Che lo vogliamo oppure no, che lo sappiamo oppure no, non cambia il fatto che il Signore Gesù tornerà.
--- Daniele Pasquale ---
Roma 3 novembre 2002
No fly zone - Rumori di guerra
Vedi anche - De 30:3; Da 9:26; Mt 24:3-42; At 1:11
Disse pure ai suoi discepoli: «Verranno giorni che desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà: "Eccolo là", o "eccolo qui". Non andate, e non li seguite; perché com'è il lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima bisogna che egli soffra molte cose, e sia respinto da questa generazione.
In quel giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così pure chi sarà nei campi non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà. Io vi dico: in quella notte, due saranno in un letto; l'uno sarà preso, e l'altro lasciato.
I discepoli risposero: «Dove sarà, Signore?» Ed egli disse loro: «Dove sarà il corpo, là pure si raduneranno le aquile».
Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, perché vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli. Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».
Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.
Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace; e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16 e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture.
Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno.
- Blog di alex
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C'è stato un tempo in cui i discepoli si auguravano prima di ogni cosa questo: "Maranatha - Vieni, Signore Gesu'." Era l'augurio più bello ed atteso: il ritorno del Signore Gesù il Cristo.
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Quando queste cose vengono registrate ci vengono in mente le parole di Cristo durante il sermone profetico sul monte degli Ulivi riportate nel Vangelo di Marco al capitolo 13. Non ci vogliamo schierare con quanti gridano alla fine del mondo, magari ipotizzando date, però resta un fatto. La mia vita finirà, la tua vita per come la conosci finirà. Probabilmente prima della fine del pianeta Terra. Per certo lo stesso pianeta avrà termine. Dovremmo, quindi, prenderci cura del nostro destino eterno prima di aspettare la fine della Terra.
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Naufraghi di questa vita, tutti bisognosi di salvezza in un porto sicuro. Questa immagine, assai forte, evoca una storia accaduta molto tempo fa, Noè aveva avvertito che l'alluvione sarebbe arrivata, (2 Pietro 2:5) probabilmente vedendolo costruire questa immensa imbarcazione li dove non c'era l'acqua, lo avranno deriso.
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Commenti
L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali - 1Tm 6
A svariati anni da questi fatti la storia ci sta restituendo i veri motivi di questa guerra.
Nel 2010 la Libbia e l'Italia avevano stipulato accordi commerciali per decine di miliardi di dollari. La cosa non piacque a Francia e Inghilterra ed eliminarono Mu'ammar Gheddafi, non perché era un dittatore, ma per denaro.
L'Italia offri le basi per questi attacchi, peccato, forse la storia poteva andare diversamente.
Ancora paghiamo questi errori, e i libici, all'ora con il reddito pro-capite più alto in Africa, sono stati in balia dell'Isis.
Fa all'ora, e come prima, le armi hanno continuato a sparare, con la gioia dei produttori e commercianti di questo fiorente mercato.
Altre guerre sono sorte, provocando i loro effetti inaspettati (si veda la Siria) ed altre sono in progetto: Corea del Nord.
Ovviamente il tutto succede dopo aver massivamente convinto le masse della "necessità" di queste guerre per la pace (?!)
Fa pensare come oggi la
Fa pensare come oggi la triste famosa questione ISIS, cui parte del territorio è la Libia "liberata" abbia avuta parte del concepimento in questi eventi storici...
"Intervento in Libia per proteggere i civili? No......
Giulietto Chiesa: "Intervento in Libia per proteggere i civili? No, solo per petrolio e gas"
Il motivo principale che induce gli stati occidentali a bombardare la Libia non è la necessità di proteggere i civili ma quella di mettere le mani sul petrolio e sul gas. Stiamo assistendo per altro ad una azione di guerra condotta in violazione delle norme che regolano l’attività dell’Onu. E, una volta fatto fuori il tiranno Gheddafi, il territorio se lo spartiranno le multinazionali. L’Italia in questo scenario è destinata a raccogliere solo le briciole, perché a recitare la parte principale, con la benedizione degli Usa, saranno i britannici e i francesi.
