Poiché un fanciullo ci è nato, un fanciullo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti. - Isaia 9
 
Per il Natale segnalo queste interessanti argomentazioni
 
 
Si tratta, per molti cristiani evangelici italiani, di una festa con poco senso. Infatti non è una festa introdotta dalla Bibbia e, tra l'altro, la data è assolutamente storicamente infondata. Tuttavia, nonostante l'ipocrisia imperante, il consumismo dilagante piò essere un'ottima occasione per parlare di Gesù, per annunciare il vangelo.... e all'ora, probabilmente, è più utile, piuttosto che polemizzare, annunciare!!
 

NASCITA E INFANZIA DI GESÙ CRISTO
Così com'è nei vangeli
 
Prologo
(Marco, 1:1; Giovanni, 1:1-18)
Principio del lieto messaggio di Gesù Cristo (figlio di Dio).
In origine era la parola, la parola era conforme a Dio, e Dio era la parola. Essa era in origine conforme a Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di essa; e senza di essa neppure una delle cose fatte è stata fatta. In essa era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce risplende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno afferrata.
Apparve un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone, affinché testimoniasse della luce, perché tutti credessero per mezzo di lui; egli non era la luce, ma venne per testimoniare della luce. La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.
Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lei, ma il mondo non l’ha conosciuta. È venuto a casa sua, ma i suoi non l’hanno ricevuta; ma a quanti l’hanno ricevuto, a quelli che credono nel suo nome, egli ha dato loro il diritto di diventare figli di Dio; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.
E la parola è diventata carne e ha abitato fra di noi; e abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni ha testimoniato di lui, esclamando: “Era di lui che io dicevo: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me; poiché dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”.
Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono state manifestate per mezzo di Cristo Gesù. Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, l’ha manifestato.
 
Genealogia di Gesù Cristo
(Matteo, 1:1-17)
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abrahamo. Abrahamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; Salmon generò Boos da Rahab; Boos generò Obed da Rut; Obed generò Issai, e Issai generò Davide, il re.
Davide generò Salomone da quella che era stata moglie di Uria; Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; Uzzia generò Ioatham; Ioatham generò Achaz; Achaz generò Ezechia; Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; Giosia generò Ieconia e i suoi
fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salathiel; Salathiel generò Zorobabel; Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliakim; Eliakim generò Azor; Azor generò Sadok; Sadok generò Achim; Achim generò Eliud; Eliud generò Eleàzar; Eleàzar generò Matthan; Matthan generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale fu generato Gesù, che è chiamato l’Unto.
Così, da Abrahamo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.
 
 

La nascita di Gesù Cristo

Annuncio della nascita di Giovanni il battista
(Luca, 1:5-25)
 
Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote di nome Zaccaria, del turno di Abìa; sua moglie era discendente d’Aaronne e si chiamava Elisabetta. Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed erano tutti e due in età avanzata.

Mentre esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell’ordine del suo turno, secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò di entrare nel tempio del Signore per ardere il profumo; e tutta la moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell’ora del profumo. E gli apparve un angelo del Signore, alla destra dell’altare dei profumi. Zaccaria fu turbato e impaurito. Ma l’angelo gli disse:
“Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome Giovanni. Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti gioiranno per la sua nascita. Egli infatti sarà grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre e convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio. Egli andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per convertire i cuori dei padri verso i figli e i disobbedienti al sentimento dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto”.

Zaccaria disse all’angelo: “Da cosa conoscerò che questo avverrà davvero? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata”.
L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e annunciarti queste liete notizie. Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo”.
Intanto la gente fuori stava aspettando Zaccaria, e si meravigliava del suo indugiare nel tempio.

Ma quando uscì, non poteva parlare loro; e capirono che aveva avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto.
Quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli se ne andò a casa sua. Dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta concepì; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: “Ecco cosa mi ha fatto il Signore, nei giorni in cui ha rivolto a me il suo sguardo per cancellare la mia vergogna fra gli uomini”.
 
