Alcuni scatti fotografici inerenti  l'immigrazione. Alcune immagini sono recenti e ci sono famigliari, altre sono appena più lontane nel tempo eppure così simili e drammatiche. Questo video rappresenta un breve esercizio di memoria, sopratutto per quanti, come noi, si definiscono cristiani. Cercando, quindi, di essere meno sensibili ai solleticamenti, soprattutto nella pancia, dei soliti slogan politici ma, piuttosto, ricordando le parole del nostro Maestro: fui forestiero e mi accoglieste, fui ignudo e mi rivestiste - Matteo 25

 

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alex

1876-1915: 39 Anni durante i quali Emigrarono 14 Milioni di Italiani

Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia-Romagna sono oggi le regioni più ricche d’Italia. Nel 1876 la situazione non era quella attuale, e da queste tre zone iniziò il fenomeno della migrazione di massa che accompagnerà l’Italia durante tutto il secolo successivo. Da qui partirono milioni di persone, migranti italiani che andarono in cerca di fortuna all’estero. Fra il 1876 e il 1900 dal Veneto partirono oltre 900 mila persone, dal Friuli Venezia Giulia 800 mila, dal Piemonte 700 mila e dalla (oggi ricchissima) Lombardia oltre mezzo milione.

Sotto, la Famiglia Castagnoli, originaria di Modena, emigrata in Cile e fotografata nel 1910:

Nei quindici anni seguenti, fra il 1900 e il 1915, i migranti italiani non solo non diminuirono, ma aumentarono, con il fenomeno che crebbe moderatamente nelle regioni del Nord, ma esplose nelle regioni del sud. Il primato, in questi 15 anni, andò alla Sicilia, con oltre 1 milione e 100 mila migranti, che lasciarono la terra natia in cerca di fortuna. Dal nord i flussi migratori non si fermarono, ma si intensificarono. Dal Piemonte, dalla Lombardia e dal Veneto partirono oltre 800 mila persone per regione, con le altre aree d’Italia che si svuotarono (circa) proporzionalmente in base alla propria popolazione.

Sotto, gli immigrati italiani a Little Italy, New York, nel 1900:

Sotto, la tabella con tutte le cifre della migrazione, una diaspora di un popolo che, in Italia, era costretto agli stenti:

Molti italiani raggiunsero, come noto, gli Stati Uniti e il loro “cancello” di Ellis Island, ma in tanti si diressero anche in Europa, principalmente in Francia e Germania, e in moltissimi colonizzarono il Sud-America, in particolare Brasile, Argentina e Uruguay. Fa riflettere un dato di quest’ultimo paese: nel 1976 il 40% della popolazione era discendente di immigrati italiani, 1.130.000 persone con radici nel belpaese.

Sotto, il memorandum dell’emigrante consegnato a coloro i quali si dirigevano a San Paolo in Brasile:

 

Le ragioni di questo fenomeno migratorio sono molteplici, legate alle conseguenze socio-economiche dell’Unità d’Italia ma anche a problemi con radici nei secoli precedenti. Nonostante sia difficile comprenderle tutte, vengono sintetizzate perfettamente nelle parole di un emigrato italiano, riportate da Costantino Ianni nel libro “Homens sem paz, Civilização Brasileira”, ed esposte al Memoriale dell’immigrato di San Paolo, la città Brasiliana dove trovarono casa milioni di migranti italiani:

 

Cosa intende per nazione, signor Ministro? Una massa di infelici? Piantiamo grano ma non mangiamo pane bianco. Coltiviamo la vite, ma non beviamo il vino. Alleviamo animali, ma non mangiamo carne. Ciò nonostante voi ci consigliate di non abbandonare la nostra Patria. Ma è una Patria la terra dove non si riesce a vivere del proprio lavoro?

La fotografia di copertina fu scattata nel 1905 da Lewis Hine, sotto la trovate a piena grandezza. Fonte: New York Public Library.

Sotto, la tabella con tutti i numeri dell’emigrazione italiana fra il 1876 e il 1915. Dati Istat, fonte: Emigrati.it.

 

Quelle sopra sono le cifre di un esodo che non ha eguali in altre nazioni al mondo, importanti soprattutto se si confrontano con la popolazione italiana del censimento del 1900, quando gli abitanti italiani erano appena 33 milioni di persone.

Durante gli anni seguenti i flussi migratori naturalmente non si fermarono, e durante il periodo degli anni ’20 e ’30 gli italiani che cercarono fortuna all’esterno furono decine di milioni. Oggi le comunità di oriundi all’estero che superano il milione di persone sono 9, mostrate nella tabella sottostante tratta da Wikipedia:

 

 

Fonte: www.vanillamagazine.it

alex

Questo mondo non era degno di voi...
Dio è con voi,
- qui non resta che una terribile attesa di giudizio... Ebrei 10:27
- Ingannando e rimanendo ingannati ... 2 Tm 3:13
- anche nelle chiese, dove è stato dimenticato il primo Amore, la luce della testimonianza è tolta ... Ap. 2
- Unica speranza? Tornare indietro, tornare a Gesù Mt 3:2

alex

ITALIANA BIANCA PENSA SE QUESTA ERA LA TUA STORIA!
Merita di essere raccontata con lo sguardo di Rokhaya Mbengue la storia di Idy Diene, senegalese ammazzato da un uomo bianco che non lo conosceva, uscito di casa armato e si è messo a sparare a un nero a caso e quel nero era lui.

Rokhaya è la compagna di Diene. Lui si prendeva cura della donna da quando lei era rimasta vedova, e aiutava la figlia di lei mandandole i soldi per studiare in Senegal. Li aveva avvicinati il dolore per la assurda perdita di Samb Modou, che era il cugino di Diene e il marito Rokhaya.

Samb, come Diene, era stato ucciso da un italiano di pelle bianca che non lo conosceva. A Firenze, nel 2011. Gianluca Casseri, militante di Casapound, aveva anche lui aperto il fuoco contro i neri a caso, in centro, in pieno giorno, come il candidato della Lega Nord e militante di Casapound Luca Traini ha fatto a Macerata. Morirono così due uomini e uno era Samb, il marito di Rokhaya, il cugino di Diene.

Rokhaya era disperata e lo è di nuovo, ora che un colpo sparato dalla pistola di un uomo bianco uccide anche il suo Diene..... una storia che non sentirai se non nel racconto dei suoi amici che hanno "devastato" Firenze (rottura di qualche vaso) per questa incredibile ingiustizia white italy.

