Leggiamo nella bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia – Misericordiae Vultus: “Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, «ricco di misericordia» (Ef 2,4) … mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv 14,9). Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio.

E' quindi la misericordia di Dio il tema centrale di questo Giubileo.

Dio però non si è però limitato a mostrare misericordia nei nostri confronti; Lui ci ha fatto GRAZIA. Usare misericordia verso una persona vuol dire non imputare a quella persona ciò che essa meriterebbe. Ma Dio ha fatto molto di più per noi! Ci ha graziato, offrendoci gratuitamente, per mezzo di Gesù Cristo, ciò che non meritavamo: il Suo perdono e la Sua salvezza.

Leggiamo infatti nello stesso brano di Efesini 2,  citato nella bolla papale:

“Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati … Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.” (Efesini 2:4-9)

Dio dunque vuole offrirci in dono, per mezzo di Gesù, una salvezza piena. Non la semplice remissione di pene temporali, ma la remissione di pene eterne! Ed è qualcosa che non si può comprare!  Non è andando in un certo luogo che si può guadagnare la remissione dei peccati. E’ un qualcosa di completamente gratuito per noi, ottenuto a costo del sangue prezioso di Cristo che è stato versato per liberarci dalla nostra vita di peccato!

Una sola è la porta da attraversare per ottenere la misericordia e la grazia di Dio, ed è Gesù stesso a rivelarcela:

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. ” (Giovanni 10:9).

È dunque Gesù Cristo stesso l’unica porta di salvezza. Altre porte non servono! Se credi nel Signore Gesù, se ti penti sinceramente dei tuoi peccati e li confessi a Lui, Egli avrà misericordia di te, e riceverai da Lui per grazia un perdono totale e completo e la salvezza eterna.

Sei entrato per la Porta?!

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Il Giubileo: cos'è, le sue origini e in cosa è stato trasformato
(documentario prodotto in occasione del precedente giubileo)

Quando si parla di giubileo è importante capire, innanzitutto, se ci si riferisce a quello biblico o a quello cristiano (cattolico). Purtroppo infatti, si fa molta confusione. E' importante evidenziare che fra il giubileo biblico e quello cattolico vi è una sostanziale differenza.

Quando si parla di giubileo biblico si fa inevitabilmente riferimento al Levitico (capitolo 25). Per gli ebrei di quel tempo il giubileo era una festività che ricorreva ogni cinquanta anni, celebrata con il riposo della terra (per cui erano vietati semina e raccolto) e con la restituzione della terra al primitivo proprietario, quando un ricco se ne impossessava, e con la liberazione degli schiavi. Qui il documentario prodotto in occasione del Giubileo dell'anno 2000.

Ecco cos'è scritto nella Bibbia in merito al giubileo (Levitico 25)
«"Conterai pure sette settimane di anni: sette volte sette anni; e queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Poi, il decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba; il giorno delle espiazioni farete squillare la tromba per tutto il paese.

Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete quello che i campi produrranno da sé, e non vendemmierete le vigne incolte.

Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; mangerete quel che i campi hanno prodotto in precedenza. In questo anno del giubileo ciascuno tornerà in possesso del suo.

Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa da lui, nessuno truffi il suo prossimo.
Quando comprerai del terreno dal tuo prossimo, stabilirai il prezzo in base agli anni passati dall'ultimo giubileo, ed egli venderà a te in ragione degli anni in cui si potrà avere raccolto.

Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; e quanto minore sarà il tempo, tanto calerai il prezzo, poiché egli ti vende il numero delle raccolte.
Nessuno di voi danneggi il suo prossimo, ma temerai il tuo Dio; poiché io sono il SIGNORE vostro Dio.
Voi metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie prescrizioni e le adempirete e starete al sicuro nel paese.

La terra produrrà i suoi frutti, ne mangerete a sazietà e in essa abiterete sicuri.
Se dite: «Che mangeremo il settimo anno, visto che non semineremo e non faremo raccolta?»

Io disporrò che la mia benedizione venga su di voi il sesto anno ed esso vi darà una raccolta sufficiente per tre anni.
L'ottavo anno seminerete e mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno; mangerete della raccolta vecchia finché sia venuta la nuova.
Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia e voi state da me come stranieri e avventizi.
Perciò, in tutto il paese che sarà vostro possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo.

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Come si potrà vedere da questo documentario il il giubileo cristiano, come viene chiamato dalla chiesa cattolica, è qualcosa di diverso. Si tratta di un anno speciale in cui indulgenze plenarie solenni vengono elargite dal papa (remissione di tutti i peccati) a coloro che compiono particolari pratiche religiose oltre che un pio pellegrinaggio nelle quattro maggiori basiliche di Roma (S. Giovanni in Laterano, S. Pietro in Vaticano, S. Maria Maggiore, S. Paolo fuori le mura).

Tale giubileo, viene concesso una volta ogni venticinque anni (Anno Santo) per intensificare la pietà dei fedeli, in occasione di particolari ricorrenze o in momenti difficili per la chiesa, oppure ancora per il mondo (giubileo straordinario). Il primo giubileo fu indetto da Bonifacio VIII nel 1300, in occasione della venuta in Roma di enormi folle di pellegrini, e veniva concesso ogni 50 anni. Successivamente, intorno al 1450 venne concesso ogni 25 anni.

Con le indulgenze si abbrevia, o elimina, il periodo di permanenza in purgatorio che l'anima dovrebbe trascorrere prima di arrivare in paradiso.

Il documentario qui sopra, girato alla fine degli anni novanta, fu realizzato proprio in occasione del giubileo del 2000...

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alex

Prawdziwy jubileusz - Wejdź przez Drzwi: Ponad Miłosierdzie, Obfita Łaska

Czytamy w bulli o Nadzwyczajnym Jubileuszu Miłosierdzia- Misericordiae Vultus:  
Jezus Chrystus jest obliczem miłosierdzia Ojca.   Te słowa mogą być podsumowaniem misterium Chrześcijańskiej wiary. Miłosierdzie stało się żywe i widzialne w Jezusie z Nazaretu, osiągając punkt kulminacyjny w nim.  Ojciec, “bogaty w miłosierdzie” (Ef. 2:4).. posłał swego jedynego Syna na świat, zrodzonego z Dziewicy Marii, aby w definitywny sposób objawić jego miłość do nas.  Ktokolwiek widzi Jezusa, widzi Ojca (por. Ew. Jana 14:9).  Jezus z Nazaretu, przez jego słowa, jego czyny i jego całą osobę, objawia miłosierdzie Boga. Miłosierdzie Boga jest zatem centralnym tematem tego Jubileuszu.