Annuncio della nascita di Gesù
(Luca, 1:26-38)
Sei mesi dopo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della discendenza di Davide. Il nome della vergine era Maria. Entrato da lei, disse: “Rallegrati, favorita dalla grazia; il Signore è con te”.
Maria fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa significasse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo
regno non avrà mai fine”.
Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, dal momento che non ho avuto rapporti coniugali con alcun uomo?”
L’angelo le rispose: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio è irrealizzabile”.
Maria disse: “Ecco sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola”.
E l’angelo se ne andò da lei.
 
Visita di Maria a Elisabetta
(Luca, 1:39-56)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo, ed esclamò a gran voce: “Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo grembo! Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? Poiché non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è sobbalzato nel grembo. Beata è colei che ha creduto, perché quanto le è stato detto dal Signore avrà compimento”.
E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva. Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno felice, perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di generazione in generazione per quelli che lo temono. Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che si erano insuperbiti nei pensieri del loro cuore; ha fatto scendere i potenti dai troni, e ha innalzato gli umili; ha saziato di beni gli affamati, e ha mandato via a mani vuote i ricchi. Ha soccorso il suo servo Israele, ricordandosi della misericordia verso Abrahamo e verso la sua discendenza, di cui aveva parlato ai nostri padri, per sempre”.
Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne ritornò a casa sua.
 
Nascita di Giovanni il battista
(Luca, 1:57-66)
Compiutosi per lei il tempo del parto, Elisabetta diede alla luce un figlio. I suoi vicini e i parenti udirono che il Signore le aveva usato grande misericordia, e se ne rallegravano con lei. L’ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino e lo chiamavano Zaccaria, dal nome di suo padre. Ma sua madre intervenne dicendo: “No, sarà invece chiamato Giovanni”.
Essi le dissero: “Non c’è nessuno nella tua parentela che porti questo nome”.
E a cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: “Il suo nome è Giovanni”.
E tutti si meravigliarono. In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava, benedicendo Dio. E tutti i loro vicini furono presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. Tutti quelli che le udirono, le serbarono nel loro cuore e dicevano: “Che sarà mai questo bambino?”
Perché la mano del Signore era con lui.
 
Profezia di Zaccaria
(Luca, 1:67-80)
Zaccaria, padre di Giovanni, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo: “Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti;
uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abrahamo nostro padre, di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza tutti i giorni della nostra vita. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie, per dare
al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio; per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”.
Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele.
 
Giuseppe e sua moglie Maria
(Matteo, 1:18-25)
La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, lei si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma, mentre aveva in animo queste cose, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati”.
Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele” (che, tradotto, vuol dire: “Dio con noi”).
 
Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
 
Nascita di Gesù a Betlemme
(Luca, 2:1-7)
In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l’impero. Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme (perché era della casa e della famiglia di Davide), per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
 
I pastori di Betlemme
(Luca, 2:8-20)
In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L’angelo disse loro: “Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”.
E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
“Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!”
Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: “Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere”.
 
Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, raccontarono a tutti quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato loro annunziato.
 

Infanzia

Presentazione di Gesù al Tempio
(Luca, 2:21-24)
Quando furono passati gli otto giorni dopo i quali il bambino doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima che fosse concepito.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore (come è scritto nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore”) e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi.
 
Preghiera di Simeone
(Luca, 2:25-35)
Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele. Lo Spirito Santo era sopra di lui e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore. Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, lo prese in braccio e benedisse Dio, dicendo: “Ora, o mio
Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli come luce per illuminare le genti e per la gloria del tuo popolo Israele”.
 
Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui. E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: “Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori siano rivelati”.
 
La profetessa Anna
(Luca, 2:36-38)
Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
 
I magi d’Oriente
(Luca, 2:39; Matteo, 2:1-12)
Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode.
Com’ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, dei magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, chiedendo: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo”.
Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove doveva nascere il Cristo. Essi gli dissero: “In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”.
Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui fosse apparsa la stella; e, mandandoli a Betlemme, disse loro: “Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo”.
Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre.
 
Prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via.
 
Fuga in Egitto
(Matteo, 2:13-15)
Dopo che i magi furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:
“Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico, perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire”.
Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta:
“Fuori d’Egitto chiamai mio figlio”.
 