Fonte: ilfattoquotidiano


Uccisione di Idy Diene e decoro urbano: quando le fioriere sono più importanti di una vita umana

Il 5 marzo a Firenze Roberto Pirrone spara e uccide Idy Diene, di cittadinanza senegalese, che secondo le prime ricostruzioni ufficiali si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, vittima della “pazzia” di Pirrone che non avendo trovato il coraggio di suicidarsi ha ucciso qualcuno “a caso” per finire i suoi giorni in galera. Ma come scriveva ieri qualcuno su twitter “Casseri era pazzo, Traini è pazzo, Pirrone è pazzo, le vittime del pazzo sono misteriosamente tutti neri”.

Pirrone non è un militante di Casa Pound e Lega Nord, come gli altri due “pazzi”, ma non è un caso che abbia ucciso un uomo con la pelle nera, spinto da quel razzismo inconscio che guida le azioni di chi ha la pelle più chiara e per questo si sente superiore. È il razzismo che contribuisce a costruire il “noi” e il “loro” fin da quando siamo piccoli, che rende il bianco un “non colore”, e per questo universale, e gli altri sempre un po’ più colorati, diversi.

Non è un caso che l’omicidio sia avvenuto in questo contesto pubblico e politico, dove il razzismo urlato e rivendicato consente di raccogliere voti e viene usato con successo, a tutti i livelli, per normare le relazioni sociali e mantenere gerarchie di potere e varie forme di privilegio (a Firenze, per esempio, è evidente lo sfruttamento del lavoro nero e precario dei migranti da parte dell’industria turistica).

Proviamo a immaginare lo scenario se la vittima fosse stata una giovane e un giovane fiorentino: notizia sparata su tutti i quotidiani, ressa tra i giornalisti per filmare le lacrime di qualche parente, il sindaco in prima fila per esprimere la vicinanza di tutta la città. Invece, il 5 marzo le prime dichiarazioni del sindaco Nardella sono arrivate nel pomeriggio (l’omicidio è avvenuto intorno alle 12) per stigmatizzare la rottura di alcune fioriere durante un corteo di cittadini senegalesi e italiani addolorati e arrabbiati per l’ennesimo atto di violenza.

Eccolo qua il decoro urbano che tanto piace ai sindaci di tutti gli schieramenti: le fioriere meritano più attenzione di una vita umana, e per favore non venite a disturbarci nel salotto buono, non vogliamo che ci colpiscano gli schizzi del vostro sangue! Le dichiarazioni di Nardella sono un esempio perfetto dell’ideologia classista e razzista che sostiene la politica fiorentina e il patto tra politica e parte della cittadinanza. Confermano anche che, se non hai la pelle bianca, non c’è differenza tra le politiche e l’ordine simbolico che guidano PD e Lega nord (basti ricordare gli accordi di Minniti con la Libia per trattenere i migranti).

Ma noi non ci stiamo, noi vogliamo rimanere umani e chiediamo politiche pubbliche che ridistribuiscano le risorse e non facciano distinzioni in base alla provenienza e al colore della pelle. Sabato 10 marzo saremo in piazza a fianco della comunità senegalese e ai tanti antirazzisti che si contrappongono alle politiche repressive in atto nelle nostre città.

*Enrica Capussotti

Fonte: http://www.perunaltracitta.org

alex

Questa notte una lunga e intensa pioggia, il giardino al centro della piazza è rimasto stranamente non allagato, poi mi sono ricordato di quel nigeriano che, per pochi spiccioli di rame, in questi giorni si era messo a pulire i tombini intasati da terra e spazzatura... grazie!

alex

Straniero lo segue, lo disarma, lo blocca fino arrivo carabinieri

Ha rapinato un supermercato alla periferia di Roma armato di mannaia ma è stato bloccato da un immigrato e poi arrestato dai carabinieri. E' successo il 26 settembre a Centocelle, periferia est della Capitale.
    Il rapinatore, un romano di 37 anni, armato di mannaia entrato nel supermercato si è diretto alle casse e minacciando i dipendenti con la mannaia si è fatto consegnare il denaro. Uscito dal negozio però si è imbattuto nell'immigrato nome", che lo ha affrontato. Lo straniero gli ha urlato contro e, dopo un'iniziale scambio di parole tra i due, l'immigrato lo lo ha disarmato, lo ha seguito fino allo scooter con cui il rapinatore stava per darsi alla fuga e con una mossa lo ha fatto rovinare a terra. Poi i carabinieri hanno arrestato il rapinatore.

Qui il video - Fonte ANSA

alex

Davvero diversi dai Cardassiani o Romulani?
Una lezione anche da Star Trek!
Deep Space Nine 3.11

alex

Un ragazzo di 11 anni, nigeriano, piange mentre arriva in Italia. Sua mamma è morta in Libia. Suo fratello, 10 anni, lo abbraccia. Il fotografo spagnolo Santi Palacios ha appena vinto il World Press Photo 2017.

alex

Spesso e in maniera superficiale, si mettono in risalto fatti di cronaca che vedono protagonisti gli immigrati per condannare tutta la "categoria", insomma per fare quello che, come uomini e donne, ci riesce molto facile: fare di un erba un fascio. Puntando l'attenzione sulle "mele marce" si dimenticano le persone, uomini, donne, bambini, che, nella sofferenza fisica, spirituale, cercano in questa Europa e in questa Italia un futuro migliore. ...Desiderando lavorare, mangiare, vivere.

Ecco che, se utilizziamo quella stessa metrica superficiale, dovremmo definire tutti gli italiani assassini e crudeli?

E' vero sarebbe banale si dimenticherebbe, in conclusione, il punto cruciale di ogni dramma che l'Umanità sta vivendo. Il cuore dell'Uomo. Razzismo, omofobia, femminicidio, madri che uccidono figli, figli che uccidono genitori e il baratro della sequela di orrori che, pare, non aver fondo hanno un'unica causa: il cuore dell'Uomo. E' malato, è nemico di Dio e dell'Uomo stesso.

Fermati Uomo e riconosci quello di cui hai bisogno, chiudi gli occhi ai miraggi, aprili al tuo Salvatore. Gesù Cristo!