Bóg, jednak, nie ograniczył się tylko do okazywania miłosierdzia względem nas; On dał nam ŁASKĘ. Okazać komuś miłosierdzie oznacza nie przypisywać tej osobie winy, chociaż na to zasługuje.  Ale Bóg uczynił dla nas o wiele więcej!  Dał nam łaskę, oferując nam darmo przez Jezusa Chrystusa to, na co nie zasługujemy: Jego przebaczenie i Jego zbawienie.

De facto, czytamy  w tym samym fragmencie Bożego Słowa z Listu do Efezjan 2, cytowanym w bulli papieskiej:

A Bóg, będąc bogaty w miłosierdzie, przez wielką swą miłość, jaką nas umiłował, i to nas, umarłych na skutek występków, razem z Chrystusem przywrócił do życia-- łaską [bowiem] jesteście zbawieni . . . Łaską bowiem jesteście zbawieni przez wiarę. A to pochodzi nie od was, lecz jest darem Boga: nie z uczynków, aby się nikt nie chlubił (Efezjan 2:4-9 BT).

Bóg, w ten sposób, pragnie przez zasługi Jezusa, zaoferować nam dar, pełne zbawienie.  To nie jest tylko odpuszczenie doczesnej kary, ale odpuszczenie kary wiecznej!  Jest to coś, na co nikt nie może zasłużyć!  Nie można zaskarbić sobie odpuszczenia grzechów przez pielgrzymowanie do jakiegoś miejsca.  Jest to oferta Boga zupełnie darmowa dla nas, osiągnięta za cenę drogocennej krwi Chrystusa, która została przelana w celu uwolnienia nas od naszego życia w grzechu!

Są tylko jedne drzwi, tylko jedna brama przez którą trzeba przejść, aby otrzymać miłosierdzie i łaskę Boga, i tym, który nam to objawił jest sam Pan Jezus:

Jestem bramą.  Jeżeli ktoś wejdzie przeze Mnie, będzie zbawiony - wejdzie i wyjdzie, i znajdzie pastwisko (Ew. Jana 10:9 BT).

Dlatego sam Jezus Chrystus jest jedyną bramą do zbawienia.  Inne drzwi nie są potrzebne!

Jeżeli zaufasz Panu Jezusowi, jeżeli szczerze odwrócisz się od swoich grzechów i wyznasz je Jemu, On okaże Ci miłosierdzie i otrzymasz od Niego, przez łaskę, pełne i całkowite przebaczenie i zbawienie wieczne.

Czy wszedłeś przez te Drzwi?!

Jeżeli chcesz wiedzieć więcej, możesz skontaktować się z nami:

www.ZycieToWiecej.com

Email:  Tom@ZycieToWiecej.com

alex

Passemos através da Porta: além da misericórdia, há a Graça Abundante !

Nós lemos no « Misericordiae Vultus » da Bula papal sobre o Extraordinário Jubileo  da Graça, as seguintes palavras:

Jesus Cristo é o rosto da misericórdia do Pai. O mistério da fé cristã parece encontrar nestas palavras a sua síntese. Tal misericórdia  tornou-se viva, visível e atingiu o seu clímax em Jesus de Nazaré. O Pai, « rico em misericórdia » (Ef 2, 4), mandou o seu Filho, nascido da Virgem Maria, para nos revelar, de modo definitivo, o seu amor. Quem O vê, vê o Pai (cf. Jo 14, 9). Com a sua palavra, os seus gestos e toda a sua pessoa,[1] Jesus de Nazaré revela a misericórdia de Deus.

A Graça de Deus é o tema central deste Jubileo.

Deus não colocou limites para demonstrar a sua graça para conosco. Ele estendeu a graça sobre nós. Ser cheio de graça significa não atribuir a uma pessoa o que ela mereceria. Mas Deus fez muito mais por nós! Ele nos deu a Graça, ofereçando livramento; através Jesus Cristo, o que nós não mereciamos: Seu perdão e sua Salvação.

Nós lemos, em Efésios 2, a passagem mencionada na bula papal:

“Todavia, Deus, que é rico em misericórdia, pelo grande amor com que nos amou, deu-nos vida juntamente com Cristo, quando ainda estávamos mortos em transgressões — pela graça vocês são salvos. Deus nos ressuscitou com Cristo e com ele nos fez assentar nos lugares celestiais em Cristo Jesus, para mostrar, nas eras que hão de vir, a incomparável riqueza de sua graça, demonstrada em sua bondade para conosco em Cristo Jesus. Pois vocês são salvos pela graça, por meio da fé, e isto não vem de vocês, é dom de Deus;não por obras, para que ninguém se glorie.
(Efésios 2:4-9)

Deus quis nos oferecer inteira salavação, como um presente, através de Jesus. Não simplesmente com a remição do julgamento temporal, mas sim com a remição do julgamento eterno! Isso é alguma coisa que não podemos comprar! Não é indo num certo lugar que vamos comprar a remição do nossos pecados. Isso é totalmente grátis, mas obtida pelo preço do precioso sangue de Cristo que foi derramado para nos libertar da nossa vida de pecado! Há uma só porta à atraversar para alcançar a misericórdia e a graça de Deus, e Jesus nos falou quem era essa porta. Ele falou: “Eu sou a porta; quem entra por mim será salvo. Entrará e sairá, e encontrará pastagem.” (João 10:9 ).

Portanto, Jesus Cristo é a única porta para a salvação! Outras portas não são necessárias! Se acreditas no senhor Jesus, e sinceramente te arrependestes dos teus pecados e os confessou a Deus, Ele terá misercordia de ti, e receberás dEle a graça que incluirá perdão total e completo, assim como a salvação eterna.

Já entrastes pela porta? Já passastes através dela?

Se desejas conhecer mais, por favor entre em contato conosco usando o contato seguinte:

http://pazcomdeus.net/

alex

Entremos por la puerta. Más allá de la misericordia: la gracia.

En la bula de convocación del Jubileo Extraordinario de la Misericordia (Misericordiae Vultus) se lee:

Jesucristo es el rostro de la misericordia del Padre. El misterio de la fe cristiana parece encontrar su síntesis en esta palabra. Ella se ha vuelto viva, visible y ha alcanzado su culmen en Jesús de Nazaret. El Padre, «rico en misericordia» (Ef 2:4), [...]  Él envió a su Hijo nacido de la Virgen María para revelarnos de manera definitiva su amor. Quien lo ve a Él ve al Padre (cfr Jn 14:9). Jesús de Nazaret con su palabra, con sus gestos y con toda su persona revela la misericordia de Dios.