Strage dei bambini di Betlemme
(Matteo, 2:16-18)
Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo e mandò a uccidere tutti i maschi dell’età di due anni in giù, che erano a Betlemme e in tutto il suo territorio, secondo il tempo del quale si era esattamente informato dai magi. Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta Geremia: “Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più”.
 
Ritorno dall’Egitto
(Matteo, 2:19-23; Luca, 2:39)
Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto, e gli disse:
“Alzati, prendi il bambino con sua madre e va’ nel paese d’Israele, perché sono morti coloro che cercavano di uccidere il bambino”.
Egli, alzatosi, prese il bambino con sua madre e rientrò nel paese d’Israele. Ma, udito che in Giudea regnava Archelao al posto di Erode, suo padre, ebbe paura di andare là; e, avvertito in sogno, si ritirò nella regione della Galilea, e venne ad abitare in una città detta Nazaret.
Tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato chiamato Nazareno.
 
Gesù dodicenne nel Tempio
(Luca, 2:40-52)
E il bambino cresceva e si fortificava. Era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui.
I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando Gesù raggiunse l’età di dodici anni, salirono tutti a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il bambino Gesù rimase a Gerusalemme all’insaputa dei genitori. I suoi genitori, pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme per cercarlo. Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande. Tutti quelli che lo udivano si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
 
Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran pena”.
Ed egli disse loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?”
Ed essi non capirono le parole che egli aveva dette loro. Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.
 
Argomenti

alex

Natale, Santo Stefano, Epifania, ... un tripudio di religione “cristiana”!
 
La religione è il più grande male del mondo d’oggi ed esercita la sua malefica influenza sulla nostra società occidentale ma anche sulle culture dei popoli poveri e sfruttati (o dobbiamo dire “in via di sviluppo”?). Benedizioni urbi et orbi, messe, presepi, celebrazioni “ecumeniche”, canti, angeli, paramenti coloratissimi, sorrisi, pianti, buoni propositi, auguri ... e soprattutto ipocrisia, tanta ipocrisia.
 
La caratteristica principale della religione è l’ipocrisia. Il simbolo maggiore dell’ipocrisia religiosa è la figura del Papa, che si definisce “servo dei servi di Dio” ma permette che i suoi padroni (se lui è il servo...) si prostrino davanti a lui, gli bacino le mani, i piedi!), che ha le scarpe su misura per la colazione e per il pranzo, per il bagno e per la pèasseggiata, e chi gliele fa non gliele fa neanche pagare, ecc, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
La più importante festa cattolica (il “Natale”) scelta per sostituire le feste pagane di vari dei che si celebravano il 25 dicembre e fatta passare per la data di nascita di Gesù quando è chiaro che Gesù non può essere nato in quella data, sulla base dei documenti evangelici. Sono molto importanti per noi credenti queste feste perchè ci fanno toccare con mano la follia della religione. Ma la religione evangelica, quando c’è, è ancora peggio.

Fratelli e sorelle, viviamo serenamente questo periodo con le nostre famiglie, coi figli e coi nipoti che non vanno a scuola, col panettone, eccetera ma non dimentichiamo i nostri doveri assoluti, soprattutto pregare, pregare, pregare per questo folle mondo che Dio ha tanto amato.
Danilo VALLA
Orizzonti Infiniti

Ripigliatevi

Sembra uscito da un circolo anticlericali ottocenteschi. Tra l'altro oggi sono in molti a seguire i lavori del papa persino in ambito protestante. L'ultimo libro ha ricevuto diversi apprezzamenti solo per dirne una.

Invece qui l'esperto non sa nemmeno che la più importante festa cattolica non è il Natale ma la Pasqua.

 Ma guardate anche quello che succede di fuori. Gli Anglicani stanno ritornando in comunione con la Chiesa, gli ortodossi proseguono un percorso di avvicinamento. Laddove la comunione con Roma è osteggiata

si registrano episodi di odio anticristiano violento.

