Ma gli evangelici, a volte ci chiamano evangelisti che sono gli autori dei 4 vangeli che compongono il Nuovo Testamento, fanno l'amore?
Oggi il mondo esercita una pressione enorme sulla sessualità umana, proponendo modelli e devianze che vengono tollerate e propagandate Come si deve comportare il cristiano di fronte a questo massiccio attacco alla moralità? Una volta si diceva che le persone perbene non dovevano parlare di queste cose. In realtà i conduttori delle chiese locali non possono tirarsi indietro davanti ai problemi concreti e personali che con sempre maggiore frequenza turbano le coppie.
 
Molte domande

      Tra le lettere che mia moglie ed io riceviamo, ogni tanto ce n’è qualcuna che mette in evidenza il bisogno di avere risposte concrete a problemi di etica sessuale. Ecco alcuni esempi:
  • “Dal punto di vista sessuale, nel matrimonio è permesso tutto?”;
  • “Se mio marito esige da me qualcosa che io non condivido, come devo comportarmi?”
  • “È lecita quella pratica sessuale che…”.
      Queste lettere hanno un denominatore comune: sono tutte firmate “un fratello” o “una sorella”. In altre parole, sono lettere anonime.
      Per principio, io tendo a non rispondere a coloro che non si qualificano (infatti alcune di queste lettere giacciono nel mio cassetto già da molti mesi), ma riflettendoci bene, ho deciso di fare uno strappo alla regola, per due motivi.
  1. Da una parte, tali domande dimostrano il bisogno di sapere se nella Scrittura ci sono indicazioni normative anche per il comportamento sessuale dei coniugi. Ritengo che questo bisogno abbia una valenza positiva, in quanto testimonia la volontà di riflettere su un tema così intimo e privato.
  2. L’altra faccia della medaglia è invece il desiderio di anonimato dei mittenti. Questo manifesta l’imbarazzo e la vergogna di affrontare in modo palese certi argomenti. Si preferisce mantenere il segreto sulla propria identità, perché in questo modo ci si sente più liberi di esprimere i propri interrogativi, proteggendosi da eventuali temuti giudizi. È probabile che ciò sia dovuto anche al fatto che, in ambiente ecclesiale, forse non si sono quasi mai affrontati in modo sereno e costruttivo i temi legati alla sessualità, pur essendo parte della vita di ogni coppia.


L’aspetto pastorale

      La cura della chiesa locale è, in ultima analisi, una cura delle famiglie.
      All’interno della chiesa si possono infatti individuare due grandi livelli di operatività: l’insegnamento della sana dottrina e l’attenzione pastorale verso i singoli membri. Non si possono scindere i due livelli, perché la cura pastorale ha come obiettivo quello di formare uomini e donne che siano “all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Ef 4:13), e questo lo si può fare attraverso l’insegnamento sistematico di “tutto il consiglio di Dio” (At 20:27).
      “Tutto” significa non trascurare nulla. Nemmeno ciò che la Bibbia ci illustra riguardo al comportamento sessuale dei coniugi.
      Certo non è facile affrontare determinati soggetti. Per pudore, per imbarazzo o perché si ritiene siano aspetti troppo privati per parlarne con un estraneo, fosse anche un fratello o una sorella stimati e maturi. Tuttavia, nella dinamica di coppia, a volte sembra che la causa di tanti conflitti sia proprio da ricercarsi nella sfera sessuale. E spesso questi sono un riflesso di qualche problema spirituale.


Una dogmatica sessuale?

