Lo scritto How to find God di William Booth, fondatore dell'Esercito della Salvezza, vissuto in Inghilterra negli ultimi anni del ‘800 presenta non le idee di un fanatico, ma la visione di un uomo che per tutta la vita ha amato Dio profondamente.
Booth ha amato, oltre Dio, anche gli altri, continuando ad adoperarsi affinché quanti, vivendo nelle tenebre, nella difficoltà e nel peccato, avevano bisogno di conoscere Dio, potessero incontrarLo personalmente.
Anche oggi per chiunque è possibile nutrire il santo desiderio di cercare Dio, di entrare e gustare la gioia e la pace che Egli dona gratuitamente ad ogni cuore che si apre nella Sua presenza, ricercando una personale relazione con il nostro Padre che è nel cielo.
 
I sette passi qui di seguito sono per quanti hanno un serio desiderio di ricevere grazia, perdono e misericordia da Dio, che solamente può salvare dalle potenze delle tenebre e dal giudizio che viene.

A quanti leggono queste righe desidero dare poche, ma essenziali consigli:
 
  1. Apparta un tempo dedicato esclusivamente per leggere e considerare queste parole lontano dalla confusione, se possibile, in un posto tranquillo dove tu possa stare da solo con Dio.
  2. Prega ardentemente, chiedendo a Dio la guida dello Spirito Santo, promesso a quanti Lo seguono. Dio donerà lo Spirito Santo a coloro che glieLo chiedono (Luca 11:13). 
  3. Con tutto il tuo cuore, sulle tue ginocchia, affronta davanti al Signore un passo alla volta. Fai attenzione a non fare il passo successivo senza prima aver compreso chiaramente quello che stai leggendo e averne accettato la verità contenuta, prendendo consapevolmente ogni decisione con solenne fermezza.
  4. Dopo aver letto tutto con cura e aver considerato ogni cosa dall'inizio alla fine, rileggi nuovamente il tutto, seguendo le stesse istruzioni. 
  5. Se tutto questo programma viene seguito accuratamente, sono certo che nessuna persona sincera potrà fallire nel proposito di ricevere grazia da Dio, ma potrà sperimentare l'abbraccio amabile del Salvatore ed il perdono dai propri peccati.

Primo passo: SCOPERTA DEL PECCATO

"Tutto quello che non viene da fede è peccato" (Romani 14:23).
"Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato" (Giacomo 4:17).
"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi" (1 Giovanni 1:8).
Il peccato è ogni cosa che dispiaccia a Dio, e solo colui che pecca dispiace al Signore.
In ogni tempo devo esaminare me stesso, le mie ambizioni per sapere se quanto sto inseguendo è per me più importante di Dio, oppure se sto facendo qualcosa di sbagliato e mi trovo ad essere, praticamente, in una condizione di peccato.
Forse ho peccato con i miei pensieri, contro chi mi è vicino, contro la mia stessa anima.
Forse ho peccato con i pensieri in quello che sto cercando, nelle mie parole, con le mie azioni.
Ho peccato nel mondo, nel mio lavoro, nelle cose piacevoli.
Ho fatto molte cose e non ho fatto altre che avrei potuto fare.
Lo devo ammettere! Non posso coprire o addurre scuse per i miei peccati.
I miei peccati sono molti più di quanti io possa contare, e hanno causato tanto dolore a Dio; ogni uomo è molto lontano da essere in grado di farne la stima.
I miei peccati hanno disonorato il mio Padre Celeste, hanno considerato degno di poca stima il sacrificio di Gesù, mio Salvatore, e hanno avuto una pessima influenza non solo sui componenti della mia famiglia, ma anche sulle mie amicizie e su quanti hanno sempre avuto cura di me.
Ora realizzo che merito per l'eternità il disappunto di Dio e vedo che posso solo morire sommerso dai miei peccati, destinato a una eterna separazione da Dio, pronto ad essere gettato per la dannazione nell'Inferno.
O Signore, abbi pietà di me!

