Gli insegnamenti
contenuti nella Scrittura sono in netto contrasto con le dottrine
divulgate dai Testimoni di Geova. Quindici delle loro principali dottrine
sono di seguito confutate in modo semplice e conciso, e costituiscono di
per sé un valido motivo per non unirsi alla setta dei Testimoni di
Geova.
1. I Testimoni di Geova negano
l'assoluta e unica divinità di Gesù Cristo.
La Scrittura ci
dimostra che il Signore Gesù Cristo è Dio (che loro chiamano Geova, si
veda questo
studio in proposito).
I brani Isaia 41:4, 44:6 e 48:12 affermano che
l'attributo di "Primo e Ultimo" appartiene soltanto a Dio. Ebbene, in
Apocalisse 1:7,8,11,17 e 22:13, Gesù ha proprio questo attributo, che lo
rivela essere lo stesso Dio di cui si parla in Isaia e nell'intero Antico
Testamento.
Isaia 45:22-25 parla dell'adorazione universale che un
giorno tutte le persone renderanno a Dio. Filippesi 2:9-11 applica questo
passaggio a Gesù Cristo.
Isaia 44:22-23
annuncia Dio come redentore. Efesini 1:7 stabilisce che Gesù Cristo è quel
redentore. In Isaia 45:24 e 54:17 Dio è la nostra giustizia. In 1 Corinzi
1:30, Gesù Cristo è la nostra giustizia. Isaia 43:11 riserva e attribuisce
a Dio soltanto l'opera di salvezza dell'uomo: "All'infuori di Me non c'è
Salvatore". Tito 2:13 insegna che Gesù Cristo è IL Salvatore, rivelandoLo
come l'Iddio del brano di Isaia 43. Invitiamo ogni sincero studente della
Bibbia a leggere e confrontare i versi appena elencati.
2. I Testimoni di Geova insegnano che Gesù Cristo è un
Essere creato - è, cioè, un altro Dio.
Questo errore
dottrinale nasce da una traduzione spuria della loro versione del Nuovo
Mondo delle Scritture in greco, che rende Giovanni 1:1 con: "E la Parola
era un dio" (per una confutazione dettagliata si leggano le note
conclusive di questo
studio).
Isaia nega enfaticamente questo errore in 43:10, 44:6, e
45:5,21 dimostrando che la loro traduzione di Giovanni 1:1 è illegittima.
Quattro volte Dio dichiara l'impossibilità che vi sia "un altro dio" o "un
dio" all'infuori di Lui. Ogni sincero studente della Scrittura riconosce
l'unicità di Dio.
3. I Testimoni di Geova negano la personalità e la
divinità dello Spirito Santo.
Dei molti
passaggi della Scrittura che essi usano per dimostrarne la falsità, è
rappresentativo quello di Giovanni 16:13, 14. Otto volte il Signore Gesù
si riferisce allo Spirito Santo usando il pronome personale maschile. La
parola greca "Spirito" è neutra, eppure il pronome utilizzato non è
"esso", ma piuttosto "egli" o "sé". Ciò potrebbe sembrare non corretto
grammaticalmente, in quanto il pronome dovrebbe concordare con il genere
del nome, ma in tal modo Cristo stava riconoscendo la personalità dello
Spirito Santo.
Se lo Spirito
Santo non fosse una persona, ma solo una forza, Cristo avrebbe usato il
pronome "esso" e la grammatica della frase sarebbe rimasta intatta. Anche
la traduzione del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova riconosce la
personalità dello Spirito Santo nella traduzione di questi due versi. La
divinità dello Spirito Santo è chiaramente dimostrata nei seguenti
passaggi che ogni credente sincero vorrà studiare con attenzione: Atti
5:3,4; 1 Corinzi 3:16; 2 Corinzi 13:14. Inoltre, confrontando Isaia 6:8-10
con Atti 28:25-27, diventa evidente che il Dio menzionato in Isaia 6 è lo
Spirito Santo.
4. I Testimoni di Geova negano la resurrezione fisica e
corporea di Gesù Cristo dai morti.