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EMMANUEL

--- ucciso da un ragazzo italiano mentre difendeva la moglie ---

(il problema è il cuore dell'uomo)

Erano in fuga dalla Nigeria, dove avevano perso tutti i loro familiari in uno degli attacchi alle chiese cristiane da parte di Boko Haram e per arrivare in Italia avevano superato altre violenze in Libia. Una traversata che era costata la vita al bimbo che lei portava in grembo, ma che li aveva portati a sperare di un futuro migliore......


Fonte: ANSA

Anthony

Magdi Allam: “Lascio la Chiesa, che legittima Islam e protegge immigrati”
L'ex vicedirettore del Corriere della Sera era stato battezzato da Ratzinger nel 2008. Crede che l'Europa sarà sopraffatta dalla religione musulmana "se non metterà al bando il Corano per apologia dell’odio" e condanna la "Papalatria" e il relativismo.
“Papalatria” e “buonismo fisiologico” di una Chiesa che legittima “l’Islam come vera religione” e si erge “a massimo protettore degli immigrati – e soprattutto – i clandestini”. La conversione di Magdi Cristiano Allam è durata solo quattro anni e, “in concomitanza con la fine del papato” di Benedetto XVI, è arrivata al capolinea. In un lungo articolo pubblicato su Il Giornale, l’ex vicedirettore delCorriere della Sera dice addio al cattolicesimo, abbracciato il 22 marzo 2008 in San Pietro, alla vigilia di Pasqua, col battesimo celebrato da Ratzinger in cui Maurizio Lupi gli fece da padrino.
Si tratta di “una scelta – spiega – maturata anche di fronte alla realtà di due Papi”, ma ciò che “più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa – specifica – è la legittimazione dell’Islam come vera religione di Allah come vero Dio, diMaometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto”. Allam, che anche per la campagna elettorale aveva utilizzato slogan contro la religione musulmana, si dice inoltre “convinto che l’Islam sia un’ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno” e ritiene che “l’Europa finirà per essere sottomessa all’islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo”, “se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l’incompatibilità dell’islam con la nostra civilità e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell’odio”.
Non solo: per l”ex’ convertito, “è una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all’interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani ‘che adorano Dio unico, vivente e misericordioso”. Tuttavia, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata “laPapalatria che ha infiammato l’euforia per Francesco I e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI“, evidenzia.
Ma l’allontanamento di Magdi Cristiano è dovuto anche ad altri fattori. Ad esempio “il buonismo che porta la Chiesa a ergersi a massimo protettore degli immigrati – e soprattutto – i clandestini”. E lo dice nonostante anche lui rientri nella prima categoria, visto che è nato e cresciuto fino a vent’anni al Cairo, in Egitto. A supporto della tesi, cita anche il Vangelo che “applica” alla sua personale visione: “Io sono per l’accoglienza con regole e la prima regola è che in Italia dobbiamo innanzitutto garantire il bene degli italiani, applicando correttamente l’esortazione di Gesù ‘ama il prossimo tuo come te stesso'”. E conclude: “Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente con il cristianesimo come la civiltà che più di altre avvicina l’uomo al Dio che ha scelto di diventare uomo”.
LA FONTE:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/25/magdi-allam-lascio-chiesa-le…

Anthony

La strage di Bruxelles ripercorre le orme di quella di Parigi del 13 novembre. Il messaggio dell'Isis è chiaro. Come sottolinea Magdi Allam in post su Facebook, immediatamente dopo gli attacchi, "Siamo in guerra".
Il giornalista prosegue nel suo commento al drammatico evento: "È una guerra scatenata da un terrorismo islamico che attua letteralmente e integralmente ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

alex

Si potrebbe anche concordare su queste poche righe, ma è importante non confondere la questione immigrazione con l'ISIS, per quanto alcune persone possono arrivare attraverso quel mezzo.

alex

Cogli occhi spenti, con lo guancie cave,
Pallidi, in atto addolorato e grave,
Sorreggendo le donne affrante e smorte,
Ascendono la nave
Come s’ascende il palco de la morte.

E ognun sul petto trepido si serra
Tutto quel che possiede su la terra.
Altri un misero involto, altri un patito
Bimbo, che gli s’afferra
Al collo, dalle immense acque atterrito.

Salgono in lunga fila, umili e muti,
E sopra i volti appar bruni e sparuti
Umido ancora il desolato affanno
Degli estremi saluti
Dati ai monti che più non rivedranno.


Salgono, e ognuno la pupilla mesta
Sulla ricca e gentil Genova arresta,
Intento in atto di stupor profondo,
Come sopra una festa
Fisserebbe lo sguardo un moribondo.

Ammonticchiati là come giumenti
Sulla gelida prua morsa dai venti,
Migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti,
Varcano i mari per cercar del pane.

Traditi da un mercante menzognero,
Vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti,
Carne da cimitero,
Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.

Vanno, ignari di tutto, ove li porta
La fame, in terre ove altra gente è morta;
Come il pezzente cieco o vagabondo
Erra di porta in porta,
Essi così vanno di mondo in mondo.


Vanno coi figli come un gran tesoro
Celando in petto una moneta d’oro,
Frutto segreto d’infiniti stenti,
E le donne con loro,
Istupidite martiri piangenti.

Pur nell’angoscia di quell’ultim’ora
Il suol che li rifiuta amano ancora;
L’amano ancora il maledetto suolo
Che i figli suoi divora,
Dove sudano mille e campa un solo.

E li han nel core in quei solenni istanti
I bei clivi di allegre acque sonanti,
E le chiesette candide, e i pacati
Laghi cinti di piante,
E i villaggi tranquilli ove son nati!

E ognuno forse sprigionando un grido,
Se lo potesse, tornerebbe al lido;
Tornerebbe a morir sopra i nativi
Monti, nel triste nido
Dove piangono i suoi vecchi malvivi.


Addio, poveri vecchi! In men d’un anno
Rosi dalla miseria e dall’affanno,
Forse morrete là senza compianto,
E i figli nol sapranno,
E andrete ignudi e soli al camposanto.

Poveri vecchi, addio! Forse a quest’ora
Dai muti clivi che il tramonto indora
La man levate i figli a benedire....
Benediteli ancora:
Tutti vanno a soffrir, molti a morire.

Ecco il naviglio maestoso e lento
Salpa, Genova gira, alita il vento.
Sul vago lido si distende un velo,
E il drappello sgomento
Solleva un grido desolato al cielo.