Sì, bisogna pregare davvero tanto per chi ha una visione così arcaica

della religione

alex

La comunione con Roma!?
Non sono tra quei "molti", mi dispiace :-)

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La regola per eccellenza; le due vie
(Lu 6:31; cfr. Ef 4:32)(cfr. Sl 1) =Lu 13:23-25

Matteo 7

12 «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti.
13 Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. 14 Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.
I falsi profeti
=Lu 6:43-45 (2Ti 3:5-9; 2P 2:1-3)
15 «Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. 16 Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. 18 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. 19 Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. 20 Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
=(Lu 13:25-28; 6:46-49) Sl 1; Ez 13:10-15
21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"

 

katia!

 Ha da poco che sono entrata nella parola di dio! di cio che io so e che ho ascoltato nella mia chiesa, (che alla fine non e chiesa ma il raduno) so  che queste feste sono di una popolazione pagana, quindi prima che nascesse Gesu Cristo. Gesù è nato per svergognare il diavolo!

Gesù non nasce ogni anno, non muore ogni anno, ma è vivo in mezzo a noi e dobbiamo pregarlo in SPIRITO e VERITA'. DIO MEDIANTE IL SUO FIGLIUOLO CI HA DONATI LA VITA ETERNA, noi attraverso Gesù cristo possiamo andare al padre, possiamo chiedere tutto ciò che desideriamo, e inoltre ci insegna con il suo ammaestramento di amarci uno con gli altri!cari fratelli e sorelle allontaniamoci dall'idolatria di questi periodi e pregate a finche non verremmo toccati da SATANA perche pregando il nostro Dio ci protegge perchè noi siamo cari verso Dio e chi tocca noi tocca la pupilla del nostro Dio, quindi dobbiamo solamente aggrapparci solo a lui,che lui e la nostra salvezza,amen! 

alex

Ciao katia, benvenuta.
Dici bene Lui è la nostra salvezza!
Al Signore la gloria!

Per quanto riguarda la festività trascorsa, come detto in altre occasioni, non suscita in me particolare entustiamo tuttavia può essere utile occasione (tra parenti, amici, conoscenti, colleghi, compagni) per parlare di Gesù.

Imitare, per quanto ci è possbile, l'attegiamento di Paolo che, ad esempio, ad Atene non si mise come prima cosa ad accusare di idolatria gli atenesi, e di certo non gli faceva piacere la rappresentazione di tutte quelle divinità, ma colse l'occasione per.. evangelizzare.... e, quindi, anche per condannare l'idolatria con una saggezza unica- Atti 17

Ecco credo che questa possa essere un'occasione simile..

Per quanto riguarda il festeggiare o meno la risposta è complessa nel senso che nel mondo evangelico italiano non c'è visione identica su ogni aspetto della vita religiosa. Si potranno trovare realtà nelle quali il festeggiamento del Natale è lecito, in altre è tollerato in altre è scandalo...

alex

Ho letto l'articolo, si parla in questi termini "presumibilmente"..
Credo che non si possano adottare quelle argomentazioni per fissare in maniera certa la data. Non che questo mi distrurberebbe. Qualunque sia la data, anche fosse il 25 dicembre, resta un occasione per ricordare Gesù!! La Via, la Verità, La VIta.

Facciamo un bel regalo al festeggiato... l'unico che gradirebbe..,
Il nostro cuore!

Vedi qui anche altre argomentazioni che hanno come tema la salvezza. A disposizione, in maniera gratuita, non per l'appartenenza ad una religione e, meno ancora, per il disbrigarsi, tra gli affari della nostra vita, di vari rituali propiziatori. Piuttosto...

Shalom, "ripigliatevi", shalom

Ripigliatevi

"Credo che non si possano adottare quelle argomentazioni per fissare in maniera certa la data".

 

Perchè? Si tratta di una citazione del vangelo di Luca, apparentemente

insignificante, la classe di Abia , che invece può offrire un riscontro oggettivo. ,

conoscendo il calendario secondo cui le classi officiavano

alex

Devo ricredermi, temevo che ti limitassi a riportare, in questo sito web, solo alcuni post in maniera saltuaria e anonima senza, in seguito, verificare eventuali risposte (la cosidetta paura per la verità). Evidentemente non è così....