Secondo passo: TRISTEZZA DEL PECCATO

"Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte" (2 Corinzi 7:10)
Non solamente devo vedere che ho peccato contro Dio, causandoGli grande dolore, ma devo anche essere veramente dispiaciuto per averlo fatto.
Io odio le mie malvagità, e odio me stesso per averle seguite e alimentate.
Sono addolorato per i miei peccati, non solamente perché mi espongono al giudizio e alla punizione, ma perché sono stati commessi contro il mio Padre Celeste, che mi ha egualmente amato e ha avuto continuamente cura di me.
Se potessi cancellare il mio passato e ricominciare da capo, di corsa lo farei.
Ma non è possibile!
I peccati commessi sono scritti contro di me nel libro di Dio, ed Egli li conosce e li ricorda del continuo.
Nessuna preghiera, nessuna offerta, nessuna lacrima che io possa versare, nessuna buona opera che io possa fare potranno rimuovere quelle terribili registrazioni.
La mia sola speranza è nel poter trovare grazia e misericordia in Gesù Cristo, che ha detto: "Colui che viene a Me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).

Terzo passo: CONFESSIONE DEL PECCATO

"Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia" (Proverbi 28:13).
"Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia" (Giacomo 5:16).
"Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (1 Giovanni 1:9).

Non posso solamente essere dispiaciuto per le cose sbagliate che ho fatto, ma sono chiamato a riconoscere liberamente e confessare apertamente i miei peccati a Dio.
Non ci sono scuse, devo farlo.

È vero che taluni peccati sono stati compiuti ignorando la volontà di Dio, e Dio lo sa. Ma come sa questo, conosce anche quanto spetta a me fare; Lui, che mi ha mostrato per primo la grandezza del Suo amore morendo sulla croce per me, desidera che io agisca secondo la Sua volontà.
Forse ignoravo la tremenda situazione in cui mi trovavo quando seguivo il modo di fare degli altri nel mondo.
Questa ignoranza non ha scuse.

Se avessi letto di più la mia Bibbia e avessi ascoltato il consiglio di quanti mi avevano parlato della volontà di Dio, avrei saputo le cose buone per l'anima mia, e avrei innalzato a Dio la mia richiesta di aiuto.
Ma non l'ho fatto, la mia bocca è rimasta chiusa quando la potevo aprire.

E adesso sono qui che devo confessare a me stesso e a Dio il mio peccato, senza scuse, meritando pienamente la Sua riprensione e il Suo castigo ora e per sempre.

Non solamente questa confessione dev'essere privata, un fatto fra me e Dio, ma sapendo che ho peccato nella presenza della mia famiglia o di altre persone che mi circondano, sono consapevole di dover mostrare loro il mio dispiacere per quanto ho fatto.

Appena ne ho l'opportunità, devo ammettere il mio peccato prima ai credenti, prima alla mia famiglia, e poi al mondo.
Come non ho avuto remore a peccare davanti a tutti, così posso dichiarare anche il mio peccato davanti a tutti!

Quarto passo: RIGETTARE IL PECCATO

"Se non vi ravvedete, perirete tutti" (Luca 13:3).
"Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati" (Atti 3:19).
Non solamente ho potuto vedere che sono un peccatore che odia i propri peccati e li confessa a Dio e agli uomini, ma ora ho bisogno dell'aiuto di Dio per rinunciare e gettare lontano da me qualsiasi tipo di peccato.
Qualsiasi piacere io abbia provato peccando nel passato, qualsiasi piacere il peccato mi abbia promesso per il futuro, ora con, la forza che Dio mi dà, non solo voglio gettare via queste cose da me, ma non voglio mai più nemmeno sentire nominare certe proposte per la mia vita!

Quinto passo: CHIEDERE PERDONO PER IL PECCATO

"Se il Mio popolo, sul quale è invocato il Mio Nome, si umilia, prega, cerca la Mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, Io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese" (2 Cronache 7:14).
"Umiliatevi davanti al Signore, ed Egli v'innalzerà" (Giacomo 4:10)
Vergognandomi di aver abbandonato il mio Padre Celeste disprezzando e rigettando il Suo amore, frantumando ogni Suo comandamento, lasciandomi influenzare da altri che fanno la medesima cosa, ora qui sulle mie ginocchia, umilmente, mi sottometto a Lui.
Prego che Egli abbia pietà e misericordia di me, un miserabile peccatore, e Lo supplico affinché per amore di Cristo perdoni tutti i miei peccati, e mi doni il Suo favore, facendo di me, l'immeritevole, un membro della Sua famiglia.