Chi al lido che dispar tende le braccia.
Chi nell’involto suo china la faccia,
Chi versando un’amara onda dagli occhi
La sua compagna abbraccia,
Chi supplicando Iddio piega i ginocchi.


E il naviglio s’affretta, e il giorno muore,
E un suon di pianti e d’urli di dolore
Vagamente confuso al suon dell’onda
Viene a morir nel core
De la folla che guarda da la sponda.

Addio, fratelli! Addio, turba dolente!
Vi sia pietoso il cielo e il mar clemente,
V’allieti il sole il misero viaggio;
Addio, povera gente,
Datevi pace e fatevi coraggio.

Stringete il nodo dei fraterni affetti.
Riparate dal freddo i fanciulletti ,
Dividetevi i cenci, i soldi, il pane,
Sfidate uniti e stretti
L’imperversar de le sciagure umane.

E Iddio vi faccia rivarcar quei mari,
E tornare ai villaggi umili e cari,
E ritrovare ancor de le deserte
Case sui limitari
I vostri vecchi con le braccia aperte.

 

alex

.. con chi ce la vogliamo prendere?

Attualmente ci sono circa 40 guerre in atto nel pianeta Terra
(tralasciamo ora tutta la popolazione che vive in uno stato di guerra sociale, familiare, relazionare, culturale, politica, etc)
Ma la guerra ci interessa?
Probabilmente si, l'Italia, le imprese italiane dedite alle armi, ha guadagnato 7 miliardi di € in questo 2016, il doppio rispetto a 3 anni fa....

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2Tm 3:1 Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; 2 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, 3 insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 4 traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio,
5 aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.

Marco 13
7 Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. 8 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Queste cose saranno un principio di dolori

alex

si è strana, un po di sana normalità, non sono baci gay ne teorie gender etc... una piacevole normalita.. importata...
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Il bacio di coppia di profughi siriani dopo aver raggiunto le coste greche
Una bambina siriana, gioca con un peluche

E in questo modo che appariranno i due profeti che ci condannano nelle nostre ipocrisie e illusioni, come folli alla ricerca di tutto, senza trovare più piacere in nulla? Nella parte del pianeta più edotto, più "cristiano"!!!
(Apocalisse 11)?

Anthony

www.youtube.com/watch?v=A0Fh0BOUZLQ

Nel 1683 Satana mediante l'islam ha tentato di conquistare l'Europa con la forza e non ci è riuscito; ai nostri giorni, in questa Europa malvagia e anticristo, ci sta riuscendo molto bene con un' invasione islamica subdola, apparentemente pacifica, che tenterà di distruggere quel poco cristianesimo vero e puro rimasto.                 La maggior parte di questi islamici fanno parte di un grande progetto che essi stessi ignarano.

alex

Anche fosse vero, dovremmo respingerli?
Altra domanda se l'Europa, e qui condivido, è un apparenza  di cristianesimo in realtà pervertità stile Sodoma e Gomorra, l'invasione islamica, fosse vera, non aggiungerebbe altro, è già maledetta!

Piuttosto, è questo l'aspetto più critico per le nostre chiese, questi immigrati testimoniano le nostre infedeltà a Dio.....

Insomma il probelma non solo loro, ma noi...

Anthony

I cristiani nei loro paesi vengono uccisi, i bambini vengono decapitati davanti ai loro genitori; parlare della parola di Dio è un reato; la persecuzione dei cristiani è davanti agli occhi di tutti e se ne parla poco o per niente. E noi che facciamo? ci costruiamo moschee. Per te e per me un crocifisso non è altro che un pezzo di legno, ma loro vengono in Italia in maniera falsamente moderata e ti impongono di togliere il crocifisso dalle scuole perchè offende il loro credo. Prova a fare queste cose nel loro paese! Se stanno così bene lì perchè non ci rimangono? Questi stanno entrando in Europa  dalla finestra e ci stanno cacciando dalla porta. L'Europa ha già i suoi demoni da combattere, facciamo in modo da non far entrare demoni peggiori. Parlare male e bestemmiare il nome del Signor Gesù è normale, anzi ciò ti innalza; prova a parlare male del profeta Maometto che di profezia non ne ha fatto neanche una, e hai decretato la tua fine come è accaduto a quei giornalisti francesi che hanno fatto delle semplici vignette satiriche. Vuoi davvero tutto questo in Europa? Vuoi farla ritornare al medioevo? Respingerli? Alex scegli tu! 

alex

Non capisco il senso di tutto questo. Quello che riporti sono notizie in parte  incontestabili, ma il Maestro ci insegna a vedere persone che hanno bisogno di aiuto come persone che hanno bisogno di aiuto. Non come piani politici di conquista. Gesù è venuto per i malati, gli adulteri, i ladri. I giusti non sanno cosa farsene di Gesù.

Il problema più grande della nostra civiltà non è l'islamizzazione, se mai dovesse accadere, ma la religione vuota, gli ideali consumistici, le ipocrisie, i milioni di bambini non nati per aborto, la schiavitù di uomini, donne e bambini nelle sfere sessuali e d'intorni, nell'inquinamento per soldi, uso di bambini per comprare organi e tanti etc. Se non riusciamo ad evangelizzare gli islamici, come società, è perchè non possiamo dare ciò che non abbiamo! I conti non li dobbiamo fare con uno, due o 10 milioni di immigrati islamici (tra l'altro molti i cristiani perseguitati dal regime ISIS) ma con l'ira di Dio. Questo deve preoccuparti!

D'altronde l'ottica di Dio è molto diversa da quella dei politici ma dell'uomo in generale.

Non rendete ad alcuno male per male; cercate di fare il bene davanti a tutti gli uomini. Se è possibile e per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all'ira di Dio, perché sta scritto: «A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore». «Se dunque il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere; perché, facendo questo, radunerai dei carboni accesi sul suo capo». Non essere vinto dal male, ma vinci il male con il bene. Romani 12

alex

Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. 11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine..
Matteo 24

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"Perché non stanno a casa loro?" Lo sentiamo dire spesso.
Questa è Kobane (nella foto). Da qui venivano i genitori del bimbo di tre anni di cui tutti parlano.......
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Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste - Matteo 25

alex

In merito al sito web segnalato: http://www.notizievangeliche.com  devo commentare, con dispiacere, che è un bel sito web nato con buone intenzioni, ma che sta perdendo l'anima che voleva avere...
Mi pare stia scivolando nel gossip piuttosto che nella notizia che, tra l'altro, avrebbe dovuto avere impronta "evangelica".
Probabilmente il desiderio di incrementare il "mi piace" è molto forte, d'altronde lo è in tutti noi.

alex

Ucciso davanti alla figlia mentre faceva la spesa: aveva cercato di sventare rapina nel Napoletano

A Castello di Cisterna: l'uomo di 38 anni ha tentato di bloccare i banditi che hanno esploso colpi di pistola e l'hanno ferito a morte

NAPOLI - Una rapina è finita in tragedia a Castello di Cisterna in provincia di Napoli. Anatolij Korov, un 38enne di origini ucraine, è morto per aver provato a fermare i rapinatori dopo aver fatto la spesa al supermercato vicino a casa, insieme a una bambina di quasi due anni: la più piccola dei suoi tre figli.