      La chiesa medievale aveva stilato una lunga serie di regole, di divieti e di prescrizioni riguardo la sessualità coniugale. Alberto Magno (teologo del XIII sec.) arrivò a distinguere tra il peccato mortale di un marito che nel rapporto coniugale dimostrasse troppa passione per sua moglie, e il peccato veniale per quel marito che invece si manteneva abbastanza freddo durante l’amplesso. In ogni caso, il rapporto veniva però sempre considerato peccaminoso. Egli affermava anche che i rapporti intimi troppo frequenti conducono a una vecchiaia precoce e alla morte, perché il cervello si rimpicciolirebbe e gli occhi si distruggerebbero.
      Fu Alberto Magno a inventare il concetto di dovere coniugale: “Il coniuge che chiede, agisce per il desiderio del piacere, mentre chi accetta di sottoporsi al suo dovere, agisce per la fedeltà matrimoniale. Il richiedere è perciò peccato, il concedere è merito” (In IV Sententiarum, 32,9).
      Alberto Magno fu maestro di Tommaso D’Aquino (morto nel 1274), cioè colui che determinò in larga misura la struttura della teologia cattolica romana.
      Un’anonima Summa del XII sec. affermava inoltre che il consenso della moglie a posizioni diverse da quella normale fosse peccato grave quanto l’omicidio (Codex latinus monacensis 22233).
      I libri penitenziali precedenti prevedevano già delle pene ecclesiastiche molto pesanti per quei coniugi che, nell’intimità della loro camera, avessero avuto rapporti diversi da quello che normalmente porta alla procreazione (c’era infatti la totale condanna di ogni forma di contraccezione). Le pene ecclesiastiche comportavano in questi casi la totale astinenza dai rapporti coniugali e tale astinenza forzata poteva durare anni.
      Il Libro Penitenziale di Teodoro, un monaco vissuto tra il VII e l’VIII sec., prescriveva una pena ecclesiastica variabile dai sette ai quindici anni per un rapporto non secondo le vie naturali che portano al concepimento, mentre prevedeva una pena di soli centoventi giorni per un aborto e sette anni per un omicidio premeditato!
      Addirittura, il celebre predicatore Bernardino da Siena (morto nel 1444) affermava: “è meglio se una donna ha un rapporto in modo naturale col proprio padre, che contro natura col proprio marito” (La religione cristiana 17,1,1). In questo modo, l’incesto, condannato severamente dalla Bibbia (cfr. Le 18:6ss) diveniva un peccato più accettabile rispetto a un rapporto contro natura. Per Bernardino da Siena i peccati contro natura sono tutti quegli atti di “emissione del seme qualunque sia il luogo e il modo in cui non sia possibile generare” (Prediche serafiche 19,1).


Un problema sempre attuale

      Come si può vedere, la sessualità ha sempre creato dei grossi problemi per chi, nel corso dei secoli, ha voluto rinchiuderla in rigidi schemi dogmatici, prescrivendo regole severe e restrittive.
      Il problema, tuttavia, non ha solo riguardato gli altri, ma anche noi, che riteniamo di essere dei cristiani fedeli alla Bibbia.
      Oggi ci troviamo in una cultura che contrasta sempre di più la morale cristiana e spinge le persone a adeguarsi ai modelli di una sessualità disimpegnata, occasionale o deviata. L’incremento dei fatturati dell’industria pornografica ce lo dimostra.
      Cosa possiamo fare per arginare questo torrente che sembra inarrestabile? Anche noi dobbiamo inventarci una dogmatica evangelica nel campo della sessualità? Anche noi dobbiamo porre delle regole che influenzino il comportamento sessuale dei credenti? Certo, sarebbe molto più facile imporre un manuale in cui venga stabilito ciò che è lecito e ciò che non lo è. Ma servirebbe a risolvere il problema di tante coppie?
      L’esempio della nostra Italia, un paese tradizionalmente cattolico, è molto significativo. Ogni giorno assistiamo a un vero e proprio delirio devozionale verso il papa o verso statue che improvvisamente si mettono a piangere sangue. Un osservatore esterno potrebbe pensare che noi italiani siamo il popolo più devoto al mondo, proprio per il calore e il fervore “religioso” che viene puntualmente documentato dai telegiornali in occasione di vari eventi di interesse mediatico (discorsi papali, incontri ecumenici ad Assisi, preghiere per la pace, presunte lacrimazioni o apparizioni, ecc).
      Però, quando il papa fa delle affermazioni restrittive sulla sessualità, gli italiani fanno finta di non sentire. Paolo VI, nell’art. 16 della sua lettera enciclica Humanae Vitae (1968), afferma che “la Chiesa è coerente con stessa quando… condanna come sempre illecito l’uso dei mezzi direttamente contrari alla fecondazione, anche se ispirato da ragioni che possano apparire oneste e serie”.
     
Dove sono la devozione e l’ubbidienza a questa precisa regola che condanna la contraccezione in ogni sua forma? L’Italia (insieme alla Spagna, cioè un altro paese cattolico) è infatti il fanalino di coda della natalità in Europa e nel mondo! Se davvero gli italiani cattolici fossero ubbidienti a ciò che il “Magistero della Chiesa” impone, allora dovremmo vedere famiglie con otto, dieci o dodici figli!
      Nella devozione popolare troviamo dunque due pesi e due misure. Va tutto bene, finché qualcuno non pretenda di dettare legge nell’intimità della camera da letto dei “fedeli”.
      Per la singola coppia, il problema passa perciò dal piano dogmatico (imposto dall’esterno) a quello della coscienza individuale (sentito interiormente).
      Ma nemmeno in questo caso il problema viene risolto.
      Le domande rimangono e la legittimità o meno di certi atti ancora non è chiara.
      Per un cristiano che voglia vivere fedelmente la sua fede, sembra siano necessarie delle indicazioni che aiutino la sua coscienza a comprendere se anche nel campo della sessualità coniugale esiste un comportamento a cui adeguarsi.
      Allora, quale percorso devono intraprendere quei cristiani che desiderano essere coerenti con la Scrittura? E ancora: cosa dice esattamente la Scrittura su questo soggetto?


