Si parla molto spesso di cristianesimo. Le scuole i tribunali, gli edifici cattolici sono forniti di "ufficiale" crocifisso. La bibbia è il libro più diffuso, forse però non è il più letto, figure religiose cristiane sono assidue presenze dei media, eppure....

 

C'è una domanda che sembra rimbalzare da 2.000 anni e che ridonda anche ai nostri giorni: "....  Chi dicono gli uomini che io, il  Figlio dell'uomo, sia? ..."

 

Una domanda che lo stesso Gesù propone ai suoi discepoli.

 

Oggi, ma già da moltissimi anni, sembra che la risposta a questa domanda sia diventata secondaria. Ci si chiede quale dottrina è esatta, quale sia la Chiesa vera di Dio, ci si interroga sulle differenze tra questa e quella denominazione. Si citano versetti per guerreggiare, piuttosto che per evangelizzare. Si tira la bibbia un po di qua un po di la. Nel mondo, per le statistiche, quasi la metà della popolazione  si professa cristiana. La domanda all'ora non può che essere centrale una domanda che esige una risposta.... 


dal calendario: più che vincitori

.... Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia? ... Simon Pietro, rispondendo, disse: "Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente"
(Matteo 16:13-16)

La domanda è la seguente: "Che cosa pensate di Gesù Cristo?" Ecco una domanda molto seria, effettivamente la più importante di tutte le domande e, sopratutto, alla quale trovare una risposta. Cosa pensiamo di Gesù? E' una persona di fiducia, che merita il nostro amore? Dio è per noi o contro di noi?

Molte persone, pur ritenendosi cristiane, non vedono altro, in Gesù, che un uomo migliore degli altri, un martire per la causa di Dio, un grande modello e il fondatore della religione dell'amore. Altri lo chiamano Salvatore, ma pretendono di aggiungere le proprie opere alla sua. Si spera, così. che quando avranno fatto del loro meglio, Gesù farà il resto. Ma anche questi pensieri sono pretenziosi perfino offensivi per Gesù CRISTO, che non è il nostro servo, ma il nostro perfetto Signore e Salvatore.

Altri ancora riconoscono volentieri il Signore Gesù come l'autore della salvezza, il Salvatore del mondo, ma non hanno con Lui alcuna relazione personale e le loro vite ne danno una chiara dimostrazione.

A che cosa potranno servire simili opinioni il giorno in cui bisognerà rendere conto a Dio del proprio operato? Un credente convinto non è affatto imbarazzato nel dare la seguente risposta: "Gesù è il mio Salvatore, il mio Signore, il mio Maestro, il mio potente Amico, il mio Pastore, il mio portavoce davanti a Dio. Egli è la mia unica ragione di vita, la speranza della mia felicità"

All'ora chiediamoci: COSA RISPONDERO' IO?

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Salvezza

E` vero, molti forse troppi la pensano di Gesu` come tu hai perfettamente descritto,ma tra loro c`e` anche chi dedica la vita,chi crede fermamente in Gesu` come il figlio di Dio.

Certamente che dovremmo rispondere o meglio che dovro` rispondere,e` una domanda che che mi  devo  fare ogni giorno perche` ogni giorno e` un giorno di vita nuova. La mia risposta e` che non so` piu` che cosa pensare. 

Oggi ci sono centinaia di congregazioni e tutte sono quella giusta,pero` c`e` sempre qualcosa che nelle interpretazioni ognuna cambia. Io penso che  la responsabilita` viene attribuita al pastore,alla chiesa all`istituzione che predica la parola di Dio accomodandola come piace.

La gente cerca Dio,lo si vede dal desiderio di approfondire la conoscenza,ma poi ,ma poi succede anche che per delusione uno si sente discorraggiato  e esce perdendosi chissa` dove.

Di chi e` la colpa?,fino ad un certo punto e` mia responsabilita`,ma poi  come si fa a vedere dove sta veramente il giusto? Tu dici cose buone, sante,sei paziente,insomma quello che dici lo si sente che esce dal cuore,ma io sono confusa perche` comincio perdere la fiducia negli uomini. Un giorno scrivero` la mia testimonianza,,sara` un`occcasione per presentarmi come veramente sono.

Ti saluto cristianamente  Salvezza

alex

Cara Salvezza,
e' comprensibilissimo quello che scrivi. Preoccupazioni che erano nel cuore di Paolo che avrebbe scritto in questi termini: qualcuno sarà gamba, qualcuno mano, altri piede, altri braccio, ma il capo è uno Cristo.