La misericordia de Dios es, pues, el tema central de este Jubileo.

Ahora bien, Dios no se ha limitado a mostrarnos su misericordia: nos ha otorgado su GRACIA. Ser misericordioso con alguien significa no imputarle los cargos de los que es responsable. ¡Dios, en cambio, ha hecho mucho más que eso por nosotros! Dios nos ha concedido su gracia, ofreciéndonos, mediante Jesucristo, lo que no merecíamos: su perdón y salvación.

Así se expresa el texto, Efesios 2, citado por la bula papal:

“Pero Dios, rico en misericordia, movido por el gran amor que nos tenía, estando muertos a causa de nuestros delitos, nos vivificó juntamente con Cristo –por gracia habéis sido salvados–, […] Pues habéis sido salvados gratuitamente, mediante la fe. Es decir, que esto no viene de vosotros, sino que es un don de Dios; tampoco viene de las obras, para que nadie se gloríe.” (Efesios 2:4-5,9)

Por consiguiente, Dios quiere regalarnos, por medio de Jesucristo, una salvación plena. No se trata solo de una simple remisión de penas temporales, sino ¡el perdón de penas eternas! Esto es algo que no se puede comprar con dinero. El perdón de los pecados no se compra yendo a determinado lugar. Es un regalo completamente gratuito que Dios nos hace por medio de la preciosa sangre de Cristo que se derramó para librarnos de nuestra vida de pecado.

Una sola es la puerta por la que tenemos que entrar para obtener la misericordia de Dios y es Jesucristo mismo quien nos la revela:

Yo soy la puerta. Si uno entra por mí, estará a salvo; entrará y saldrá y encontrará pasto” (Juan 10:9)

Es, pues, Jesucristo mismo la única puerta de salvación. ¡No hacen falta más puertas! Si crees en el Señor Jesucristo y te arrepientes sinceramente de tus pecados y se los confiesas, él tendrá misericordia de ti, y recibirás por su gracia un perdón total y completo y la salvación eterna.

¿Ya has entrado por la Puerta?

Quieres saber más?

Contacto:

http://enbuscadedios.jesus.net/

Correo electronico:  central@cursosemmaus.es

alex

Entrez par la Porte: au delà de la Miséricorde,la Grâce abondante.

Nous lisons dans la bulle d'indiction du Jubilé extraordinaire de la Miséricorde - Misericordiae Vultus:

Jésus-Christ  est  le visage  de  la miséricorde  du  Père. Le mystère  de  la foi  chrétienne  est  là  tout  entier. Devenue  vivante  et  visible,  elle  atteint  son  sommet en  Jésus  de  Nazareth.  Le  Père,  «riche  en  miséricorde» (Ep 2, 4), après avoir révélé son nom à Moïse comme «Dieu tendre et miséricordieux, lent à la colère, plein d’amour et de vérité» (Ex 34, 6), n’a pas cessé de faire connaître sa nature divine de différentes  manières  et  en  de  nombreux  moments.  Lorsqu’est  venue  la  «plénitude  des  temps»  (Ga  4,  4), quand tout fut disposé selon son dessein de salut, il envoya son Fils né de la Vierge Marie pour nous révéler de façon définitive son amour. Qui le voit a vu le Père (cf. Jn 14, 9). À travers sa parole, ses gestes, et toute sa personne [1], Jésus de Nazareth révèle la miséricorde de Dieu.

La miséricorde de Dieu est donc le thème central de ce Jubilé. Dieu, cependant, ne s’est pas limité à nous montrer simplement de la miséricorde; Il nous a donné la GRÂCE.

Montrer de la miséricorde à une personne signifie ne pas lui imputer ce qu’elle mériterait de recevoir.  Mais  Dieu  a  fait  tellement  plus  pour  nous! Il  nous  a  donné  la grâce, en  nous  offrant gratuitement, au travers de Jésus-Christ, ce que nous ne méritons pas : Son pardon et Son salut.

En fait, nous lisons dans le même passage d’Éphésiens 2, cité dans la bulle papale:

Mais Dieu est riche en compassion. À cause du grand amour dont il nous a aimés, nous qui étions morts en raison de nos fautes, il nous a rendus à la vie avec Christ - c'est par grâce que vous êtes sauvés. [...] Ce n'est pas par les œuvres, afin que personne ne puisse se vanter.  (Éphésiens. 2:4-9) Dieu veut donc nous offrir comme un cadeau, au travers de Jésus, un salut complet. Il ne s’agit pas d’une simple rémission des punitions temporelles mais de la rémission de la punition éternelle ! Et c’est  quelque  chose  que  l’on  ne  peut  acquérir !

Ce  n’est  pas  en  allant  à  un  certain  endroit  que  l’on gagne la rémission des péchés. C’est quelque chose d’entièrement gratuit pour nous, obtenu au prix du sang précieux de Christ, versé afin que notre vie soit libérée du péché !

Il n’existe qu’une seule porte à travers laquelle il faut passer pour obtenir la miséricorde et la grâce de Dieu, et c’est Jésus Lui-même qui nous l’a révélée : C'est moi qui suis la porte.  Si quelqu'un entre par moi, il sera sauvé; il entrera et sortira, et il trouvera des pâturages.(Jean10:9) Par conséquent, c’est Jésus-Christ Lui-même qui est l’unique porte du salut. 

Il n’est nul besoin d’autres portes ! Si vous croyez au Seigneur Jésus, si vous vous repentez sincèrement de vos péchés et les Lui confessez, Il aura pitié de vous et vous recevrez de sa part, par grâce, un plein pardon et un salut éternel.

Êtes-vous passé par la Porte?

