“Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto al cielo. Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché   ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.

 

 E tutti stupivano emeravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natia? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose d Dio nelle nostre lingue... »” (Atti 2:1a -12).

 

In primo luogo desidero darvi dieci consigli sul come potete impedire l’opera dello Spirito Santo nella vostra vita. effettivamente

  1. Fate in modo che altre cose siano più importanti di Dio. Potete ancora curarvi della Sua causa e della Sua volontà. quando siete vecchi.
  2. Seguite la massima: c’è la faccio anche da solo! Soltanto i deboli hanno bisogno dell’aiuto di Dio.
  3. Mettetevi in testa ogni giorno: tanto Dio non può compiere di più che quello che faccio io. Adeguate Dio sistematicamente alle vostre possibilità e limitazioni.
  4. Servitevi ampiamente di ciò che offre l’industria dello spettacolo e del tempo libero. In questo modo potete essere certi che non ci sarà spazio per l’opera di Dio nella vostra vita.
  5. Aspettatevi intensamente che la crescita spirituale e la maturità spirituale piovano dal cielo. Perché affannarsi penosamente studiando la Bibbia? «Egli dà altrettanto ai suoi diletti, mentr’essi dormono» (Salmo 127:2). Vedete, si può anche giustificare quest’atteggiamento con un versetto biblico.
  6. Servitevi dell’espressione SIGNORE regolarmente a vuoto. È una parola che si usa in canti e preghiere, ma che ha poco a che fare con la vera vita. Permettere che Dio sia Signore, vorrebbe dire rinunciare alla propria libertà di scelta.
  7. Per un po’ compiacetevi di rapporti ambigui. Perché no? Può essere sessualmente molto interessante. Dopotutto, non bisogna prendere tanto sul serio le norme di Dio. E nel caso che qualcuno si sentisse offeso dal vostro comportamento, per carità, non chiedete il perdono. Queste persone ipersensibili devono imparare a farsi la pellaccia.
  8. Siate di gusti difficili. Curate certi peccati prediletti e pretenziosi. Dio certo non può avere niente in contrario, se ci concediamo delle cosette che ci divertono.
  9. Se qualcosa vi separa da Dio, non chiedete prematuramente il perdono. Mostrate un po’ d’orgoglio.
  10. Qualcuno forse ha peccato contro di voi? Non perdonategli subito. Rimandatelo. Brontolate e lamentatevi per anni. In questo modo bloccate effettivamente i vostri rapporti e l’opera dello Spirito Santo.

Esaminare ogni tanto le cose da un punto di vista inconsueto fa risaltare meglio, dove i cristiani s’imbrogliano. A questo proposito ho cominciato la mia predica introducendo questi dieci punti. (Questi pensieri li ho tratti da un articolo pubblicato nel magazzino cristiano tedesco PERSPEKTIVE, edizione 6/2006, della «Christliche Verlagsanstalt Dillenburg»).

I cristiani sanno che lo Spirito Santo è una Persona divina.

Crediamo a Dio Padre, a Dio Figlio e a Dio Spirito Santo. Più che saperlo, intuiamo che lo Spirito Santo è una forza, invisibile, effettiva, potente.

Anche ai cristiani spesso mancano le parole per descriverlo.

Lo Spirito Santo è Dio. Nessuno può comprendere Dio.

Eppure EGLI si rivela a noi e afferra noi esseri piccoli e mortali colmandoci e guidandoci in modo sovrano.

Lo Spirito di Dio soffia, dove vuole (Giovanni 3:8). Non soffia, dove gli uomini preferirebbero che soffiasse. Come se l’uomo potrebbe pilotare Dio con un genere di macchina a vento spirituale, accendendola o spegnendola a volontà.

Dio è Dio. Non siamo noi a tenerlo nelle nostre mani, ma è Lui che ci tiene nelle Sue mani.

Speriamo.

È una benedizione, se è Lui che tiene gli uomini nelle Sue mani e se essi si affidano a Lui.

Cos’è però la Pentecoste?
Sapete che fare della Pentecoste?

Feci un’inchiesta e ricevetti le seguenti risposte:

·     Non ne ho idea.
·     È un giorno di vacanza.
·     È un fine settimana più lungo.
·     Ha a che fare con lo Spirito Santo.
·     È qualcosa di cristiano.

