"Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato mediante lo Spirito Santo che abita in noi" " Timoteo 1:14 - Un messaggio per coloro la cui fede è messa alla prova “Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa!” (Ebrei 10:35). Se sei un cristiano, ti trovi un una guerra spietata. Infatti ti trovi in una battaglia all’ultimo sangue per la tua fede; Satana è determinato a far naufragare e distruggere la fede di tutti gli eletti di Dio. Più è forte la tua fede, più forti saranno gli attacchi contro di essa.

Sappiate che una fede incrollabile nel Signore fa infuriare l’inferno; nulla pone una più grande minaccia al regno di Satana se non un Cristiano che è inamovibile nella fede. Perché? È attraverso la fede e la potenza che essa dispensa, che il regno di Satana viene soggiogato. Attraverso la fede nasce la giustizia ed i fuochi demoniaci vengono spenti; le promesse di Dio sono ottenute e le bocche dei leoni vengono chiuse.

Per fede coloro che sono fedeli a Dio sfuggono ai colpi della spada; nella debolezza sono resi forti; diventano prodi in battaglia, facendo scappare l’armata del diavolo. Sopportano derisione, battiture, lapidazioni; se sono rinchiusi in prigione, cantano. Semplicemente la fede sostiene chi la possiede!

Paolo avverte Timoteo che nei periodi di prova qualcuno può perdere la propria fede: “alla quale alcuni hanno rinunciato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede.” (1Timoteo 1:19). Aggiunge che Satana vuole tentare di “sovvertire la fede di alcuni.” (2Timoteo 2:18). Quindi Paolo incaricò Timoteo a combattere una determinata guerra: “conservando la fede e una buona coscienza” (1Timoteo 1:19).

L’apostolo Pietro fu sottoposto ad un feroce attacco contro la sua fede. La sua fiducia in Gesù fece così tanto arrabbiare l’inferno che Satana chiese il permesso di passarlo al vaglio per vedere se sarebbe rimasto fermo: “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli.” (Luca 22:31-32).

I discepoli di Gesù affrontarono delle onde martellanti in una barca colpita violentemente dalla tempesta, mentre il loro Maestro giaceva in un sonno profondo. Alla fine mentre la tempesta cercava di sommergere la barca, gridarono a Gesù, accusandolo di non curarsi del loro destino: “Maestro, non t'importa che noi moriamo?” (Marco 4:38). Gesù calmò la tempesta, ma rimase incredulo alla mancanza di fede dei Suoi discepoli e domandò: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” (Marco 4:40).

Forse proprio ora state affrontando una terribile tempesta nella vita; le vostre preoccupazioni sembrano solo accelerare: problemi monetari, problemi di matrimonio, problemi di lavoro, nemici che vi vengono contro facendo alzare onde per farvi affondare. Un mare di preoccupazioni divampano in voi, ma il Signore sembra che stia dormendo durante tutte queste cose. Ditemi, la vostra fede si è indebolita? Sta venendo meno piano piano ad ogni nuova delusione? Dite nel vostro cuore: “Dio, non hai cura? Vuoi farmi abbattere da questa tempesta?”

È per periodi come questo che Gesù disse queste impressionanti parole: “Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Luca 18:8).

Notate la domanda di Gesù: Troverà fede nel Suo popolo mentre affrontano giorni di buio ed oppressione?

In anni recenti sono stato curioso di sapere se Gesù avesse fatto una tale domanda al giorno d’oggi; per decenni delle moltitudini si sono radunate nelle chiese. Ma quello che Gesù sta realmente chiedendo è: “La fede di costoro rimarrà ferma quando la vibrante tempesta arriverà?”. Le nostre preoccupazioni possono diventare così tante e lo scuotimento delle nazioni arrivare così rapidamente che qualcuno può perdere la speranza ed arrendersi. Vi chiedo: Gesù troverà fede nelle vostre ore travagliate?

Questa è la nostra arma: non dobbiamo cercare di calcolare ogni cosa; piuttosto dobbiamo fissare i nostri occhi sulla “gran nuvola di testimoni” che sono già nella gloria a motivo della loro fede rimasta intatta. “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta”. (Ebrei 12:1).

Che immagine. Questo verso presenta un’armata di santi vittoriosi di ogni era, che ci osservano attentamente come una folla in uno stadio. Indossano corone di giustizia ed agitano palme mentre ci incoraggiano nella nostra corsa: “Correte con pazienza! Noi abbiamo lottato fino alla morte e non ci siamo arresi. Dio ci ha preservati, ha prevalso la nostra fede. La verità opera: Abbiamo vinto! Siamo Vincitori; quindi andate avanti. Potete vincere in tempi difficili”.

Noè si trova in mezzo a questa grande nuvola. Riflettete su quanto sia durata a lungo la sua battaglia; la sua testimonianza ci dice: “Ho atteso per 120 anni a dispetto della violenza, del crescente peccato e della derisione. Anche tu puoi essere vittorioso”.

