Sono tutti perduti. Non solo i ladri e gli assassini, ma anche quelli che pensano di non far male a nessuno e che, anzi, si sforzano di fare il bene. Tutti quanti sono peccatori. Tutti, senza eccezione. Non si deve aver svaligiato una banca o tradito la moglie o il marito. Ogni uomo nel suo stato natura...le, vale a dire non rigenerato dalla fede in Cristo, è perduto. Ma qualcuno dirà: Come si può fare una tale asserzione? Gli uomini sono diversi, vi sono i buoni e i cattivi. Ve ne sono di molto cattivi e di meno cattivi; di molto buoni e di meno buoni; ciò si constata nella vita di ogni giorno, e non vedere queste differenze significherebbe essere ciechi di fronte alla realtà. Vi sono degli egoisti, ma vi sono anche di quelli che si sacrificano per altri e che sono sempre pronti ad aiutare e a fare il bene. Chi potrebbe negarlo?

È vero. Tale è l'uomo come lo vediamo noi; ma la nostra vista è offuscata, offuscata dalla nebbia di un mondo completamente corrotto. E questa nebbia s'estende sulla nostra mente come una coltre inquinata sulla pianura. Ma, guardando dall'alto, con lo sguardo di Dio, le cose sono diverse, completamente diverse. E ciò che conta è quello che Dio vede. Egli dice: «Tutti quanti si sono corrotti, non v'è alcuno che faccia il bene, neppure uno» (Salmo 53:3). E poi: «Poiché non v'è distinzione, difatti tutti hanno peccato.» (Epistola ai Romani 3:23).

Queste parole «tutti hanno peccato» non vogliono soltanto dire che anche i migliori hanno dei difetti, ma che agli occhi di Dio tutti hanno delle colpe e finiranno sotto il suo giudizio e la sua condanna.

In Samaria vi era una fonte, chiamata il pozzo di Giacobbe. Il calore del mezzogiorno rendeva il luogo solitario; ma ecco che il Signore Gesù si ferma presso quel pozzo, e vede arrivare una donna di dubbia moralità e disprezzata da tutti. Ella, consapevole del suo cattivo stato morale, veniva ad attingere l'acqua in quell'ora deserta per non essere vista dagli altri; ma il Signore Gesù è lì ad attenderla. Egli era venuto «per cercare e salvare ciò ch'era perito» (Evangelo di Luca 19:10). Il Signore si occupa di lei. Sì, è per lei che aveva fatto quel cammino faticoso. Che cosa ha da dirle? «Se tu conoscessi il dono di Dio.» (Evangelo di Giovanni 4:10). Questo è il suo linguaggio. Poi attira la sua attenzione su ciò di cui ha di bisogno, cioè un cambiamento radicale. Ha bisogno del «dono di Dio», del Signore Gesù stesso che è la vita.

Un'altra scena. Di notte, un professore di teologia, membro d'un tribunale ecclesiastico, si mette in cammino per andare dal Signore Gesù. È un uomo stimato da tutti, molto istruito e sempre pronto ad aiutare. Comportandosi in modo corretto gode di una buona reputazione. Il cammino che intraprende è molto importante; perché non c'è niente di più importante che andare dal Signore Gesù. Che cosa gli dice il Signore? «Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio» (Evangelo di Giovanni 3:3). Quando si tratta del regno di Dio, tutte le virtù morali e intellettuali, i titoli academici, la stima degli uomini, non contano nulla. Perciò il Signore attira l'attenzione di quell'uomo su ciò di cui ha di bisogno. Una nuova nascita, un capovolgimento radicale, una natura completamente nuova, la vera vita che proviene dalla fede nel Signore Gesù.

"Buoni" e "cattivi", tutti hanno bisogno di Lui. Senza di Lui sono perduti; lo dice chiaramente la Parola di Dio.

 

Friedhelm König

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