L'uomo, che usciva dal supermarket, ha notato i criminali giunti a bordo di una moto nera, e non ha esitato a lasciare la piccola e il carrello per tornare indietro e cercare di bloccare i malviventi. Korov si è avventato su uno dei due rapinatori, armato di pistola, che stava minacciando la cassiera intimandole di consegnare l'incasso. Uno dei complici è intervenuto e ha colpito l'uomo al petto e ad una gamba, con diversi colpi di pistola.

Sul posto sono arrivati i carabinieri, che stanno ora indagando per risalire all'identità dei criminali, scappati subito dopo aver ucciso Korov, rimasto, senza vita, davanti alle casse. Inutili i tentativi di aiutare l'uomo da parte del personale e di alcuni clienti del supermercato, i quali si sono resi quasi subito conto che per il 38enne non c'era più nulla da fare, e hanno avvertito i familiari per far portare via la bambina, lasciata dal papà nel carrello all'uscita del punto vendita.

La vittima, residente a Castello di Cisterna da diversi anni, e con regolare permesso di soggiorno, era molto conosciuta in paese così come tra i clienti del supermercato, che ricordano il 38enne come "un gran lavoratore". L'uomo, senza un lavoro fisso, si prestava, infatti, ad ogni tipo di mansione per poter mantenere la famiglia. Padre di tre bambini, Korov è ricordato soprattutto per la sua disponibilità incondizionata verso quelli che ormai erano diventati i suoi compaesani.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/08/29/news/rapina_in_supermerc…

Anthony

Chiediamoci:  perchè questi immigrati vogliono venire in Europa pagando anche tanti soldi ai criminali scafisti, che a loro volta sono lasciati indisturbati da politici corrotti e papponi? Se il motivo è di fuggire da una situazione realmente disperata è nostro dovere aiutarli, ma se invece sono attratti da questo nostro falso benessere e per arricchire la risposta è la seguente:

1Timoteo 6:9

Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione.

Tra non molto, con o senza immigrati, l'Europa e il mondo diverranno talmente invivibili che persino il deserto sarà per la chiesa un luogo di rifugio e di sopravvivenza: 

Apocalisse 12,6

E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni.

alex

Una cosa non esclude l'altra...

Ovviamente la situazione è disperata, la guerra jadista, il deserto avanza, e molti etc.

L'aplicazione, poi, di 1° timoteo 6:9 appare eccessiva, oltre che senza amore. Utilizzando questo paragone si potrebbe, per assurdo, riferire a tutte le morti sul lavoro, o, perchè no, agli incidenti nelle scuole....

La questione è molto più semplice, la fame, la sete e il desiderio di stare meglio.
Certo ben sappiamo qui, incontentabili sciuponi, che la felicità non è nell'avere. Però ci è facile dirlo davanti ad un pc e una birra fresca in mano...

No la profezia che qui vedo cominciare ad avverarsi sono piuttosto in queste parole di Gesù (Matteo 24)

Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori.  Allora vi abbandoneranno all'oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome.  Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda.  Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti.  Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà...

In merito al giudizio sulle nostre nazioni, poi, così adulterate, riferite ad Apocalisse....


hai scritto bene...

urleremo, cadeteci addosso monti!

Anche oggi, in questo caldo infernale, un braccio è teso, la mano è forata, ma la salvezza è certa. Abbracciamo Gesù...!

alex

Migranti, l’unica risposta possibile è quella dell’efficienza, accogliere queste genti
per quanto è possibile, trattandole come gli altri, non peggio e neppure meglio

Non ci restano che le fotografie. Le parole non sono più d’aiuto, neppure quelle che noi media usiamo per rendere l’idea. I concetti di apocalisse, ecatombe, o di vergogna, sbiadiscono e perdono di forza davanti al ciclico ripetersi di questo esodo biblico in costante divenire, che proprio per la sua continuità viene percepito come ripetitivo e quindi sempre più lontano da noi.

L’assuefazione genera una indifferenza che non è mai salvifica, perché quei bambini, quelle donne e quegli uomini continueranno ad arrivare, nonostante tutto e tutti. Anche questo ci dicono le immagini che li rappresentano come puntini neri nell’azzurro, impegnati a sopravvivere, con la testa appena sopra il filo dell’acqua, alla ricerca di una zattera o di un appiglio in quel combattimento contro il mare che non è più vita e non è ancora morte. Sanno cosa li aspetta. Sono disposti a provarci, a riprovarci.
L’emergenza, ecco un’altra formula il cui senso ormai evapora, non si può respingere. Al massimo si può controllare. Ma le promesse come quella di usare i cani alle frontiere, vedi alla voce David Cameron, sono soltanto cattiva propaganda simile a quella che si ascolta nei dibattiti televisivi, l’ulteriore segno di un progressivo indurimento dei toni usati dalla politica nei confronti dei migranti.
Ogni volta che si affrontano questi argomenti arriva puntuale l’accusa di buonismo, concetto che andrebbe comunque rivalutato in quanto confinante con quello di umanità. Certo, le immagini contenute in questa pagina provocano un tuffo al cuore, ingenerando una reazione emotiva che se non altro potrebbe almeno restituire la portata di questa tragedia, l’ennesima, una delle tante, così tante che ormai non le distinguiamo più una dall’altra. Quelle teste sparse nel mare come fossero coriandoli ci dicono però che i cani, e il filo spinato, le guardie armate e tutte le iperboli a fini elettorali, sono altre parole inutili, buone forse per chi le pronuncia cavalcando l’apatia generale, pessime per chi tanto vorrebbe una risposta a un problema tremendo e reale.

