad un uomo, Lutero, che, nelle parole di un professore cattolico, «simbolizza la più grande crisi della storia del cristianesimo».
 
È soprattutto a lui e a Calvino che, nonostante i loro limiti e il fatto che fossero uomini del loro tempo e non avessero programmato niente in tal senso, dobbiamo la rinascita della Chiesa; e questo grazie alla loro determinazione eccezionale, frutto in primo luogo dell'opera di Dio, del suo straordinario intervento nella loro vita e della susseguente chiamata a una varietà di ministeri che ha cambiato il corso della storia.
 
Infatti, in secondo luogo, questi due uomini, pur non detenendo nessun potere militare o politico, hanno influenzato con le loro parole e i loro scritti, e con il loro esempio, non solo la loro epoca ma anche quelle successive a livello spirituale, sociale, culturale e politico, anche se credo sia valida la riflessione del prof. Paolo Ricca con riferimento a loro e agli altri Riformatori: «... ritengo che la Riforma sia stata un'opera di Dio... i riformatori hanno subìto la Riforma, non l'hanno fatta».
 
Questa Riforma non è nata per delle critiche mosse da Lutero alla chiesa Cattolico-romana quanto piuttosto da una profonda riflessione biblica sui testi della Scrittura grazie alla quale Lutero aveva scoperto il vangelo della grazia immeritata e gratuita di Dio.
 

 

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