Dalla pesca miracolosa insegnamenti importanti sulle nsotre attitudini quotidiane, tre ci portano a pescare il nulla, una ci porta alla pesca abbondante.
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca". Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti".
Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore".
Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Vangelo - Giovanni [21, 1-14]
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: "Portate un po' del pesce che avete preso ora". Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Una vita che si abbandona al Signore Gesù ha la sua grande ricompensa. La gioia e il piacere nel seguire Cristo danno alla vita il suo vero senso. Il Salvatore ha ripetute volte pronunciato l'espressione: "Chi avrà perduto la prorpia vita per me, la salverà"..
Il vero discepolo è schiavo di Gesù e constata che il suo servizio offre la perfettà libertà.. Può essere uno sconosciuto ma è ben conosciuto. Benchè muoia continuamente, vive continuamente.
Il più delle volte, quando parliamo di avvenimenti futuri, concentriamo la nostra attenzione e il nostro studio delle Scritture sui testi profetici relativi ai grandi eventi che attendono la storia mondiale. Ma ci sono avvenimenti futuri, forse più importanti da conoscere e da tenere presenti: quelli che riguardano la nostra vita personale.
Nel V secolo a.C., Sofocle scrisse una tragedia la cui eroina Antigone preferiva affrontare la morte piuttosto che ubbidire al decreto del re Creonte che le vietava di dare onorata sepoltura al fratello ucciso in una rivolta.
«Malkijah,figlio di Rekab, capo del distretto di Beth-Hakkerem, riparò la porta del Letame; la costruì, e vi mise i suoi battenti, le serrature e le sbarre» (Nehemia 3:14).
L‘incarico di riparare la porta del Letame venne affidato a uno dei sette capi che vengono menzionati nel capitolo 3 di Nehemia. I nomi di questi capi sono:
Ebrei 12:1-3 - Circondati dalle testimonianze di uomini e donne di fede del passato ora tocca a noi correre e dare il massimo per Gesù. Deponiamo quindi ogni peso e peccato, corriamo con perseveranza con lo sguardo fisso su Gesù.