Perdonami se su questo argomento non mi dilungherò, non tanto perchè anche chi sostiene la veridicità di tale data lo fa in maniera prudente utilizzando termini come "verosimilmente" piuttosto che "certamente" ma perchè, se fosse così importante, sarebbe stato riportato nella Bibbia.

Serena notte.
Alex

Salmo 113

alex

Miei cari,
ogni anno c'è una celebrazione e quest'anno non è stato da meno.
Durante questo periodo molte persone fanno spese per regali, ci sono molti annunci radio, pubblicità televisive ed in ogni parte del mondo ognuno parla del fatto che ci sarà il mio compleanno o che c'è stato già.
E' veramente bello sapere, che almeno una volta l'anno, qualcuno mi pensa.

Come saprete, la celebrazione del mio compleanno è cominciata molti anni fa.
All'inizio le persone sembravano capire ed essere grate per tutto quello che avevo fatto per loro, ma oggi, nessuno sembra capire o sapere la ragione di questa festa.

Le famiglie e gli amici si riuniscono e si divertono un sacco, ma non afferrano il vero motivo di questa celebrazione.
Anche quest'anno c'è stata una grossa festa in mio onore.
I tavoli erano pieni di cibo delizioso, carne, pasta, dolci, frutta fresca, frutta secca, cioccolato, bevande analcoliche, vino e liquori. Le decorazioni erano bellissime e c'erano molti, molti regali meravigliosamente incartati.
Ma, vuoi sapere una cosa?
Io non sono stato invitato.
Ero l'ospite d'onore e loro non si sono neanche ricordati di mandarmi un invito.
La festa era per me, ma quando il grande giorno è arrivato, sono stato lasciato fuori, mi hanno chiuso la porta in faccia... e io che volevo stare con loro a tavola e condividere la loro gioia ...
Mah!
In verità, non mi sono sorpreso più di tanto, perchè negli ultimi anni sono sempre più numerose le persone che mi chiudono la porta in faccia durante tutto l'anno, lasciandomi fuori dalle loro case e dalle loro vite.
Comunque, dato che non sono stato invitato, ho deciso di entrare alla festa alla chetichella, senza fare alcun rumore.
Ero lì in piedi, in un angolo, ma nessuno si è accorto di me.
Stavano tutti bevendo, alcuni di loro erano ubriachi e raccontavano barzellette (alcune delle quali oscene), e ridevano per le cose più stupide.
Si stavano proprio divertendo.
Oltre a tutto questo, un uomo grasso, tutto vestito di rosso, che indossava una lunga barba bianca è entrato nella stanza gridando Ho-Ho-Ho! Sembrava ubriaco.
Si è seduto sul divano e tutti i bambini sono corsi verso di lui dicendo: "Babbo Natale, Babbo Natale"... come se la festa fosse stata in suo onore!

A mezzanotte ho notato che tutti si abbracciavano.
Ho allargato le braccia sperando che qualcuno mi abbracciasse e... sai, nessuno mi ha abbracciato.
Nessuno che si sia rivolto a me o che si fosse interessato a me!
Credo che alla fin fine, il mio compleanno era solo una scusa per non andare a lavorare oppure a scuola, e che la festa non fosse veramente per me, ma per loro stessi!