Per restare fermi nella fede in questi tempi presenti, credo che dobbiamo essere avvisati di tre bugie che il nemico indirizza contro di noi.

Tutti i profeti hanno predetto che il popolo di Dio sarebbe passato nel fuoco purificatore. “Metterò quel terzo nel fuoco, lo raffinerò come si raffina l'argento, lo proverò come si prova l'oro” (Zaccaria 13:9). “Egli infatti è come il fuoco del fonditore, come la potassa dei lavatori di panni. Egli si metterà seduto, come chi raffina e purifica l'argento, e purificherà i figli di Levi e li raffinerà come si fa dell'oro e dell'argento; ed essi offriranno al SIGNORE offerte giuste.” (Malachia 3:2-3)

Quando l’argento o l’oro viene raffinato dal fuoco, tutte le scorie vengono in superficie; ciò include anche tutte le impurità, le leghe, altri metalli, sporcizia, piccoli difetti e piccoli rifiuti.

Allo stesso modo quando siamo davanti alla Parola di Dio e lasciamo che la Sua luce splenda nei nostri cuori, tutte le impurità vengono in superficie. Attraverso tale processo, la mancanza di fede viene separata da noi attraverso il fuoco purificante. Ma è proprio durante tale periodo, quando Dio ci sta purificando, che Satana reca le sue peggiori bugie per accusarci. Prova a farci dare attenzione sulle nostre impurità piuttosto che sull’amore senza condizioni del Signore.

Il diavolo vuole convincervi che il presente castigo proviene dallo scontento che Dio ha di voi. Egli vuole farvi credere che tutto sta accadendo a causa dell’ira di Dio; ma il nuovo testamento parla dei castighi come di un tipo di “correzione educativa”. Considerate questo famoso passo dall’epistola agli Ebrei: “«Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli». Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli. Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa. Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti;fate sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma piuttosto guarisca.” (Ebrei 12:5-13)

Gesù parlò di castigo quando dichiarò all’apostolo Giovanni: “Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti.” (Apocalisse 3:19).

Allo stesso modo lo scrittore dei Proverbi dice: “Figlio mio, non disprezzare la correzione del SIGNORE, non ti ripugni la sua riprensione; perché il SIGNORE riprende colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce.” (Proverbi 3:11-12). In realtà, quando l’autore dell’epistola degli Ebrei dice: Dio “punisce tutti coloro che riconosce come figli” il significato suggerisce una “verga di correzione”.

Infine, Paolo aggiunge questa importante parola: “ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo.” (1Corinzi 11:32).

Proprio ora quello che stai attraversando come figlio di Dio non è un caso. Non è qualche isolata calamità o prova; ogni esame e ardente prova è sotto l’attenta sorveglianza del Padre tuo. E c’è uno scopo in tutto ciò: “ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità”.

Il castigo non fa mai provare gioia; è doloroso, come se ci stesse accadendo una cosa strana. Ma successivamente produce in noi il pacifico frutto della giustizia. Ma questo accade solo per coloro che permettino a se stessi di essere educati tramite il castigo.

La vostra attuale prova può comportare sofferenze fisiche, disoccupazione, figli che si ribellano, amici privi di fede, angoscia mentale, trambusto o dolore. Mentre voi resistete giorno dopo giorno, Satana vi sussurrerà come fece con Giobbe: “I giusti non soffrono; se Dio ti sta ascoltando – se ti ha salvato e le Sue promesse sono vere – saresti stato soccorso immediatamente. Dov’è il tuo Dio? È questo che ti porta la fede?”

Miei cari, non gettate via la vostra fede! Satana è un bugiardo; state soffrendo perché Dio vi ama, perché Egli vi ama. Pensate a questo: Avete chiesto al Signore di farvi più simili a Lui; solo Lui conosce tutto quello che per ciò è richiesto. Egli conosce le vostre sofferenze e non vuole che siate distrutti da esse; infatti Egli conosce precisamente quando creare una via di fuga per voi. Egli non agirà se non in quel tempo fissato e “ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare.” (1Corinzi 10:13).

State certi che Dio ha ogni cosa sotto controllo. Il dolore, la persistente malattia, la preghiera che sembra sia lasciata senza risposta – Egli conosce tutto questo. Ed Egli conosce il motivo per cui non vi ha sollevato dalla vostra prova prima d’ora. Come accadde con Paolo, Egli sta usando la “spina” nella carne per operare per la vostra benedizione. In realtà ciò che più volete – la risposta che credete così necessaria – potrebbe essere qualcosa che Dio sa non essere il meglio per voi. Se Egli definitivamente dice: “No”, dovete arrendervi, sapendo che Egli sta preservando la vostra anima, rispondendovi in un modo molto migliore, che è sconosciuto a voi.