Si vous désirez en savoir plus, sentez-vous libre de nou

s contacter:

http://connaitredieu.com/

Jean-Paul REMPP

Tel. +33 4 78 86 00 69


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Le jubilé du Messie
Le Nouveau Testament reprend de l'Ancien Testament, le thème du jubilé ( Lévitique 25). Cette institution sociale et religieuse, elle était établie pour contenir le phénomène de la pauvreté progressive des personnes et l'excès d'exploitation de la terre.
C'est pour cela que chaque cinquante ans, il fallait restituer les terrains et les maisons de campagne aux propriétaires d'origine, rembourser les dettes, libérer les esclaves et ne pas cultiver la terre.
Cette réalisation prophétique annoncée par le prophète Esaïe, s'est manifestée pleinement en Jésus-Christ, le Messie de Dieu, en tant que Serviteur. Dans l'Evangile de Luc 4:16-30, le Seigneur Jésus cite le prophète Esaïe 61: 1-3, en omettant volontairement de parler du jour de la vengeance de Dieu, pour proclamer surtout une année de grâce de l'Eternel.
L'épisode reporté par l'évangéliste Luc se situe dans les premiers temps du ministère de Jésus en Gallilée. Dans cette circonstance, c'est  Lui qui se trouve à Nazareth, la cité  ou " Il a été élevé". A la lecture du livre du prophète Esaïe, le Seigneur Jésus se l'approprie en rapport avec sa venue et son œuvre. Les affirmations de Jésus ont une valeur considérable. En Jésus et avec Jésus, cette prophétie est accomplie.

alex

Enter by the Door: Beyond Mercy, Abundant Grace

We read in the bull of indiction of the Extraordinary Jubilee of Mercy - Misericordiae Vultus:

Jesus Christ is the face of the Father’s mercy. These words might well sum up the mystery of the Christian faith. Mercy has become living and visible in Jesus of Nazareth, reaching its culmination in him. The Father, “rich in mercy” (Eph 2:4) ... he sent his only Son into the world, born of the Virgin Mary, to reveal his love for us in a definitive way. Whoever sees Jesus sees the Father (cf. Jn 14:9). Jesus of Nazareth, by his words, his actions, and his entire person reveals the mercy of God.

The mercy of God is thus the central theme of this Jubilee.

God, however, has not limited Himself to merely demonstrating mercy towards us; He has given us GRACE.  To show mercy to a person means to not impute to that person that which he would otherwise merit.  But God has done so much more for us!  He has given us grace, offering us freely by means of Jesus Christ that which we don’t merit: His forgiveness and His salvation. 

In fact, we read in the same passage of Ephesians 2, cited in the papal bull: 

But God, being rich in mercy, because of the great love with which he loved us, even when we were dead in our trespasses, made us alive together with Christ-- by grace you have been saved ... For by grace you have been saved through faith. And this is not your own doing; it is the gift of God, not a result of works, so that no one may boast. (Ephesians. 2:4-9 ESV)

God thus wants to offer us as a gift, by means of Jesus, a complete salvation.  It is not simply a remission of temporal punishments, but the remission of eternal punishment!  And this is something that one cannot merit!  It is not in going to a certain place that one obtains the remission of sins.  It is something completely free for us, obtained at the cost of the precious blood of Christ that was shed in order to liberate us from our life of sin!

There is one and only one door to pass through in order to obtain the mercy and the grace of God, and it was Jesus Himself who revealed it to us:

I am the door. If anyone enters by me, he will be saved and will go in and out and find pasture.

(John 10:9 ESV)

It is Jesus Christ Himself, therefore, that is the sole door of salvation.  Other doors are not needed!  If you trust in the Lord Jesus, if you sincerely repent of your sins and confess them to Him, He will have mercy on you, and you will receive from Him by grace full and complete forgiveness and eternal salvation. 

Have you entered by the Door?!

If you want to know more, feel free to contact us:

Good News Fellowship Rome

Email: giubileo@laparola.info

Phone: +39- 327 – 121 31 61

http://www.lookingforgod.com/


The Jubilee of the Messiah
The New Testament resumes the theme of the jubilee from the Old Testament (Leviticus 25)

This social and religious institution was meant to hold back the occurrence of the progressive impoverishment of people and the exploitation of the lands, therefore every fifty years the lands and country houses had to be given back to their original owners, debts had to be forgiven, slaves had to be freed and the land should not be cultivated.

In the New Testament, the discourse in its deepest meaning, passes through the realization of the messianic prophecy which was announced by Isaiah and completed with the coming of the Lord Jesus, the Messiah of God and His “servant”.

Not by chance, in the Gospel of Luke (4:16-30) the text of Isaia (61:1-3) is largely cited by Jesus in the occasion of His participation during a synagogue service in Nazareth.
The episode, described by Luke the Evangelist, refers to the first part of Jesus’ ministry in Galilee. In that circumstance He was in Nazareth, the city “where He had been brought up”. The opportunity that He had in reading Scriptures within the synagogue’s liturgy offers Him the cue to declare the meaning of His coming in the light of the prophetical preaching of Isaiah. Thus Jesus’ affirmations have a programmed value. That which Isaiah had written in reference to the “servant”, Jesus ascribes it to Himself and to His work. In Jesus and with Jesus that prophecy was “fulfilled”. The expectations on the coming of the Messiah in His role as “servant” were fulfilled with the presence of Jesus in Nazareth. It is then clear that if the prophetical announcement of the Messiah had had as a paradigm the promise of a great jubilee of God, the fulfillment of that promise in the person of Jesus is the crucial moment of the accomplishment of God’s plan.

The history of salvation proceeds and is completed: the jubilee of Moses’ legislation (Exodus 23, Leviticus 25, Deuteronomy 15) it is highlighted in the prophetical preaching (Isaiah 61) and finds in the coming of the Messiah the decisive mark of its accomplishment.

Just as some strong similarities have been noticed between Leviticus 25 and Isaiah 61, it is also possible to discover several differences among the latter and the text of Luke mentioned above, probably because the gospel of Luke quotes almost in full the passage of Isaiah (61:1-3). One can observe that the passage read by the Lord Jesus indicates that He was sent to evangelize the poor, that is those that can count only on God and that are among those who benefit from the effects of the jubilee. Furthermore, in reference to Isaiah 61, in Jesus’ reading there is also the insertion of a further clarification on Jesus’ mission which brings Him closer to the jubilee. In fact the setting free of the oppressed (Luke 4, 18) is a fundamental instruction of the jubilee which constitutes an essential part also of the messianic work of Jesus.

Nevertheless Luke (chapter 4) authorizes to take an extra step in regards to the identification of the recipients of the jubilee. In this perspective the jubilee of Jesus Christ is not any longer reserved exclusively for the children of Israel; with the incarnation of the Son of God, the recipients of the divine grace are all the people, the whole of humanity.

alex

“Fear not, for I am with you; be not dismayed, for I am your God; I will strengthen you, I will help you, I will uphold you with my righteous right hand.” – Isaiah 41:10

alex

Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. - Giovanni 10:7

GESU' E' LA PORTA!
GESU' è LA RICONCILIAZIONE
OGGI PUOI ATTRAVERSARE QUELLA PORTA!

alex

La discussione di Martin Lutero sul potere e l'efficacia delle indulgenze, meglio nota come 95 tesi, sfidò gli insegnamenti della Chiesa cattolica romana sulla natura della penitenza, l'autorità del papa e l'utilità delle indulgenze. Esse accesero un dibattito teologico che terminò con la nascita della Riforma protestante.