Pentecoste vuol dire cinquantesimo. Era una festa di raccolta che gli ebrei celebravano a maggio/giugno 50 giorni dopo la festa del Pesach (Pasqua).

Si trattava di una delle feste maggiori dell’anno per le quali si riuniva tutto il popolo a Gerusalemme, anche i giudei che abitavano e vivevano all’estero.

In quel giorno si offriva, secondo Levitico 23:20, l’offerta dei primi frutti della terra.
Ciò che accade a Pentecoste non era una scissione dall’Antico Testamento, ma il suo compimento. Nel libro di Gioele sta scritto: «Dopo questo avverrà che Io spanderò il Mio Spirito sopra ogni carne» (Gioele 2.28).

John MacArthur scrive nel suo commentario degli Atti degli apostoli: «Lo Spirito Santo venne in quel giorno come il primo frutto dell’eredità divina dei credenti. I credenti furono uniti in una comunità in quel giorno. In più, i credenti stessi erano i primi frutti riguardo alla raccolta completa di tutti i credenti che si sarebbe compiuta in futuro».

Esaminiamo dunque il passo biblico negli Atti degli apostoli: i seguaci di Gesù erano tutti insieme: perseveravano concordi nella preghiera.

Nel primo capitolo degli Atti apprendiamo chi apparteneva a questo gruppo: Pietro, Giacomo, Bartolomeo, Giovanni, Andrea, Filippo, Tommaso, Matteo e Giacomo, Simone e Giuda. Inoltre sono menzionate delle donne, soltanto Maria per nome, e i fratelli di Gesù, complessivamente circa 120 persone.

Concordia e perseveranza nella preghiera.

In qualità di cristiani, conosciamo ciò, anche quando stiamo assieme, quando ci incontriamo per il culto, per la preghiera, per le case? Siamo concordi? Posso parlarne apertamente? Oggi si direbbe essere un cuore e un‘anima sola. Una mèta e una passione comune: la Sua Parola e la Sua volontà e Gesù e il Suo mandato, farsi preparare, servire Lui!?

Se invece non è così, allora i cristiani devono chiedersi: Perché no?

Quali sono gli ostacoli?

  • Inconciliabilità?
  • Chiacchiere invece di dialogo?
  • Scissioni e rivalità?

Quanto fosse grande la benedizione, se ci rivolgessimo a Dio con la seguente richiesta: “Signore, aiutaci a uscirne. Riammorbidisci i nostri cuori induriti! Aiutaci di nuovo ad accettarci e a perdonarci a vicenda”.

Siamo disposti a fare il primo passo?

Desidero incoraggiarvi! Se volete aprire i vostri cuori per lo Spirito Santo, allora permettete che Dio vi porti alla riconciliazione, alla concordia.

«E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa, dove essi sedevano».

I discepoli erano riuniti in concordia.

In quel momento accadde qualcosa, si svolse qualcosa di grande, di straordinario.

Non proveniva dagli uomini.
Non era generata da un gruppo musicale.
Non nacque grazie ad un predicatore fervente. È Dio che lo fece.

Nel passo degli Atti che stiamo contemplando Egli agisce senza chiedere il permesso a nessuno, perché faceva parte del Suo grande piano. Ciò nonostante possiamo sempre chiedergli di ripeterlo.

Sono convinto che Dio avrebbe potuto operare ciò nel silenzio, ma l’uomo ascolta, vede, sente e tocca. In questo modo l’uomo percepisce, capisce, se c’è qualcosa da capire. In Atti degli apostoli capitolo 2, al verso 2, leggiamo: «Venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia».

Chi non ha mai visto le foto di tempeste potenti, di uragani, di un tornado? Gli alberi si spezzano come fiammiferi. Le vetture volano per aria. Venti violenti, tempeste, uragani hanno una forza enorme.

Il vento Santo di Dio, il Suo Spirito, possiede una potenza ancora maggiore.

Tutto all’inizio delle Sacre Scritture leggiamo: «La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso: e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque» (Genesi 1:2).

Quando lo Spirito di Dio si dedica a un compito, allora accade qualcosa di potente! Nasce allora qualcosa di nuovo qualcosa che non è mai esistito prima.

