Sono numerosi i testi biblici che annunciano la futura restaurazione spirituale del popolo di Israele. La loro conoscenza ci consente non soltanto di conoscere i piani di Dio per il suo popolo e per le nazioni, ma ci offre anche motivi di riflessione sul nostro cammino con il Signore e ci richiama ad esercitare la nostra fede davanti alla rivelazione di quanto sta per accadere.

Si suggerisce, per una migliore comprensione dell’articolo, di leggere nell’ordine i testi di Michea 2:12-13; Zaccaria 12:10-13:9; Osera 14:4-8 e Zaccaria 14:1-21

Giacobbe sarà radunato

“Io ti radunerò o Giacobbe, ti radunerò tutto quanto!”

Innanzitutto dobbiamo osservare che il termine radunare, nella Scrittura ha una doppia valenza. Da una parte questo termine viene impiegato per indicare un’azione punitiva o di disciplina da parte del Signore (Ez 16:37; 22:20).

Infatti in Ezechiele 22 il Signore denuncia i peccati del popolo, che si era contaminato con gli idoli e che aveva disprezzato “le cose sante”: il padre e la madre, lo straniero, l’orfano e la vedova.

Vengono inoltre denunciati peccati di natura sessuale e ancora peccati contro il prossimo. Perciò la delusione del Signore è grande.

In Ezechiele 22:18 sta scritto:

“Quelli della casa d’Israele per me sono diventati tante scorie: tutti quanti non sono che rame, stagno, ferro, piombo in mezzo al crogiuolo; sono tutti scorie d’argento”.

Questa è sicuramente un’affermazione lapidaria da parte del Signore. Colui che segue e si confida in Dio, ama la sua Parola, e il Signore stesso gli è di sostegno.

Al contrario lo sguardo santo di Dio è contro chi disprezza i suoi stessi statuti (Sl 119:118). Perciò le scorie nella Scrittura sono soprattutto l’immagine di coloro che sono empi che rifiutano la Grazia di Dio e il Signore Gesù.

Nell’osservare l’andazzo della nostra società sicuramente potremmo farci delle domande come quelle che si faceva Giobbe:

“Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia e anche crescono di forze?” (Gb 21:7).

Questi sono interrogativi che possono essere esclusivamente dettati da una valutazione orizzontale della questione, ma la Scrittura afferma che se da una parte ci può essere un’apparente prosperità da parte di coloro che ingannano e che sono empi, dall’altra parte essi, se non si convertono al Signore Gesù, sono destinati a un giudizio eterno (2P 3:7).

Perciò è sicuramente grave l’espressione rivolta a Israele: “sono diventati tante scorie”.

Ma è meraviglioso considerare che nonostante Israele abbia conosciuto dei momenti bui e tetri nella sua storia, pur tuttavia egli conoscerà il ristabilimento finale.

Infatti il termine “radunare” è impiegato nella Scrittura anche come atto di benignità e di misericordia.

Sta scritto in Ezechiele 37:21:

“Ecco, io prenderò i figli d’Israele, dalle nazioni dove sono andati, li radunerò da tutte le parti, e li ricondurrò nel loro paese”.

Che cambiamento!

È scritto che il Signore stabilirà “il suo servo Davide” quale pastore del popolo, il Signore stabilirà un patto di pace perenne e veramente si realizzerà ciò che dice il Signore:

“Io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo”.

È sicuramente predominante in questi passi, la figura del pastore.

Anche qua possiamo osservare nella Scrittura una duplice valenza nella figura del pastore.

Da una parte si parla spesso del pastore malvagio (Za 11:16-17), cioè colui che non si cura delle pecore, che non cerca le disperse, né interviene per guarire le malate, ma che se ne approfitta per mangiare del loro grasso.

Ed è da osservare che questa scena è vista in senso profetico.

Ma soprattutto il Pastore è una figura meravigliosa del Signore Gesù (Gv 10:11). Questo significa che il Signore Gesù in persona garantisce la sua protezione.

Come ricorda Isaia:

“Come un pastore, egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li torrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano” (40:11).

Un popolo pentito, ravveduto e purificato

“Certo io raccoglierò il resto d’Israele; io li farò venire assieme come pecore in un ovile; come un gregge in mezzo al pascolo; il luogo sarà pieno di gente”.

