E se è vero che Obama ha vinto le elezioni americane grazie a questo, speriamo di poter vincere anche qualche anima a Cristo tramite questo mezzo.
Per quanto riguarda la mia esperienza di fede, dico anzitutto che sono nato in una famiglia cattolica non praticante. Quindi sono stato battezzato nella chiesa cattolica e quando mi sono rotto la testa per l'ennesima volta, mia madre ha fatto il pranzo di "Sant'Antonio", una festa patronale, per ottenere in cambio la grazia di preservare quel figlio scalmanato, quale io ero da piccolo.
Intanto, il Signore ci ha fatto la vera grazia di farci pervenire il Vangelo, attraverso un mio zio, che, a seguito di una rocambolesca conversione in Germania, dove era emigrato, poi è tornato in patria come missionario insieme alla moglie, mandato dalle assemblee tedesche.
Così, quando avevo nove anni, qualcosa di molto importante ha segnato il destino spirituale di tutta la mia famiglia: la conversione di mia madre.
Lì ho iniziato a frequentare una chiesa dove si predicava il Vangelo e dove si dava ampio spazio alla lettura ed alla spiegazione della sola Bibbia. Nel mio immaginario fanciullesco ero poi particolarmente attratto dalle storie di Mosè, Giosuè, Gedeone, Sansone, Davide, Gesù, ecc.
Ma una vera "scelta di fede" è avvenuta verso i quindici anni, dopo essermi parecchio calmato caratterialmente ed essere diventato molto più riflessivo ed introverso. L'educazione ricevuta, l'ascolto della Parola di Dio nella chiesa e le conversazioni con fratelli maturi, aiutarono molto, ma fu sopratutto l'approfondimento personale della Parola di Dio che incise in modo indelebile nella mia vita i caratteri ed il carattere stesso di Dio: così avvenne il miracolo della mia "nuova nascita".
Quell'esperienza segnò così fortemente la mia esistenza, non solo perché Dio operò, ma anche per il modo in cui operò: attraverso il mio "forte" attaccamento alla Scrittura. Passavo letteralmente giornate intere, dall'alba al tramonto, a studiare la Bibbia, tanto era forte il piacere interiore che provavo. Man mano che studiavo la Parola il mio
cuore si "riscaldava", "bruciava" di passione per la bellezza e la grandezza dei pensieri di Dio.
Senza voler apparire megalomane, mi chiedo se Colombo, quando scoprì l'America, provò gli stessi sentimenti che io provavo nel fare le "mie scoperte" sulla Parola di Dio.
Sta di fatto che questa forte passione per la bellezza della Parola di Dio è rimasta e, pur avendo anch'io avuto i miei alti e bassi, devo dire che tutt'ora il mio servizio nella chiesa è legato soprattutto all'insegnamento ed alla predicazione della Parola. In verità, da subito, i missionari della mia chiesa notarono questa mia inclinazione verso la Parola, tanto che, già a 16 anni mi venne data la possibilità di esporre in chiesa le "mie scoperte", tenedo così dei veri studi biblici.
Intanto, per quanto riguarda la mia famiglia Dio ha continuato a far grazia: non solo mio padre iniziò a frequentare la chiesa, ma anche mia sorella ed il mio fratello più piccolo col tempo hanno conosciuto il Signore.
Eppure non è stata una grazia priva di sofferenza.
Anzitutto quella del nostro Signore Gesù, il quale ha dato la sua vita per farci avere questa grazia. E poi quella sofferenza che abbiamo provato, quando mio padre è morto per un incidente sul lavoro, lasciando moglie e cinque figli, di cui io ero l'unico maggiorenne.
Quindi, una grazia nata nella sofferenza (quella di Gesù) e che non ti mette al riparo dalle sofferenze di tutti gli uomini, ma che ti da la forza di farvi fronte, mostrandoti proprio nel dolore, quanto grande è il nostro Dio.
Ora son passati oltre vent'anni, e dopo altre vicende di cui è costellata la vita, io, mia mamma, il mio fratello più piccolo ed un altro fratello che ancora non ha fatto una scelta per Cristo, frequentiamo la chiesa che Dio si è compiaciuto di far sorgere qui a Siniscola.
Ivi, io sono uno dei responsabili, ma ho anche un ministero di predicazione itinerante. In questo ho il forte e saggio appoggio della moglie che Dio ha voluto donarmi quando frequentavo la scuola biblica di Roma (l'IBEI), la quale condivide pienamente il mio
impegno e mi ha donato anche due bellissimi bambini (Gionatan e Jessica). Il mio fratello più piccolo serve il Signore come diacono, ma anche come uno che porta la Parola.
Mia sorella si è sposata con un uomo che ama il Signore ed è uno degli anziani della sua comunità locale.
Questo è solo un assaggio della grazia che Dio ha voluto operare nella mia vita e di quello che ancora vuol fare.
Ma conviene che mi fermo qui, per non rischiare di dilungarmi. Io sono famoso per le lunghe lettere.
Che il Signore ti benedica insieme ai santi che fanno parte della tua chiesa locale e benedica l'opera che vi da di fare nel luogo che vi ha posti. Con stima fraterna.
Tonino Mele
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