Gesù in Getsemani (Luca 22:39-46)

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L'Evangelo secondo Luca ci presenta il Signore Gesù sotto un aspetto particolare: quello di un uomo perfettamente ubbidiente.
Qualche ora prima di quel processo sommario che si concluse con la sua condanna, il Signore Gesù si recò coi suoi discepoli in un giardino chiamato Getsemani.
Allontanatosi un po' da loro per pregare il Padre, si immerse in una preghiera così intensa che " il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue".
Per salvare gli uomini, lui che è senza peccato, accettò dalla mano del Padre quelle che Lui definisce "un calice" al quale doveva bere, simbolo di tutto ciò che avrebbe dovuto soffrire sulla croce a causa dei nostri peccati.
Dalla sua morte in croce, Dio ne sarebbe uscito glorificato, e Satana vinto.
Gesù sapeva che per espiare il peccato doveva pagare il prezzo dell'abbandono di Dio.
Che angoscia ha provato al pensiero che Dio, che aveva servito così fedelmente, stava per abbandonarlo!
"Con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte" (Ebrei 5:7).
Egli ha anche chiesto a suo Padre di essere risparmiato da quel "calice" di sofferenza, ma ha aggiunto, in perfetta sottomissione: "Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta".
II Signore Gesù, dopo quel momento di intensa comunione con il Padre, si rialzò, pronto a compiere l'opera per la quale era venuto.
Come i suoi discepoli, che erano presenti ma addormentati, anche noi non riusciamo a comprendere l'angoscia del Signore, ma possiamo ringraziarlo e adorarlo con tutto il cuore.
In quella notte, dei soldati lo attendevano con lanterne torce e armi.
A guidarli c'era Giuda, che darà nelle loro mani il suo Maestro tradendolo con un bacio.
Gesù sarebbe potuto fuggire lasciando quegli uomini attoniti e confusi, oppure avrebbe potuto farli morire all'istante; ma era venuto per offrirsi in sacrificio e ha compiuto la sua opera fino in fondo.
Egli andò loro incontro chiedendo: "Chi cercate?" Gli risposero: "Gesù il Nazareno".
Gesù rispose: "Sono io".
Allora, come annunciato dalle profezie (Salmo 27:2), i soldati indietreggiarono e caddero a terra.
Perchè non riconoscevano la gloria di colui che stavano arrestando?
La sua potenza che li fa cadere a terra e il suo amore che li risparmia, non doveva farli riflettere?
Ma erano accecati dall'odio e dalla ribellione contro Dio.
Gesù, determinato nel suo cammino di ubbidienza a Dio suo Padre e pieno d'amore per i suoi discepoli, dichiara: "Se dunque cercate me, lasciate andare questi".
A quel punto, padrone della situazione, Gesù va verso di loro.
Non sono gli uomini che lo prendono, ma è lui che si è dato per andare poi su quella croce che lo ha fatto diventare il Salvatore di tutti coloro che credono in Lui.

Tratto dal calendario cristiano: IL BUON SEME

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