Subito dopo hanno cominciato ad scambiarsi i regali. Li hanno aperti uno dopo l'altro con grande anticipazione.
Una volta aperti tutti i regali ho guardato se ce ne fosse stato uno per me, ma neppure l'ombra.
Come ti sentiresti se al tuo compleanno tutti condividessero regali e tu non ne ricevessi neanche uno?
Allora ho capito che non ero desiderato a quella festa e sono andato via in silenzio.
Ogni anno la situazione peggiora.
La gente si ricorda solo di mangiare e bere, dei regali, delle feste e nessuno si ricorda veramente di me e di quello che ho fatto per loro.
Vorrei che sin da ora, senza dover attendere il prossimo Natale, tu mi permettessi di entrare nella tua vita.
Vorrei che tu capissi il fatto che circa duemila anni fa sono venuto sulla terra per dare la mia vita per te sulla croce, per salvarti.
Oggi, voglio che tu creda questo con tutto il tuo cuore.
Se lo farai e mi farai posto nella tua vita e nel tuo cuore, io ti perdonerò tutti i peccati e ti farò una nuova persona.
....Voglio condividere qualcosa con te.
Visto che nessuno mi invita a queste feste, io avrò la mia celebrazione, una grandiosa festa che nessuno ha mai immaginato, una festa spettacolare.
Sto ancora finendo di fare gli ultimi ritocchi.
Oggi sto mandando molti inviti e c'è un invito per te.
Voglio chiederti di venire perché sei già stato prenotato e il tuo nome è stato scritto in lettere dorate nel mio grande libro degli invitati.
Soltanto coloro che sono su questa lista potranno entrare alla festa.
Per entrare sarà necessario l'invito ed il desiderio di rispondervi positivamente, ma sono sicuro che tutti quelli che inviterò verranno volentieri.
Ma chi cercherà di entrare senza invito non potrà.
Preparati, perché quando tutto sarà pronto farai parte della mia grande festa.
Ti voglio bene e ti aspetto!

Gesù

(Autore anonimo)

Ripigliatevi

"Ma chi cercherà di entrare senza invito non potrà".

E' vero , può esserci disinteresse e pigrizia tra i fedeli , ma il Padre attende sempre ed è presente nel sacramento. Non ci sono preclusioni di sorta, nè inviti particolari. La luce del tabernacolo è lì a ricordarlo, quando si entra in Chiesa. E in effetti , malgrado tutto molta gente ci và. Si può disquisire sul loro grado di attenzione, sui meriti e demeriti del celebrante, sul fatto che sia più o meno bravo o simpatico , ma l'essenza della questione rimane la celebrazione eucaristica, inesauribile fonte di salvezza per tutti. Buon Natale

alex

Ciao "Ripigliatevi" è molto che non scrivi in queste pagine. Sei sempre il benvenuto. Certo sarebe interessante affrontare l'argomento, vista l'importanza,  in maniera più articolata e, perche no, presentandoti compiutamente.

DIfficilemente potrà tornare utile, per cattolici o meno che passerano per queste pagine, trovare utili delle affermazioni così categoriche da tifoso, più che da "timoroso".

Scrivi che l'essenza del natale resta "la celebrazione ucaristica" in chiesa (dove per chiesa intendi un locale di culto cattolico).
Tuttavia questa affermazione non è conforme all'inegnamento di Gesù, proprio quel Gesù che oggi si vorrebbe festeggiare. Infatti è scritto:

 


 

Giovanni 4

19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità». 25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa». 26 Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!»


Adorare in Spirito e verità! Ben più che formalismo, qualsiasi esso sia...o luogo, qualsiasi esso sia... La questione non è un rituale ma il cuore. La fonte insesauribile di salvezza non sono frasi ripetute da uomini che si autoproclamano guide, ma l'abbandono nella fede, a Gesù. La Via, la Verità, la Vita..

Vedi anche:

- La video testimonianza di un sacerdote

- La video testimonianza di due ex suore

 

Buon natale!

Ripigliatevi

Scrivi che l'essenza del natale resta "la celebrazione ucaristica" in chiesa (dove per chiesa intendi un locale di culto cattolico).
Tuttavia questa affermazione non è conforme all'inegnamento di Gesù, proprio quel Gesù che oggi si vorrebbe festeggiare. Infatti è scritto:

 E' l'essena del Natale,della Pasqua di tutte le feste e celebrazioni che

si pretende di definire pagane.

Senza la Domenica non possiamo vivere dicevano i martiri. E' la celebrazione eucaristica il fulcro della nostra fede.

