"In questa chiesa non c'è amore!" dice Giorgio. E se ne va dalla chiesa sbattendo la porta. Qual è stato il meccanismo subdolo che lo ha portato a pronunciare una simile frase? Come si è avviato il processo che lo fa allontanare dalla chiesa?
Chi esce sbattendo la porta è, certamente, qualcuno che prima vi è entrato. Ha iniziato con sincero entusiasmo, cercando di rendersi utile. A volte, gli sono stati affidati degli incarichi più o meno importanti. Altre volte si è rilassato felicemente, godendo la bellezza di amicizie sincere.
Il perdono nella chiesa
La Chiesa, nella sua natura intrinseca, è un evento di riconciliazione. Essa è nata dalla morte di Cristo che ci ha riconciliati (Colossesi 1:2), pertanto non ha altra ricchezza al di fuori di questo dono, infatti "mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita" (Romani 5:10).
Da una parte non dovremmo meravigliarci delle nostre debolezze e di sbagli, di tensioni e contrasti; dall'altra, però, non possiamo non indignarci per una persistente litigiosità caratterizzata dal non perdono, dall'incapacità di dare all'altro il diritto di essere nella comunità e di interagire con essa nella sua diversità che lo caratterizza come persona unica e irripetibile.
Una litigiosità che diventa grave e pericolosa quando si cristallizza e divide, creando contrasti insanabili, o quando resta nascosta e non si scioglie, nella grazia di Dio, in confronto dialettico sereno, creativo e riconciliante.
Se a causa della nostra fragilità siamo capaci di dividerci, dobbiamo anche dimostrare d'essere capaci di unirci, di riconciliarci pur restando diversi nella stessa fede. Pertanto dovremmo avere il coraggio di incontrare l'altro nella sua originalità. Ciò implica la libertà di accettarlo nella sua diversità e nel suo limite, senza tralasciare la verità. La riconciliazione deve avvenire nella verità, diversamente si bara o non si ha il coraggio di affrontare alla radice il problema.
La riconciliazione nella chiesa non è solo mettere un velo sul passato, mediante il reciproco perdono, ma un modo nuovo di andare assieme verso il futuro, di cercare assieme la verità all'ombra delle croce e alla luce del risorto, avendo quella consapevolezza affettiva che "tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano il Signore" (Romani 8:28).
"Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesi 4:31-32).
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Spesso mi trovo a cercar di chiarire nella mia mente, e ai miei possibili interlocutori, il concetto di Chiesa, il concetto biblico, scritturale di essa.
Spessissimo, infatti, si identifica, a volte anche nell'ambiente evangelico, la propria adunanza, la propria denominazione, la propria chiesa, come la Chiesa di Dio (in senso universale e assoluto).
Duro parlare con i miei amici e parenti cattolici al riguardo. L'accusa che viene mossa più facilmente al sottoscritto e a mia moglie è: "traditori" della vera ed unica chiesa.
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"Dalle radici del suo affetto per Cristo germoglia un altruistico interesse per i suoi fratelli. L'amore dà a chi lo possiede: grazia, decoro e conveniente comportamento; illumina il volto e addolcisce la voce, affina ed eleva l'intero essere" (E. G. White).
Una notte, dopo la resurrezione di Gesù, Pietro propose ai suoi compagni di tornare a pescare. Quella notte, però, non presero nulla. -
Spesso le persone non sono attirate dalla chiesa oppure si allontanano da essa perché scoraggiate dall'esempio negativo dei suoi membri, in altre parole: perché sono scandalizzate!
Questo fenomeno è ancora più triste, quando vittime degli scandali sono figli o familiari di persone già credenti. Ci siamo mai chiesti seriamente qual è il comportamento che il Signore vuole da noi per non essere provocatori di scandali?
Introduzione
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Ritrovare lo spirito della chiesa primitiva nel XXI secolo
Relatore: Dr Darrell ROBINSON
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