Quant’è difficile smuovere gli uomini.
Quanto sono ostinati, rigidi come un pezzo di roccia.
Lo Spirito di Dio, però, è più forte.

«E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro».

Fuoco: quale potenza e forza scaturiscono da un fuoco cominciando con una piccolissima fiamma! Quale simbolismo! Una fiamma di Dio per te! Una fiamma di Dio per me! Ciò basta per appiccare il fuoco alla nostra vita per incendiarla, per farla risplendere, per farla ardere.

L’uomo come combustibile per Dio, come portatore di energia, come portatore della presenza divina, del fuoco divino.

La Bibbia continua il suo racconto sobriamente: «Così furono tutti ripieni di Spirito Santo».

Si tratta di un’iniziativa divina.

Non sei colmo?
Non sai come procedere con la tua vita?

In questo caso dovresti proprio rivolgerti a Dio con la seguente preghiera: Signore, colma la mia vita con la Tua presenza, con il Tuo Spirito.

Puoi esserne certo, una tale richiesta cambierà la tua vita in modo tale ora non sei neanche in grado di immaginare.
Dio entra nella vita di ciascuno e la colma.
Dio desidera una cosa per i Suoi: pienezza, soddisfazione.
Ciò che si svolse allora è una sfida per la nostra vita oggi: conosciamo una tale apertura?

La possiedo?

E voi, la conoscete?

Permettete a Dio di entrare nella vostra vita, di colmarla e di soddisfarla?
Pregate affinché entri nella vostra vita.
E poi, un’altra domanda: permettete che Dio decida nella vostra vita e influisce su come parlate?
E la vostra volontà, è il vostro desiderio, è la vostra sete più profonda?
È la mia?

Ciò che accadde ai discepoli fu un miracolo, un miracolo di riguardo per gli altri.

Dio si cura dell’uomo. E di conseguenza gli uomini si curano dei loro simili, anche degli estranei!
Parlare è una forma di riguardo per gli altri.

«E cominciarono a parlare in altre lingue».

Non si trattava di un corso di lingue accelerato e fulminante.
I discepoli parlavano spinti da Dio.
Lo Spirito di Dio parlava per mezzo loro.
Dio parla per i non redenti.

Parlare in modo comprensibile è un segno di riguardo che ben dispone. E’ un atto d’amore. Se parliamo del Vangelo in modo comprensibile, allora l’Amore di Dio può contagiare gli altri!

Lì dove regna lo Spirito Santo, i cristiani non pensano più solo a se stessi e non si perdono in cavillosità, torti e disaccordi!

Dio spezza la barriera di comunicazione.
Spezza la confusione di lingua che nacque dopo la costruzione della torre di Babele.
Dio spezza l’isolamento dei popoli!

Egli comincia con un progetto missionario che abbraccia il mondo intero. Per mezzo della potenza del Suo Spirito.

Permettete a Dio di servirsi di voi?
Gli è permesso di servirsi della vostra comunità per creare un «fracasso di risveglio»?
E noi, quali cristiani, siamo d’accordo?
Desideriamo far parte di un grande movimento?

Le persone che quindi si avvicinarono ai discepoli, a quel misterioso rumore, si accorsero che «quei tipi che stavano con Gesù» avevano sperimentato qualcosa di straordinario.
Dio trasforma il Suo popolo affinché sappia parlare e sia disposto a considerare gli altri!

Ciò che troviamo descritto negli Atti degli apostoli, è un avvenimento straordinario!
Era l’inizio di una reazione a catena!
Per noi oggi è un segnale e un modello.
Sono convinto che Dio possa fare qualcosa di simile ancora oggi.
Lo può fare se noi siamo disposti a dare via libera a Dio, al Suo Spirito.

Dio mi può dare le parole giuste, quando ne sono sprovvisto. In ogni momento posso chiedere a Lui di aiutarmi!
E ciò vale anche per voi.
Spesso ho fatto l’esperienza che Dio mi ha ispirato con le parole giuste, proprio quando non sapevo cosa dire o stavo per fare una brutta figura.

Mi ricordo di Dieter che è un uomo handicappato di circa cinquanta anni che passeggia per la mia città tirandosi dietro un carrello per la pulizia del parco. Sempre quando l’incontro ci facciamo una chiacchierata. Con «Ciao, capo, come va?» mi rivolge la parola. Anch’io lo saluto e gli chiedo come sta. Mi risponde di consuetudine dicendo «con 1000 Euro in più starei meglio!»

