Le scritture e il peccato

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Vi sono seri motivi per credere che la lettura e lo studio della Parola, spesso non portino alcun beneficio spirituale a coloro che vi si dedicano. Anzi, in molti casi provocano più danni che benefici! Siamo coscienti che queste affermazioni sono forti, ma in realtà non lo sono più di quanto la situazione richieda.

Infatti, i doni divini possono essere adoperati male e si può abusare della misericordia del Signore. Che questo sia quanto accade, è evidente da ciò che possiamo osservare. Anche «l'uomo naturale» può dedicarsi (e spesso lo fa) allo studio delle Scritture con lo stesso entusiasmo e piacere con cui studia altre discipline.


Quando ciò si verifica aumenta la conoscenza, ma aumenta nche l'orgoglio. Come il chimico prova piacere nell'effettuare esperimenti interessanti, così colui che studia la Parola è pieno di gioia quando accresce le proprie conoscenze. Ovviamente la gioia di quest'ultimo non è più spirituale di quella del primo. Inoltre, come i successi del chimico lo portano ad avere una maggiore stima di sé ed a guardare con disprezzo gli altri, così avviene spesso anche per coloro che investigano la Bibbia solo per conoscere argomenti particolari quali la
numerologia, la tipologia o la profezia. Le motivazioni che spingono a studiare la Parola di Dio possono essere diverse. Alcuni la leggono per soddisfare la propria presunzione letteraria. In alcuni circoli, ad esempio, si è diffusa la tendenza ad avere delle nozioni generali
sulle Scritture, in quanto la mancanza di conoscenza della Bibbia è considerata una lacuna formativa.

Altri leggono la Bibbia per appagare la loro curiosità. Altri ancora per
alimentare la propria fierezza settaria. Costoro considerano loro dovere conoscere approfonditamente le caratteristiche della propria denominazione e sono sempre alla ricerca dei "testi prova" a sostegno delle loro dottrine! Poi ci sono quelli che studiano la Scrittura per saper rispondere a coloro che hanno convinzioni differenti dalle loro. Purtroppo, in tutti questi casi, non c'è un desiderio ardente di cercare Dio e di essere edificati spiritualmente, di conseguenza non c'è
nessun beneficio reale per l'anima.

Come, allora, trarre davvero profitto dallo studio e dalla lettura della Parola? In II Timoteo abbiamo la risposta a questa domanda: «Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona» (II Timoteo 3:16-17).

La sacra Scrittura non ci è stata data per speculare e così gratificare il nostro intelletto, bensì per essere preparati «per ogni opera buona»! E ciò avviene tramite l'insegnamento, la riprensione e la correzione. Ora cercheremo di sviluppare questo principio con l'aiuto di altri passi.

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Ritratto di alex

Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del padre mio e dimoro nel suo amore - Giovanni 15:10

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  • Quando ero in Austria un ragazzo venne da me e mi chiese: "ti è mai successo di avere un peccato che non riuscivi a vincere nella tua vita?" Io gli risposi: "il 95% dei cristiani hanno questo problema e il restante 5% mente."
    Dio però non ci lascia a noi stessi e nella Sua Parola ci dice come possiamo essere liberati dalla potenza del peccato.

    Undici passi per conoscere la liberazione dalla potenza del peccato:

  • "Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figliuoli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso". Levitico 19:18

    "Siate misericordiosi com'è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonate". Luca 6:36,37

  • "Ma esortatevi gli uni gli altri tutti i giorni, finché si può dire: «Oggi», onde nessuno di voi sia indurito per inganno del peccato" (Ebrei 3:13)  
    Qualcuno ha detto: "se non vuoi comprare la merce del diavolo non entrare nel suo negozio", indicando con queste parole il grande pericolo della superficialità. Il cuore dei credenti dovrebbe vigilare e cercare la guida del Signore per ogni decisione che è chiamato a compiere.
  • La vita del credente è caratterizzata anche dalla lotta contro il peccato, contro la vecchia natura che ognuno di noi porta inevitabilmente dentro di sé, e che a volte tenta prepotentemente di emergere e danneggiare la nostra vita spirituale.
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