I crimini globalisti contro l'umanità si estendono alla Libia
I lupi di Einstein
La ribellione libica ha avuto inizio il 17 febbraio 2011 dopo un appello da Londra dei leaders libici dell'opposizione per per una "Giornata della Collera" (link in arabo: usare Google Translator). L'appello è stato preparato dopo che il Dipartimento di Stato americano ha reclutato, addestrato, finanziato e sostenuto rivolte in Tunisia ed Egitto. La più recente ammissione del coinvolgimento degli Stati Uniti nella "primavera araba" è venuta dalla stessa Hillary Clinton che ha ammesso che il Dipartimento di Stato americano, il Dipartimento della Difesa, e il Broadcasting Board dei governatori stavano finanziando le aziende tecnologiche che procurano alle rivoluzioni gli strumenti per aggirare il sistema di sicurezza informatica impiegato da vari regimi nel mirino dall'Occidente.
A differenza che in Egitto e Tunisia, in Libia mancava lo sfondo della sediziosa "società civile" per rafforzare la narrazione fittizia secondo cui la gente voleva semplicemente "libertà e democrazia". Infatti per la Libia, questa è solo una delle tante rivolte violente sostenute dall'estero, progettate e appoggiate dall'Occidente per cacciare Gheddafi nel corso degli ultimi tre decenni.
I ribelli libici hanno lottato fin dall'inizio contro una "mancanza di legittimità" con i loro leader dell'opposizione di stanza a Washington e Londra, e il leader del NFSL(ndr:National Front for the Salvation of Libya) / NCLO(ndr:National Conference for the Libyan Opposition) Ibrahim Sahad ha concesso interviste proprio di fronte alla Casa Bianca.
Time-line dell'ingerenza occidentale in Libia:
Anni '80: Il Fronte Nazionale per la Salvezza della Libia spalleggiato da Stati Uniti-CIA ha fatto diversi tentativi di assassinare Gheddafi e iniziare la ribellione armata in tutta la Libia.
Anni '90: Noman Benotman e il Gruppo combattente islamico libico (LIFG) conduce una campagna di terrore contro Gheddafi con l'assistenza di Osama Bin Laden Osama, così come dell'MI6.
2005: Ibrahim Sahad dell'NFSL fonda la Conferenza Nazionale di opposizione libica (NCLO) a Londra in Inghilterra.
2011: Ai primi di febbraio, la base NCLO di Londra chiede una "Giornata della collera" Libica, dando inizio alla "rivoluzione del 17 febbraio."
2011: A fine febbraio Ibrahim Sahad del NFSL / NCLO guida la retorica dell'opposizione, proprio di fronte alla Casa Bianca a Washington DC. Chiede una no-fly zone come risposta alle accuse infondate secondo cui Gheddafi sta bombardando "manifestanti disarmati" con aerei da guerra.
2011: A fine febbraio i senatori Lieberman e McCain e il Premier del Regno Unito David Cameron chiedono di fornire una copertura aerea ai ribelli libici, oltre ad un rifornimento di armi supplementari.
2011: Inizio marzo, è emerso che le Forze Aeree Speciali del Regno Unito sono già operative all'interno della Libia
2011: metà di marzo; l'ONU adotta una risoluzione per una no-fly zone sopra la Libia , compresi attacchi aerei.
Come possiamo vedere, il tentativo di estromettere Gheddafi, tranne le infondate segnalazioni da BBC, Al Jazeera e media israeliani , formano una continua, lineare time-line di attacchi, interferenza e sostegno ai gruppi ribelli, incluso il Gruppo Combattente Islamico Libico (LFIG), che ha ricevuto il sostegno "di buon auspicio" sia di Al Qaeda che del britannico MI6. Uno dei leaders del LIFG, Noman Benotman, ora risiede felicemente a Londra dopo essersi accordato dichiaratamente con Bin Laden. Egli divide il suo tempo tra la "lotta all'estremismo" nei ranghi della Fondazione Quilliam e il sostegno retorico ai ribelli libici attraverso tutti i media mainstream.
Inoltre non è sorprendente che la "Fondazione Quilliam" di Benotman, pur essendo contraria all'estremismo, ha fortemente sostenuto la ribellione armata libica ed ha pubblicato un documento appositamente destinato alla costruzione di una coalizione contro Gheddafi. Sembra che, mentre Benotman, secondo quanto si dice, ha sciolto il Gruppo LIFG, ora sta semplicemente sostenendo un altro gruppo di militanti armati (inclusi i combattenti del gruppo LIFG recentemente liberati) che esercita la sua missione per estromettere Gheddafi.
