Il ritorno degli Ebrei nella terra promessa

Il ristabilimento della nazione di Israele e il miracoloso ritorno dei suoi cittadini sparsi in tutto il mondo fa capire che Dio non ha cambiato opinione riguardo al "Suo popolo, che ha preconosciuto".

L'interesse per Israele non può limitarsi al passato prima di Cristo e al futuro dopo il rapimento della Chiesa, perché quello che sta avvenendo oggi nella terra promessa ad Abramo non merita soltanto riflessione, ma richiede anche decisione.

Fonte: http://www.ilcristiano.it/

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Amos 9 : ..."Ecco verranno giorni, dice il Signore in cui chi ara s'incontrera' con chi miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme; dai monti stillera' il vino nuovo e colera' giu' per le colline. Faro' tornare gli esuli del mio popolo Israele e ricostruiranno le citta' devastate e vi abiteranno ........ Li piantero' nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo che io ho concesso loro, dice il Signore tuo Dio"

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"Ricordati di queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu sei il mio servo, Israele, tu non sarai da me dimenticato" (Isaia 44:21). In questo versetto ci sono tre indicativi e un imperativo. I tre indicativi sono: io ti ho formato (passato), tu sei il mio servo (presente), tu non sarai da me dimenticato (futuro). E' in conseguenza di questi fatti che Dio rivolge a Israele l'imperativo: Ricordati di queste cose! "Ricordati di quello che ti ho detto - sembra dire il Signore - perché sono cose che ho detto a te e non ad altri, e queste parole sono per te un incarico da svolgere. Sappi comunque che il tuo presente di servizio è rinserrato tra un passato e un futuro che non dipendono da te. Io ti ho formato, io non ti dimenticherò.
"Io non ti dimenticherò", questa è la spiegazione del mistero della sopravvivenza del popolo ebraico. E' la memoria di Dio che mantiene in vita il popolo ebraico per il semplice fatto che è dalla memoria di Dio che il popolo è nato. Ad Abraamo Dio aveva promesso: "Io farò di te una grande nazione" (Genesi 12:2), ma in tutto il tempo dei patriarchi questa nazione non si è vista. La nazione si è formata nel periodo della schiavitù d'Egitto, in un periodo di quattrocento anni trascorso senza profeti e senza rivelazioni, in cui gli ebrei avevano certamente fatto in tempo a dimenticare la storia dei loro antenati. Il mistero della sopravvivenza del popolo ebraico era già presente. Ma la sua spiegazione non è difficile:
    "Durante quel tempo, che fu lungo, il re d'Egitto morì. I figli d'Israele gemevano a causa della schiavitù e alzavano delle grida; e le grida che la schiavitù strappava loro salirono a Dio. Dio udì i loro gemiti. Dio si ricordò del suo patto con Abraamo, con Isacco e con Giacobbe. Dio vide i figli d'Israele e ne ebbe compassione" (Esodo 2:23-25).
Il Signore si ricordò del suo patto con Abraamo, con Isacco e con Giacobbe, e tra le doglie delle dieci piaghe d'Egitto e con Mosè come levatrice il Signore portò alla luce la nazione d'Israele. Perché meravigliarsi allora della sopravvivenza del popolo ebraico? Ci sarebbe da sorprendersi del contrario. Dio ha memoria ed è fedele, cioè non solo si ricorda delle promesse che ha fatto, ma anche le mantiene.
Se dunque la ragione ultima della sopravvivenza del popolo ebraico sta nell'indefettibile volontà di Dio, la radice profonda dell'antisemitismo non può che trovarsi nella resistenza tenace a questa volontà. E' una resistenza che naturalmente non esce dall'ambito creaturale, ma neppure resta nell'ambito esclusivamente umano, perché i nemici di Dio, e quindi del Suo popolo, sono anche spirituali.


I lettori interessati possono ricevere in dono una copia gratuita del libro "Dio ha scelto Israele".
Come forma di "pagamento" si richiede soltanto di fare un'offerta di almeno 10 euro a un ente di soccorso israeliano, come per esempio Magen David Adom o Yad Eliezer.
L'impegno è esclusivamente morale, quindi non è necessario darcene conferma.
Per ricevere il libro è sufficiente scrivere all'autore del libro da questo link indicando come oggetto LIBRO e come testo nome, cognome e indirizzo del destinatario.

alex

BOLOGNA - Sabato 23 ottobre, con inizio alle 16, si svolgerà la conferenza sul tema "Dio ha scelto Israele". Relatore dell'incontro sarà Marcello Cicchese, autore del libro omonimo. La conferenza si terrà presso la chiesa evangelica della Riconciliazione di Bologna (via Mascherino 11/b).
Da secoli esiste nel mondo una questione ebraica che continuamente si ripresenta con motivazioni sempre diverse e conseguenze sempre uguali. Qual è la natura profonda di questo enigma storico? La risposta di Cicchese, così come la proponeva nel suo libro, è che «il nocciolo della questione ebraica sta nel fatto che gli ebrei ci sono. L'esserci degli ebrei è il problema. Ma è un problema delle altre nazioni, che nel loro rifiuto di Israele manifestano la loro profonda, radicale ribellione a Dio. Perché Dio ha scelto Israele».
La conferenza è intesa a comprendere, anche alla luce della Scrittura, quello che storicamente è avvenuto negli ultimi cento anni con il ritorno degli ebrei nella loro biblica terra e con la miracolosa rinascita di uno Stato ebraico.
L'organizzazione del seminario è a cura dell'Unione per la diffusione della cultura cristiana (Udcc), associazione che opera in collaborazione con chiese evangeliche cittadine per la promozione dei valori evangelici attraverso i canali della cultura.
La partecipazione è gratuita

Per informazioni: tel. 051/358217;
http://www.evangelici.net/udcc/ - udcc@inwind.it

(Evangelici.net, ottobre 2010)
Inviato da alex il

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