Baby-prostitute, la psicoterapeuta: «Imitano gli adulti concentrati sul materialismo»
"Prostitute a 14 anni per soldi e cocaina: arrestata la madre di una delle due liceali e quattro sfruttatori"
Si prostituivano in un appartamento ai Parioli dopo la scuola, Titti e Lucia (i nomi sono di fantasia) 14 e 15 anni, compagne di banco al ginnasio, erano diventate baby squillo per comprare la cocaina. Le Lolite si facevano gestire da uomini conosciuti su facebook, erano loro che procuravano i clienti alle due amiche e le sponsorizzavano pubblicando foto intime su un social network. Ma Lucia era sfruttata anche dalla donna che più di tutti al mondo avrebbe dovuto amarla e proteggerla. Sua madre, una barista che sapeva tutto, incitava la figlia ad incontrare i clienti e prendeva per sè parte dei guadagni. La donna è stata arrestata dai carabinieri insieme agli altri 3 sfruttatori, un militare, un commercialista, e un disoccupato di età compresa tra i 33 e i 38 anni, incensurati. Un cliente, che fa il commerciante, è stato arrestato perché ricattava Lucia.
L’INCHIESTA L’indagine scatta nel maggio scorso, la madre di Titti, una professionista separata dal marito, che vive al Prenestino, si rivolge ai carabinieri, è preoccupata per sua figlia, che negli ultimi mesi è diventata aggressiva, una vera ribelle, ha tentato anche di aggredirla, e a scuola prende brutti voti. La donna teme che Titti faccia uso di stupefacenti, dice che ha ricevuto due lettere anonime, chi scrive le racconta che sua figlia si prostituisce ed è una drogata. Il telefonino della liceale viene messo sotto controllo, gli investigatori scoprono che purtroppo è tutto vero e che anche l’amichetta del cuore, Lucia, è nel giro. Dagli Sms si capisce senza ombra di dubbio che le minorenni, d’accordo con gli sfruttatori accettano gli appuntamenti, decidono le tariffe e le foto da postare su «Bakekaincontri».
In una telefonata uno sfruttatore dice a Lucia: «Mi servono foto dove si vede tutto il corpo, il video mi serve per vedere come ti sai muovere e presentare». I carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino scoprono che Lucia, che oggi ha 16 anni, è un po’ quella che trascina anche Titti, e vive una specie di storia d’amore con il militare che la sfrutta. Ma quello che agli investigatori appare incredibile è scoprire che la madre di Lucia è complice. In una intercettazione la donna dice alla figlia di non lasciarsi sfuggire nessun cliente, e la incita ad andare nell’appartamento ai Parioli anche se la figlia le ha appena detto di non sentirsi bene. Poi la donna però le raccomanda: «Non trascurare la scuola, però».
Gli sfruttatori e le liceali si sentono anche più volte al giorno, le ragazze si rifiutano di prostituirsi negli alberghi, il militare le rassicura, potranno andare in un monolocale preso in affitto ai Parioli. Le minorenni hanno dei telefonini che usano esclusivamente per parlare con i clienti, i cellulari sono stati procurati dagli sfruttatori, che pretendono che le minorenni li tengano sempre accesi. Titti e Lucia hanno sempre i soldi in tasca per acquistare la cocaina, il giro di soldi è considerevole, per un incontro avrebbero chiesto anche 1000 euro, più della metà è per gli sfruttatori. Le manette sono scattate due giorni fa: Nunzio Pizzacalla (il militare con il grado di caporal maggiore), Mirko Ieni e Riccardo Sbarra, commercialista, sono accusati, a vario titolo, di sfruttamento della prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico. In casa di Lucia i carabinieri hanno trovato anche alcune dosi di droga.
Baby-prostitute, la psicoterapeuta: «Imitano gli adulti concentrati sul materialismo»
Maria Malucelli, psicoterapeuta dell’età evolutiva, docente di psicologia clinica al Fatebenefratelli, ha già trattato casi simili.
- Cosa spinge una quattordicenne a vendere il proprio corpo?
«L’adolescenza è un periodo molto delicato perché l’apprendimento passa attraverso la fase della ribellione che è un processo naturale: serve a distaccarsi dalla famiglia e trovare la propria strada. Spesso i genitori non riescono più a comunicare, non capiscono e si crea un muro. Non riescono più a entrare realmente in contatto con i figli, si spezza ogni legame emozionale. L’adolescente non in grado di considerare la propria famiglia come un modello ed è quindi spinto a cercare all’esterno dei punti di riferimento che invece non ci sono».
- Importanza del ruolo della famiglia quindi ma anche della società?
«In questo momento sociale l'esterno è privo di principi morali naturali a cui rifarsi, l’adolescente si trova a imitare un mondo adulto che rinuncia al sacrificio ed è concentrato su comportamenti devastanti e devianti che pongono l’attenzione sul materialismo e non sulla persona».
- E si arriva quindi a prostituirsi anche per la droga
«Una giovane che offre il proprio corpo per soldi non prova nulla, non è più in contatto emozionale con il proprio corpo. Nell’età dell’adolescenza la droga viene provata e consumata per entrare nel gruppo in una sorta di iniziazione. Alla base c’è il bisogno di essere accettati, di diventare degli eroi, anche del male».
- Cosa direbbe a una baby-prostituta?
«Non si deve giudicare, ma ascoltare e indirizzare la fase della ribellione verso la consapevolezza di se stessi».
L'analisi della psicoterapeuta fotografa lo stato di salute della società attuale. Fotografia già scattata 2.000 anni fa.
Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
2 Timoteo 3
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03.11.2013 - Ragazzina incinta a 11 anni, il papà ne ha 17
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Il padre del futuro bambino è il “fidanzatino” della undicenne, che ha 17 anni. La notizia, che sta destando clamore nel Salento e anche al di fuori dei confini regionali, è stata pubblicata dal Nuovo Quotidiano di Puglia.
La ragazzina, a quanto si apprende, ha provato a lungo a nascondere in tutti i modi la gravidanza, ma i genitori nel vedere la figlia mettere su chili e arrotondarsi sempre di più l'hanno portata dal medico.
Con una visita dal ginecologo tutti i dubbi sono stati sciolti. Curiosamente la mamma della ragazzina l'aveva partorita anche lei giovanissima a 13 anni. Ora la mamma si è rivolta alla dirigente scolastica per cercare di calmare le acque e fare in modo che della vicenda, nei prossimi mesi, se ne parli il meno possibile. L’undicenne aveva fatto la prima comunione solo pochi mesi fa. Ora sta per mettere al mondo un bambino.
Il caso, scrive l'Ansa, non sarebbe isolato. Sembra infatti che nell'hinterland leccese si siano registrati diversi episodi di adolescenti rimaste incinte o che avrebbero dato alla luce figli, tanto che qualche preoccupazione serpeggia anche tra la dirigenza e gli operatori scolastici salentini. A rendere concreti questi timori ci sono anche alcuni dati Istat, riferiti al 2011, sui tassi di natalita' e mortalita' in provincia di Lecce. In quell'anno sono state 21 le minorenni (20 nubili e una sposata) che hanno partorito, e 71 le ragazze tra 18 e 19 anni che hanno dato alla luce il primo figlio. Inoltre non e' registrata dall'Istat per il 3% la condizione di maternita' delle donne salentine; di contro, sale tra 40 e 49 anni l'eta' delle donne che nel 2011 hanno contribuito per il 6% alla crescita demografica in provincia di Lecce.
Fonte: varie
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