Gerasa? Un bel paese! Grande campagna, una lunga fila di alberi, cedri e pini si alzano su un cielo azzurro che abbaglia, all’orizzonte montagne maestose fanno da cornice al piccolo paese. - Non si può dire che sia il paradiso, ma è il paese che Dio ha visitato! La gente chiusa un poco scontrosa, ma quanto sorride è sincera!  Ci sono senz’altro dei posti migliori, fiume e ruscelli sono le sue vene, il cielo la sua mente, sudore e fatica il suo corpo, un paese strano poco grato al dono ricevuto

Ricordi antichi sono le sue memorie, duro la fatica dei campi, poche le speranze di un futuro migliore!

Non si può dire che c’è molto da vedere in questo paese, ma se guardi l’orizzonte è tutto d’oro, la sua gente canta durante il lavoro, di certo nelle loro case c’è sempre grande festa, si ammazzano i maiali, gli tagliano la testa!

Con le sue casette multicolori a ridosso delle rocce, situato sulle colline verdeggiante, la sua vista sul mare, lo rende simile alle casette di un presepe. Situato vicino al mare di Galilea e il posto ideale per rilassarsi nello spirito, riposarsi delle fatiche quotidiane!

I suoi abitanti?

Tranquilli e pacifici, senza tante arie per la testa, vivono di pesca e agricoltura, allevano pecore, galline e maiali. I conigli scorrazzano nelle sue terre, le caprette fanno a gara sui monti.

Ma i bravi Gerasèni, con il nobile lavoro di allevatori di animali e coltivatori della terra, purtroppo ne avevano poca di sapienza! Perché loro i bravi Gerasèni, vivevano solo delle loro tradizioni e non seppero riconoscere il tempo in cui Dio li aveva visitati!

Proprio come Gerusalemme, non seppero discernere il tempo della loro salvezza! I paesani benpensanti di Gerasè purtroppo non amavano tanto i forestieri!

Figuriamoci poi, se potevano tollerare qualcuno che aveva messo in crisi la loro economia di allevatori di suini, con la morte di centinaia di maiali che finirono in fondo al mare! Una vera catastrofe per le loro finanze!

Questo avvenimento fu un grave danno economico, che non potevano sopportare!

Tutto il resto della storia, la liberazione di un uomo tenuto schiavo dalle catene del diavolo da molti anni, era un contorno di poco conto, alla loro placida vita poco importava! Gli abitanti del paese potevano gustare la sera l’aria fresca del lago, mentre un leggero venticello proveniente dalla montagna vicina, rendeva quel luogo meraviglioso, dove potevano vivere e stare tranquilli, ma quel “forestiero” avrebbe rivoluzionato le loro secolari tradizioni di contadini ottusi!

Si stava avvicinando la sera.

La giornata era stata molto calda e la leggera brezza del vicino lago della Galilea, quella sera era una piacevole sensazione che invitava al riposo e a pensieri profondi! Anche i poveri mandriani e i guardiani di maiali erano stanchi della loro fatica giornaliera mentre si accingevano a portare i loro animali verso le stalle e porcili.

Tutto era tranquillo in quel luogo beato, se non fosse per la nudità e le urla di un “posseduto” che rompeva quel mistico silenzio, con grida lacerante che facevano accapponare la pelle! Bestemmie e minacce uscivano dalla sua bocca verso chiunque osava avvicinarsi a lui!

Molte volte gli abitanti del paese avevano cercato di tenerlo legato con ceppi e catene, ma tutto era stato inutile, una forza diabolica era in lui e nessuno poteva tenerlo fermo! Spezzava quelle catene come se fossero fili di lana, non c’era forza umana che poteva tenerlo incatenato per la sua forza sovraumana che veniva da spiriti immondi che lo possedevano!

Ma quel giorno stava per accadere qualcosa che avrebbe disturbato il quieto vivere del paese, la sua gente sarebbe stata messa in crisi dalla Parola, da un evento miracoloso! La terra cantava, il cielo adorava e tutto gridava Tu sei il Santo!

Il perenne pensiero del paese di non amare i forestieri era stato messo in discussione dalla potenza di Dio! Anche per quell’uomo indemoniato sarebbe stato per lui un nuovo giorno Dio era sceso nel pacifico paese di Gerasa, un uomo doveva essere liberato dalle catene del diavolo!

Un uomo infelice avrebbe visto una nuova alba, Legione era il nome, molti i suoi dolori, le sue angosce, il suo fuggire verso luoghi deserti!

La barca del forestiero si accostò alla riva del lago, i discepoli di Gesù scesero sulla riva, e mentre i discepoli tiravano la barca verso riva, Gesù il misericordioso andò verso l’uomo indemoniato.

