Il libro di Roberto Giacobbo sul calendario del popolo maya, che arriva alla conclusione della suddetta data della fine del mondo, suscita in molti preoccupazione. Certo, se questa fosse la data ufficiale della fine, non avrebbe senso iniziare la costruzione di una bella villa per volerla abitare serenamente per 100 anni, oppure fare progetti a lunga scadenza. Ciò è avvenuto realmente per diversi ex Testimoni di Geova e per tanti di altre sette, che a causa di diverse date annunziate (1914, 1975, 1994... 2034 la data futura), smisero di continuare gli studi, cancellando tutti i progetti futuri.
 
Certo, la fine del mondo arriverà di sicuro; l'apostolo Pietro, nella Bibbia, ne dà una chiara descrizione: "...in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate..." (2Pietro 3:10). Anche Gesù ne dà un chiaro accenno: "...il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore; le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate..." (Marco 13:24-25). L'affannosa ricerca di conoscere con precisione questo evento universale futuro, è vecchia di secoli. Per tranquillizzare, diciamo subito che già 2000 anni fa alcuni discepoli di Gesù, preoccupati, sollevarono questo interrogativo; Gesù rassicurandoli rispose: "Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre" (Marco 13:32). C'è però un "Attenzione!" che vogliamo evidenziare per una seria ed urgente riflessione. Come già detto, anche se non possiamo sapere la data precisa della fine del mondo, è però sicuro che per ogni singola persona, la fine può avvenire in qualsiasi momento. Un giorno, dissi ad un sindaco che andava di fretta, se aveva un certificato che l'indomani fosse stato ancora vivo. Lui capendo l'antifona, ridendo mi disse di no. Un sindaco può procurarsi tutti i certificati che desidera, ma proprio questo no. La fine di tutto è anche in rapporto al ritorno di Gesù. Per questo diverse volte nella Bibbia Egli ci dice: "Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà" (Matteo 24:42). Quindi, se non siamo salvati e pronti, esisteremo perduti all'inferno e lontani da Lui e dal paradiso. Parlando di questo, molti si rifanno al ladrone in croce che si pentì nell'ultimo istante della sua vita. Ma come già accennato, ognuno di noi quotidianamente vive l'ultimo istante della propria vita. Una preghiera di richiesta di perdono e salvezza a Gesù, con la certezza di potere entrare in paradiso, è urgente anche per noi, poiché domani è sempre troppo tardi. Lo farai oggi?

nikscorsone.maranath@libero.it

Inviato da alex il

CONDIVIDI...

  facebook icona twitter icona whatapps icona