L'azione di Lutero fu in gran parte una risposta alla vendita delle indulgenze da parte di Johann Tetzel, un prete domenicano, su commissione dell'Arcivescovo di Magonza e di papa Leone X. Lo scopo di questa campagna per la raccolta di fondi era quello di finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma. Anche se il principe di Lutero, Federico il Saggio, ed il principe dei territorio confinante, duca Giorgio di Sassonia, vietarono la vendita nelle loro terre, i parrocchiani di Lutero si misero in viaggio per acquistarle.

Quando queste persone andarono a confessarsi, presentarono l'indulgenza, sostenendo che non dovevano più pentirsi dei loro peccati, poiché il documento glieli perdonava tutti.

Secondo la tradizione, Lutero affisse le 95 tesi sul portone della Chiesa di Wittenberg, il 31 ottobre 1517. Alcuni studiosi hanno messo in discussione l'accuratezza di questo racconto, facendo notare che non esistono prove contemporanee dell'evento. Altri hanno replicato che queste prove non sono necessarie, poiché tale tipo di azione era il sistema tipico usato per pubblicizzare un evento ai giorni di Lutero. Le porte delle chiese avevano anche una funzione molto simile alle bacheche per gli annunci.

Altri ancora suggeriscono che l'affissione potrebbe essere avvenuta nel novembre del 1517. La maggior parte concorda, quantomeno, che in quella data Lutero spedì le tesi all'arcivescovo di Magonza Alberto di Hohenzollern, al Papa, ad alcuni amici e ad altre università.

Vedi qui il documentario

Qui le 95 tesi affisse alla porte della basilica di Wittemberg

alex

Inviting you to read the Bible
In this walk we want to invite you to know the whole Bible, from which we quote a few passages which help us along our experience in meeting the Lord.

  • Christ died for us while we were still sinners: this is the proof that God loves us. (Romans 5:8)
  • The Bible says: Nobody is righteous, not even one. (Romans 3:10)
  • Everybody has sinned and falls short of the presence of God who saves. Therefore now we have the right relationship with God for He, in His goodness, has freed us without any charge through Jesus Christ. (Romans 3:23,24)
  • For what I received I passed on to you as of first importance: that Christ died for our sins according to the Scriptures, that he was buried, that he was raised on the third day according to the Scriptures (1 Corinthians 15:3,4)
  • Christ never committed any sin, but God loaded Him with our sin to rehabilitate us before Himself through Him (2 Corinthians 5:21)
  • Christ died for us and we are freed; our sins are forgiven. This is the richness of God’s grace. (Ephesians 1:7)
  • Sin repays us with death, God instead gives us eternal life through Jesus, our Lord (Romans 6:23)
  • Christ died for you. He died once and for all, for the sins of men. He was innocent, yet he died for the wicked, to bring you back to God. He was killed physically, but the Spirit of God raised Him (1 Peter 3:18)
  • Jesus said: I am the way, the truth and the life. Only through me you can reach the Father. If you know me, you will know the Father, from now on you know Him and have seen him (John 14:6,7)
  • Jesus Christ, and nobody else, can give us salvation: in fact there is no other man in the world to whom God has given the power to save us. (Acts 4:12)
  • Therefore Jesus said again, “Very truly I tell you, I am the gate for the sheep”. (John 10:7)

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My Last Day

alex

In questo cammino Vi invitiamo a conoscere l'intera Bibbia dalla quale riportiamo alcuni brani, fra i molti possibili, che ci aiutano lungo la nostra esperienza d'incontro con il Signore.


Dio ci ama

  • Cristo è morto per noi, quando eravamo ancora peccatori: questa è la prova che Dio ci ama. [Romani 5,8]
  • La Bibbia dice: Nessun uomo è giusto, nemmeno uno. [Romani 3, 1 O]
  • Perché tutti hanno peccato e sono privi della presenza di Dio che salva. Perciò, ora siamo nella giusta relazione con Dio perché egli, nella sua bontà, ci ha liberati gratuitamente per mezzo di Gesù Cristo. [Romani 3,23-24]
  • Prima di tutto vi ho trasmesso l'insegnamento che anch'io ho ricevuto: Cristo è morto per i nostri peccati, come è scritto nella Bibbia, ed è stato sepolto. t risuscitato il terzo giorno, come è scritto nella Bibbia. (1 Corinzi 15,3-4]
  • Cristo non ha mai commesso peccato, ma Dio lo ha caricato del nostro peccato per riabilitarci dinanzi a sé per mezzo di lui. (2 Corinzi 5,21]
  • Cristo è morto per noi e noi siamo liberati; i nostri peccati son perdonati. Questa è la ricchezza della grazia di Dio. [Efesini 1,7]
  • Il peccato ci ripaga con la morte, Dio invece ci dona la vita eterna mediante Cristo Gesù, nostro Signore. [Romani 6,23]
  • Cristo è morto per voi. Egli è morto una volta per sempre, per i peccati degli uomini. Era innocente, eppure è morto per i malvagi, per riportarvi a Dio. Egli è stato ucciso nel corpo, ma lo Spirito di Dio lo ha fatto risorgere. (1 Pietro 3, 18]
  • Gesù disse: lo sono la via, io sono la verità e la vita. Solo per mezzo di me si va al Padre. Se mi conoscete, conoscerete anche il Padre, anzi, già lo conoscete e lo avete veduto. [Giovanni 14,6]
  • Gesù Cristo, e nessun altro, può darci la salvezza: infatti non esiste altro uomo al mondo al quale Dio abbia dato il potere di salvarci. [Atti 4,12]
  • Gesù riprese a parlare. Disse: «lo sono la porta per le pecore. Ve lo assicuro». [Giovanni 10,7]

La fede del credente

  • Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna. [Giovanni 3, 16]
  • Essi risposero: Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia. [Atti 16,31]
  • Se, nel tuo cuore, credi che Dio ha risuscitato Gesù dai morti e, con la tua voce, dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato. [Romani 10,9]
  • Alcuni però hanno creduto in lui: a questi Dio ha fatto un dono: di diventare figli di Dio. [Giovanni 1, 12]
  • Ricordate, è per grazia di Dio che siete stati salvati, per mezzo della fede. La salvezza non viene da voi, ma è un dono di Dio; non è il risultato dei vostri sforzi. Dunque nessuno può yantarsene. [Efesini 2,8-9]
  • lo vi dichiaro: chi ascolta la mia parola e crede nel Padre che mi ha mandato ha la vita eterna. Non sarà più condannato. È già passato dalla morte alla vita. [Giovanni 5,24]