Una voce cavernosa e stridula gridava:

 “Che vi è tra me e te Gesù, figlio del Dio Altissimo? Ti prego non tormentarmi!”

il diavolo riconosce l’autorità del Cristo  e trema alla Sua signoria!

Gli spiriti immondi lo scongiurando di mandarli nel branco di porci che stavano lì vicino, sapevano che non avrebbero avuto più la possessione di quell’uomo che tenevano legato da molti anni!

I branchi di porci erano agitati e nervosi, sentivano nel loro istinto che qualcosa di tremendo per loro sarebbe accaduto, grugnivano nervosi andando avanti e indietro, agitati dalla presenza del divino.

Gli abitanti Gerasèni stavano a guardare intimoriti da quello evento soprannaturali che stavano accadendo sotto i loro occhi! Erano poco abituati alle novità, che non fosse il loro monotono vivere quotidiano.

Le giornate sempre uguali, uno dietro l’altro, senza colore né stimoli, anche le parete delle loro case erano grigie come i loro pensieri!  Tutte piccole e basse, nelle loro stanze c’era un parlare sommesso di fatti paesani, un pettegolio di cose banali, parole sempre uguali che si ripetevano all’infinito in una cantilena angosciante.

Un quotidiano al limite della noia, e quel “forestiero” stava portando un profondo disagio alle loro usanze tradizionali. Anche il vento, che si intrufolava nei vicoletti del paese, nelle viuzze tra una casa e l’altra, portava un messaggio potente ai Gerasèni, ma il loro cuore era troppo distratto dagli affari per ascoltarlo!

Timorosi di uscire anche davanti all’uscio di casa, guardavano da dietro gli infissi delle finestre socchiuse per vedere il forestiero e assistere alla grande potenza di Dio!

La loro curiosità li spingeva a spiare con le loro paure, impazienti di vedere un avvenimento da raccontare un fatto nuovo da pettegolare, l’importante che quello straniero non andasse oltre ciò che gli era consentito!

Non capirono il giorno, né discernere il tempo!  Un avvenimento grandioso della manifestazione di Dio stava per accadere nelle terre di Gerasè, ma i suoi abitanti non capirono il momento.

Ecco la Parola, autoritaria e possente, DIO che fa tremare i demoni e l’inferno!

«Come ti chiami?»

<<Mi chiamo Legione>> gli rispose il diavolo attraverso l’uomo posseduto, <<perché siamo in molti!>>

Gesù, obbliga il diavolo a dirgli il suo nome, “Legione”, corrispondente a 6.000 soldati (6, numero dell’imperfezione del maligno, e 1000, la quantità per eccellenza). Il nome indica che il demonio che schiavizza è potente, numeroso e militarmente organizzato.

Migliaia di demoni tenevano legato quel povero uomo, ma il dito di Dio era pronto a liberarlo! Ora c’era là sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. E gli spiriti lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».

I demoni avevano paura dell’inferno!

«Esci, spirito immondo, da quest’uomo!» disse con autorità divina il Signore,

Tutta la valle udì la voce possente del figlio di Dio, che comandò al diavolo e alla sua legione di uscire dal corpo di quell’uomo, per entrare nel branco dei porci e gettarsi tutti insieme nel mare, dove annegarono, con grande spavento degli allevatori Gerasèni.

Gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco precipitò dal burrone nel mare;

I guardiani del branco dei porci allora fuggirono, e portarono la notizia nella città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto!

Giunti che furono da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura!

Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci, nelle strade del paese mille voci per parlare. pregarlo di andarsene via dal loro territorio.

 << “Straniero” che sei venuto a fare tra noi? Abbiamo sentito parlare di te, del Messia dei tuoi potenti miracoli, ma perché oggi sei tra noi? Non avevi altre missioni da compiere altrove?

Chi ci risarcirà del danno subito? Un intero capitale è andato perduto in fondo al mare!>>  Mentre Gesù risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato, l’unico grato a Dio lo pregava di permettergli di stare con lui.

Ma Gesù non glielo permise ma gli disse:

«Va nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato».

Gerasa? Un bel paese!  Dove il sole che tramonta sul mare di Galilea di fronte al bel paese, dona colori spettacolari che incantano gli abitanti con la sua bellezza e la brezza della sera ti invita al riposo.

Un paese tranquillo che non amava i forestieri! Chiusi nelle loro ottuse mente, quel giorno non capirono il giorno in cui la loro terra era stata visitata dal Signore, mentre la barca della buona novella   lasciava la riva del lago di Galilea, per essere sempre più lontano un piccolo puntino che scompariva all’orizzonte, lasciandosi dietro di sé una scia di profumo che si mescolava all’odore del mare, che sapeva di Divino.

Inviato da alex il

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