La Legge

      Nell’Antico Patto, la relazione tra Dio e l’uomo era mediata dalla Legge. Questa rappresentava il solco entro il quale il popolo di Dio poteva stabilire un corretto rapporto con il suo Creatore.
      La Legge presentava una normativa per i vari ambiti dell’esistenza umana, ma era esterna all’uomo. Essa indicava una via di relazione, ma non era la Via. Richiedeva un adeguamento etico/spirituale alle regole, ma non forniva la potenza interiore per farlo. Dava la consapevolezza del peccato, ma non la forza per vincerlo.
      Nel campo della sessualità, fin dall’inizio il Decalogo condannava la fornicazione e l’adulterio (nota: fornicazione è un termine ampio che comprende tutti i peccati legati alla sfera sessuale: dal sesso prematrimoniale all’omosessualità, dall’adulterio all’incesto).
      I capitoli 18 e 20 del Levitico descrivono una lunga lista di peccati sessuali
. Alcuni di questi rappresentano vere e proprie devianze aberranti, degne di un manuale di psicopatologia sessuale. Ciò significa che le perversioni non sono frutto dei nostri giorni, ma sono presenti nel cuore dell’uomo fin dall’antichità.
      Sodoma e Gomorra sono un altro esempio di quale livello di traviamento e di sfrontatezza possa raggiungere il cuore dell’uomo. Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro” (Ge 19:5).
      La Legge prevedeva drastiche punizioni (quasi sempre la morte) quando le norme riguardo ai peccati sessuali venivano violate.
      Tuttavia, si nota subito anche un altro fatto: nonostante la nutrita casistica menzionata non ci sono prescrizioni specifiche riguardo la sessualità coniugale.
      A quali criteri possiamo riferirci, dunque, per definire con sufficiente chiarezza un’etica sessuale all’interno del matrimonio?
     

La rivoluzione di Gesù

      Uno degli aspetti più significativi dell’opera del Signore Gesù Cristo è quello di aver trasformato radicalmente i presupposti del nostro rapporto con Dio.
      Egli è partito dalla Legge esteriore per arrivare a quella interiore. Gesù ha rivoluzionato l’approccio alla Legge trasferendo i suoi presupposti dall’esterno (cioè dalla loro “imposizione” come qualcosa di estraneo all’uomo) all’interno (con l’acquisizione di una nuova consapevolezza spiritua-le, cioè quella di essere diventati per grazia figli di Dio e, perciò, nuove creature in Cristo, secondo 2Co 5:17). “Metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti” (Eb 10:16).
      In questo processo spirituale, la Legge non fa più solo riferimento agli atti concreti, ma anche ai pensieri che possono tradursi o meno in atti. “Voi avete udito che fu detto: «Non commettere adulterio» (perciò, sul piano giuridico, era prevista la condanna solo nel caso della sua realizzazione concreta). Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5:27). Il Signore Gesù sposta il discorso all’interno del cuore stesso, poiché la sua parola “giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4:12).
      Nella giurisprudenza umana non si prevede la condanna per le intenzioni, ma solo per i fatti.
      Quella divina, invece, va molto più in profondità.
      Bisognerà partire proprio da questi principi spirituali (interiori) per comprendere se esistono dei chiari confini entro i quali si sviluppa l’etica cristiana della sessualità coniugale. Occorre perciò analizzare il discorso da più prospettive, inquadrandolo non solo nella concretezza di un atto, ma evidenziando quali sono le motivazioni che portano alla sua realizzazione e qual è la molla che fa scattare il desiderio.
      Ma
prima di tutto sarà utile riflettere sullo scopo e sulla funzione della sessualità all’interno della relazione matrimoniale. In questo modo sarà più facile identificare l’ampiezza e la solidità del terreno dove esercitare e beneficiare di un dono così prezioso come quello dell’intimità fisica tra due sposi.
 
