Una delle tante possibilità per studiare con profitto la Bibbia, il Libro che Dio ha lasciato per far conoscere Sé stesso dall'umanità, è quella di esaminare uno dei sessantasei libri in cui essa è composta, e di meditare sul suo contenuto.
La conversione di Saulo da Tarso
Inviato da Gianni57 il Mer, 19/05/2010 - 10:08
Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 1Timoteo 1:15
(Atti capitoli 9, 22 e 26)
La conversione di quell'uomo che diventerà Paolo è notevole. La troviamo raccontata tre volte nel libro degli Atti. Essa mostra tutto l'amore di Dio verso quell'uomo che ha poi riconosciuto di essere stato un bestemmiatore e un persecutore dei cristiani, il più grande dei peccatori (1 Timoteo 1:13-15).
Paolo, che allora si chiamava Saulo, aveva assistito alla lapidazione di Stefano, il primo martire cristiano, e approvava quell'omicidio (Atti 8:1). "Spirante minacce e stragi" (Atti 9:1), era partito per Damasco con l'intenzione di condurre legati a Gerusalemme altri cristiani per rinchiuderli in prigione. Ma Dio lo ha fermato.
Con una luce sfolgorante, gli fa udire una voce: "Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?" Saulo cade a terra, cieco, e domanda: "Chi sei, Signore?" "lo sono Gesù, che tu perseguiti", gli risponde il Signore. Dunque Gesù era vivo e gli parlava dal cielo! Poi il Signore aggiunge: "Alzati, entra nella città". Saulo fa cosi, e per tre giorni digiuna e prega.
In quei giorni il Signore chiama uno dei suoi discepoli, Anania, e gli dice: "Alzati, va' nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda uno di Tarso, chiamato Saulo". Anania ha paura e vorrebbe declinare l'incarico, ma il Signore gli dice: "Và", perchè egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli" (Atti 9:15).
(L'apostolo Paolo scrive:) "Prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi e stata usata". 1Timoteo 1:13
(Atti capitoli 9, 22 e 26)
Che incontro quello tra Saulo, un Giudeo zelante che perseguitava i cristiani, e Anania, un fedele discepolo di Gesù. Forse sulla lista di coloro che Saulo voleva arrestare figurava anche il suo nome! "Fratello Saulo - gli dice -il Signore mi ha mandato perchè" tu riacquisti la vista". E Saulo torna a vedere!
Una tale concatenazione di circostanze non poteva essere diretta che dalla mano di Dio: Gesù che dal cielo lo chiama, lo rende cieco e lo fa condurre a Damasco in una casa dove Anania è inviato per rendergli la vista e per battezzarlo! Ciò è sufficiente per convincerlo: Gesù il crocifisso è veramente il Messia, il Figlio di Dio. A quella conversione radicale si unisce un sincero pentimento.
Saulo si mette subito a predicare Gesù. Il persecutore dei cristiani diventa l'apostolo Paolo, l'inviato di Cristo alle nazioni. A Gerusalemme, davanti a una folla ostile, Paolo ricorda con forza come Gesù ha trasformato la sua vita; lo ripete poi anche a Cesarea, davanti alle autorità romane. Incarcerato a causa della sua fede, Paolo testimonierà ancora a Roma davanti al terribile imperatore Nerone. In ogni situazione ha reso testimonianza "del vangelo della grazia di Dio" (Atti 20:24).
IL BUON SEME
(Atti capitoli 9, 22 e 26)
La conversione di quell'uomo che diventerà Paolo è notevole. La troviamo raccontata tre volte nel libro degli Atti. Essa mostra tutto l'amore di Dio verso quell'uomo che ha poi riconosciuto di essere stato un bestemmiatore e un persecutore dei cristiani, il più grande dei peccatori (1 Timoteo 1:13-15).
Paolo, che allora si chiamava Saulo, aveva assistito alla lapidazione di Stefano, il primo martire cristiano, e approvava quell'omicidio (Atti 8:1). "Spirante minacce e stragi" (Atti 9:1), era partito per Damasco con l'intenzione di condurre legati a Gerusalemme altri cristiani per rinchiuderli in prigione. Ma Dio lo ha fermato.
Con una luce sfolgorante, gli fa udire una voce: "Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?" Saulo cade a terra, cieco, e domanda: "Chi sei, Signore?" "lo sono Gesù, che tu perseguiti", gli risponde il Signore. Dunque Gesù era vivo e gli parlava dal cielo! Poi il Signore aggiunge: "Alzati, entra nella città". Saulo fa cosi, e per tre giorni digiuna e prega.
In quei giorni il Signore chiama uno dei suoi discepoli, Anania, e gli dice: "Alzati, va' nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda uno di Tarso, chiamato Saulo". Anania ha paura e vorrebbe declinare l'incarico, ma il Signore gli dice: "Và", perchè egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli" (Atti 9:15).
(L'apostolo Paolo scrive:) "Prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi e stata usata". 1Timoteo 1:13
(Atti capitoli 9, 22 e 26)
Che incontro quello tra Saulo, un Giudeo zelante che perseguitava i cristiani, e Anania, un fedele discepolo di Gesù. Forse sulla lista di coloro che Saulo voleva arrestare figurava anche il suo nome! "Fratello Saulo - gli dice -il Signore mi ha mandato perchè" tu riacquisti la vista". E Saulo torna a vedere!
Una tale concatenazione di circostanze non poteva essere diretta che dalla mano di Dio: Gesù che dal cielo lo chiama, lo rende cieco e lo fa condurre a Damasco in una casa dove Anania è inviato per rendergli la vista e per battezzarlo! Ciò è sufficiente per convincerlo: Gesù il crocifisso è veramente il Messia, il Figlio di Dio. A quella conversione radicale si unisce un sincero pentimento.
Saulo si mette subito a predicare Gesù. Il persecutore dei cristiani diventa l'apostolo Paolo, l'inviato di Cristo alle nazioni. A Gerusalemme, davanti a una folla ostile, Paolo ricorda con forza come Gesù ha trasformato la sua vita; lo ripete poi anche a Cesarea, davanti alle autorità romane. Incarcerato a causa della sua fede, Paolo testimonierà ancora a Roma davanti al terribile imperatore Nerone. In ogni situazione ha reso testimonianza "del vangelo della grazia di Dio" (Atti 20:24).
IL BUON SEME
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Una capitolo doloroso, (Atti 15:36-41) purtroppo vissuto anche in molte realtà evangeliche. La separazione tra fratelli. Dissensi, litigi, dissapori, carnalità. Gruppi di uomini e donne che con molta fatica, preghiere, servizio, vedono, per grazia, aggiungersi i salvati all'assemblea che frequentano si trovano, frutto di logorii interni, separati, litigati!
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Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima (6:10).
Daniele prosperò immensamente nelle cose materiali, ma prosperò anche la sua anima. Spesso l'avanzamento esteriore coincide con una decadenza interiore. Decine di migliaia di uomini sono stati contaminati dal successo. -
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