Grazie ad un confronto epistolare in queste pagine web, ed in altre occasioni, ho  potuto conoscere una particolare realtà del mondo evangelico che vede sempre più persone coinvolte.

Si tratta della dottrina secondo la quale il battesimo dello Spirito Santo avviene nel credente in un momento successivo alla sua conversione. In questa dottrina si evidenzia, tra l'altro, il dono delle lingue che sarebbe la conferma di aver ricevuto finalmente il battesimo dello Spirito Santo.  Addirittura, all'interno del movimento che abbraccia questa dottrina, vi sarebbero alcuni che affermano come il parlare in lingue sia la prova di aver ricevuto lo Spirito Santo e quindi la salvezza.  Si comprende, quindi, come in taluni ambienti questa ricerca diviene affannosa e coinvolge la maggior parte della vita spirituale del credente.

Ho letto molte confutazioni al riguardo, alcune lodevoli, altre, pur se scritturalmente fondate, difficile da utilizzare, per il tono in cui vengono redatte, come strumento di dialogo e pacifico confronto con i fratelli che hanno abbracciato la suddetta dottrina.

Si mi sento di chiamarli fratelli, come tutti quelli che hanno "confessato fede". Ovvero tutti quelli che hanno dichiarato di aver ricevuto Gesù come proprio Salvatore. Ovviamente ognuno di noi, personalmente, dovrà rendere conto di questo, della propria fede, al nostro Giusto Padre.

In merito a questo argomento, quindi, ho trovato un capitolo nel libro "Non più io ma Cristo" di Watcman Nee assolutamente edificante al riguardo. Si tratta del capitolo VII (Lo Spirito Santo) del quale riporto un breve stralcio che pregherei di leggere.
Vedi l'allegato

Allegato Dimensione
Lo_Spirito_Santo_0.pdf 461.89 KB
Inviato da alex il

CONDIVIDI...

  facebook icona twitter icona whatapps icona