L’unica risposta possibile è quella dell’efficienza, accogliere queste genti per quanto è possibile, trattandoli come gli altri, non peggio e neppure meglio. Tutti insieme, perché non esiste una soluzione senza che l’Europa all’improvviso ricordi la sua tradizione culturale. Ma anche questo è già stato detto. Ogni cosa si ripete, in una tragedia ogni volta più difficile da raccontare. Allora per difenderci dall’indifferenza bisogna aggrapparsi alle immagini, guardare le persone perse nel mare e magari provare a riconoscerle davvero come tali, con le loro storie, le loro speranze, le loro sofferenze. Quelle fotografie sono la nostra zattera .

Corriere della Sera
8 agosto 2015 (modifica il 8 agosto 2015 | 08:27)

alex

In questa estate calda, mentre noiosamente giochi con i tuoi figli, sbirciando e immagginando tra i costumi delle passanti, e mentre avrai mille cose per lamentarti e rimanere infelice, eppure mancante di nulla se non della Pace,, ricorda: qualcuno avrebbe voluto essere al tuo posto... Ricorda: cio che hai non è dovuto e non durerà per sempre.
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Anthony

1) vedo sbarchi di immigrati in un continente già sovraffollato! 2) vedo il crescere della dissoccupazione di una popolazione già malpagata! 3) vedo un' europa convertita con forza e violenza all'islam! 4) vedo sbarchi voluti da una politica scellerata e antiscristo! 5) vedo musulmani che non si integreranno ma che imporranno il loro integralismo! 6) vedo musulmani che che ci attaccheranno con le nostre leggi e ci domineranno con le loro leggi! 7) vedo la diffussione di malattir e prstilenze! 8) vedo decapitazioni e attentati nel nostro continente! 9) vedo maggioranza politica islamica! 10) vedo guadagni illeciti trasversali dietro a questi sbarchi! 11) vedo una popolazione che fugge dai loro governi tiranni ed imporre la loro religione tiranna in Europa! !2) vedo le profezie bibliche avverarsi sotto i nostri occhi!

alex

Strano io vedo solo disperati che agognano, come noi, poter aprire un rubinetto e prendere l'acqua.

E l'unica profezia biblica che vedo avverarsi è questa:

Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà (Matteo 24:12)

Per il resto, a leggere la documentazione storica, pare che molte delle accuse che muovi siano le stesse che muovevano ai nostri compatrioti andati a cercare "fortuna all'estero"
E molti dei crimini che ipotizzi li abbiamo già commessi "noi occidentali" molti secoli prima di oggi.

E tanti altri etc
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(mentre edifichiamo i nostri inferni e pianifichiamo la nostra eterna rovina)
vai via, qui non ti vogliamo. Dobbiamo difendere la nostra economia e il nostro benessere (benessere!). Via da qui, a suo tempo ci sei servito, come schiavo, è vero abbiamo sfruttato le tue terre. Poi abbiamo organizzato il tuo territorio, a volte armando un dittatore e poi l'altro. Nel frattempo abbiamo continuato ad arricchirci di voi e delle vostre terre. Ma ora non ci servite più, lasciateci godere il nostro "benessere". Affondate pure li, purchè non veniate qui.
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Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio,

aventi l'apparenza della pietà,

ma avendone rinnegato la potenza;

2Tm 3:1

---- una mamma tornata a "casa" -----

Ok, tenetevi le vostre spiagge, io raggiungo i miei piccoli persi qui.
Mi piaceva l'idea che potessero aprire un rubinetto e.. avere acqua..
spero mi capirete, e non mi giudicherete troppo male, li comodamente seduti davanti ai vostri profili FB e i vo
stri selfie e baci, finti come le vite che inseguite, e una buona dose di aria condizionata. Io posso offrirvi solo questo...

E' vero ognuno ha le sue insoddisfazioni, la cellulite, i mariti troppo noiosi, le mogli troppo grasse. E mentre cercate, non trovandola, gioia nelle vostre dipendenze sempre più perverse, a cui vendete anche i vostri figli, qui il deserto e la guerra mi ha dato, forse, lo stesso miraggio.

Muoio qui, affogata, con le piccole, ma non credo di essere diversa da voi, state morendo e non vi accorgete neanche più delle grandi benedizioni e opportunità che avete, le date per scontato, le state perdendo... convinti di tenervi stretto qualcosa che presto diventerà cenere, come voi, come me..

Buone vacanze, io torno a casa...

Addio ....


--- Carissimi Africani, una lettera per voi ------

Carissimi africani, come va? Qui è l’Europa che vi parla! Da Bruxelles, avete presente?

Pensate che proprio da qui giusto un secolo e mezzo fa ci si divertiva a farvi lavorare gratis nelle piantagioni e nelle miniere per la maggior ricchezza di re Leo
poldo, però dai, ragazzi, noi ci si conosceva già da parecchio prima: quando tutti insieme – inglesi, olandesi, portoghesi, spagnoli etc – abbiamo messo in catene 12 milioni di voi per venderli in America, e anche lì è stato un bel business. D’accordo, un paio di milioni ci sono rimasti durante la navigazione, ma pazienza: su quel lucrosissimo commercio triangolare abbiamo costruito la nostra rivoluzione industriale, quella che voi non avete avuto.

Poi però portarvi di là in catene non ci bastava più e allora abbiamo pensato di prendere direttamente le vostre terre, perché abbiamo scoperto che erano piene di roba che ci poteva essere utile. I francesi hanno iniziato dal nord e gli inglesi da sud, un po’ di stragi a schioppettate ed è diventato tutto roba nostra. Anche i belgi, si diceva, si sono dati da fare, pensate che a un certo punto il loro impero era composto al 98 per cento di terre africane. Poi si sono mossi i tedeschi, infine gli italiani, insomma dopo un po’ non c’era più un fazzoletto di continente che fosse vostro, che ridere.

A proposito degli italiani, come sempre sono arrivati ultimi, però si sono rifatti con il record di prima nazione al mondo che ha usato i gas sui civili, a un certo punto donne e bambini si ritrovavano dentro una nuvola di iprite e morivano a migliaia tra orrendi spasmi. «Mica vorranno che gli buttiamo giù confetti», disse il generale De Bono, che simpatico burlone. Il bello è che chi si trovava nei dintorni moriva anche una settimana dopo, il corpo pieno di devastanti piaghe, per aver bevuto l’acqua dei laghi piena di veleno, che fresconi che siete stati a non accorgervene.