Noman Benotman: uno dei contatti scolti della CIA/MI6. Dopo la frequentazione con Bin Laden ora resiede a Londra, ed è un beniamino dei media mainstream. A quanto pare tutto può essere perdonato fino a quando si sostiene l'agenda globalista.
Con questa intricata rete "terrorista" di 30 anni, la CIA e l'MI6 dirigono operazioni in Libia, sostenuti da un esercito di dissidenti libici residenti a Londra e Washington, i peggiori timori di coloro che sostengono che "Al Qaeda" non è che un espediente delle agenzie di intelligence occidentali, sembrano essere confermati ancora una volta. Con un noto terrorista che vive comodamente a Londra, ancora oggi a sostegno della militanza all'interno dei confini dell'"anti-estremista" Fondazione Quilliam, sembra che uomini come David Shayler possano aver detto la verità circa le collaborazioni MI6-Al Qaeda.
Il globalista IISS(ndr: International Institute for Strategic Studies) ciecamente ossessionato dall'appropriazione delle elastiche risorse dell'Occidente, non per gli aiuti al Giappone, ma per rafforzare i ribelli in Libia sostenuti dall'Occidente, nel loro tentativo, fino ad ora sfortunato, di estromettere Gheddafi.
Mentre i globalisti lottano per far sembrare serie le loro narrazioni, mentre viene organizzato il supporto aereo per sostenere l'ex LIFG/Al Qaeda in Libia, ma in effetti per attaccare i civili con la scusa di fermare Al Qaeda in Pakistan , dobbiamo ricordare la vera tragedia umanitaria alla quale queste risorse vengono sottratte.
Ci sono molteplici fusioni nucleari in corso nella prefettura di Fukushima in Giappone, un terremoto senza precedenti livello 9,0 e danni catastrofici derivanti dal successivo tsunami. Ci sono decine di milioni di vite nel solo Giappone, che sono in pericolo, e mentre il fallout nucleare avanza attraverso il Pacifico, anche decine di milioni di persone sulla West Coast degli Stati Uniti stanno per essere colpiti. In mezzo ad un tale storico, ci si aspetterebbe di vedere l'ONU, l'UE, gli USA e la Gran Bretagna dedicare completamente le loro risorse e la loro attenzione per mitigare questa catastrofe.
Invece sono stati ciecamente ossessionati dalla situazione in Libia e da come possono meglio sperperare le risorse collettive e interferire negli affari interni di una nazione sovrana. Mentre viene svelato un vero e proprio disastro umanitario, che peggiora ogni giorno per l'inerzia e l'incompetenza della "comunità globale", l'informazione dei media al servizio delle corporazioni inventa una catastrofe umanitaria in Libia per giustificare "nient'altro che l'invasione". Si sta svolgendo un crimine contro l'umanità, la risposta dell'Occidente al Giappone , e la guerra strisciante che si estende alla Libia.
Consulta l'articolo "Western Response to Japan: The Real Crime Against Humanity" per ulteriori informazioni su cosa si può fare per porre fine a tutto questo.
Fonte: Land Destroyer 17 Marzo 2011
Traduzione: Dakota Jones
19.03.2011 - Scoppia.. la pace ?!
Dall'ANSA
Pioggia di fuoco su Libia, lanciati 110 missili
- Gheddafi: colpiremo civili nel Mediterraneo
Il rais parla dopo il raid e chiama a raccolta il popolo: armatevi
E' partita l'operazione "Odissea dell'alba" per distruggere la contraerea libica. Partecipano Usa, Francia, Gran Bretagna e Italia. Il vertice a Parigi Europa-Lega Araba ha dato il via libera all'attacco. Per primi partono aerei francesi verso Bengasi. Bombardamento con missili Cruise su Tripoli lanciati da 25 fra navi da guerra e sottomarini dislocati nel Mediterraneo. Base di Capodichino coordina intervento. Movimenti aerei nelle basi italiane. Napolitano: compiaciuto intesa. Rais attacca Bengasi malgrado risoluzione Onu, decine di morti, migliaia di persone in fuga, ma insorti dichiarano: città è ancora in mano nostra. A Tobruk città in festa a notizia attacco francese. Colonnello a Sarkozy e Cameron: ve ne pentirete. Berlusconi: missili libici non sono pericolo per Italia; difficile che regime Gheddafi possa continuare dopo quello che è accaduto.
Preghiamo per la Libia
Missile USA diretto verso la Libia