Dai tempi di Adamo ed Eva ad oggi Satana si è ingegnato per far apparire agli occhi della donna e dell'uomo delle alternative a quanto insegnato dal Creatore. Obiettivo è quello di far apparire interessante, appettibile, affascinante, irrestistibile la scelta del peccato.
Lo scopo mefistofelico resta questo: portarci lontani dalla volontà del Creatore e, quindi, da Dio stesso. Ovviamente il nemico ha molti strumenti a disposizione, la corruzione primordiale che è nella nostra carne, infatti, ci rende appetibile ogni sorta di nefandezza che può approntarci il satanico cuoco.
Un'attrazione che ci solletiuca almeno, se non più, di quanto lo fu per Eva quando ancora era senza peccato.
Gli ingredienti che utilizza il diabolico cuoco sono sempre gli stessi, ovviamente variando le dosi secondo i guisti.
Infatti con i consueti:
- stimoli interni
- stimoli esterni
- tempo
riuscirà, se glielo permettiamo, a farci esclamare: "che male c'è" davanti ad ogni pietanza velenosa che, con i suoi lusinghieri sussuri, ci incoraggerà ad assaporare con le nostre stesse mani.
Anche se agli inizi della conversione ci apparivano veramente offensive per il nostro Redentore certi atteggiamenti e/o certe scelte che del continuo ci si proponevano e si propongono ogni giorno davanti ai nostri piedi, oggi, forse, il tepore ci ha vinto.
Le pulsioni della carne, sempre vive fino all'ultimo giorno, ne approfittano per farsi vive.
Ci aiuta lo Spirito Santo, i suggerimenti ci pervengono dalla Bibbia, fino all'ultimo giorno.
L'opportunità di avere gli occhi di Gesù da poter sostituire ai nostri, i piedi di Gesù e le mani di Gesù ci forniscono l'occasione per distinguere i trabochetti, gli inganni, i bivi.
Voglio raccogliere, quindi, in questa pagina i differenti punti di vista che la Bibbia mi farà scorgere rispetto a quanto il mondo da sempre, e fino all'ultimo giorno, mi proporrà come alternativa.
Anzi che ha già radicato in noi illudendoci che la via che percorriamo è buona.
Seguono riflessioni personali o di altri fratelli e sorelle
Molti
passano la propria vita ad accumulare ricchezze, invidiando i più
ricchi e desiderandone sempre di più, pensando che il denaro permetta di
realizzare tutti i propri desideri e di godersi la vita al meglio.
Eppure la Bibbia ci mette in guardia sull'amore per il denaro e propone
uno stile di vita diverso:
"Infatti l'amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori" (1Ti 6:10).
"...
io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere
nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a
essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e
nell'indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica" (Fl 4:11-13).
L'amore per il denaro procura dolori, infatti per denaro gli uomini soffrono, invidiano, rubano, truffano e arrivano addirittura ad uccidere. Sarà
più felice colui che passa tutta la vita a desiderare di più,
invidiando il prossimo o colui che, come Paolo, ha realizzato una gioia
che non dipende dalle circostanze
Si
godrà di più la vita colui che mugugnerà appena ci saranno delle
piccole difficoltà nella sua vita o colui che ha imparato ad essere sia
nell'abbondanza che nell'indigenza?
Il credente può affrontare ogni situazione in "colui che lo fortifica", ma chi ripone la sua speranza nelle ricchezze come vivrà quando quelle cose verranno meno?
Per molte persone la libertà di
poter avere un numero indefinito di partner è il massimo a cui si possa
aspirare.
Perché quindi il sesso dovrebbe essere confinato all'interno del matrimonio?
Non è noioso avere un unico partner per tutta la vita?
Eppure Dio sembra pensarla diversamente:
"Il
matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia
macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli
adùlteri" (Eb 13:4).
Perché passare tutta la propria vita con una moglie o un marito quando possiamo avere tutti i partner che vogliamo?
Semplice, perché il modello di Dio funziona, mentre le alternative che l'uomo propone creano solo problemi.
Infatti
ho conosciuto coppie sposate da oltre 50 anni che sono rimaste fedeli
l'uno all'altro per tutta la vita, hanno visto i loro figli crescere e
sono invecchiati insieme, continuando a camminare mano nella mano anche
in terza età.
Pensiamo
davvero che loro abbiano avuto una vita più infelice di chi ha avuto un
grande numero di partner, senza mai costruire una relazione stabile,
per poi ritrovarsi vecchio e solo?
