Firmati dal cardinale Gasparri per la Santa sede e da B. Mussolini come capo del governo italiano, posero fine alla questione romana. Erano costituiti da tre atti distinti: un trattato, una convenzione finanziaria e un concordato. Il trattato garantiva alla Santa sede un'assoluta indipendenza, riaffermando che la religione cattolica è la sola religione di stato (articolo 1 dello Statuto), e riconosceva la Santa sede come soggetto del diritto internazionale in quanto stato della Città del Vaticano.
La Santa sede riconosceva il Regno d'Italia con la capitale a Roma. La convenzione finanziaria impegnava l'Italia a riparare i danni inferti alla Santa sede con l'occupazione di Roma nel 1870 dietro versamento di 750 milioni di lire in contanti e di un miliardo in titoli di stato al cinque per cento.
Il concordato imponeva ai vescovi di giurare fedeltà allo stato italiano, ma soprattutto stabiliva alcuni sostanziosi privilegi per la Chiesa cattolica:
  • al matrimonio religioso venivano riconosciuti effetti civili e le cause di nullità ricadevano sotto i tribunali ecclesiastici
  • l'insegnamento della dottrina cattolica, definita fondamento e coronamento dell'istruzione pubblica, diventava obbligatorio nelle scuole elementari e medie;
  • i preti spretati o colpiti da censura ecclesiastica non potevano ottenere o conservare nessun impiego pubblico nello stato italiano.

I Patti lateranensi costituirono per il regime fascista una preziosa legittimazione; legando il concordato, cui soprattutto teneva, al trattato, a sua volta la Chiesa si garantì da mutamenti unilaterali al primo riservandosi la possibilità di riaprire la questione romana.
Dopo la caduta del fascismo il concordato fu oggetto di un'aspra battaglia politica durante i lavori dell'Assemblea costituente. La Democrazia cristiana sostenne quello che sarebbe poi diventato l'articolo 7 della Costituzione repubblicana che recepiva il complesso dei Patti come base dei rapporti fra stato e Chiesa e stabiliva che il concordato poteva essere modificato unilateralmente dallo stato italiano solo attraverso la stessa complessa procedura prevista per la revisione della Costituzione.
Le forze laiche presenti nell'Assemblea costituente si opposero a questa soluzione, che recepiva surrettiziamente nella Costituzione punti del concordato palesemente in contrasto con le sue disposizioni in materia di libertà religiosa. L'articolo 7 fu infine approvato con l'essenziale contributo del voto favorevole del Partito comunista, motivato dalla volontà di evitare che la repubblica nascesse senza il riconoscimento della Chiesa e con il rischio di aggiungere una divisione religiosa ai molti motivi di debolezza della nuova costruzione politica che già esistevano.
 
Allegate le leggi che furono divulgate a seguito del concordato e gli aggiornamenti..

alex

La salvezza è in Gesù non in una religione. Gesù non ha fondato una religione. Anzi, ha avuto parole molto dure nei confronti della religione del Suo tempo. "Razza di vipere, sepolcri imbiancati belli di fuori e squallidi dentro".
 
La salvezza è in Gesù non in una religione. Per fede in Lui abbiamo il perdono e la vita eterna. Niente da pagare, nessuna opera da compiere, solo accettare quello che Gesù ha fatto per noi. La Sua morte e la Sua resurrezione. Al nostro posto.

Vedi qui

alex

Concordato Chiesa Cattolica Stato Italiano?
Tutto ebbe inizio l'11 febbraio del 1929

La Chiesa Cattolica nel corso degli anni ha poi siglatto diversi patti con altri Stati. Da segnalare anche il concordato con il III Reich siglato il 20 luglio del 1933

Concordato Chiesa Cattolica e Terzo Raich

IL CONCORDATO TRA LA CHIESA CATTOLICA ED IL TERZO REICH -
20 luglio 1933  - da sx a dx: il vice-cancelliere Von Papen, Giuseppe Pizzardo, il cardinale Pacelli (poi papa PioXII),
il cardinale Ottaviani e l'ambasciatore tedesco Buttman

Inviato da alex il

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