Bisogna subito precisare che il termine “raccogliere”, nella Scrittura sottolinea in particolare modo la protezione divina. Ed è ciò che si osserva in particolare maniera in Zaccaria 12:10-13:9.

In questo testo viene espresso un principio molto importante, cioè che quando il Signore interviene per rivelarsi all’uomo, desidera sempre raggiungere il cuore suo, nell’intimo. Perciò il ristoramento di Israele non ha soltanto una connotazione politica, ma soprattutto spirituale.

Infatti bisogna osservare innanzitutto che questo rinnovamento è opera dello Spirito Santo. Questo insegnamento, bisogna rimarcarlo, non vale soltanto per coloro che hanno vissuto e che continuano a vivere nell’era post-pentecostale, ma vale anche per coloro che erano legati all’Antico Patto. Se non vi è quest’azione dello Spirito non c’è alcuna speranza, perciò impariamo ancora una volta che, nonostante noi siamo stati già rigenerati dallo Spirito, è importante anche essere ripieni di lui (Ef 5).

In seguito, nel popolo d’Israele si produrrà un vivo sentimento di cordoglio, provocato dalla loro scelta nefasta di trafiggere il Signore Gesù.

Si produrrà un vero e proprio pentimento. Quindi si verrà a creare una importante premessa all’insediamento del Regno messianico ovvero il riconoscimento da parte di Israele della sua autorità e signoria, nonché del fatto che egli donò la sua vita per la redenzione dell’uomo.

Perciò lo Spirito Santo opererà in una maniera meravigliosa: attualmente nonostante l’azione dello Spirito il cuore dei Giudei rimane di pietra, ma avverrà il momento in cui il loro cuore sarà ripieno di contrizione e così ci sarà il ravvedimento.

Non sarà un momento emotivo o semplicemente dovuto alla circostanza, il ravvedimento sarà autentico e soprattutto a livello individuale.

È scritto che il cordoglio sarà fatto da ogni famiglia a sé e le loro mogli a sé. Nel testo di Zaccaria troviamo menzione di Davide e Nathan, di Levi e degli Scimeiti. Questo perché, il cordoglio non lo sperimenteranno soltanto il popolo in generale, ma anche coloro che hanno il compito di governo e di autorità.

Inoltre si verificherà la purificazione quale conseguenza del ravvedimento. Il popolo d’Israele godrà di tutti quei benefici che provengono dall’opera di Cristo, perché lo accetteranno.

Israele sarà rigenerato spiritualmente, ci sarà una “fonte aperta”, cioè sempre disponibile. L’idolatria sarà definitivamente eliminata, come sarà eliminata anche ogni forma di occultismo.

Tutti coloro che si saranno macchiati del peccato di falsa profezia saranno condannati e giudicati. Nel Regno milleniale del Signore Gesù non ci sarà spazio per il peccato.

È significativo considerare cosa sia successo nel passato: il vero Pastore è stato percosso, ma gli uomini e persino i Giudei lo hanno rigettato. Successivamente Israele è stato disperso, anche se il rimanente fedele era sotto la protezione divina.

Per quanto riguarda il futuro, Israele dovrà conoscere la Grande Tribolazione. Dopo questa ulteriore prova, vi saranno degli Ebrei che si convertiranno. Un altro passo che noi dobbiamo sicuramente considerare è Osea 14:4-8 in cui sta scritto:

“Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore, poiché la mia ira si è distolta da loro. Io sarò per Israele come la rugiada; egli fiorirà come il giglio e spanderà le sue radici come il Libano. I suoi rami si estenderanno; la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo e la sua fragranza come quella del Libano. Quelli che abiteranno alla sua ombra faranno di nuovo crescere il grano e fioriranno come la vite; saranno famosi come il vino del Libano. Efraim potrà dire: «Che cosa ho io più da fare con gli idoli?» Io lo esaudirò e veglierò su di lui; io, che sono come un verdeggiante cipresso; da me verrà il tuo frutto”.

Anche in questo passo si trova come argomento la restaurazione del popolo d’Israele. La Scrittura afferma solennemente che tutte le promesse divine hanno il loro sì nel Signore (2Co 1:20). Molte volte sperimentiamo delle situazioni o delle circostanze, in cui Satana cerca di porre del dubbio nella nostra mente e nel nostro cuore. Ma dobbiamo sempre ricordarci che il Signore non si dimentica né di ciò che egli dice né di ciò che egli promette. Giunge il momento stabilito da lui in cui la sua Parola trova il giusto adempimento. Nessuna delle sue promesse sarà tralasciata.