Indicazioni bibliche

     L'intimità sessuale è uno strumento esclusivo di comunione fisica fra due persone sposate. Questa si deve stabilire sulla base di precisi riferimenti: amore, rispetto, dignità, cura e sostegno reciproci.
     Dati per scontati questi elementi, spesso ci si chiede però se ci siano dei limiti nella sfera sessuale all'interno del matrimonio.
     Prima di rispondere, leggiamo alcuni passi biblici.
     "Sia benedetta la tua fonte, e vivi lieto con la sposa della tua gioventù. Cerva d'amore, capriola di grazia, le sue carezze t'inebrino in ogni tempo, e sii sempre rapito nell'affetto suo" (Pr 5:18, 19).
     "Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia! Tu mi hai rapito il cuore con uno solo dei tuoi sguardi, con uno solo dei monili del tuo collo. Quanto sono dolci le tue carezze, o mia sorella, o sposa mia! Come le tue carezze sono migliori del vino, come l'odore dei tuoi profumi è più soave di tutti gli aromi! Sposa mia, le tue lebbra stillano miele, miele e latte sono sotto la tua lingua; l'odore delle tue vesti è come l'odore del Libano. O mia sorella, o sposa mia (…) Come sono belli i tuoi piedi nei tuoi calzari, o figlia di principe! I contorni dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mano d'artefice. Il tuo ombelico è una tazza rotonda, dove non manca mai vino profumato. Il tuo grembo è un mucchio di grano, circondato di gigli. Le tue mammelle sembrano due gemelli di gazzella. Il tuo collo è come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come le piscine di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del Libano, che guarda verso Damasco. Il tuo capo si eleva come il Carmelo, e la chioma del tuo capo sembra di porpora; un re è incatenato dalle tue trecce! Quanto sei bella, quanto sei piacevole, amore mio" (Ca 4:9-12; 7:2-7).
     "La moglie non ha potere sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potere sul proprio corpo, ma la moglie. Non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza" (1Co 7:4-5).
     "Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri" (Eb 13:4).
    
     Questi passi ci danno degli utili riferimenti sull'erotismo all'interno del matrimonio, ma in generale la Bibbia non dà molte indicazioni dettagliate riguardo a ciò che è lecito o illecito nell'ambito della sessualità matrimoniale.
     Abbiamo visto nella primo articolo di questo studio, che nemmeno la lista dei peccati sessuali contenuta nei capitoli 18 e 20 del Levitico ci illumina riguardo l'ampiezza della libertà sessuale nel matrimonio. Vengono condannate le unioni sessuali illecite e contro natura, ma non ci sono elementi normativi per la sessualità coniugale.
     Allora è bene riflettere sullo scopo e sulle funzioni della sessualità e fare alcune considerazioni.
    
     Per quello che riguarda l'espressione fisica della sessualità (attività sessuale in senso stretto) ci sono varie prospettive dalle quali considerarla.
     Vediamo quali sono le cinque funzioni più significative per le quali essa è stata creata.
    
    
Funzione biologica

     La sessualità fisica è lo strumento per il mantenimento della specie, attraverso la procreazione. Il piacere connesso all'atto sessuale induce le persone a ricercarlo ed è proprio questo a garantire statisticamente la continuità della specie. "Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra»" (Ge 1:28). I figli sono un completamento e un coronamento del matrimonio, ma la procreazione non sembra essere l'obiettivo primario. Una famiglia è tale anche senza figli. La prima benedizione di Dio è fatta sulla coppia e solo in un secondo momento viene l'indicazione di essere fecondi e di moltiplicarsi. I figli sono perciò un'ulteriore benedizione:
     "I figli sono un dono che viene dal Signore; il frutto del grembo materno è un premio. Come frecce nelle mani di un prode, così sono i figli della giovinezza. Beati coloro che ne hanno piena la faretra!" (Sl 127:3-5).
    
    
Funzione edonistica

     L'attività sessuale è fonte di piacere, per la gioia e l'unità di un uomo e di una donna. Abbiamo già citato il seguente versetto:
     "Sia benedetta la tua fonte, e vivi lieto con la sposa della tua gioventù. Cerva d'amore, capriola di grazia, le sue carezze t'inebrino in ogni tempo, e sii sempre rapito nell'affetto suo" (Pr 5:18,19).
     I compiti del marito e della moglie all'interno del matrimonio sono molti e a volte sono pesanti. Essi richiedono un gran dispendio di energie, sia fisiche che psichiche, in casa e fuori. Il lavoro, i figli, gli impegni di vario genere, le delusioni, le frustrazioni, le lotte, le relazioni con gli altri, lo stress, sono tutti elementi che caricano i coniugi di pesi non indifferenti. Assorbono una gran quantità di risorse emotive e pian piano il loro serbatoio emotivo si svuota. C'è bisogno di ricaricarlo con nuove riserve. L'intimità sessuale offre una preziosa ed esclusiva opportunità per farlo.
     La tenerezza, l'affetto, l'unione fisica, l'abbraccio tra marito e moglie, permettono di ricaricare le loro batterie emotive proprio perché in quel modo essi soddisfano i reciproci bisogni di amore, di accettazione, di sentirsi desiderati, di condivisione, di sicurezza, di apprezzamento, e si aiutano a vicenda a liberarsi delle tensioni accumulate.
    