La loro falsa
dottrina dichiara che "l'uomo Gesù è morto, solo il Suo spirito è
risorto". Ma la testimonianza di Gesù Cristo è ben diversa (Luca
24:36-45). Anche solo uno sguardo casuale al verso 39 ("Toccatemi e
guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io")
dissipa ogni dubbio circa la Sua resurrezione fisica. Tommaso incontrò il
Cristo fisicamente risorto (Giovanni 20:24-29), come fecero gli altri
discepoli che mangiarono del pesce con Lui (Giovanni 21:12-14). Paolo
testimoniò della resurrezione corporea di Gesù Cristo in 1 Corinzi
15:3-19. Le guardie alla tomba, i capi sacerdoti, e il Sinedrio non si
sarebbero mai comportati come leggiamo in Matteo 28:11,15 se "solo il Suo
spirito risuscitò".
5. I Testimoni di Geova negano la dottrina biblica
della trinità.
Sebbene i
Testimoni di Geova ritengano che la verità della trinità sia una
sciocchezza, nondimeno essa è parte della rivelazione di Dio. Studiando la
Scrittura si scopre che c'è una Persona conosciuta come il Padre, che è
Dio (Efesini 1:2). C'è un'altra Persona chiamata il Figlio, Cristo, Gesù,
Gesù Cristo, "nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo", che è Dio (Tito
2:13). C'è infine una terza Persona chiamata Spirito Santo, Spirito di
Dio, che è Dio (Atti 5:3,4). La parola greca "theos" (Dio), è usata per
tutte e tre le Persone, attribuendo così la divinità a ciascuna di esse.
Si notino anche i riferimenti alla trinità in Isaia 48:16,17; Matteo
3:16-17, 28:19; e 2 Corinzi 13:14.
La conclusione è
semplicemente che esiste un solo Dio, che esiste in tre Persone di
un'unica essenza, identiche in natura, con gli stessi attributi e
perfezioni.
6. I Testimoni di Geova negano il ritorno fisico e
visibile di Gesù Cristo.
Essi affermano:
"Non dobbiamo credere che Egli tornerà di nuovo come essere umano". "La
venuta è più propriamente traducibile come presenza e si riferisce alla
presenza invisibile del Signore".
In contrasto, chi legge la Scrittura
scopre la verità che Gesù Cristo STA per ritornare fisicamente, e in senso
letterale. In Apocalisse 1:7 è scritto: "ogni occhio Lo vedrà"; in 1
Tessalonicesi 4:16,17: "il Signore stesso discenderà dal cielo"; e in Atti
1:10,11 è scritto molto chiaramente che Egli "ritornerà nella medesima
maniera in cui lo avete visto andare in cielo". La testimonianza di questi
passaggi è irrefutabile.
7. I Testimoni di Geova negano che i
credenti, subito dopo morti, vadano nella presenza
di Cristo.
Secondo 2 Corinzi
5:8, Filippesi 1:21-24, e Luca 16:20-22, il credente, immediatamente dopo
morto, passa nella presenza di Cristo. Il corpo dorme sulla terra
(Giovanni 11:11-14), in attesa della risurrezione (1 Corinzi 15:20-23),
mentre anima e spirito, ora separate dal corpo (Giacomo 2:26), passano in
cielo.
8. I Testimoni di Geova si oppongono alla
speranza dei credenti di andare in
cielo.
Giovanni 14:1-3;
Filippesi 3:20,21; 1 Pietro 1:3-5; e Apocalisse 3:12 sono solo alcuni dei
molti passaggi della Scrittura che parlano della "viva speranza" di essere
con Cristo per l'eternità.
9. I Testimoni di Geova negano la realtà e
l'eternità del futuro castigo eterno.
La Scriturra ci
insegna la realtà dell'inferno. Il Signore Gesù Cristo parlò più
dell'inferno che del cielo e ci informa che l'inferno è una fornace di
fuoco (Matteo 13:49-50); un luogo per Satana e i suoi emissari (Matteo
25:41); e un fuoco inestinguibile (Marco 9:42-48). Inoltre, Egli insistè
sul fatto che l'inferno è eterno. La parola greca tradotta con "eterno" è
aionios, che significa "senza fine". Significativamente, questa
parola è anche usata per descrivere la vita eterna menzionata in Giovanni
3:16. L'eternità di Dio in Romani 16:26 è deliberatamente usata da Cristo
per descrivere la durata dell'inferno (Matteo 18:8), e anche da Giovanni
in Apocalisse 14:11. Aionios non ha un doppio significato. Se
significa che Dio è eterno, e che la vita che il credente riceve è eterna,
allora significa che anche l'inferno è eterno.