Finito il colonialismo – ormai vi avevamo rubato quasi tutto, dai diamanti alle antiche pergamene amhare – non è che ci andasse proprio di levare le tende e allora abbiamo continuato a controllare la vostra politica e la vostra economia, riempiendo d’armi i dittatori che ci facevano contratti favorevoli, quindi comprando a un ******* e un barattolo quello che ci serviva in Europa, devastando i vostri territori e imponendo le nostre multinazionali per quello che abbiamo deciso dovesse essere il vostro sviluppo. Voi creduloni ci siete cascati ancora e ci siamo divertiti così per un altro mezzo secolo.

Se poi un dittatore si montava un po’ la testa e pensava di fare da solo, niente di grave: lo cambiavamo con un altro, dopo aver bombardato un po’ di città e aver rifornito di cannoni le milizie che ci stavano simpatiche per massacrare quelle che ci stavano antipatiche. Del resto da qualche parte le mitragliatrici o i carrarmati che produciamo li dobbiamo pure piazzare, qui in Europa siamo in pace da settant’anni e mica possiamo rinunciare a un settore così florido.

Negli ultimi venti-trent’anni poi abbiamo creato un modello nuovo che si chiama iperconsumismo e globalizzazione, allora abbiamo scoperto che l’Africa era perfetta per comprarsi tutto quello che noi non volevamo più perché noi dovevamo possedere roba nuova e con più funzioni, così abbiamo trasformato il porto di Lomé in un immenso centro di svendita dei nostri vecchi telefonini e delle nostre vecchie tivù, tanto voi sciocchini vi comprate tutto pur di cercare di essere come noi.

Già che c’eravamo, abbiamo usato i vostri Paesi come discarica dei nostri prodotti elettronici ormai inutilizzabili, quelli che nemmeno voi potevate usare. Pensate che curiosa, la vita di un nostro accrocco digitale: inizia grazie al coltan per cui vi ammazzate nelle vostre miniere e finisce bruciando tra gas cancerogeni nelle vostre discariche; in mezzo ci siamo noi che intanto ci siamo divertiti o magari abbiamo scritto post come questo.

Insomma, ragazzi, siete nella ******* fino al collo e ci siete da tre-quattrocento anni, ma a noi di avere avuto qualche ruolo in questa ******* non importa proprio niente, non abbiamo voglia di pensarci e abbiamo altro da fare.

Negli ultimi tempi poi, con questa storia dei televisori, dei computer e delle parabole satellitari, purtroppo siete cascati in un altro increscioso equivoco, e cioè vi siete messi in testa che qui in Europa si sta meglio: ma come fa a venirvi in mente che vivere in una casa con l’acqua corrente e l’elettricità sia meglio di stare in mezzo al fango e tra quattro pareti di lamiera ondulata? Bah, che strani che siete. Anche questa cosa che avere un ospedale è meglio che morire di parto, o che uscire di casa a prendere un autobus sia meglio che uscire di casa e prendere una mina, o che mangiare tre volte al giorno sia meglio che morire di dissenteria per malnutrizione, che noia, mamma mia.

Così alcuni di voi, di solito i più sfigati, hanno iniziato a lasciare la baracca e le bombe per attraversare prima il deserto poi il mare e venire qui a rompere i ******** a noi.

D’accordo, quelli che lo fanno alla fine sono poche decine di migliaia rispetto a oltre un miliardo di voi, perché non a tutti piace l’idea di morire nella sabbia o in acqua, e gli emigranti sono pochini anche rispetto a noi, che siamo mezzo miliardo, ma insomma, ve lo dobbiamo dire: ci stanno sui ******* lo stesso e quindi non li vogliamo, perciò abbiamo deciso che devono tornare nel ******* di posto da cui vengono, anche se lì c’è la guerra, la fame, la malaria e tutto il resto di quelle cose lì. Tanto più che quelli che vengono qui mica stanno sempre bene, alcuni hanno pure la scabbia, e a noi non è che ci interessa perché hanno la scabbia, ci interessa che non vengano qui, è chiaro?

Concludendo, con tutta l’amicizia e senza nessun razzismo – ci mancherebbe, noi non siamo razzisti – dovreste gentilmente stare fuori dalle ******* e vivere tutta la vita nell’inferno che vi abbiamo creato. E se fate i bravi, un lavoro in un cantiere di Addis o in una miniera di Mbomou per due dollari al giorno potete anche trovarlo, con un po’ di ******* , purché naturalmente a quella cifra lavoriate dieci ore dal lunedì al sabato a chiamata giornaliera, e non diciate troppo in giro quanta gente ci schiatta ogni giorno.

Se poi trasportate sacchi anche la domenica full time vi diamo qualcosa di più, così magari tra un po’ potete comprarvi un altro nostro televisore di scarto, però – mi raccomando – da usare lì, nella baracca piena di sterco di capra in cui vivete.

Contenti?

dal web....

Anthony

Caro Alex, comprendo che conosci bene la storia e la cronaca, ma non chiamare in causa tutta la popolazione europea dicendo che noi abbiamo fatto, ma dici piuttosto che pochi potenti anticristo hanno fatto. Sotto le grinfie di questi potenti si trova non solo Europa ma il mondo intero. Il sistema diabolico che è stato realizzato per noi e intorno a noi è altrettanto diabolico del sistema in cui si trovano e da cui cercano di uscire questi poveracci. Nel nostro sistema trovi: 1) abbondante disoccupazione con padri di famiglia che non sanno cosa mettere a tavola per loro figli; quei pochi soldi che guadagnano saltuariamente li devono spendere o per le tasse dell'auto, o per l'affitto o per la famiglia o per tante altre cose comunque necessarie come acqua, luce e gas. 2) ammazzarsi una giornata intera al lavoro fino a 12 ore per guadagnare 30 / 40 euro per sopravvivere se le cose vanno bene e se stai bene di salute altrimenti dovrai pagare un dottore specialista che in 15 minuti ti divora fino a 250 euro e a seconda della sua importanza tale cifra raggiunge anche 500 euro; e così è la maggior parte della classe dirigente. 3) Le nostre aziende falliscono e chiudono, altre vengono politicamente annientate e la conseguenza sono licenziamenti e disoccupazione; datori di lavori onesti che hanno sempre prodotto, guadagnato e assicurato il lavoro si sono trovati pieno di debiti e per la vergogna si sono suicidati. E' sotto gli occhi di tutto quello che ha fatto Equitalia. 4) la nostra popolazione la vedo depressa e schiava; l'immoralità dilaga: perversione, omosessualità, droga; peggio di questa c'è solo la falsa moralità di quelli che sparano alcuni versi biblici per adattarli forzatamente a situazioni improprie. Per quanto mi riguarda noi occidentali non abbiamo necessariamente bisogno di tutta questa apparente ricchezza che ci circonda; questi poveracci come li chiami tu, nel loro sistema, giungono a vivere, nonostante le loro difficoltà, meglio di noi, i loro bambini, nella loro semplicità, senza malizia, sorridono e gioiscono; sembra che non conoscono la parola depressione; mentre i nostri bambini sono viziati, incontentabili, con la testa sempre chinati sui telefonini, depressi, malati e senza alcuna moralità e senza alcun affetto. Si è vero! in quei casi estremi dove c'è guerra l'accoglienza è d'obbligo, ma questa situazione come ho già spiegato nei dodici punti precedenti è una vera invasione dove una piccola parte è davvero bisognosa!