    
Funzione affettiva

     L'attività sessuale è uno strumento per soddisfare esigenze di tipo affettivo ed emotivo. "Poi Dio il Signore disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui»…Allora Dio… formò una donna e la condusse all'uomo" (Ge 2:18,22).
     A un certo punto della sua creazione, il Signore dovette ammettere che, nonostante tutto ciò che aveva creato fosse buono, c'era qualcosa che mancava, qualcosa che la rendeva incompleta. Egli risolse questo problema creando un essere complementare all'uomo: la donna. Quando Adamo la vide, proruppe in una sorta di cantico di ringraziamento: "Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne" (Ge 2:23). L'uomo manifestò la sua soddisfazione nel vedere qualcuno che era simile a lui e con il quale poteva condividere i vari aspetti della vita terrena.
    
    
Funzione protettiva

     La sessualità matrimoniale ha l'importante ruolo di preservare l'individuo dalle tentazioni proprio nella sfera sessuale. "Per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito… Non privatevi l'uno dell'altro … perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza" (1Co 7:2, 5). Il fatto di provare piacere fisico con una determinata persona, ci aiuta a sentirci ancora più legati ad essa. (Una curiosità: è stato riscontrato che, sul piano fisico, la gratificazione libera delle sostanze chiamate endorfine, che procurano benessere e gioia. Pare che queste sostanze aumentino anche la soglia di resistenza agli agenti patogeni).
    
    
Funzione sociale

     La sessualità, infine, avendo la funzione di soddisfare un desiderio fisico, quando questo è ricercato in un partner che sia strutturalmente complementare, contribuisce a sviluppare l'unione e la solidarietà tra due persone. "Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch'io. Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere" (1Co 7:8-9). Essa ci protegge dalla promiscuità e dall'immoralità anche a livello sociale. La storia insegna che i regni dove si è diffusa la corruzione dei costumi sessuali sono stati spazzati via in breve tempo. Si potrebbe dire, dunque, che la sessualità coniugale sia quasi una sorta di strumento di consolidamento sociale.
    
     Il concetto di sessualità umana è quindi molto ampio. È proprio questa complessità strutturale e funzionale che deve indurci a considerare seriamente le indicazioni di Dio, su un soggetto così delicato e intimo della nostra vita.
     L'intimità sessuale è infatti un modo privilegiato ed esclusivo per unire due persone, motivate dall'amore reciproco.
    
