Dormire oppure morire?

La prima volta che meditai il brano biblico della resurrezione di Lazzaro, nel capitolo 11 del vangelo di Giovanni, la mia attenzione fu rapita da un uso apparentemente scorretto dei verbi "dormire" e "morire".
Lazzaro era un amico di Gesù e amava molto sia Lazzaro che le sue sorelle, Marta e Maria. Eppure il Signore non andò subito a trovare l'amico quando gli riferirono che questi era molto malato (Gv 11:2), ma aspettò invece che egli morisse e poi si recò a Betania (v. 5-7).
Ad un certo punto, prima di partire per Betania, discorrendo con i suoi discepoli, Gesù affermò: "Lazzaro si è addormentato, ma vado a svegliarlo..." (v. 11). Subito dopo, vedendo che gli apostoli non avevano compreso le Sue parole, "disse loro apertamente: - Lazzaro è morto! - " (v. 14).
A seguito delle prime parole di Gesù, i discepoli avevano capito, ed era più che comprensibile, che il Signore stesse parlando del "dormire del sonno" (v. 12), ma il Cristo voleva in realtà riferirsi alla morte fisica.
Questa "stranezza" attirò a suo tempo la mia attenzione, tanto che mi chiesi perché Gesù, in questo caso, avesse usato il verbo "dormire" e come mai, invece, noi non parliamo mai di "dormire" quando vogliamo indicare lo stato della morte.

"Uccide i genitori..." "Uccide i figli..."

Da un giornale gratuito distribuito alle fermate della metro di oggi (03 dicembre 2008)

- Uccide i genitori col machete: "Mi sono allenato".
Armato di machete Valerio Ullasci di 30 anni ha massacrato i propri genitori. La mattanza in una violletta due notti fa a Mentana.
La confessione, agghiacciante dell'uomo: "Mi sono allenato tutto il giorno col machete, poli li ho colpiti"... prosegue in Cronoca.

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Ancora da un'agenzia di stampa del 27 settembre 2008

Sacramentalismo e Bibbia

Una sovrapposizione che sconvolge il pensiero di Dio 

Dopo lo svilupparsi del sincretismo fra cristianesimo e paganesimo, diventò sempre più crescente la tendenza, in ogni evento religioso, a privilegiare la forma rispetto alla sostanza.

Questa tendenza, con il sacramentalismo, trionfò e diventò sistema di dottrina, con un drammatico abbandono della rivelazione biblica.

La salvezza gestita dalla Chiesa?!? 

Consideriamo due testi del Vangelo di Giovanni che serviranno come riferimento in questa breve riflessione:

• "Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui" (Gv. 3:36);

• "In verità in verità vi dico: chi ascolta la mia Parola e crede a Colui che mi ha mandato ha vita eterna e non viene in giudizio ma è passato dalla morte alla vita" (Gv. 5:24).

 

14 febbraio 2009

San Valentino, patrono degli innamorati. Bhe di feste religiose/pagane, ve ne sono molte. Non credo che nel cielo vi è un patrono per ogni categorie di persone, per ogni città, piuttosto ve n'è uno che vuol essere il "patrono" di ogni persona  il Signore di ogni cuore.

Ciao Santina

Non conosco il cognome, per anni l'ho chiamata solo così, SANTINA. Ma certamente conosco la sua fermezza, la sua pazienza, la sua umiltà.

Ricordo come quell'albero davanti la sala di culto, quando eravamo ancora a Via San Severino, fosse l'unico a fioreggiare e ad essere rigoglioso. Infatti lei, lentamente, ricurva e su tre gambe, si recava nella sala prima di tutti, per spolverare, pregare, ed innaffiare qull'alberello.

Ricevette il battesimo biblico nel tevere, quando ancora si poteva chiamare "biondo".

La Gloria del Signore

Cos'è la Gloria del Signore? Come si manifesta?
Quali sono le risposte dei figli di Dio?
Perchè i veri credenti glorificano Dio?

 Lo studio è allegato (pdf)



Giuseppe Martelli è uno degli anziani della Chiesa Cristiana Evangelici Assemblea dei fratelli di Finocchio (Roma).
questo il contatto:

Via Cassaro 80-84
- B.ta Finocchio - Roma 00132

Email: gm1964|chiocciolina|fastwebnet.it

Auschwitz, luogo del martirio (27 gennaio 1945 la liberazione)

Tra pochi giorni gli italiani celebreranno il Giorno della Memoria per ricordare i milioni di vittime del regime nazista.

Il giorno scelto dal Parlamento italiano, il 27 gennaio di ogni anno, coincide con la data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, dove erano stati rinchiusi principalmente ebrei, ma anche omosessuali, zingari, testimoni di Geova, handicappati.

Il termine Auschwitz suscita pensieri inquietanti tutte le volte che ne sentiamo parlare perché, da quel luogo, esseri senza scrupoli svolsero un ruolo fondamentale nei progetti di "soluzione finale".

Quel nome ci ricorda che l'essere umano può arrivare a elaborare i delitti più atroci e, contemporaneamente, anche a trovare una giustificazione capace di mettere a tacere la coscienza.
Ritengo però che il ricordo di quell'evento non debba contenere solo un elemento commemorativo, deve piuttosto costituire un momento di profonda riflessione culturale e formativa. Se lo consideriamo solo un episodio da commemorare, rischiamo di concentrare il pensiero su dei fatti già conclusi che hanno riguardato esclusivamente determinate categorie di persone.

La mia esperienza di fede

Caro Alex, grazie per la tua disponibilità. In effetti ritengo il tuo sito, oltre che interessante anche abbastanza ricco. E ritengo che la rete internet, per quanto pericolosa per certi versi, perchè ricicla e globalizza tante falsità, anche "spirituali", d'altro canto è una grande opportunità per l'evangelo.

Crisi mondiale alimentare

I media occidentali sono concentrati sulla crisi finanziaria economica tralasciando le conseguenze drammatiche nei paesi in via di sviluppo. Compassion denuncia la mancanza di informazione esaustiva sulla crisi mondiale alimentare. Compassion Italia tenta di riportare l'attenzione sul problema sostenendo la raccolta fondi destinati ai paesi dove Compassion lavora.

Dove Sono i Nove?

di David Wilkerson (8 Marzo 1993)
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Immaginate questa scena tratta dalla lettura di Luca 17: Gesù camminava lungo una via che portava a Gerusalemme, mentre il momento della Sua crocifissione si avvicinava.

Passando sui confini della Samaria e della Galilea, raggiunse un villaggio. E fuori da questo villaggio, erano accampati dieci lebbrosi in un terribile squallore e vergogna.

di David Wilkerson (8 Marzo 1993)
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Immaginate questa scena tratta dalla lettura di Luca 17: Gesù camminava lungo una via che portava a Gerusalemme, mentre il momento della Sua crocifissione si avvicinava.

Passando sui confini della Samaria e della Galilea, raggiunse un villaggio. E fuori da questo villaggio, erano accampati dieci lebbrosi in un terribile squallore e vergogna.