Testo
Amazing Grace!
How sweet the sound.
That saved a wretch
like me!
I once was lost,
but now I am found.
Was blind but now I see.
'Twas grace that taught
my heart to fear.
And grace my fears relieved:
How precious did that grace appear
The hour I first believed!
Through many dangers,
toils and snares
I have already come;
'This grace has brought me
safe thus fare,
And grace will lead me home.
The Lord has promised good to me.
His word my hope secures;
He will my shield and portion be
As long as life endures.
Yea, when this flesh
and heart shall fail,
And mortal life shall cease,
I shall possess, within the veil,
A life of joy and peace.
Traduzione
Meravigliosa grazia!
Che lieta novella
che ha salvato una miserabile
come me!
Un tempo ero perduto,
ma ora sono ritrovato.
Ero cieco ma ora ci vedo.
E' stata la grazia ad insegnare
al mio cuore il timor di Dio
Ed è la grazia che mi solleva dalla paura;
Quanto preziosa mi apparve quella grazia
Nell'ora in cui ho cominciato a credere!
Attraverso molti pericoli,
travagli e insidie
sono già passato;
La grazia mi ha condotto
in salvo fin qui,
E la grazia mi condurrà a casa.
Il Signore mi ha promesso il bene,
la sua parola sostiene la mia speranza;
Egli sarà la mia difesa e la mia eredità,
per tutta la durata della vita
Sì, quando questa carne
e questo cuore verranno meno,
E la vita mortale cesserà,
io entrerò in possesso, oltre il velo,
di una vita di gioia e di pace.
Amazing Grace fu uno degli inni più amati dai neri, nonostante fosse stato composto proprio da un ex mercante di schiavi.
Trattandosi di un testo scritto appositamente, non sussistono dubbi o diverse interpretazioni sui versi.
Pur non trattandosi propriamente di uno spiritual, bensì di un inno, la sua fama lo ha portato ad essere interpretato da numerosi cori e solisti gospel e a diventare uno dei più celebri canti popolari del mondo.
Gli studiosi affermano unanimamente che Amazing Grace è il canto più amato e più cantato nelle assemblee liturgiche delle chiese afro-americane.
Il testo si ispira ai seguenti passi biblici:
"Per questa grazia, infatti, siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi ma è dono di Dio; nè viene dalle opere, perchè nessuno possa vantarsene" (Efesini 2,8-9);
"Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi abbia condotto fin qui? E quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo servo nel lontano avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di uomini in ascesa, Signore Dio!".
La melodia sembra essere di origine scozzese o irlandese ed è attestata come canto popolare americano per la prima volta nella raccolta "Virginia Harmony" di Carrell e Clayton (1831).
John Newton (1725 - 1807), ministro della chiesa d'Inghilterra, scrisse questo semplice inno, probabilmente sulle note di una tradizionale ballata irlandese, per i lavoratori di Olney, un piccolo villaggio nella contea di Buckingamshire abitato soprattutto da ricamatrici.
Amazing Grace riflette la storia della sua vita: sua madre morì quando John aveva sei anni; dopo qualche anno di studi classici, già a undici anni egli si trovò sul mare con il padre marinaio. A diciassette entrò come soldato nella Marina Britannica. Frustato e messo ai ferri per cattiva condotta, venne venduto ad un colono della Sierra Leone.
Abbandonata la pratica religiosa, divenne ateo e godeva nello scandalizzare la gente con atteggiamenti dissacratori.
Sfuggì alla schiavitù imbarcandosi su una nave di passaggio e, da marinaio semplice, divenne capitano di una imbarcazione. Fra il 1750 e il 1756 avrebbe intrapreso tre viaggi su piccole navi che esercitavano la tratta.
Più tardi, di se stesso scrisse:
"Durante il tempo in cui ero occupato nel commercio degli schiavi, io non ebbi mai il minimo scrupolo in quanto alla legittimità di tale traffico. In generale io ne ero soddisfatto, come di una cosa che la Provvidenza stessa mi aveva destinato, sebbene per molti riguardi era lungi dall'essere di mia scelta…Io considerai me stesso come una specie di carceriere o di guardiano e alle volte ero disgustato di un impiego dove non si trattava d'altro che di ceppi, catene e ferri. Considerando questo, io avevo spesso pregato il Signore che egli, a suo proprio tempo, si compiacesse di situarmi in situazione più umana…" .
Innamoratosi di Mary Catlett, che più tardi divenne sua moglie, iniziò poco a poco a riavvicinarsi alla fede dedicando un'ora ogni sera alla preghiera e obbligando i suoi marinai, la domenica, a pregare insieme. Pare che la conversione fosse dovuta alla lettura del libro L'imitazione di Cristo, opera medievale attribuita al monaco Tommaso di Kempis e ad una grazia ricevuta il 10 marzo 1748 quando, a causa di una tempesta, rischiò di naufragare.
Nel tentativo di conciliare la sua attività di mercante di schiavi con l'adesione alla fede cristiana, John Newton si sforzò di rendere meno drammatiche le condizioni di vita dei poveri uomini trasportati sulla sua nave, ma infine si rese pienamente conto dell'impossibilità di conciliare le due cose e rinunciò alla tratta.
Per motivi di salute fu costretto a ritirarsi dal servizio in mare e divenne "sorvegliante della marea" al porto di Liverpool. Il suo lavoro consisteva nell'ispezionare le navi che entravano nel porto.
In quegli anni John Newton sviluppò un profondo interesse per le cose spirituali e sentì la vocazione al servizio pastorale. Non possedendo un titolo di studio adeguato, per diventare pastore dovette superare l'opposizione dei vescovi della Chiesa d'Inghilterra, e fu solo grazie all'intervento di un amico influente che ottenne di guidare la parrocchia di Olney.
Naturalmente non perse mai i suoi bruschi modi marinareschi, ma la sua cordialità e la franchezza nel predicare gli guadagnarono molti amici e lo fecero stimare dai parrocchiani. Pubblicò vari opuscoli, fra cui nel 1788 i Pensieri sulla tratta degli schiavi africani, in cui confutava la argomentazioni dei negrieri, e scrisse i testi di diversi inni che poi raccolse nel volume Olney Hymns, uno dei più importanti contributi all'innodia evangelica.
Dopo diciassette anni di servizio ad Olney, divenne pastore della chiesa londinese di St.Mary Woolnoth, dove rimase ventisette anni, fino alla morte.
E' interessante notare che il 1807, anno della morte di Newton, fu lo stesso in cui il Parlamento britannico votò l'abolizione della schiavitù in tutti i domini inglesi.
Sulla tomba di Newton sono incise le seguenti parole, da lui stesso dettate poco prima di morire:
"John Newton, ecclesiastico, un tempo un infedele e un libertino, servo degli schiavisti in Africa, fu, per grazia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, conservato, redento, perdonato e inviato a predicare quella Fede che aveva cercato di distruggere".
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