Le azioni di Dio per il suo popolo

Come è già stato detto, il popolo d’Israele dovrà passare un tempo di tribolazione conosciuto anche come “tempo d’angoscia per Giacobbe” (Gr 30:7) e questo sarà un tempo non soltanto di sofferenza, ma anche educativo. Infatti Israele dovrà conoscere l’importanza e la necessità di rivolgersi soltanto a Dio.

Perciò, quando Israele sarà ristabilito, come sta scritto in Zaccaria:

“Io dirò: «È il Mio popolo!» Ed esso dirà: «Egli è il mio Dio»”.

Perciò in Osea 14:4 si possono osservare vari interventi che il Signore svolgerà in favore del suo popolo.

• Innanzitutto il Signore guarirà l’infedeltà di Israele. Sicuramente la Bibbia insegna che il peccato e ogni forma di iniquità, hanno come origine il cuore dell’uomo in quanto esso è “ingannevole più d’ogni altra cosa e insanabilmente maligno” (Gr 17:9). Proprio per questo motivo si realizzerà ciò che è scritto nel libro di Ezechiele, cioè che Dio darà a questo popolo un cuore nuovo e uno spirito nuovo (Ez 36:26-27). Proprio nella rigenerazione si avrà questo cuore nuovo che nello stesso tempo originerà dei nuovi pensieri e azioni secondo la volontà di Dio.

• In secondo luogo è scritto che il Signore li amerà di cuore. Bisogna immediatamente precisare che questo non significa che il Signore abbia smesso di amare il suo popolo, in quanto sta scritto che il Signore ama di un amore eterno (Gr 31:3). Più che altro è il popolo d’Israele che in più di una occasione ha rigettato quest’amore che si offriva a lui totalmente.

Questa azione ha raggiunto un tale livello che il Signore ha dovuto: “Io non li amerò più” (Os 9:15). Ma Israele confesserà il suo peccato e si ravvederà di un autentico ravvedimento ed allora il rapporto con il Signore verrà ristabilito.

• In terzo luogo è scritto che per Israele, il Signore sarà come la rugiada. Questo particolare è significativo, in quanto la rugiada, nella Scrittura, è simbolo di benedizione divina (Ge 27:28). Naturalmente il regno milleniale non deve essere confuso con l’eternità. Ciò nonostante il Signore sarà per Israele la fonte di ogni benedizione, perciò Israele prospererà immensamente.

• In quarto luogo, il Signore sarà l’ombra protettiva di Israele (Os 14:7). Stare legati, attaccati al Signore produce questa protezione e allora potremo dire come il salmista

“Io dico al Signore: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il Dio in cui mi confido»” (Sl 91:2).

• In ultimo luogo il Signore è presentato come Colui che esaudisce e che veglia. Molte volte l’uomo pensa a Dio come un’entità lontana, dal potere misterioso, ma non è così. Il Signore ha sempre dimostrato, nella sua Parola, di voler intervenire nelle vicende umane, rivelandosi come l’unico e vero Dio, come colui che salva l’uomo. Perciò, in base alla sua giustizia e amore, le sue promesse non sono state dimenticate, anzi saranno realizzate pienamente. Questo è il Dio che noi adoriamo!

Come sarà Israele nel Regno

Come secondo argomento, sempre in Osea 14:4-8, troviamo descritte anche alcune caratteristiche d’Israele nel regno glorioso del Signore Gesù. Vi è una grandissima differenza, tra l’Israele disubbidiente e ribelle dell’Antico Testamento, e l’Israele che noi troviamo in questo passo di Osea.

Questo perché quando si ascolta il Signore e si ubbidisce alla sua volontà non ci possono non essere dei frutti. Per questo motivo, il profeta per ben tre volte menziona il Libano, ovvero quella regione ripiena di frutti.

• Infatti in primo luogo è scritto che Israele si distinguerà per la sua bellezza ed il suo frutto. Questa bellezza non è da identificare in quella esteriore, bensì in quella interiore, morale e spirituale. Questo vale anche per noi, perché quando noi siamo belli di una bellezza divina, agli occhi di Dio, allora ci saranno sicuramente dei frutti.