Sesto passo: CONSACRAZIONE

"Non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio" (Romani 6:13).
"Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale" (Romani 12:1).
Prometto a Dio, adesso e per sempre, nella Sua forza e potenza, con tutto il mio cuore che, se mi perdona e mi riceve nella Sua grazia, a partire da questo momento spenderò tutto il resto dei miei giorni facendo quanto mi sarà possibile per la Sua gloria, per l'avanzamento del Suo Regno, portando l'amore di Gesù a quanti ancora non Lo conoscono, non Lo hanno ricevuto e sono nella condizione in cui mi trovavo anch'io!

Settimo Passo: FEDE

"Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in Colui che Egli ha mandato»" (Giovanni 6:28-29).
"L'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato" (Galati 2:16).
"Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che Egli è, e che ricompensa tutti quelli che Lo cercano" (Ebrei 11:6).
Credo che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nella Sua grande misericordia e nel Suo amore, è morto per me al mio posto, caricando i miei peccati su di Sé sul duro legno della croce. E credo che sono qui per accoglierLo come benvenuto nel mio cuore, quale Salvatore dei miei peccati, unico in grado di farlo perché risuscitato dai morti, vincitore sul peccato e sulla morte.
Gesù Cristo, dice nella Bibbia, che se andrò a Lui, non mi rigetterà (Giovanni 6:37).
Ora vengo a Lui con tutto il mio cuore, proprio adesso che sono povero, solo, sporco di peccato, bisognoso di salvezza.
So che Egli non mi rigetterà.
E posso certamente credere che è giunto il momento per me di ricevere la Sua grazia, anche se immeritata.
So che Egli mi perdona adesso e che il Suo Sangue sparso sulla croce è potente ancora oggi a lavare tutti i miei peccati.
Mi ha cercato per il mio peccato, nonostante fossi peccatore il castigo che doveva essere per me è stato su di Lui e per le Sue lividure sono stato guarito dalla mia iniquità.
Ora ho una nuova relazione con il vero Dio vivente e sono stato perdonato.
Gloria a Dio, il Signore Gesù mi ha salvato!

