Il testo di oggi è in Genesi 37:19-25. Evidentemente né Giacobbe né Giuseppe capirono quanto fosse profondo l'odio dei fratelli, altrimenti Giacobbe non avrebbe mai mandato Giuseppe da loro. La rabbia era così forte da spingerli a complottare contro di Giuseppe per ucciderlo. È difficile immaginare una famiglia così disastrata. Fortunatamente uno dei figli propose un'alternativa: gettiamo il ragazzo in un pozzo (con l'intento di andare poi a salvarlo da una morte certa). Giuseppe non perse la vita ma fu venduto come schiavo. Che cosa spinse i fratelli a pensare che sarebbe stato meglio lasciare vivo Giuseppe? (Genesi 37:27).
 
È raro, trovare nella vita di qualcuno un evento tanto decisivo e drammatico come quello che visse Giuseppe quando passò da figlio prediletto a schiavo. Tuttavia, anche in questo dramma, la Bibbia dice che "il Signore era con Giuseppe" (Genesi 39:2). Come si può conciliare questo testo con il fatto che il ragazzo fu portato in schiavitù? Il Signore non avrebbe potuto risparmiargli questo trauma? Che cosa ci può insegnare quest'esperienza quando, in mezzo a una tragedia, siamo tentati di pensare che il Signore ci ha dimenticati? (Ebrei 13:5). Nonostante molti, nella situazione di Giuseppe, si sarebbero arrabbiati contro il loro destino, ritenendo tutti gli altri (Dio incluso) responsabili dei loro problemi, la scrittrice Ellen White, commentando il testo, dice: "L'esperienza di quel giorno fu decisiva per la vita di Giuseppe. Una terribile disgrazia aveva trasformato un ragazzi no viziato in un uomo riflessivo, coraggioso e padrone di sé". Le tragedie possono, a volte, rendere una persona nobile e forte. A volte possono anche aiutarlo a diventare un cristiano fedele. È anche vero però, che le disgrazie possono distruggerci, renderci odiosi e farci anche perdere la fede. Ma come possiamo aiutare coloro che non hanno reagito come Giuseppe?
Sta scritto: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati". (Romani 8:28-30)
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alessandro

"Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati". (Romani 8:28-30). Ok predestinati,prediletti,primogeniti i chiamati a...giustificati e glorificati da Lui! E sicuramente un privileggio essere figli di Dio  essere certi o si spera che per ognuno di noi sia stato didegnato un progetto unico e ricco,per usare un'espressione cara ad un buon cristiano,ricco di benedizioni...
 
MA...se fossimo CHIAMATI a fare qualcosa che a noi non piace,che non si conforma al nostro carattere,temperamento ecc...e che bisogna farlo perchè a chiedercelo è Dio...mi chiedo: e la libertà dell'uomo dov'è?!

alex

Molto semplice, siamo liberi di non farlo.... Le conseguenze le conosciamo, e il nemico fa di tutto per farcele dimenticare. Fino a che verrà un giorno in cui ogni uomo e ogni donna dovrà rispondere delle proprie scelte..

La questione, come più volte sottolineato, non è scegliere una religione oppure un'altra, piuttosto scegliere Gesù, aprire la porta al Suo vangelo.

Ale non abbiamo scelta, o siamo schiavi di uno o dell'altro.
La diferrenza è nei padroni, uno è un omicida, l'Altro dona la vità!
Chi è il tuo padrone oggi?

Inviato da alex il

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