Vi è mai successo che alcuni versetti della Bibbia vi siano sembrati in contrasto fra di loro, per cui avete sentito il bisogno di comprenderli più a fondo, sia nel loro contesto immediato che nell'ambito della più generale rivelazione biblica?
Se avete fatto quest'esperienza, probabilmente vi sarete imbattuti anche nell'apparente contraddizione data dai passi di Dt 15:4 e di At 4:34, da un lato, e di Mt 26:11, dall'altro.
 
Questi brani scritturali, infatti, parlano tutti della povertà ma affermano:
"Così, non vi sarà nessun povero in mezzo a voi, poiché il Signore senza dubbio
ti benedirà nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà in eredità..."
"...non c'era nessun bisognoso tra di loro..."
"...i poveri li avete sempre con voi, ma Me non mi avete sempre"
Da una parte, dunque, abbiamo un passo dell'Antico Testamento (Dt 15:4) in cui Javè lascia una promessa al popolo d'Israele, estensibile all'intera umanità, secondo cui non vi sarebbe stata più povertà in mezzo a loro perchè Egli stesso li avrebbe benedetti. Nel Nuovo Testamento, peraltro, il brano di At 4:34 ci rivela con chiarezza che è stato storicamente possibile, nella Chiesa di Gesù Cristo, realizzare questo progetto secondo cui i poveri non sarebbero mai più esistiti... davvero, nel primo secolo d.C., non c'erano più bisognosi, almeno nelle comunità cristiane!


D'altro canto, però, testi biblici come1 Mt 26:11 ci riportano alla cruda realtà, ancora sotto i nostri occhi a livello locale ma anche planetario: Gesù non poteva che avere ragione nell'affermare che i poveri non sarebbero mai venuti a mancare... in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, non  è forse evidente che i bisognosi stanno addirittura aumentando, al pari delle ingiustizie sociali che sono spesso la causa sociale scatenante della miseria e della povertà?
 
 
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Inviato da alex il

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