    
Considerazioni pratiche
    
  • L'intimità sessuale è un modo esclusivo di comunicare,unità riservato a due esseri umani che si sono presi l'impegno di vivere insieme per il resto della loro vita. In quel modo essi possono comunicarsi affetto, piacere, esigenze. Quando si parla di intimità sessuale come un modo privilegiato di conoscere l'altro, ci si riferisce anche a ciò che esso ci permette di rilevare a livello spirituale e psichico. Infatti l'intimità sessuale è stata progettata da Dio affinché essa sia un mezzo di comunicazione totale, che dia al corpo la possibilità di esprimere sia l'anima che lo spirito. La tenerezza, l'affetto e l'unità fisica permettono a due esseri umani sposati di sperimentare livelli di che altri rapporti sociali non permettono.      "Se due dormono assieme, si riscaldano" (Ec 4:11).
  • I passi biblici che abbiamo riportato all'inizio di questa parte dell'articolo (Pr 5:18-19; Ca 4:9-12 e 7:2-7; 1Co 7:4-5; Eb 13:4) ci illustrano molto bene, senza tanti giochi di parole, che nella coppia l'eros può inebriare e rapire anche con passione. È la coppia che deve mettere a fuoco gli obiettivi e i limiti, sulla base di un principio d'amore che prima di tutto è spirituale. Il fondamento del principio che regola la relazione sentimentale viene riassunto in 1Co 13:4-7. "L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa".
  • Bisogna evitare che un partner prevalga sull'altro, imponendogli una sessualità egocentrica, che non rispetta la sua dignità e non è un'espressione d'amore. Il coniuge non è uno strumento per sfogare la propria libidine, ma è una persona con la quale si condivide il sentiero della vita. Una sorella mi ha riferito con tristezza che suo marito la sottopone spesso a un ricatto psicologico per raggiungere i suoi scopi: "Se tu mi volessi bene, accetteresti (…) e certe cose non dovrebbero ripugnarti". Quel marito, chiedendo a tutti i costi qualcosa che sua moglie non approva, le dimostra amore, rispetto e cura? Quale immagine di sé dà a sua moglie? È un comportamento che la incoraggia, dandole quella sicurezza di cui ogni donna ha bisogno di trovare nel proprio marito? Lei si sentirà usata? Credo che ogni lettore possa dare delle risposte adeguate.
  • Si deve vigilare con attenzione su ciò che può colpire la nostra mente e la nostra fantasia, perché ogni attività sessuale può pervertirsi e diventare strumento negativo e dannoso. Questo succede soprattutto quando essa è slegata dall'affetto e dalla premura verso il coniuge. "Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente" (Ro 12:2).
  • La sessualità fisica può diventare ripetitiva e umiliante, soprattutto se viene imposta come modalità per ottenere esclusivamente piacere per sé stessi.
  • Bisogna infatti stare attenti al rischio di abusare del partner per soddisfare le proprie brame egoistiche. Questa non è la sessualità progettata da Dio come dono all'interno di un matrimonio. "Mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch'esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite" (1P 3:7).
  • Secondo Eb 13:4, nella coppia – come nel nostro rapporto con Dio – ci possono essere vari tipi di infedeltà. Ci può essere un adulterio vero e proprio, ma anche un adulterio mentale. Nel matrimonio è necessario evitare gli stimoli sessuali esterni. La scintilla che innesca il desiderio sessuale deve cioè scoccare all'interno della relazione matrimoniale. Il letto coniugale deve perciò esprimere anche la pulizia da pensieri di peccato. Se, per esempio, un marito desidera avere un rapporto sessuale con sua moglie solo perché è stato eccitato dalla visione di qualche ballerina seminuda in uno spettacolo televisivo, la sua motivazione non è onesta, perché sfrutta la moglie per soddisfare un suo personale bisogno nato da una fonte diversa. In quel caso, il rapporto sessuale non esprime più la comunione fisica, affettiva ed emotiva tra marito e moglie, ma – sotto sotto – è un adulterio mentale.
  • Anche il desiderio di sperimentare nuovi modi per esprimere la propria sessualità deve essere esaminato ponendosi alcune domande:
    
  1. Da dove nasce questo desiderio?
  2. Qual è lo stimolo vero?
  3. Ho forse guardato qualche immagine pornografica e perciò desidero mettere in pratica ciò che ho visto?
  4. È onesto nei confronti del mio coniuge?
  5. Quello che chiedo lo mette in imbarazzo?
  6. Gli manca di rispetto?
  7. È qualcosa che soddisfa solo me stesso?
  8. Quanto mi influenzano i modelli deviati del mondo?
  9. Quanta spazzatura ingombra la mia mente dal punto di vista sessuale?
  10. Sono pronto a rinunciare al mio desiderio se vedo che questo può creare tensione nel mio coniuge (cfr. Mt 5:29ss)?
  11. Perché voglio farlo?
  12. Ciò si realizza su una base d'amore e di comprensione reciproca?
  13. Se il mio coniuge rifiuta, è perché si sente minacciato nella sua dignità?
  14. Questa richiesta, quale immagine di me stesso dà al mio coniuge?
  15. Fare quella determinata cosa, può generare una qualche dipendenza psicologica, per cui in futuro non ne potrò più fare a meno?
     
Conclusione

     In definitiva, credo che non dovremmo preoccuparci solo di conoscere quali sono i limiti entro i quali sviluppare la sessualità matrimoniale. Non dovremmo affannarci per sapere se certe cose sono permesse oppure no. Dovremmo piuttosto preoccuparci di impostare il matrimonio seguendo le indicazioni di Dio, impegnandoci per dimostrare amore, premura, cura, tenerezza, aiuto, rispetto e sostegno al nostro coniuge. È su questo terreno che deve costruirsi l'intimità sessuale.
     Nel campo della sessualità coniugale, la parola d'ordine è: spontaneità.
     Se il fondamento è sano e nutrito spiritualmente, allora anche l'aspetto prettamente fisico dell'amore coniugale risentirà di grandi benefici.
     La nostra sessualità sarà infatti una sessualità appagante solo se è una sessualità che matura nella spontaneità e non attraverso i modelli deviati presentati dall'industria della pornografia. L'ansia da prestazione e il desiderio di emulazione generano solo tensioni perché introducono nel rapporto coniugale elementi esterni. Sono questi a creare i problemi.
     Ripeto: la scintilla del desiderio deve scoccare all'interno della coppia.
     La nostra coscienza davanti a Dio ci permetterà poi, motivata dall'amore per il nostro coniuge, a farci prendere insieme, senza forzature e nella spontaneità reciproca, le giuste decisioni anche nell'intimità della camera da letto.

