L’invito a tornare sempre alla croce! Miei cari nel Signore, vogliamo leggere insieme in Luca 22:19-20.

 "Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi»".

 

Questo ordine santo che il nostro benedetto Salvatore ha lasciato è stato ripreso come una fiamma di divina bellezza e trasmesso di generazione in generazione di credenti, arrivando così fino a noi.

Vediamo che già la primitiva chiesa era formata da coloro che erano già salvati e che erano perseveranti nella dottrina degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nella preghiera. Ed ancora oggi risuonano nel nostro cuore, piene di valore, le parole del nostro Salvatore e del nostro benedetto Signore.

Del pane e del vino posti innanzi ai suoi discepoli, il suo corpo vivente posto davanti a loro come indicazione che quel corpo sarebbe stato offerto. L’indicazione di questa rammemorazione che loro avrebbero perpetuato per poter avere del continuo davanti agli occhi del cuore la conoscenza, la meditazione, sopra i valori del sacrificio della croce:

“Fate questo in memoria di me”.

Il Signor Gesù ha voluto con questo far sì che noi tornassimo sempre là dove è possibile l’incontro dell’uomo con Dio: alla croce, alla Parola della croce, al messaggio della croce, al valore della croce. È soltanto alla croce che l’anima può incontrarsi con il suo Dio.

Quando la legge è stata data a conoscenza del peccato, fu manifestata come espressione viva della santità di Dio e della esigenza giusta della sua giustizia.Quando la legge fu data, noi possiamo vedere  che subito il Signore disse:

“Fammi un altare di terra; e su questo offri i tuoi olocausti, i tuoi sacrifici di ringraziamento, le tue pecore e i tuoi buoi; in qualunque luogo, nel quale farò ricordare il mio nome, io verrò da te e ti benedirò” (Es.20:24).

Ciò che non faceva la legge lo faceva l’opera della grazia. Era così preannunciata l’opera benedetta del nostro Signore Gesù Cristo. Per  la legge di Mosè voi non avete potuto ricevere remissione di peccato, ma chiunque crede in Gesù ha questa benedizione della grazia.

La legge ha soltanto posto l’uomo in condizione di conoscere che è un peccatore. La legge ci è stata data per Mosè, ma la grazia e la verità ci vengono per Gesù Cristo: l’incontro dell’anima con Dio alla croce.

Gian Nunzio Artini 

Fonte: ILCRISTIANO

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