10 . I Testimoni di Geova negano la perfetta salvezza
mediante il sacrificio di Cristo sulla croce.
Senza alcun
fondamento scritturale, i Testimoni di Geova insegnano che il Millennio,
il regno di mille anni di Cristo sulla terra, riguarderà tutto il genere
umano da Adamo in poi, poiché tutti saranno risuscitati come opportunità,
in condizioni favorevoli, di meritarsi la salvezza. Dove si trova anche un
solo versetto biblico a sostegno di questa dottrina bugiarda? Il Signore
Gesù Cristo ha acquistato la nostra salvezza sulla croce (Romani 3:21-26),
a prezzo del proprio sangue, e all'uomo rimane solo da ravvedersi e
credere per essere salvato (Efesini 2:8,9; Atti 16:30,31). La salvezza non
ha niente a che fare con qualunque tipo di sforzo umano (Romani 3:27,28;
Efesini 2:8,9).
11. I Testimoni di Geova negano alcune forme di
ubbidienza alle autorità.
La Scrittura
comanda a tutti i credenti di essere cittadini leali. Si vedano in
particolare Romani 13:1-7; 1 Pietro 2:13-15; e Matteo 22:21.
12. I Testimoni di Geova sono confusi riguardo ai
144000 di cui si parla in Apocalisse.
Attraverso opere
meritorie e sforzi profondi, la speranza di ogni Testimone di Geova è di
essere uno dei 144.000. Nei due capitoli in cui sono menzionati i 144.000,
Apocalisse 7 e 14, si nota che 144.000 sono gli ebrei delle tribù antiche,
con l'esclusione di qualunque Gentile (7:4-8); sono tutti maschi (14:4);
sono vergini (14:4); ministreranno durante la Grande Tribolazione
(14:6-13); e non guadagnano il loro ufficio mediante le opere ma sono
designati da Dio (7:3). Per quanto si possa esercitare l'immaginazione,
non si può considerare un'interpretazione scritturale ritenere che dei
membri di una setta di Gentili abbiano un posto tra i 144.000.
13. I Testimoni di Geova usano una traduzione
corrotta della Bibbia.
La traduzione del
Nuovo Mondo della Scrittura è una maldestra traduzione del Nuovo
Testamento che nessuno studioso greco serio riconoscerebbe. La traduzione
è stata alterata in modo da adattarsi alle eresie insegnate. Ad esempio,
la parola greca allos, che significa "altro", non appare nel testo
originale greco di Colossesi 1:16,17, eppure è stata inserita quattro
volte nella traduzione dei Testimoni di Geova, in modo da far apparire
Cristo come parte della creazione, e rispecchiare quindi la loro falsa
dottrina secondo la quale Cristo è un figlio creato, un altro dio.
"...Perché per mezzo di Lui tutte le altre cose furono create".
Questo e dozzine di altri passaggi rendono la traduzione del Nuovo Mondo
una parodia dell'autentica Parola di Dio.
14. Il sistema dottrinale dei Testimoni di Geova è
basato sulle interpretazioni di Charles Russel.
Nel 1847, un
merciaio di Brooklyn, Charles Taze Russel, annunciò che egli possedeva
tutta la verità. Nei suoi molti volumi, Russel "non lasciò intatta alcuna
grande verità o dottrina fondamentale senza applicarvi le sue conclusioni
sacrileghe e infondate" (Dr. William E. Biederwolf). Come uno studio
attento rivelerà, non la Bibbia, ma gli scritti di Russel sono le
fondamenta su cui la struttura dei Testimoni di Geova è costruita.
Attualmente, i Testimoni di Geova stanno seguendo le false conclusioni di
quel truffatore che aveva divorziato da sua moglie, era nei guai con la
legge, e spogliò i suoi seguaci vendendogli "frumento miracoloso" a prezzi
esorbitanti, affermando che esso avrebbe prodotto quindici volte la
quantità di frumento di uno staio.
15. I Testimoni di Geova trascurano una vasta area
delle verità della Scrittura.
Un'analisi
attenta dei molti libri, opuscoli e riviste pubblicati dalla Torre di
Guardia (Watch Tower) rivela che solo una piccola percentuale della
Scrittura viene effettivamente citata, trascurando la maggior parte della
Parola di Dio.
Fonte: Il Cammino Cristiano
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