Pensiamo
che si sia goduta la vita la ragazza che ha convissuto per qualche anno
prima di essere lasciata dal "suo uomo" e dopo di questo è passata da
un uomo all'altro per il resto della sua esistenza?
Pensiamo davvero che essa sia più felice di una donna che ha vissuto tutta la sua vita con un uomo che ha saputo amarla?
Ciò che Dio ha progettato è buono e funziona.
Successo
Tutti
aspirano ad essere apprezzati dagli altri, a dimostrare il proprio
valore. Ma abbiamo davvero bisogno di queste cose per goderci la vita?
Una frase che oggi si sente spesso è: "Mi sto realizzando". Ma Cristo propose un modello completamente diverso, invitando a rinunciare a sé stessi piuttosto che a realizzare sé stessi:
"Allora
Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a
sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la
sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la
troverà»" (Mt 16:24-25).
Secondo
Gesù colui che spende tutta la propria vita per cercare la
realizzazione personale, finirà per perdere di vista l'obiettivo vero
della sua esistenza che è quello di glorificare Dio e finirà quindi per
sprecare la sua vita.
Non è forse così?
La vera realizzazione non
è proprio quella di colui che ha compreso di non aver bisogno di
dimostrare il proprio valore agli altri, la vera felicità non è quella
di chi non è sottoposto alla pressione di "diventare qualcuno" perché sa
già di essere prezioso agli occhi di Dio?
Perdere
la propria vita per amore del Signore, ovvero spenderla per la sua
gloria non significa vivere una vita di autoflagellazioni, ma significa trovare in lui la propria realizzazione, vivendo una vita piena e di vera libertà.
La
peggiore schiavitù dell'uomo è infatti proprio quella di correre tutta
la vita per soddisfare il proprio io senza mai trovare pace ma colui che
segue Gesù godrà della pace e del riposo che il Signore gli dona:
"Venite
a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.
Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono
mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre;
poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero" (Mt 11:28-30).
Il
giogo di chi è costretto a correre tutta la vita per cercare di
realizzare sé stesso è molto più pesante di chi affida la propria vita
al Signore. In un mondo pieno di persone affaticate e oppresse, o come
si dice oggi "stressate", cosa c'è di meglio del riposo che Gesù offre?
Essere servi di Dio è davvero un riposo,
se paragonato alla schiavitù a cui gli uomini sono sottoposti a causa
della propria concupiscenza, del desiderio di apparire, di essere
considerati.
Divertimento
Secondo alcuni le cose più divertenti sono in qualche modo anche le più trasgressive. Ma è proprio così?
La parola divertimento deriva dal latino "devertere", formato da "de" (allontanamento) e "vertere" (volgere), ovvero volgere altrove, deviare.
Infatti il divertimento è proprio ciò che le persone cercano per alleggerire la mente, "staccare la spina" dimenticando i propri problemi, volgendo il proprio pensiero altrove.
Molti
associano il divertimento alla trasgressione proprio perché sentono il
bisogno di fare qualcosa di totalmente diverso da ciò che fanno nella
routine quotidiana, spesso cupa e triste. Insomma hanno bisogno di
fuggire da sé stessi per un po' e chiamano questa fuga "di-
vertimento".
Ma godersi la vita vuol forse dire lavorare tutta la settimana aspettando il venerdì o il sabato per sbronzarsi?
Vuol dire forse soffrire tutto l'anno aspettando il momento per fare un po' di vacanza?
Vuol forse dire stordirsi di musica, di alcol, o di droga perché ormai tutto è scontato e noioso nella nostra vita?
L'apostolo Paolo mentre si trovava in carcere scrisse ai Filippesi
"Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi" (Fl 4:4).
Paolo si rallegrava anche nelle circostanze avverse perché la sua gioia era nel Signore e il Signore era con lui in ogni circostanza.
Quando siamo in comunione con il Signore, non abbiamo bisogno di cose stravaganti per essere felici perché il Signore stesso è la fonte della nostra gioia,
e ogni istante della nostra vita, sia che lavoriamo sia che siamo in
vacanza, può essere straordinario e bello con le persone che Dio ci ha
messo accanto.
Non
cercheremo di fuggire dalla nostra vita per volgere lo sguardo altrove,
perché il nostro sguardo è già costantemente altrove, rivolto verso Dio
che si occupa di noi 24 ore su 24!