Sicuramente siamo ancora nell’imperfezione, ma davanti a Dio, come vogliamo essere?

La nostra vita è uno spettacolo di bellezza spirituale, oppure è piena di mediocrità?

Il Signore Gesù ha insegnato chiaramente che se noi dimoriamo in lui, allora porteremo molto frutto (Gv 15:5).

• In secondo luogo è scritto che Israele sarà conosciuto per la sua fragranza. Dalla Scrittura rileviamo che i cedri del Libano erano famosi per l’intensità del loro profumo che veniva emanato.

Da questo paragone, si capisce perfettamente che Israele sarà il popolo che porterà il profumo del Signore fra tutte le nazioni. Anche noi quali figli di Dio, siamo chiamati ad essere il buon profumo di Cristo (2Co 2:15).

• In terzo luogo, Israele sarà stabile e famoso. Questo significa che loro saranno fondati sul Signore. Saranno come quell’uomo saggio che costruì sulla roccia la sua casa la quale, nonostante le intemperie, non crollò (Mt 7:24-25).

• Come ultimo punto che riguarda sempre il testo di Osea 14:4-8, è scritto che Israele sarà caratterizzato dall’integrità. Come è stato detto prima, Israele ha praticato per tanto tempo, delle azioni nefande che erano contro la volontà del Signore. Ma durante il regno messianico, non ci sarà più spazio per il peccato e Israele sarà la luce delle nazioni. Perciò è importante scegliere per il Signore. Altrimenti vi sarà il giudizio. Non esiste una terza via.

Il Signore trionfa!

“Chi farà la breccia salirà davanti a loro; essi faranno la breccia, passeranno per la porta e per essa usciranno; il loro re marcerà davanti a loro e il Signore sarà alla loro testa”.

Nei confronti di questo testo è necessario osservare un altro passo che parla proprio del trionfo di Israele, ad opera del Signore, cioè Zaccaria 14:1-21 dove sta scritto:

“Ecco, viene il giorno del Signore in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. Io radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, le donne violentate; metà della città sarà deportata, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. Poi il Signore si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia. In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente, e il monte degli Ulivi si spaccherà a metà, da oriente a occidente, tanto da formare una grande valle; metà del monte si ritirerà verso settentrione e l’altra metà verso il meridione. Voi fuggirete per la valle dei miei monti, poiché la valle dei monti si estenderà fino ad Asal; fuggirete come fuggiste per il terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; il Signore, il mio Dio, verrà e tutti i suoi santi con lui. In quel giorno non ci sarà più luce; gli astri brillanti ritireranno il loro splendore. Sarà un giorno unico, conosciuto dal Signore; non sarà né giorno né notte, ma verso sera ci sarà luce. In quel giorno delle sorgenti usciranno da Gerusalemme; metà delle quali volgerà verso il mare orientale e metà verso il mare occidentale, tanto d’estate quanto d’inverno. Il Signore sarà re di tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l’unico e unico sarà il suo nome. Tutto il paese sarà mutato in pianura, da Gheba a Rimmon a sud di Gerusalemme; Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino fino alla prima porta, la porta degli Angoli; e dalla torre di Ananeel agli strettoi del re. La gente abiterà in essa e non ci sarà più nessun interdetto; Gerusalemme se ne starà al sicuro. Questo sarà il flagello con cui il Signore colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, i loro occhi si scioglieranno nelle orbite, la loro lingua si consumerà nella loro bocca. In quel giorno vi sarà in mezzo a loro un gran tumulto prodotto dal Signore; ciascuno di loro afferrerà la mano dell’altro, e la mano dell’uno si alzerà contro la mano dell’altro. Giuda stesso combatterà contro Gerusalemme; le ricchezze di tutte le nazioni circostanti saranno ammassate: oro, argento, vesti in grande abbondanza. Il flagello che colpirà i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie che saranno in quegli accampamenti, sarà simile a quell’altro flagello. Tutti quelli che saranno rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno di anno in anno a prostrarsi davanti al Re, al SIGNORE degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. Quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al Re, al SIGNORE degli eserciti, non cadrà pioggia su di loro. Se la famiglia d’Egitto non sale e non viene, neppure su di lei ne cadrà; sarà colpita dal flagello con cui il Signore colpirà le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne. Tale sarà la punizione dell’Egitto e la punizione di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne. In quel giorno si leggerà sui sonagli dei cavalli: Santità al Signore! Le pentole nella casa del Signore saranno come i bacini davanti all’altare. Ogni pentola a Gerusalemme e in Giuda sarà consacrata al Signore degli eserciti; tutti quelli che offriranno sacrifici ne verranno a prendere per cuocervi le carni; e in quel giorno non ci saranno più Cananei nella casa del Signore degli eserciti.”

