Per meglio comprendere il versetto in esame, dobbiamo esaminarlo alla luce degli usi e costumi del tempo in cui Paolo l'ha scritto. Il mondo antico in genere e l'Oriente in modo particolare, hanno sempre assegnato alla donna un ruolo secondario nella famiglia considerandola poco più di una serva. Il messaggio evangelico, invece, è rivoluzionario perché portatore di vera emancipazione e conduce necessariamente a un mutamento considerevole delle relazioni umane e familiari, suggerendo l'uguaglianza laddove le consuetudini e persino le leggi avevano fatto largo ad un dispotismo arbitrario.

Tuttavia, pur proclamando questa uguaglianza dei sessi, dal punto di vista cristiano, Paolo non può rinnegare la realtà: nell'ambito della famiglia, ciascuno ha ricevuto dal Creatore un compito unico ma diverso. L'esperienza quotidiana insegna chiaramente che si spazia, spesso, tra gli estremi. Quest'argomento ha creato non pochi problemi alle chiese. L'apostolo, dunque, se da un lato esorta i mariti all'amore, dall'altro insiste sulla sottomissione delle mogli, descrivendo con grande efficacia le basi e i termini del nuovo rapporto.

È impossibile, per la vita coniugale, un ideale più elevato sublime e straordinario di quello che scaturisce dalle profondità della conoscenza cristiana: amare e aver cura della propria moglie come Cristo ama e cura la Chiesa, donando la propria vita per lei. È questo il nuovo messaggio cristiano per le famiglie. L'amore di Dio riempia i nostri cuori, in modo da risolvere nell'amore i problemi di un rapporto che dinanzi al Signore non conosce distinzione di sesso e ciascuno, nel proprio ruolo, serva il proprio Salvatore con fedeltà.

Fonte: La Bibbia ogni giorno

Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei - Efesini 5:25

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