Il cammino del cristiano

  • Quando uno è unito a Cristo è una creatura nuova: le cose vecchie sono passate; tutto è diventato nuovo. [2 Corinzi 5, 17]
  • Poiché avete accolto Gesù Cristo, il Signore, continuate a vivere muniti a lui. Come alberi che hanno in lui le loro radici, come case che hanno in lui le loro fondamenta, tenete ferma la vostra fede, nel modo che vi è stato insegnato. E ringraziate continuamente il Signore. [Colossesi 2,6-7]
  • Se viviamo nella luce come Dio è nella luce, siamo uniti gli uni con gli altri e la morte di Gesù, il Figl io di Dio, ci libera da tutti i nostri peccati. [1 Giovanni 1,7)
  • Dio vi ha scelti perché vi comportiate come Cristo quando morì per voi. Egli vi ha lasciato un esempio da seguire. [1 Pietro 2,21]
  • Riceverete su di voi la forza dello Spirito Santo, che sta per scendere. Allora diventerete miei testimoni in Gerusalemme, in tutta la regione della Giudea e della Samaria e in tutto il mondo. [Atti 1,8]
  • E se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà; perché Dio dà a tutti volentieri e generosamente. Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare. Chi dubita è come un'onda
  • del mare mossa dal vento, sospinta qua e là. [Giacomo 1,5-6)

Tutti sono chiamati alla salvezza

  • Non vi è perciò differenza fra chi è Ebreo e chi non lo è, perché il Signore è lo stesso per tutti, immensamente generoso verso tutti quelli che lo invocano. Afferma infatti la Bibbia: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. [Romani 10,12]
  • Ricordate, è per grazia di Dio che siete stati salvati, per mezzo della fede. La salvezza non viene da voi, ma è un dono di Dio; non è il risultato dei vostri sforzi. Dunque nessuno può vantarsene. [Efesini2,8-9)

alex

Il Nuovo Testamento riprende dall'Antico Testamento il tema del giubileo (Levitico 25). Questa istituzione sociale e religiosa era rivolta ad arginare il fenomeno dell'impoverimento progressivo delle persone e dell'eccessivo sfruttamento delle terre, per cui ogni cinquanta anni bisognava restituire i terreni e le case di campagna ai proprietari originari, rimettere i debiti, liberare gli schiavi e non coltivare la terra.
Nel Nuovo Testamento, il discorso nel suo significato più profondo, passa attraverso la realizzazione della profezia messianica annunciata da Isaia e compiuta con la venuta del Signore Gesù, Messia di Dio e suo «servo».
Non a caso, nel Vangelo di Luca (4, 16-30) si ritrova il testo di Isaia (61, 1-3), citato estensivamente da Gesù in occasione della sua partecipazione al culto nella sinagoga di Nazaret.


L'episodio, riportato dall'evangelista Luca, si riferisce ai primi tempi del ministero di Gesù in Galilea. In questa circostanza, egli si trova a Nazaret, la città «dove era stato allevato». L'occasione della lettura biblica all'interno della liturgia della sinagoga gli offre lo spunto per dichiarare il senso della sua venuta alla luce della predicazione profetica di lsaia. Le affermazioni di Gesù hanno quindi un valore programmatico.
Ciò che Isaia aveva scritto a proposito del «servo», Gesù lo attribuisce alla sua persona e alla sua opera. In Gesù e con Gesù, quella profezia si è «adempiuta». Le attese relative alla venuta del Messia nella sua veste di «servo» si sono realizzate con la presenza a Nazaret di Gesù. E' chiaro allora che se l'annuncio profetico relativo al Messia aveva avuto come paradigma di riferimento la promessa di un grande giubileo
di Dio, il compimento di quella promessa nella persona di Gesù è il momento cruciale nella realizzazione del piano di Dio. La storia della salvezza procede e si completa: il giubileo della legislazione di Mosè (Esodo 23, Levitico 25, Deuteronomio 15) ed è evidenziato nella predicazione profetica (Isaia 61) trova nella venuta del Messia il punto decisivo della sua attuazione.

Così come si sono notati dei forti parallelismi tra Levitico 25 e Isaia 61, è altrettanto possibile rinvenire qualche differenza tra questi ultimi e il testo di Luca sopra riportato, non foss'altro perché il vangelo riporta quasi integralmente il brano di Isaia (61 ,1-3). Si può osservare che il passaggio letto dal Signore Gesù indica che egli è stato mandato per evangelizzare c<i poveri», cioè coloro che possono contare solo su Dio e che sono tra i beneficiari dei provvedimenti del giubileo. Inoltre, rispetto ad Isaia 61, nella lettura di Gesù c'è
anche l'inserzione di un'ulteriore precisazione della missione di Gesù che l'avvicina ancor più al giubileo. Infatti, la messa in libertà degli oppressi (Luca 4, 18) è una disposizione fondamentale del giubileo
che costituisce una parte essenziale anche dell'opera messianica di Gesù. Luca (cap. 4) però autorizza a fare un passo in più per quanto riguarda l'individuazione dei destinatari del giubileo. In quest'ottica il giubileo di Gesù Cristo non è più riservato solo ai figli d'Israele. Con l'incarnazione del Figlio di Dio, i destinatari della grazia divina sono tutte le genti, tutti i popoli, l'umanità intera.

Gesù Cristo, chiave interpretativa del giubileo.

Il giubileo è allora una chiave interpretativa di quello che Gesù Cristo è venuto a fare in terra. li suo messaggio, i suoi miracoli, la sua morte e la sua resurrezione sono tutti eventi che rendono possibile la comprensione del giubileo.

Il suo insegnamento fa conoscere la verità di Dio la quale ha un potere liberatorio. Conoscere la parola di Gesù significa conoscere colui che è il Vero (1 Giovanni 5,20); perseverare nella sua parola rende veramente liberi (Giovanni 8,31-32). L'istanza di libertà presente nel giubileo trova nell'ascolto della «buona notizia» di Gesù l'unica possibilità di essere soddisfatta. Se vuole essere liberato, la prima cosa 'che l'uomo è chiamato a fare è ascoltare l'insegnamento del Signore Gesù.