Questo passo risulta meraviglioso proprio perché ci mostra in maniera particolare una delle verità più grandi della Bibbia: il Signore trionfa.

È vero che la Scrittura afferma che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno (1Gv 5:19), ma è anche vero che Dio è il Signore di tutta la terra (Ap 11:4). Perciò questo testo vuole mostrarci insieme a Michea 2:13, che verrà il momento in cui si stabilirà il regno del Signore.

Gli aspetti salienti del trionfo

• Innanzitutto come primo argomento vediamo che Gerusalemme sarà liberata da tutte le nazioni e tutto questo è riconducibile all’espressione “giorno dell’Eterno”. Naturalmente dobbiamo precisare che il giorno dell’Eterno o del Signore, così come si evince da altri passi paralleli (Is 2:12, Ez 30:3) è un’espressione che descrive quel momento in cui egli manifesterà la sua giustizia e la sua ira sugli uomini impenitenti.

L’uomo ripieno di orgoglio, dovrà conoscere la delusione identificata nella caduta di tutte le sue illusioni di onnipotenza. Infatti, sempre in Zaccaria leggiamo che il Signore ha un piano ben preciso per tutto questo, in quanto è scritto che l’Eterno stesso radunerà tutte le nazioni, per far guerra a Gerusalemme (v. 2). Con questa mossa divina, l’uomo forse crederà di essere giunto all’adempimento di tutte le sue aspettative di potere, ma non sarà così.

Dalla Scrittura si può dedurre che nella fase iniziale della guerra finale, gli eserciti alleati contro Israele saranno in un certo qual modo favoriti, ma questo entusiasmo avrà ben breve durata. Infatti il Signore si farà avanti e combatterà lui stesso. Tutto ciò è terribile se si pensa a quello che è il potere del Signore. Infatti l’esito della battaglia dipenderà solamente dall’intervento divino. Non è possibile andare contro al Signore e risultare vincitori: la partita è persa prima che possa iniziare.

• Inoltre come secondo argomento vediamo la venuta del Signore Gesù (vv. 4-5). In pratica il testo descrive i particolari di questo conflitto e trionfo.

È scritto che i piedi del Signore Gesù si poseranno sul monte degli Ulivi. Proprio colui che è stato disprezzato dagli uomini, ritornerà glorioso e trionfante.

La potenza di questo avvenimento è grandiosa, in quanto il monte degli Ulivi si spaccherà in due formando una vallata, denominata valle di Giosafat (Gl 3:2). Come questo possa accadere, è una domanda che può trovare la sua risposta nel terremoto che viene menzionato.

Ma un altro particolare è assolutamente meraviglioso, cioè che il Signore Gesù ritornerà con i suoi santi. I “santi” nella Scrittura, sono da identificare sia negli angeli, sia però anche nei credenti, che già il Signore avrà rapito in precedenza.

Perciò tutti questi collegamenti ci ricordano che tutta la Scrittura è verità e viene confermata dalla stessa.

• In terzo luogo, nei vv. 6-11, troviamo la descrizione dell’avvento del Regno milleniale. In questa sezione di versetti si possono osservare almeno tre cose:

1. Innanzitutto vi saranno delle manifestazioni soprannaturali per sottolineare la maestosità della presenza del Signore. Gli interventi del Signore sono sempre solenni, e proprio in quel momento gli uomini dovranno rendersi conto che “l’Eterno sarà Re di tutta la terra”. Già ora egli è il Signore della terra, ma quando vi sarà questo Regno, allora tale potere e sovranità saranno del tutto palesi. Ad esempio è detto al v. 7 che in sulla sera vi sarà luce, elemento che sempre contraddistingue una caratteristica divina. Certamente questo passo di Zaccaria non è l’unico che ci parla di questi fenomeni. Infatti il Signore Gesù stesso in Matteo 24, nel suo sermone profetico, afferma “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” (Mt 24:29).