' E' scritto fate questo in memoria di me' . Gesù non ha lasciato solo parole, ha lasciato Sè Stesso. Chi vi ha fatto allontanare da ciò vi ha tratto in inganno. Siete battezzati e cresimati, cresciuti nella fede cattolica, tornate alla pienezza della rivelazione, il Signore ve ne renderà merito

 

 

alex

Scrivi:

Senza la Domenica non possiamo vivere dicevano i martiri. E' la celebrazione eucaristica il fulcro della nostra fede....

Siete battezzati e cresimati, cresciuti nella fede cattolica, tornate alla pienezza della rivelazione, il Signore ve ne renderà merito 

Sono convinto della genuità della tua preoccupazione. Il tuo desiderio di "vederci" nuovamente nella Chiesa Cattolica convinto che in essa vi sia la "pienezza della rivelazione" è lusinghiero.
Pur tuttavia, caro RIpigliatevi (mi piacerebbe chimarti con il tuo vero nome) io sono innamorato. Innamorato di Gesù. Certamente, come tu dici, sono stato battezzato, comunione, cresima... ma di Dio non mi importava nulla!

E' nella Bibbia, qui la mia conversione,  che ho scoperto Gesù, il Suo amore, la Sua pazienza, la Sua benevolenza. E' lo Spirito Santo che mi ha convinto di peccato. Non posso tornare indietro anzi potrei rivolgerti la stessa esortazione la stessa che Gesù fa alla Chiesa: torna al primo amore! Apocalisse 2.4

Abbandona le sovrastrutture la tradizione condannata da Gesù  Matteo 15.6, e torna a Gesù e se non lo hai ancora fatto, aprigli il cuore e piega le tue ginocchia al Salvatore confessandogli i tuoi peccati... li, è li la Vita, è nell'incontro personale con Dio la verità...

Per quanto riguarda le parole di Gesù per la sua commemorazione  con vivo sentimento partecipazione  e passione la ricordiamo, ricordandoci la sua morte, le sofferenze, la croce, il sangue e ll vittoria (Alleluia) ogni domenica.  Ogni domenica, infatti, facendo quello che lui ci ha ordinato, speziamo il pane  lo mangiamo, beviamo da un calice e..... lodiamo!!!

Forse non siamo poi così "eretici"! Sorriso

Vieni a trovarci, magari.. restando in anonimato

Qui locali e orari. Troverai, pur con tutte le inevitabili differenze temporali, qull'atmosfera semplice ma spirituale di quei tempi, dove il centro dell'incontro, il fulcro per intenderci, è Cristo Gesù. Potrai ascoltare preghiere che escono dal cuore, canti partecipati, meditazioni. La Bibbia è aperta, letta....

Gesù ti benedica

alex

L'angelo le disse: Non temere, Maria, perchè hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù". Luca 1:30-31

Un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo:" Giuseppe,... non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perchè" ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio,... che salverà il suo popolo dai loro peccati ". Matteo 1:20-21


La Natività: cosa dice la Bibbia?

Ritorniamo alla semplicità e alla ricchezza degli Evangeli per rivivere l'evento straordinario della nascita di Gesù Cristo. Alcuni personaggi accolgono quel piccolo fanciullo appena nato e coricato in una mangiatoia a Betlemme in Giudea.

Chi sono costoro?

- Maria, umile giovane donna, che riceve l'immenso privilegio di far nascere il bambino Gesù, concepito dallo Spirito Santo, così come aveva preannunciato l'angelo Gabriele.
Cosciente del favore di Dio e della sua indegnità, ella esprime la lode al suo Salvatore con un canto che inizia così:" L'anima mia magnifica il Signore" (Luca 1:46-55).

- Giuseppe, uomo giusto e pio, che seguendo le parole dell'angelo diventa suo marito e si prende cura di Maria e del fanciullo, fedele all`incarico che Dio gli ha affidato (Matteo 1:19-20; 2:13-14, 19-23).

- I pastori che facendo pascolare i loro greggi nei dintorni, sono i primi ad essere avvertiti della nascita di Gesù. Un angelo appare loro e vedono l'esercito celeste che loda Dio. Immediatamente si mettono in cammino e vanno a vedere il neonato, e se ne tornano glorificando Dio per tutto ciò che avevano visto e udito (Luca 2:8-20).