I suoi miracoli, chiamati da Giovanni «segni» (Luca 7, 11 .17; Giovanni 2, 1.1), attestano la realtà della potenza divina che non è legata alle limitazioni degli uomini, ai cicli della natura o alle dinamiche della storia; essa può sovvertire le situazioni umanamente irrimediabili «facendo del bene» alle persone (Atti 10,38). Nello stesso spirito del giubileo, con Gesù i poveri sono dichiarati beati (Luca 6,20), gli oppressi sono rimessi in libertà (Marco 9, 17-27), coloro che hanno fame sono saziati (Marco 6,34-44). Grazie a lui, i beneficiari del giubileo non saranno più delusi perché Gesù, con le sue opere potenti, ha dimostrato il suo potere di cambiare qualsiasi stato di cose, anche il più radicato ed aggrovigliato. I miracoli di Cristo, soprattutto le sue guarigioni, sono anticipazioni straordinarie delle benedizioni che il giubileo del Figlio di Dio renderà un giorno definitive.
Il sacrificio di Gesù sulla croce dimostra il fatto che Gesù ha voluto affrontare la questione assolutamente centrale del problema: il peccato dell'uomo. Egli non si è limitato a denunciare i soprusi dei potenti a danno dei poveri, né ha voluto semplicemente esprimere la propria solidarietà con gli ultimi. La sua morte testimonia la realtà che, a monte della malvagità umana la quale produce disuguaglianze, c’è la ribellione dell'uomo nei confronti di Dio, c'è la rottura dell'alleanza, c'è l'offesa dell'onore di Dio da parte dell'uomo. Anche la legislazione del giubileo era consapevole del fatto che il peccato è la fonte di tutte le distorsioni della vita e l'inizio dell'anno del giubileo era preceduto dal pentimento («giorno delle espiazioni»). Anche per il giubileo del Levitico, quindi; il peccato non può essere affrontato e risolto in modo definitivo soltanto con programmi sociali, per quanto importanti essi siano. Con il suo sacrificio, Gesù ha compiuto l'unica cosa necessaria e sufficiente per debellare il peccato.

Alla croce, Egli ha volontariamente preso il posto dell'uomo, ha pagato per lui, si è sostituito a lui. A differenza di quelli previsti nella legge di Mosè, il sacrificio di Cristo è stato definitivo ed irripetibile. I
sacrifici che venivano offerti nel «giorno dell'espiazione» sono stati sospesi per la distruzione del santuario di Gerusalemme. Per i cristiani vale il sacrificio di Gesù offerto «una volta e per sempre» (Ebrei 9, 1-12.24.28).

Al culmine del Nuovo Testamento la di Gesù assume il suo significato più profondo alla luce del giubileo. Risorgendo dai morti, il Signore Gesù ha proclamato la sua vittoria sul peccato. Li suo non è un giubileo altisonante e inefficace. li giubileo di cui si parla nell'Antico Testamento incontrava nella fase  applicativa fortissime resistenze; non è neppure certo che sia mai stato realmente applicato.
Invece, quello che Gesù ha promesso con l'annuncio di un grande giubileo, Egli può mantenerlo perché ha vinto il peccato e sconfitto la morte. Ciò che Gesù ha ottenuto col suo sacrificio è in grado di attuarlo, perché è risorto il terzo giorno. Dato che Gesù è vivente, Egli è degli abusi (Romani 12, 19). La giustizia può finalmente essere ristabilita perché il legislatore è anche l'esecutore del giubileo.


Possiamo concludere questa presentazione con l'esortazione che ci viene dallo Spirito (Ebrei 3, 15): «Oggi, se udite la voce di Dio, non indurite i vostri cuori come avete fatto nel giorno della ribellione».

Dr. GAETANO S0TTIILE

Presidente di Italy for Christ

qui il film in altre lingue

alex

L’anno che stiamo vivendo sta attirando l’attenzione del mondo sulla nostra nazione ed in particolare sulla città di Roma, meta del pellegrinaggio di milioni di persone provenienti da tutte le nazioni.
L’insieme dei preparativi, dei lavori straordinari e di tutti gli incontri e manifestazioni, sembra stia facendo passare in secondo piano le vere ragioni che hanno spinto le massime autorità cattolicoromane ad indire un Giubileo e, soprattutto, sembra stia tutt’altro che favorendo la dovuta riflessione personale sull’effettiva legittimità biblica di questa manifestazione religiosa.
Per avere un quadro più chiaro del Giubileo dai punti di vista storico-culturale e biblico-spirituale, considereremo brevemente il Giubileo cattolico-romano, il Giubileo ebraico ed il valore del Giubileo Cristiano.

Il Giubileo Cattolico-Romano

Un’importante enciclopedia italiana descrive così il Giubileo: “Per i cattolici, anno (detto anche anno santo) in cui gode di speciali indulgenze e privilegi spirituali chiunque compia particolari pratiche di pietà, tra le quali il viaggio a Roma e la visita alle quattro grandi basiliche della cristianità (S.Giovanni in Laterano, S.Pietro in Vaticano, S.Maria Maggiore e S.Paolo fuori le
mura)”.
Il primo Giubileo cattolico fu indetto solamente nel 1300 da Bonifacio VIII, il papa inviso a Dante.
La ricorrenza doveva celebrarsi ogni cento anni e serviva “per aumentare il numero dei pellegrini che visitavano Roma”. Clemente VI stabilì che, a partire dal 1350, vi fosse un Giubileo ogni cinquant’anni, rifacendosi al ricorrere dell’anno giubilare biblico. Urbano VI lo istituì ogni trentatré anni e Paolo II ogni venticinque. Oltre a questi Giubilei ordinari, ve ne sono stati anche di straordinari, stabiliti per qualche ricorrenza particolare.


Il Giubileo Ebraico

Leggendo la Bibbia, nell’Antico Testamento, troveremo cosa realmente si intendeva in Israele per Giubileo.
Quello ebraico era costituito dall’anno dello “Yobel”, cioè del suono del corno, infatti questo strumento veniva suonato per annunciare il Giubileo (Libro del Levitico cap.25 versi da 8 a 55); quello era l’anno della liberazione e della remissione.
Secondo la legge mosaica ogni settimo anno era considerato sabatico, cioè di riposo, (Libro del Levitico cap.25 versi da 1 a 7), perfino la terra doveva “avere il suo tempo di riposo consacrato al Signore”, in quell’anno non si seminava e non si raccoglieva. Quanto cresceva spontaneamente era a disposizione del povero, dello straniero e degli animali.


Questa norma non soltanto serviva a rinvigorire la terra, ma insegnava al popolo la realtà della provvidenziale potenza e presenza di Dio, affinché ogni uomo ponesse la propria totale fiducia in Dio. Dopo sette settimane di anni, cioè 49 anni, il cinquantesimo era proclamato “anno giubilare”, cioè l’anno della redenzione universale.