Inoltre, il passo di Zaccaria descrive un fenomeno incluso nell’ambito agricolo. Sta scritto che usciranno delle acque vive che produrranno un’enorme fertilità, perciò Israele sarà rigoglioso.

2. In secondo luogo, al versetto 9, viene messa in evidenza la sovranità di Dio. Non solo Israele sarà sotto il regno del Signore Gesù, ma tutta la terra.

3. Il governo che si instaurerà, sarà un governo di perfezione e di giustizia, al contrario di ciò che succede oggi. Infine nei vv.10-11 è scritto che tutto il territorio di Giuda, sarà livellato. Quindi, la città di Gerusalemme, sarà completamente sicura e non ci sarà più il pericolo di invasioni o attacchi.

4. Come quarto punto, in Za 14:12-15, viene sottolineato il fatto che i nemici di Israele saranno distrutti. Vi sarà una piaga mandata dal Signore che colpirà in maniera inflessibile sia gli uomini che le bestie, a questa seguirà una rivolta e infine le nazioni che magari si saranno inorgoglite delle loro ricchezze, perderanno tutto.

5. In quinto luogo, nei vv. 16-19, il testo afferma che vi sarà l’adorazione generale nei confronti del Signore Gesù. Questo perché saranno distrutti semplicemente gli eserciti nemici di Israele, ma non i popoli che essi rappresentavano. Vi saranno coloro che non soltanto saranno andati contro al governo dell’Anticristo, ma che nello stesso tempo, avranno accettato il Signore Gesù. Perciò, quale manifestazione di questa adorazione queste persone andranno a Gerusalemme per adorare.

Gli idoli non ci saranno più e verrà celebrata la festa delle Capanne, ovvero la festa della raccolta che, nell’Antico Testamento rappresentava quel momento in cui si esprimeva a Dio la gratitudine per i suoi doni. Quindi, celebrando questa festa, coloro che adoreranno riconosceranno che solo dal Signore provengono tutti i doni.

Da questo si succederanno benedizioni su benedizioni, sia di carattere spirituale che materiale, mentre coloro che non andranno a Gerusalemme per adorare, saranno afflitti dall’aridità, caratteristica anche del loro cuore. Da questo impariamo che nella nostra vita spirituale non vi deve essere apatia o freddezza spirituale.

6. In sesto luogo verrà sottolineata la santità di Giuda e Gerusalemme. Non vi sarà più l’ambiguità che ha caratterizzato Israele nella sua storia, così come non ci sarà più la doppiezza e l’ipocrisia. La santità di Dio verrà esaltata.

Conclusione

Perciò, riassumendo, in questo testo si è potuto osservare l’argomento della restaurazione di Israele. Certamente non è stato sviscerato tutto ciò che riguarda questo tema che si trova nelle Scritture, ma sicuramente sono state rilevate delle importanti osservazioni:

• Israele sarà radunato,

• sarà riunito come un unico gregge,

• il Signore marcerà alla testa del Suo popolo.

Guardiamo a Israele, il popolo eletto di Dio ma guardiamo anche alla nostra situazione spirituale, esaminandoci per vedere se siamo nella fede (2Co 13:5).

Andrea Belli

(Assemblea di Fontanellato, PR)

alex

Dio è fedele, esiste ed è vivente.
Quando mi soffermo a ripensare alla storia d'Israele, quante volte ha rischiato di essere estinta come nazione, come identità.
Prima della venuta di Gesù e molte volte anche dopo. Senza più terra, senza più patria per 2.000 anni.

Ecco che all'ora che versetti come quelli che riporto qui sotto fanno riflettere sulla fedeltà di Dio e su quanto sia amata questa nazione dall'Eterno, tanto da definirla la Sua "Pupilla"

Amiamo Israele, amiamo Dio.

26 io confermo la parola del mio servo
e realizzo le predizioni dei miei messaggeri;
io dico di Gerusalemme: "Essa sarà abitata!"
Delle città di Giuda dico: "Saranno ricostruite
e io ne rialzerò le rovine"
.

Isaia 44

Alex

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