Mio nonno doveva essere un gran bel tipetto! Integerrimo e tutto d’un
pezzo. Non faceva preferenze fra gli studenti, a cui insegnava greco e
latino, e non accettava raccomandazioni. Perciò i presidi dei licei,
ogni tanto, chiedevano che fosse trasferito. Perciò passin passino
arrivò a insegnare fino in Sicilia, che nell’800 era un posto abbastanza
difficile.
Mia nonna mi ha raccontato, quando io avevo circa
sette anni, questa storia e la mia è
tradizione orale. Se c’è qualche
inesattezza, non è colpa mia.
Una mattina, mentre il nonno era a
scuola e faceva lezione come al solito, una
donna andò a bussare alla
sua casa e disse a mia nonna, che accudiva i suoi due
bambini (Daniele,
mio padre, che era molto piccolo, e Febe, la sua sorellina un po’ più
grande), con fare spaventato: “Signora, vada a scuola e dica a suo
marito che oggi degli uomini mandati dal
Vescovo devono ammazzarlo!”.
Mio
nonno e sua moglie erano evangelici. Allora i credenti erano malvisti e
perseguitati. Per di più, mio nonno era un ex-Monsignore che aveva
lasciato la
chiesa perché vi aveva visto troppa
corruzione e immoralità.
Mia nonna prese i bambini e andò alla scuola. Chiese di parlare
col marito e lo avvisò di quello che la donna le aveva riferito. Non
sembra che il nonno ne sia rimasto troppo sorpreso. Gli evangelici erano
considerati eretici e erano ovunque “persona non grata”.
“Aspettami
nella sala dei professori e non uscire” disse il nonno. “Fammi finire
la lezione e poi, se ci sono davvero delle persone che vogliono farci
del male, chiederemo a
Dio di accecarle. Stai tranquilla”.
Non so
quanto si sia sentita tranquilla mia nonna, quando, dalla finestra,
vide parecchi uomini armati di forconi e di bastoni non lontani dalla
scuola.
Finita la lezione, mio nonno si appartò con la moglie e i
bambini e chiese al Signore di accecare quella gente. Se lo aveva fatto
rispondendo alla
preghiera di Eliseo, poteva farlo di nuovo e accecare
anche quei Siciliani.
Poi prese in braccio mio papà, prese per
mano la figlia e uscì dal portone centrale della scuola a fianco della
moglie. Gli uomini armati di bastoni e forconi lo lasciarono passare.
Non lo avevano visto. Infatti, rimasero a lungo davanti alla scuola, aspettando che uscisse!
Dio
non fa mai
miracoli inutili. Se i nonni avessero potuto chiamare i
Carabinieri, lo avrebbero fatto. Ma, a quei tempi, non c’era il telefono
per avvisarli e forse quelli non sarebbero intervenuti, per
paura delle
ire del Vescovo. Se ci fosse stato modo di nascondersi, i nonni forse
si sarebbero nascosti, ma dato il carattere del nonno, ne dubito.
Ci voleva un miracolo. E Dio lo ha fatto.
Se
mi chiedete se il nonnetto è rimasto nello stesso posto o ha chiesto un
trasferimento, non lo so. Ma dato il suo carattere, direi che il giorno
dopo è tornato a insegnare latino e greco come se non fosse successo
niente. E a continuare a non fare né preferenze né a chiedere il pizzo
per promuovere degli asini.
Anche questa è un’altra storia. Ve la racconto la prossima volta.
Commenti
ULTIMI TEMPI
Una frase estrapolata dallo scritto......
"Mio nonno e sua moglie erano evangelici. Allora i credenti erano malvisti e perseguitati"....
-- Al tempo presente, quelle situazioni non si verificano più, ma nemmeno si verificano più le conversioni miracolose che avvenivano in quell'epoca... ora, l'umanità accetta tutto! Qualsiasi professione di fede e da qualsiasi parte essa provenga... Satana ha turate loro le orecchie, il naso e gli occhi!... Il nonno del racconto, ora, avrebbe vita facile... ma non avrebbe sperimentato la potenza della preghiera come è stato al suo tempo, non avrebbe potuto esercitare la fermezza della sua fede come accadde allora, non avrebbe gustata la presenza di Dio come è stato allora.... ora, benché Dio è sempre lo stesso, noi tutti non lo ricerchiamo più con lo stesso fervore!... Siamo assopiti come le dieci vergini disavvedute e quando arriverà Gesù, anche se ci passasse accanto, non lo vedremmo alla stessa maniera di come quegli uomini non hanno visto passare il nonno con la famiglia. Direi che è terribile!
F.sco