Digiunare significa molto di pi`u del semplice non mangiare: `e una scienza e un’arte. Influenza il benessere generale del corpo e gli aspetti psicologici ed emotivi della vita. Digiunare, nel senso inteso da noi, significa astinenza totale, per un periodo di tempo definito, dal cibo. Il termine deriva dalla parola “faesten” che, nell’inglese arcaico, significava saldo o fissato. In altre parole, il digiuno `e un qualcosa da portare avanti su basi salde e sotto condizioni controllate e ben fissate.
In termine religioso puo' significare l’astinenza da alcuni tipi di cibi in concomitanza a specifiche giornate considerate sante. Ma, comunque, in questi casi si tratta di un’astinenza parziale e mai totale. Vi sono persone che durante la Quaresima hanno “digiunato” riuscendo per`o ad aumentare di peso e questo perch`e sostituivano gli alimenti proibiti con altri molto più grassi e ricchi.
Quelli che ritengono che il digiuno sia l’equivalente del morire di fame si sbagliano in pieno. Fondamentalmente vi sono due periodi, nel processo di astinenza dal cibo, di cui ci occuperemo: il periodo del digiuno vero e proprio ed il periodo della fame.
Man mano che studieremo il fenomeno dell’astinenza, chiariremo definitivamente le differenze tra queste due fasi. `E necessario, tuttavia, comprendere dall’inizio che lo stadio del digiuno continua per tutto il tempo in cui il corpo riesce a mantenersi consumando le riserve immagazzinate nei suoi tessuti. La fame inizia quando si protrae l’astinenza oltre il limite delle riserve. continua qui.
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