William Booth

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Ezio Terravecchia

   Ho dato la mia testimonianza in tante altre occasioni, sia a voce che scritta, di come DIO abbia trasformato la mia vita ed ancora desidero glorificare il mio Salvatore per il Suo amore, e son certo che quanti la leggeranno sapranno comprendere quanto grande sia la Grazia della Sua Parola, che può spezzare ogni catena ed ogni cuore indurito, come ha fatto con il mio.
   Son nato a Torino nel 1949 e pur frequentando la chiesa tradizionale sin da bambino, non sapevo se DIO esistesse realmente,anzi da alcune forti delusioni nella mia giovinezza, sia nella chiesa che nella famiglia, all'età di 13/14 anni mi convinsi che DIO non esisteva. Nel 1965 iniziai a lavorare, e pur continuando con gli studi presso un Istituto Tecnico, di sera, sempre più mi convincevo che dipendeva tutto dalla mia forza; e come tutti non perdevo l'occasione per divertirmi, andando a ballare, fumando e bevendo, senza alcun valore morale; libero come era l'epoca tra capelloni, hyppies e via dicendo.    Agli inizi del 1970 un amico di scuola,Marcello  Cesaro, cominciò a parlarmi di Gesù, ma non gli davo retta e nessuna importanza, fermo nelle mie convinzioni filomarxiste, e solo per farlo contento, dopo tanti mesi, e per le sue insistenze accettai ad andare a qualche riunione cristiana;   nel frattempo nel periodo agosto-novembre 1970 visitai alcune   comunità dei mormoni, dei valdesi, dei testimoni di Geova,  della chiesa ebraica, solo per avere qualche idea, ma senza convinzione.    Forse si stava aprendo una breccia in quella corazza che mi ero costruito in quei 7-8 anni, ma non me ne rendevo conto. Solo l'ultimo giorno dell'anno, il 31 dicembre  1970, mentre mi stavo preparando per andare al veglionissimo, dentro di me nacque una preghiera improvvisa:
"Signore, se tu esisti o no, non lo so; ma se vuoi che io creda in te, fa che domani venga qualcuno da parte tua a chiamarmi".  E chiesi di far qualcosa per mia madre che in quel periodo non stava affatto bene.
      Queste parole nacquero e rimasero espresse solo nella mia mente e nel mio cuore, senza uscire dalle mia labbra; poi uscii per andarmi a divertire e rientrai la mattina dopo. Verso le 10 mia madre venne a svegliarmi dicendomi che una persona voleva parlarmi; lo accompagnò da me e costui, un fratello della chiesa evangelica visto in precedenza solo poche volte, mi disse:
    < Ezio, è ora che ti svegli; stanotte Dio mi ha detto di venirti a chiamare e portarti con me.>
    Il fratello Antonio Candelini mi sorrideva ed io...mi stavo sciogliendo come burro al sole; gloria a Dio per la Sua meravigliosa risposta, solo LUI conosceva il mio cuore!  Ero talmente allibito, ma realizzai che DIO esisteva veramente e, senza fare storie, mi alzai per andare con il fratello alla riunione. Anche se non comprendevo tutto, rimasi attento alle parole ed alle preghiere, e presto sparirono tutti i dubbi  e quel poco di ghiaccio rimasto dentro; mia madre si riprese ed in seguito, purtroppo, fu contraria al cambiamento donatomi da Gesù Cristo.   Smisi anche di fumare, anche se in seguito ripresi in modo saltuario sino a poi smettere completamente dopo circa 3 anni.  La ragazza che frequentavo, quando le parlai della Grazia ricevuta, mi prese per matto e mi lasciò; sinceramente non ne fui dispiaciuto, se non per lei , che non voleva conoscere il mio Salvatore.
    Nei mesi successivi cominciai a pregare aqffinché Dio mi facesse conoscere una ragazza seria e timorata, da frequentare seriamente.  Nel frattempo Dio mi misew in cuore di fare pace con mio padre; approfittai del lavoro che svolgevo in quel periodo presso una ditta di traslochi, ed ebbi l'opportunità di fare un viaggio per un trasloco da Torino a Bari, dove mio padre era stato trtasferito per lavoro; essendo un geometra, seguiva i lavori di costruzione di una banca nel capoluogo pugliese. Quando mi vide, ebbe stupore e timore, ma ci abbracciammo calorosamente. Rimase molto meravigliato del mio cambiamento, ma molto contento; insieme andammo a trovare un suo caro amico, il fratello De Tullio Gaetano, e quella sera stessa, in preghiera, DIO mi benedisse con l'effusione del Suo Santo Spirito. 
     In seguito DIO mi donò un'altra risposta alle mie preghiere,  facendomi conoscere una ragazza, durante una riunione battesimale a Venaria Reale il 21/7/1971; e dopo 2 anni ci sposammo nella Chiesa Evangelica a Torino in via Issiglio 56, il 28 ottobre 1973.
     A distanza di tanto tempo comprendo sempre più l'amore di Gesù per ognuno di noi; satana cerca sempre con ogni mezzo di
guastare l'opera di Dio nella nostra vita, facendo leva sul nostro orgoglio, nella nostra invidia, nella nostra critica distruttiva, con il nostro malumore, con la nostra rabbia e  violenza, tutto insito nella nostra natura umana.
     Dobbiamo prendere delle decisioni ferme e continue; desideriamo avere la stessa natura di Gesù Cristo e cerchiamo di salire, anche se con mille difficoltà, al monte della Santità del Nostro DIO, dove Egli solo ci può dare pace al cuore, tanta gioia e tanto amore per poter vivere secondo la Sua santità ed essere veramente separati da questo mondo in fiamme!    Egli solo, il nostro Signore Gesù Cristo, è la fonte di quell'acqua pura che disseta e rinfresca ogni anima vivente, che vuole uscire da questa deserto; noi credenti siamo quei vasi di terra, che dobbiamo prima purificare con il sangue di Gesù ogni giorno, affinché non rimanga nulla del nostro, e poi portare quell'acqua fresca, che sorge da Cristo.     
      Noi la dobbiamo trasportare in modo che trabocchi, ed altri assetati possono gustarla e, a loro volta, essere riempiti e diventare trasportatori di CRISTO GESU'.
       DIO  BENEDICA  LA  CHIESA!
                                  
                                       fr. Ezio Terravecchia

ALLELUIA!

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