Gesù stesso pregando disse: "Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; 23 io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. "

L'unità così importante eppure spesso così derisa, più che concettualmente nella pratica e nei fatti. Nascono, così, nel corso del tempo, molteplici realtà spesso antagoniste, forse questo non è il male peggiore, per chi scrive, piuttosto la convinzione all'interno di ogni gruppo che si possiede completamente la verità e che gli altri sbaglino e che non ci si debba nenache confrontare. Insomma il rischio del settarismo è purtroppo una realtà prevista e vissuta già agli albori della chiesa.

Ovviamente non è così per tutti e anche all'interno delle varie realtà evangeliche vi sono spinte in un senso e nell'altro.

Questo, ad ogni modo, non ci deve spaventare o demoralizzare. Certamente è bene frequentare un gruppo, una chiesa locale, nella quale il proprio pensiero, grosso modo, sarà uniforme a quanti vi partecipano ma non dimentichiamo che il nostro esempio, il nostro Capo è Cristo. Attenzione poi ad altri pericoli, interni più che esterni. Ovvero al rischio di riversare sulla presunta "inefficenza" della chiesa locale le proprie difficoltà relazionali con Dio. Inevitabilmente nelle chiese locali vi saranno difficoltà, incomprensioni, l'invito scritturale oltre ad essere concettuale "amatevi" è anche pratico "tolleratevi". Certamente entro certi parametri, quelli biblici. Ed all'ora c'è un'altro pericolo, quello di stiracchiare la bibbia, un pò qua e un po la, pur di adattarla alle proprie ragioni...

Perdonami cara Salvezza, ci dilunghiamo su discorsi che, per quanto mi riguarda, sono più grandi di me. Torniamo al punto.

Il punto è Cristo. Vi sono concetti che forse non saremo mai in grado di apprendere, fagocitare anche se c'è una promessa. Se ci affidiamo a Lui, saremo trasformati "di gloria in gloria".

All'ora tralasciamo per un attimo i "grandi" dibattiti teologici che spaccano chiese e uomini. Non rilevo, tra l'altro, l'obbligatorietà al recepimento di tali concetti  al fine del conseguimento della salvezza.

Piuttosto torniamo bambini. Ecco come bambini è necessario essere o tornare ad essere. Ad un bambino di certo non è possibile far capire la dottrina dei 144.000 o altro, ma lui, il bambino, è un maestro nell'amore, nell'affetto. DImentichiamo, crescendo, questa capacità o l'atrofizziamo.

Ecco torniamo bambini, riceviamo Cristo con semplicità, come il nostro Salvatore, camminiamo con Lui, alla Sua presenza, cadendo, rialzandoci, sapendo che Lui è il nostro Salvatore, il nostro avvocato, il nostro amore, il resto verrà, chiediamo a Lui la saggezza che viene dal cielo,, con fede e senza dubitare, ed il resto verrà quando e come Lui vorrà.

Nel frattempo, se lo abbiamo ricevuto, consoliamoci con questa grande speranza: Lui è in noi, noi in Lui e sarà così, per sempre Sorriso

Ti abbraccio in Cristo, la salvezza :-)

Alex

Salvezza

Chi e` Gesu` per te? La mia risposta e` "Gesu` il figlio di Dio ".Non credo che Dio e Gesu` siano la stessa persona. Come non credo alla trinita`.Innocenza

Salvezza 

alex

Cara Salvezza quella che Gesù ha posto è stata una bella domanda, una domanda che ripropone anche oggi ed in ogni tempo, una domanda che pone anche a noi ora.

Chi è Gesù per me? Una domanda che, se vogliamo essere onesti, impone una risposta approfondita ed un'analisi di noi stessi.  Tremo, per esempio, quando leggo nella Bibbia che "anche i demoni credono, e tremano". Si anche i demoni credono che Cristo sia esistito e sia il Figlio di Dio. Ed all'ora l'analisi in noi è ancora più urgente.

E' necessario all'ora rispondere "chi è Gesù per voi", prima ancora di chiedersi chi non è.  Sopratutto per noi, me te, che professiamo Cristo e ci definiamo cristiani. Non c'è risposta più bella e precisa di questa, Gesù è il Cristo, il figlio del Dio vivente, gridiamolo a noi stessi nella nostra vita di tutti i giorni? Ma siamo sicuri di essere totalmente sinceri in questa affermazione? E' possibile che nella sostra esperienza religiosa si possano ripetere delle formule e nascondere dietro ad esse la nostra fede. Ricordiamolo è a me, credente singolo, alla mia libertà e alla mia fede che Gesù chiede oggi ed in questo momento "chi credi che io sia"?

Vedi anche:

Ti abbraccio in Cristo Gesù.
Alex

Inviato da alex il

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