La pazzia di Dio: farsi uomo e poi ucciderlo

Dio stesso si fa uomo, egli stesso si incarna in Gesù Cristo, suo Figlio, porta sul suo corpo la nostra carne nella morte sulla croce. Dio uccide suo Figlio che si è incarnato, e con suo Figlio uccide tutto ciò che è carne sulla terra. Ora è manifesto che nessuno è buono tranne Dio, che nessuno è giusto tranne Dio solo. Così Dio ha dato la terribile dimostrazione della sua propria giustizia (endeixis tes dikaiosunes autou Rom. 3,26) mediante la morte di suo Figlio. Dio dovette mettere a morte l’umanità tutta condannandola alla pena della croce, perché lui solo potesse essere giusto. La giustizia di Dio è manifesta nella morte di Cristo Gesù. La morte di Gesù Cristo è il luogo dove Dio dà la benevola prova della sua giustizia, dove dimora solo la giustizia di Dio. 

La morte più atroce al tempo dei Romani: la crocifissione - Prova archeologica

Si riporta interessante articolo della rivista FOCUS:  - Individuato in Inghilterra il caso archeologico più documentato di crocifissione, la pena crudele applicata dai Romani, divenuta il simbolo più diffuso del cristianesimo.

Lo scheletro di un uomo crocifisso 1900 anni fa, con un grosso chiodo ancora conficcato in un tallone è stato trovato in una delle tombe romane scavate a Fenstanton, tra Cambridge e Huntingdon, in Inghilterra, un sito archeologico venuto alla luce durante la costruzione di un nuovo complesso residenziale. Si tratta del terzo caso di crocifissione documentato a livello archeologico nel mondo, dopo quelli di Israele e Italia. Il primo riguarda i resti trovati nella grotta sepolcrale di Gerusalemme (Giv'at ha-Mivtar, I secolo d.C.) dove, nel 1968, fu individuato un chiodo lungo 18 cm conficcato in un piede di un uomo di mezza età, in cui ancora erano presenti frammenti di ulivo, legno utilizzato per le croci. Il secondo caso, reso noto nel 2018, riguarda una sepoltura romana isolata, in provincia di Rovigo: non è stato ritrovato il chiodo, ma le lesioni ai piedi farebbero pensare a una crocifissione.

La croce - Christoph Hochmuth

La croce è uno di quei simboli il cui significato è completamente cambiato nel corso della storia. Anticamente era simbolo di terrore perché è uno dei più crudeli strumenti di tortura e di morte che l'uomo, nella sua brutalità, abbia mai escogitato. I Romani appresero questo metodo di esecuzione dai Cartaginesi i quali, considerando sacro il suolo, appendevano i criminali, La morte in croce, unità ad ulteriori torture, era prevista per i peggiori malfattori, i nemici dello stato romano e gli schiavi.
Il condannato veniva in prima istanza frustrato con un flagello munito di oggetti appuntiti; poi, alla mercé del pubblico scherno, costretto a trasportare il legno trasversale della croce fino al luogo dell'esecuzione. Giunti al punto
prestabilito, al condannato a morte venivano strappati di dosso i vestiti e divisi fra i carnefici che successivamente conficcavano al denudato i chiodi nei polsi, causando delle lesioni dei nervi che davano atroci sofferenze; nei piedi sovrapposti uno sull'altro veniva invece conficcato un unico lungo chiodo.

Gesù Cristo morì sulla croce o su un palo?

I Testimoni di Geova affermano che Gesú Cristo non è morto in croce, ma bensí su un palo di tortura. Inoltre tutte le volte che ricorre la parola "croce", la loro Bibbia traduce "palo di tortura". Come stanno veramente le cose?

Prima di entrare nel vivo della questione è importante specificare che ciò che veramente è importante, non è se lo strumento di supplizio utilizzato per fare morire il Signore Gesú sia stata la croce oppure il palo, quanto piuttosto il fatto che Egli sia morto per riconciliarci a Dio (Ro 5:11) e purificarci da ogni peccato (1 Gv 1:7).

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