- Più tardi arrivano i magi d'oriente che, guidati da una stella particolare, arrivano a quella stalla, dove adorano il Figlio di Dio e gli offrono i loro preziosi doni: oro, incenso e mirra (Matteo 2:1-12).

- Gli angeli, al servizio di Dio, che contemplano il loro Creatore in quel fanciullo appena nato, in " Dio manifestato in carne", e si rallegrano e annunciano il piano di Dio (Luca 2:10-14).
L'angelo disse loro (ai pastori): lo vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.
Luca2:10-11

Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell`ombra della morte, la luce risplende. Isaia9:1

Cosa significa Natale?

Che significato diamo al giorno di Natale?
È per noi un'occasione per ricordare la venuta di Gesù Cristo sulla terra (anche se la data non è precisata negli Evangeli), oppure è semplicemente un giorno che permette alle famiglie e agli amici di ritrovarsi, per fare festa e scambiarsi dei doni?
In questa ricorrenza il nome di Gesù spesso non è onorato, ma piuttosto svilito.

Eppure, a distanza di venti secoli, quell'avvenimento unico mantiene tutto il suo significato.
Che grande mistero l'incarnazione di Gesù Cristo!
Il Figlio di Dio, Creatore dei cieli e della terra, si è abbassato fino a condividere la condizione più debole e umile della sua creatura. È entrato nel mondo sotto forma di un bambino coricato in una mangiatoia, prendendo l`ultimo posto, quello che l'uomo gli ha riservato, mostrando fin da subito il suo rifiuto e la sua indifferenza.

Erode ha perfino cercato di ucciderlo, ma Dio ha mandato dei pastori e degli stranieri a prendere atto dell'inestimabile valore di quel bambino. Hanno così potuto adorare colui che è il Salvatore, la luce, il Cristo, il Signore.

Che la venuta del Figlio di Dio nel mondo sia un argomento di grande gioia che illumina ancora i nostri cuori e li apra affinchè lo accolgano come Salvatore e Signore.

"Il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. E` venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio"
(Giovanni 1:10-12).

alex

Luca 2:1-20

Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto che si compisse il censimento di tutto l'impero. Questo censimento fu il primo ad essere fatto quando Quirinio era governatore della Siria. E tutti andavano a farsi registrare ciascuno nella sua città.

Or anche Giuseppe uscí dalla città di Nazaret della Galilea, per recarsi in Giudea nella città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua moglie, che aveva sposato e che era incinta. Cosí mentre erano là, giunse per lei il tempo del parto. Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Ora in quella stessa regione c'erano dei pastori che dimoravano all'aperto nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge.

Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura. Ma l'angelo disse loro: «Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore e questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia». E ad un tratto si uní all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio, dicendo: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore». E avvenne che, quando gli angeli si allontanarono da loro per ritornare in cielo, i pastori dissero tra loro: «Andiamo fino a Betlemme, per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia. Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino.

E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori. Maria custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor. E i pastori se ne ritornarono, glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, come era stato loro detto.

Samuele Maodda

Sai che proprio ieri dicevo questo ad un fratello.

Ho visto tanti video su internet e letto le argomentazioni addotte da quel film "Zeitgeist" che utilizzano proprio questa falsa data di nascita di Gesù come pretesto per annunciare che anche il cristianesimo è una religione inventata da uomini come tutte le altre. Queste cose mi hanno fatto ribollire dentro ed ero tentato davvero di eliminare ogni "legame" con questa festività. Non ti nascondo che quando vedo una stella cinque punte, e laddove "posso" farlo, la tolgo, la distruggo, la butto; ma ho poi pensato ai bambini. Per loro il natale è un periodo dell'anno incantato, di gioia...

Spero che Dio ci perdoni nel prendere parte a questa festa.

Annunciamo! Sono d'accordo.

Invece di polemizzare, annunciamo Gesù. E, laddove possiamo, sottolineamo che non è il 25 Dicembre la data di nascita di Gesù.

 Dio ci benedica tutti e ci preservi nelle Sue vie.

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