Nome:Eduardo
Professione: Poliziotto
Domicilio: In qualche parte d’Italia. Coniugato, due figli.

Nella mia vita ho sempre desiderato avere un posto al sole, ma a un certo punto mi ritrovai in un grave naufragio esistenziale.
Non mi resi conto di essermi messo sulla cattiva strada dell’alcool, e di esserne diventato  dipendente. Il mio corpo implorava continuamente di ricevere dell’alcool, distruggendo la mia personalità,  diventai aggressivo ed insopportabile e la mia vita finì nel caos.
La relazione con mia moglie divenne un inferno. Dovetti attaccare la mia professione ad un chiodo. Assalito da orribili incubi e sensazioni di paura di notte, e preda di attacchi d’ira di giorno. Alla fine non ce la feci più, e presi la decisione di togliermi la vita.

Ma avvenne qualcosa di sorprendente! Una sera bussarono alla porta di casa. “È la polizia!” fu il mio primo pensiero. Erano invece due persone che annunciavano l’evangelo. Cercarono di farmi capire, che Gesù era la mia unica possibilità di uscire dal tunnel dell’alcool. Parlarono dell’infinito e grande amore di Dio, di Gesù venuto nel mondo per salvare persone come me dal vizio e dalla condanna eterna. Che per amore mio si fece inchiodare volontariamente sulla croce per espiare (pagare) anche il mio peccato. “E chi crede adesso in Gesù Cristo”, aggiunsero, “sarà salvato per l’eternità e sperimenterà il Suo aiuto”. Gesù era sempre stato per me una leggenda, fui felice quando quei due se ne andarono. Uno di loro, prima di uscire, mi disse: “Se questa notte si ripresenta di nuovo questo irresistibile bisogno di alcool, tenta almeno una volta, di contrastarlo con una preghiera”. “Che sciocchezze!” esclamai.

Durante la notte il vizio dell’alcool chiese di nuovo il suo tributo. Mi ricordai del consiglio di quell’uomo, di pregare. Dio dice: “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai” (Salmo 50:15). Pregare!? Tutto dentro di me si opponeva. Mi resi conto però del caos della mia vita, e mi facevo schifo! No, così non posso continuare a vivere! Congiunsi all’improvviso le mie mani e pregai: “Dio, se tu esisti veramente lassù, aiutami ad uscire da questo fango, non ce la faccio più, sono perduto.”

La mattina seguente avvenne il grande miracolo, non avevo più desiderio d’alcool. Andai al supermercato per comprare una bottiglia, ma davanti allo scaffale degli alcolici, non stesi la mano. “Non è possibile!” esclamai, “non ho più sete.” Dio aveva ascoltato il mio grido d’aiuto, compiendo per me ciò che io con la mia forza  ero incapace di fare. La dipendenza dall’alcool era stata spezzata. Mi resi conto che dovevo prendere una decisione per Gesù. Quella stessa notte pregai in ginocchio e accettai Gesù come mio Signore e Salvatore. Gesù può fare lo stesso anche per te, Egli dice: “Chiunque beve di quest’acqua  (droga, sesso, alcool, successo, religiosità…) avrà sete di nuovo; ma chi beve dell’acqua che io gli darò; non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna” (Giovanni 4:13-14).
 
Inviato da alex il

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