In tutto questo, la grande nuvola di testimoni vi incita: “Continuate a combattere la battaglia con fede. Le vostre mani calano in basso, ma Egli provvederà la fede per elevarle in alto. Le vostre ginocchia sono deboli, ma Egli le rinforzerà. Non sviatevi. Rimanete nella corsa!”

Moltitudini cedono a causa delle bugie del diavolo mentre sono castigate; permettono ad una radice di amarezza di entrare nei loro cuori e presto nutrono collera verso Dio: “Perché Dio permette questo? Ho cercato in tutti i modi di piacergli, credendo così tanto in Lui. Perché non mi aiuta?”. Dio ci ha avvertito a proposito di questi periodi: “Non lasciate che questo accada; invece siate diligenti, attenti, tenendo ferma la vostra confidanza; c’è una grande ricompensa in contraccambio”.

Considerate questa potente parola dall’autore dell’epistola agli Ebrei:

“Ma ricordatevi di quei primi giorni, in cui, dopo essere stati illuminati, voi avete dovuto sostenere una lotta lunga e dolorosa: talvolta esposti agli oltraggi e alle vessazioni; altre volte facendovi solidali con quelli che erano trattati in questo modo. Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura.”

“Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa! Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: «Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà;

ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce».Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita.” (Ebrei 10:32-39).

Questa è la descrizione di un popolo grandemente afflitto dope che è nato di nuovo. Avevano perso tutti i loro beni e possedimenti a causa della loro testimonianza. Eppure la loro fede li rendeva gioiosi.

Mi è stato raccontato di un cristiano multimilionario – uno degli uomini di affari di più successo in Texas – che ha perso tutto. Quando i tempi duri lo colpirono, doveva combattere anche solo per mettere il cibo in tavola. Ma Dio mise quiete nel suo cuore e quell’uomo imparò a vedere il Signore come sola provvidenza. Lui e la sua famiglia non sono mai stati nella fame.

A volte mi chiedo se i giorni del nostro stile di vita americano non siano contati. Se quel giorno verrà, tutti noi ne saremo coinvolti, tutti noi sentiremo dolore; un tale giorno rivelerà molto sul popolo di Dio. Vedete, è facile parlare della fede quando tutto va bene. È molto differente quando proviamo un dolore prolungato. Questo avviene quando siamo chiamati ad accettare gioiosamente il saccheggio dei nostri beni.

Alla fine dei suoi giorni Paolo poteva vantarsi: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.” (2Timoteo 4:7). Pensate alla testimonianza di Paolo a quel punto; poteva dire: “Satana ha mandato dei messaggeri per combattermi in Gerusalemme, Damasco, Asia, Efeso, Antiochia, Corinto. Ma io ho mantenuto la fede.”

“Ha cercato di farmi affogare nel mediterraneo tempestoso. Tre volte ho fatto naufragio, andando su e giù nel profondo della notte e nel giorno. Ma ho mantenuto la fede.”

“Quattro volte i Giudei mi hanno battuto con trentanove colpi. Sono stato buttato in prigione, tre volte colpito con le verghe, lapidato e lasciato come morto. Ma ho mantenuto la fede.”

“Ho affrontato pericoli nelle campagne e nelle città, nel deserto e nel mare. Sono stato derubato dai mie stessi compatrioti. Sono stato messo in pericolo da falsi fratelli. Ma ho mantenuto la fede.”

“A volte sono stato molto debole, pieni di dolori nel corpo, trascorrendo notti insonni. Sono stato affamato ed assetati, raffreddato e nudo, sovraccarico di preoccupazioni di ogni tipo. Eppure ho mantenuto la fede.”

“Sono stato travagliato, perplesso in ogni modo, afflitto e perseguitato, ma non mi sono mai arreso. Non sono mai stato scosso nella mia fede. In tutto ciò la mia fiducia nel Signore non è mai stata distrutta”.

“La luce spunta nelle tenebre per gli onesti, per chi è misericordioso, pietoso e giusto. … perché non vacillerà mai;il giusto sarà ricordato per sempre. Egli non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel SIGNORE. Il suo cuore è tenace, privo di paure e alla fine vedrà sui suoi nemici quanto desidera.”

“Egli ha dato generosamente ai bisognosi; la sua giustizia dura per sempre e la sua fronte si alza gloriosa. L'empio lo vede, si irrita …” (Salmi 112:4,6-10).

“Il SIGNORE ti preserverà da ogni male; egli proteggerà l'anima tua. Il SIGNORE ti proteggerà, quando esci e quando entri, ora e sempre.” (Salmi 121:7-8).

“Poich'egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo più segreto della sua dimora, mi porterà in alto sopra una roccia.” (Salmi 27:5).

Il Signore dice a tutti i Suoi figlioli: “invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai” (Salmi 50:15). Possiate rimanere fedeli nel rivolgervi a Lui nelle vostre prove. Gettate le vostre preoccupazioni sempre su di Lui!

Di David Wilkerson - 7 aprile 2011

Fonte:

http://www.worldchallenge.org/it/node/9108

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