Ho riflettuto molto e a lungo del come potevo raccontare a quest’uomo di Gesù. Cominciai a pregare Dio di darmi le parole giuste. E, infatti: un giorno Dieter mi fa una domanda che mi dà lo spunto per raccontargli come ho trovato Gesù e quanto Egli è importante per me.

Avete già chiesto Dio di darvi le parole giuste, di creare un’opportunità adatta per un buon discorso?

Mettete la vostra bocca a disposizione di Dio.
Mettete a disposizione tutto il vostro essere!

«Signore, la mia bocca Ti appartiene. La mia voce, la mia lingua Ti appartengono, Signore, i miei pensieri, il mio respiro, i miei piedi, le mie mani, la mia testa e il mio cuore tutto. Serviti di me come Tu vuoi».

È questo il vostro, il mio, desiderio?

La folla affluisce e sentono come questi seguaci di Gesù parlano nelle loro lingue. Sono scioccati, sconvolti, sbigottiti. Qui c’è qualcosa che non va. Lo Spirito di Dio stravolge la gente che non conosce ancora Gesù per mezzo di persone che permettono a Dio di essere veramente Signore nella loro vita.

Permettete a Dio di essere il vostro Signore?
Può Egli essere Signore nella mia vita?
O non vogliamo ammettere che abbiamo paura delle conseguenze?

Certo che Dio può e deve contrastare molti dei nostri piani per realizzare i Suoi che comunque sono i migliori piani che ci siano.

È un peccato? No, è una benedizione!

Se lo Spirito di Dio opera, la gente si stupisce.

E come si stupiscono! Si fanno delle domande. Si meravigliano.
Come mai questi sostenitori di Gesù conoscono e parlano tante lingue? Non sono forse della Galilea, non sono del luogo?

Lo Spirito di Dio si sparse su 120 cristiani che parlavano in maggioranza un dialetto poco sofisticato che in quei tempi molti in Israele disprezzavano (Chi parla così non può essere colto!). Tanto più si meravigliarono. Da dove vengono dunque queste conoscenze linguistiche?

Forse voi siete una persona semplice del luogo. Se lo Spirito di Dio vi colma, potete svolgere un’attività missionaria che sorpassa i limiti della vostra città, anche se parlate un dialetto e forse non avete frequentato il liceo. Credete voi ciò?

Avete mai chiesto a Dio di servirsi di voi in questo modo?
Allora pregatelo ancora, oggi. Lo Spirito Santo di Dio può operare ciò in voi. Potete diventare il Suo strumento perché non dipende dalle vostre capacità, ma dalla Sua.

Lo Spirito Santo di Dio è in grado di operare in modo che ateisti e idolatri, cristiani non praticanti di ogni genere comincino improvvisamente a riflettere grazie alla testimonianza di un cristiano.

Inaspettatamente, Dio può indurre persone ultrareligiose, che vivono senza Gesù, ad ascoltarci! Sapete cos’è il compito più importante di un predicatore?

Indurre la gente ad ascoltarlo. In caso contrario, i sermoni sono inutili! Quant’è difficile indurre la gente, che crede di aver già da qualche tempo afferrato che cosa vuol dire la fede in Dio, ad ascoltare!

Forse noi non ci riusciamo, ma Dio può compiere ogni cosa. Che cosa ascoltano questi stranieri, gli osservatori, i curiosi che si trovano di certo nelle nostre comunità?

Che cosa udirono quando parlarono i discepoli?

La lode delle grandi opere di Dio! Lo sentirono in una lingua che conoscevano, nella loro lingua madre.

Non ascoltarono un sermone molto dotto e colmo di parole straniere ed espressioni teologiche. Neanche un discorso in un linguaggio religioso conosciuto soltanto dai cristiani. Ascoltarono invece la loro madrelingua in modo che ciascuno, sia chi proveniva da lontano, sia chi era una persona semplice, poteva comprendere di cosa si trattasse.
Che cosa sente la gente quando ci ascoltano? Raccontiamo loro delle grandi opere di Dio quando vengono da noi? E lo sentono in un linguaggio comprensibile?