Tutti i prigionieri e gli schiavi ottenevano la libertà, ai debitori veniva annullato ogni debito. Ogni eredità era di nuovo riconsegnata all’erede originario. Tutti potevano raccogliere liberamente ed utilizzare i frutti che la terra produceva spontaneamente. Le proprietà, che erano state per qualsiasi ragione alienate durante i quarantanove anni precedenti, dovevano ritornare al proprietario iniziale, perché Dio ricordava al popolo che “la terra è mia e voi state da me come stranieri ed ospiti”(Libro del Levitico cap.25 verso 23).


Dio insegnava al Suo popolo che Egli è il Signore del creato e l’uomo ne è soltanto l’amministratore ed il possessore temporaneo, preparandolo a ricevere il Vero Giubileo della Grazia che gli sarebbe stato offerto dal Messia che doveva venire.

Il Giubileo Cristiano

Gesù con la Sua venuta non ha certo inaugurato un anno giubilare ma, come Lui stesso affermò nella sinagoga di Nazareth, “lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a proclamare l’anno accettevole del Signore” (Vangelo di Luca cap.4 versi 18 e 19): un’epoca gloriosa di Grazia!
Il riscatto della terra è sostituito dalla redenzione dell’uomo (anch’esso fragile argilla).
L’opera di espiazione compiuta da Cristo, infatti, garantisce la liberazione dell’anima da ogni laccio e da ogni oppressione.
Il Signore dichiarò sulla croce: “TUTTO E’ COMPIUTO”. Il valore della Sua opera non può essere limitato a tempi, stagioni o anni, e tantomeno può essere sostituito, affiancato e sminuito, da riti, tradizioni, penitenze od opere meritorie.
Viviamo ora nella dispensazione della Grazia Universale di Dio, acquistata unicamente dall’opera perfetta che Cristo ha compiuto sul Calvario. Questo è il vero anno del Giubileo, l’anno accettevole del Signore, il tempo favorevole, il giorno della salvezza, come disse l’apostolo Paolo, “Io ti ho esaudito nel tempo favorevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza. Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza” (II Lett. ai Corinzi cap.6 verso 2).


Le limitazioni e le regole umane non possono ridurre il valore di questa illimitata opera di grazia di Cristo. Molto più di semplici indulgenze, il Signore ha donato “al popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà”; Egli ha visitato l’umanità “per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombre di molte, per guidare i nostri passi verso la via della pace” (Vangelo di Luca
cap.1 versi da 77 a 79).
Soltanto la morte, la resurrezione e l’ascensione di Gesù presso il Padre garantiscono il perdono dei peccati, che costituivano il grande debito che avevamo con Dio e che ci aveva costretti in schiavitù.
Oggi, nel tempo della Grazia, per mezzo dell’opera di Gesù e dell’azione dello Spirito Santo, abbiamo piena libertà: “Il peccato non vi signoreggerà più” (Lett. ai Romani cap.6 verso 14), “perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte” (Lett. ai Romani cap.8 verso 2); perciò “mediante il nostro Signore Gesù Cristo,… abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui” (Lett. agli Efesini cap.3 versi 11 e 12).
Il Vero Giubileo cristiano non è un periodo limitato ed occasionale, ma si protrae fino al giorno del glorioso ritorno di Gesù Cristo per tutti coloro, che ponendo la propria fiducia nella Sua perfetta opera redentrice, Lo accettano come personale Salvatore e Signore. L’uomo talvolta vive la sua esistenza come un pellegrinaggio alla ricerca della verità e della pace
interiore, cercando attraverso alcune tappe religiose di avvicinarsi di più a Dio, per sperare di poterLo un giorno conoscere, senza averne però la certezza.


Dio però ha preparato per l’umanità qualcosa di diverso.
Se per gli antichi ebrei il segnale convenuto dell’inizio del Giubileo era il suono del corno, oggi un suono nuovo e forte giunge ad ogni uomo: “Cristo è morto per i nostri peccati” (I Lett. ai Corinzi cap.15 verso 3). Questo è l’Evangelo (la Buona Notizia) della Grazia! Lo schiavo ebreo al suono del corno era già libero; credi alla liberazione che Cristo ha già acquistato con il Suo sangue e subito potrai godere i meravigliosi frutti di salvezza, pace e libertà: “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua” (Libro degli Atti cap.16 verso 31).

Fonte: ADI

alex

E' notizia che ha fatto il giro del mondo, alcuni giorni fa papa Francesco ha concesso anche ai sacerdoti di poter assolvere il peccato di aborto. Finora questa facoltà l'avevano avuta solo i vescovio diocesiani. Ora invece sarà diverso, e questo come segno anticipatorio del grande "Giubileo della misericordia" che inizierà l'8 dicembre 2015.

A questa notizia non possiamo rimanere ulteriormente rattristati nel verificare quanto i vertici della CHiesa Cattolica continuano a far rimanere nell'ignoranza biblica il popolo italiano che li riconosce tali. Infatti il clero non ha veramente la facoltà di perdonare i peccati umani. Nella Bibbia è scritto molte volte che Dio perdona qualsiasi figlio/figlia prodiga, per quanto orribili possono essere io peccati che ha commesso, purchè si converta e creda nella redenzione dataci tramite la morte spiactrice di Cristo - Romani 3:9-28.

Ora se è vero che una simile teologia non biblica può permettere il dominio sulle coscienze della gente, traendone profitto e potere, perchè, invece, non liberarle da questo legame che la reale liberazione da ogni peccato è possibile avvicinandoci a Gesù, senza intermediari o "raccomandazioni". La mano di Cristo è tesa, forata, ma salva ancora. Non confidiamo in altri uomini che, come noi, hanno bisongo ogni giorno di perdono e confessione. Andiamo a Gesù, questa è la buona notizia... Dio fa il tifo per te.


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Qui la storia di un aborto perdonato


"Quella sera a casa di Paolo eravamo da soli ed io non avrei mai pensato di rimanere incinta."
Quando mi accorsi della gravidanza, in un primo momento fui felice di diventare mamma, perché pensavo che questo avrebbe dato un senso alla mia vita. Ma poi mi resi conto che non ero sposata. Chiamai i miei genitori per parlarne con loro e mio padre mi chiese se Paolo era disposto a sposarmi. Ma lui non ne aveva la minima intenzione. Secondo Paolo, avere un figlio era un peso che gli impediva di studiare per la sua carriera. Con i miei genitori e i miei amici ragionavo se portare a termine
la gravidanza e poi dare il bimbo in adozione, oppure abortire. Per me era insopportabile l'idea di dare mio figlio ad un'altra.
D'altro canto non sapevo come avrei potuto mantenere un figlio. Ero confusa, al punto che.... continua qui

Inviato da alex il

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