Marco Distort   
 
sesso orale, sesso anale, etica nei rapporti sessuali
Autori

Stasi Roberto

Caro Marco,
Riguardo a ciò che ti disgusta nelle lettere che ricevi non dovresti meravigliarti ma dovresti fare uno sforzo per rispondere in uguale misura a tutti. Qui ti fornisco alcune risposte a delle tue frasi o versetti bibblici che ho messo tra le freccette:

perché la cura pastorale ha come obiettivo quello di formare uomini e donne che siano “all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Ef 4:13), e questo lo si può fare attraverso l’insegnamento sistematico di “tutto il consiglio di Dio” (At 20:27).>>
Scrivo "tutto il consiglio di Dio" però vedo che ti limiti ai versetti bibblici e non ai tanti bei consigli forniti dalle scritture dei frati, alcuni divenuti anche Santi.

La chiesa medievale aveva stilato una lunga serie di regole, di divieti e di prescrizioni riguardo la sessualità coniugale. Alberto Magno (teologo del XIII sec.) arrivò a distinguere tra il peccato mortale di un marito che nel rapporto coniugale dimostrasse troppa passione per sua moglie, e il peccato veniale per quel marito che invece si manteneva abbastanza freddo durante l’amplesso. >>
Qui stai confondendo le regole dei Cattolici tradizionali con i cristiani che vogliono modificare le regole cattoliche. Per i cattolici è tutto vero ma per i cristiani è una storia differente.

Cosa possiamo fare per arginare questo torrente che sembra inarrestabile? Anche noi dobbiamo inventarci una dogmatica evangelica nel campo della sessualità? Anche noi dobbiamo porre delle regole che influenzino il comportamento sessuale dei credenti? Certo, sarebbe molto più facile imporre un manuale in cui venga stabilito ciò che è lecito e ciò che non lo è. Ma servirebbe a risolvere il problema di tante coppie? >>
Questo che scrivi è proprio ciò che stavo pensando oggi. Ti dico si. Sono convinto che è mancato un manuale d'uso. Chi si versa nel cristianesimo gode della difesa dei governi massoni e tali massoni permettono largamente il sesso anale senza offrire consiglio alcuno. Ma se si insegnava ai cristiani che il sesso anale ci porta a servire i desideri della Regina mentre il sesso normale ci porta a cercare la speranza del Principe di pace e della sua Principessa, allora, come potrai intravedere, molti dei problemi di coppia non esisterebbero più ed inoltre la donna cristiana non priverebbe l'uomo di ciò di cui egli ha bisogno perchè una donna cristiana ha una forte passione per fare l'amore che è simile a quella di un uomo cattolico. Dunque il non sapere dove si appartiene è la prima sorgente dell'inganno e di tutti i peccati come di tutti i problemi di amore.

"Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch'io. Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere" (1Co 7:8-9). >>
Purtroppo non è possibile al giorno d'oggi seguire questi versetti perchè quando una Regina prende potere rimane anche difficile trovare il partner ideale e si va attraverso molti problemi che sono creati dagli stessi conflitti di coppia. Chi ha desiderato il sesso anale per troppi anni o la masturbazione si ritrova incastrato nel mondo cristiano e nel suo potere il quale è difficile scrollarsi di dosso a meno che ci si getti totalmente nella preghiera del Rosario e ciò risulta in una impossibilità di partecipare a cambiare il mondo in qualcosa di nuovo. Diviene facile incontrare la donna sbagliata o l'uomo errato, quel compagno o compagna che non ti potrà capire e che tu non puoi apprezzare.

“Metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti” (Eb 10:16). >>
Tutti stiamo peccando costantemente quando non sappiamo la differenza tra un modo o l'altro di fare sesso e tutti abbiamo grandi difficoltà nelle vita perchè iniziamo a masturbarci già da bambini. Tutti noi uomini abbiamo commesso innumerevoli fornicazioni quando abbiamo inconsciamente desiderato una bella Regina e ne abbiamo apprezzato il suo corpo vedendola anche solo passare per le strade. Ed è per questo che le parole del versetto che proponi, che sono tra le più potenti parole scritte, non sono ancora divenute realtà completa e vera speranza.

alex

Ciao Stefano, grazie per il tuo commento. Non so se il fratello Marco passerà da queste parti per leggerlo e risponderti, lo conosco di persona e so che è impegnato quotidianamente e ormai a tempo pieno in questo ministerio per le coppie, quidi più di scritti o dottrine, ma esperienze sul campo farcite da preghiera e studi biblici.