Lo Spirito Santo opera in modo che i cristiani parlino delle grandi opere di Dio e non delle loro opere o di altre che considerano meravigliose. Il parlare delle grandi cose di Dio, questo sì che è un soggetto di conversazione che lo Spirito Santo approva! Il grande mandato del cristiano è di essere testimone. Testimoniare ciò che Gesù Cristo, il Dio vivente, ha compiuto e compie ancora oggi.
Questo sì che scuote gli uomini e li spinge a riflettere.

In questo modo si mina la loro incredulità, cominciano a vacillare e a essere in difficoltà.

Perché si trovano d’un tratto in difficoltà?
Perché finora hanno vissuto una vita senza Gesù!
Che difficoltà meravigliosa e salutare!

Ecco che ora la gente ha una chance per giungere a una fede personale.

Certo che non tutti presenti all’episodio pentecostale si convertirono. Alcuni si beffarono, come succede ancora oggi quando le persone si trovano davanti ad un cristiano che confessa apertamente la sua fede. Alcuni si beffano! Ma lasciamoli beffare! Credo che la derisione sia un tentativo da parte del schernitore per nascondere il fatto che nel cuor suo è rimasto colpito.

Mentre gli uni si meravigliano e gli altri si beffano, Pietro si alza e comincia a parlare. Invita gli uomini a Gesù, spiega loro la Bibbia e afferma che Gesù, il Figlio di Dio, è morto sulla croce per i loro peccati. Annuncia che Gesù è risorto dai morti e li chiama a credere a Gesù Cristo e a pentirsi.

In seguito tremila persone si convertono e si lasciano battezzare.

Che forza! E fino ad oggi si è aggiunta una moltitudine innumerevole di persone! Oltre ciò lo Spirito di Dio opero: Siamo battezzati in Lui a scopo di vivere una vita per Dio.

Egli può chiamarci a compiere certi compiti. Vi siete mai chiesti: «Signore, dove vuoi che io ti serva? Che cosa vuoi che io faccia secondo la Tua volontà?»

E’ rischioso pregare così perché Dio potrebbe rispondere.

Lo Spirito Santo:

·     è uno strumento di rivelazione divina
·     imparte forza e autorità
·     ci colma
·     ci dona la certezza che siamo salvati
·     ci protegge
·     ci aiuta
·     ci dà luce e chiarezza
·     c’insegna
·     abita in noi
·     intercede per noi in preghiera
·     forma il carattere spirituale
·     ci trasforma in un uomo nuovo
·     ci convince del peccato
·     ci santifica
·     è il sigillo di Dio in noi
·     produce frutto nella nostra vita, per esempio, la pazienza
·     è una sorgente della comunione. della libertà, della forza, dell’unità. della consolazione ed è la fonte dei doni dello Spirito.

Voglio incoraggiarvi.

Se essere cristiano, è diventato una cosa insipida, fiacca e monotona, allora aprite il vostro cuore di nuovo per il Signore.

Voglio chiedervi di pregare.

Forse potete identificarvi con la seguente preghiera: «Caro Padre celeste, Tu mi conosci, ti ho tenuto lontano da tante sfere della mia vita. Oggi voglio di nuovo spalancare tutte le porte della mia casa. Entra Tu in me con il Tuo Spirito Santo. Se e ‘è qualcosa che ti ostacola o disturba, ti prego, Signore, liberami e aiutami ad abbandonarlo. Accendi in me un nuovo fuoco, Signore. Perché ho un cuore freddo, Ti prego riscaldami. Lascia risplendere in me una nuova luce. Risveglia il mio cuore di nuovo per Te. Parlami di nuovo e rivelati ad altri per mezzo mio. Signore, questo è il mio desiderio ardente. Fai entrare un vento nuovo in me e nella mia fede e mettimi di nuovo in moto, così che anche gli altri se ne accorgano. Desidero che Tu sia Re della mia vita, voglio esperimentare e parlare di Te. Signore, serviti di me. Voglio essere il Tuo strumento e servirti affinché la Tua causa possa progredire. Amen ».

(Trascritto da un sermone. Lo stile oratorio è stato soltanto minimamente modificato.)
Tratto da: «L'ARALDO DELLA SUA VENUTA» maggio/giugno 2009 www.herold-schriftenmission.de
Mario De Liso
 

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