Tra l'altro trovo esemplare cercare nella Scrittura le risposte per i quesiti pervenuti, infatti se i consigli di altri uomini possono esser utili per il tempo che vivevano, sempre che riferenti alle Scritture, la Parola ieri, come oggi, parla al cuore delle persone, descrivendone i contorni, il contenuto, le malattie e la medicina. E' sempre valida, è la Parola di Dio.
Nonostante i millenni, i passi tecnologi e scientifici, il cuore resta quello.

Trovo che i suggerimenti del fratello Marco possono tronare utili per un radicale cambiamento che comincia quando lasciamo agire lo Spirito Santo. La cura resta sempre quella, più che sterili preghiere, di qualsiasi stampo siano, andare alla croce, o tornare alla croce. Riconoscerci peccatori, confessare a Dio le nostre nefandezze, abbracciare il perdono del Padre, cominciare con Lui...  grazie Padre...


Stasi Roberto

Molti leggono e seguono le Sacre Scritture ma pochi praticano il digiuno. I peccati capitali incalzano ed entrano nell'anima. La gente si ammala gravemente ma non vuole praticare il digiuno che porta al miracolo, essi preferiscono morire negli ospedali ma non faranno digunio nè apprezzeranno cure naturali miracolose. Molti leggono le Scritture e ripetono passi dell'apocalisse già scaduti come fosse latte scaduto che vuole avere un valore nutritivo. Quando le Sacre Scritture ti fanno errare è meglio tagliare via una mano che perdere la testa.

alex

Ciao Stefano, sempre piccante negli interventi e sempre condivisibile... in parte.
- Molti leggono le Sacre Scritture e pochi... le praticano.....
- Il miracolo della guarigione è importante, ma poi ci si riammala, si muore comunque. Il miracolo più grande da ricercare è la nuova nascita, preceduta dal ravvedimento...  e certamente giusto sperare in una guarigione fisica.
- Passi dell'apocalisse scaduti? Quali?
- Le Sacre Scritture, infine, non fanno errare, semmai, quando accade, è per la nostra incapacità di comprenderle.
Quando si tenta di adattarle alle proprie dottrine, etc. Ovviamente la colpa non è delle Sacre Scritture....

Un caro saluto.
Alex

Stasi Roberto

I passi scaduti sono quelli dove si parla della distruzione dell'antica Roma e sono avvenimenti già passati ma i protestanti continuano a proporli come siano futuristici. Le bestie se le inventano dal nulla. Vi è solo un dragone rosso ed una bestia nera nei tempi moderni e le due si sono formate da nuove profezie non incluse nel libro dell'Apocalisse. Certi protestanti continuano a parlare contro la gente che non li ascolta facendo appoggio a terremoti ed altri eventi naturali come eventi punitivi mentre ciò che cercano è lo spargimento di droghe in altre nazioni e dunque del porno che ne conviene. Per esempio, proprio la rete, da dove i protestanti operano maggiormente è divenuta come un giornale gratuito di Playboy dove le prostitute che vengono sempre da nazioni piene di protestanti fanno guadagnare introiti pubblicitari ai grandi maiali delle droghe.

alex

Peccato, la discussione si faceva interessante, ora non ti seguo più. Non perchà le argomentazioni non lo meritano, però mi sembrano scollegate, sconnesse... Dall'Antica Roma, alla droga e al porno, e tutto questo agevolato dai protestanti...
Da dove vuoi che possa rispondere? Se mai ti interessasse davvero?

Parli di un dragone rosso e una bestia dei tempi moderni, e le due formate da profezie non incluse nella Bibbia?!
Quali sarebbero queste profezie?

Prima di prendere in considerazioni profezie extrabibliche in merito agli ultimi tempi ti ricordo l'allert di Apocalisse 22:18.

Roma: certamente l'ìimpero di quei tempi è decaduto, ma non i suoi ideali, il diritto, e la religiosita nata in quel tempo in quella città...

Per il resto non so che dirti, se hai voglia di una discussione equilibrata su un argomento per volta, ti ascolterò volentieri.

Stefano Comune

Grazio Marco. Sei sempre puntuale e ispirato dall'alto nelle tue conclusioni. Dio ti benedica nel tuo lavoro e continui a darti saggezza. Stefano Comune

Inviato da alex il

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