Caro amico il paragone che hai fatto tra quello che è successo a nostri emigranti qualche secolo fa, non ha niente a che fare con quello che sta succedendo a loro.

IL SIGNORE TI BENEDICA!     www.youtube.com/watch?v=-Y8YVjBaIvc

alex

Caro Antony, vedo che sei un cristiano.
Questo mi fa molto piacere, infatti potremmo stare a disquisire su questioni politiche, storiche, sociologiche e, infine, restare ognuno delle proprie convinzioni.
Ma con un cristiano è diverso, infatti possiamo andare dal nostro Signore, "indossare" i Suoi occhi e da li vedere, capire, pensare, pregare.

Cosa farebbe Gesù? Cosa direbbe? Cosa chiede a noi?

Nelle nostre camerette la risposta.

Dio ti benedica

alex

EMIGRAZIONE ITALIANA: UNA STORIA DI RAZZISMO
Linciaggi, proclami razzisti, leggi restrittive, colpirono i milioni di italiani emigrati all'estero nei secoli scorsi in cerca di fortuna. Molti rimasero vittime di cieca violenza, per le colpe di altri.
Un'orda di selvaggi, brutti, sporchi e cattivi, da tenere a debita distanza, nei sudici ghetti delle grandi città. Dagli Stati Uniti all'Australia, passando per l'Europa, il sentimento xenofobo contro gli immigrati italiani dilagò come un fiume in piena tra la fine dell'800 e i primi anni del 1900, provocando significativi straschici fino alla metà del secolo scorso.
Titoli di giornali e proclami politici, bollavano i nostri connazionali come geneticamente tendenti alla criminalità, dunque pericolosi nel complesso, per la sicurezza civile.

LA XENOFOBIA DILAGANTE
Il 1 gennaio del 1894 il New York Times scriveva: "Abbiamo all'incirca in questa città trentamila italiani, quasi tutti provenienti dalle vecchie province napoletane, dove, fino a poco tempo fa, il brigantaggio era l'industria nazionale. Non è strano che questi briganti portino con se un attaccamento per le loro attività originarie".
Ad essere bersagliati, soprattutto gli italiani di origine meridionale, catalogati come "razza mediterranea" a fronte di quella "celtica" degli italiani provenienti dal Nord. I siciliani vennero censiti nel 1911 come "not white", "non bianchi". Gli appellativi precisi, che li identificavano, erano "dago" e "wop", riservati peraltro in senso dispregiativo a persone dalla pelle scura di origine portoghese, spagnola e messicana.
L'intolleranza crescente verso i flussi migratori, non solo italiani, in continuo aumento al'epoca (dal 1920 al 1921 l'incremento fu di 800mila nuovi immigrati, provenienti per due terzi dall'Europa meridionale e orientale), portò la politica americana a varare, dopo la diminuzione del bisogno di manodopera, alcuni provvedimenti che ponessero un argine all'immigrazione. Il cosiddetto "Quota Act", del 19 maggio 1921, si proponeva di mettere un freno al numero di migranti ammesso annualmente, e per nazionalità, al 3 per cento del numero dei rispettivi connazionali stabilitisi negli Stati Uniti nel 1910. Questa prima quota limitò l'emigrazione italiana a 42mila individui ammessi.
Similarmente agli Stati Uniti, il colore della pelle aveva un peso significativo anche in Australia, dove sempre i siciliani venivano considerati “semi-coloured”. La forte discriminazione, portò il primo governo in carica, collegato a quello inglese, a formare una società di etnia anglo-celtica operando un programma politico definito della "White Australia".
Diverso, ma non meno carico di pregiudizio, l'epiteto che gli emigranti nostrani si erano guadagnati in Brasile, dove il flusso migratorio provocò notevoli conflitti con i locali: considerati commercianti disonesti, venivano definiti "carcamano" dal gesto di calcare la mano alterando il peso misurato dalla bilancia.
La maggior parte di loro, era alla ricerca di un lavoro qualsiasi, anche con paghe da fame. In pochissimi riuscivano a mettere su un'attività commerciale, che tuttavia diveniva bersaglio della follia xenofoba, che distruggeva i negozi di immigrati italiani. La miseria e la rabbia, condusse molti di loro, soprattutto negli Stati Uniti, a entrare nella cerchia della malavita locale, seminando però il pregiudizio su tutta la comunità. Contro i nostri connazionali, si scagliò l'opinione pubblica, che li considerava tutti sovversivi, anarchici, camorristi, mafiosi, assassini.

VITTIME INNOCENTI
I singoli fatti di cronaca, in cui capitava fossero coinvolti criminali italiani soprattutto in America, a cui la stampa dava enorme spazio e allarme, scatenavano così violente ondate di razzismo, da sfociare in più di un'occasione in linciaggi di gruppo verso innocenti o incarcerazioni e condanne a morte sommarie.

IL MASSACRO DI NEW ORLEANS.
Uno dei più drammatici e feroci attacchi contro italiani che si ricordi, è quello del 1891 a New Orleans. Nella zona, dove molta manodopera italiana era stata impiegata nei campi di cotone, con turni massacranti per sostituire gli schiavi neri affrancati da una legge, un gruppo di siciliani venne ritenuto responsabile, senza prove, di un omicidio. Ma la loro assoluzione a seguito di regolare processo provocò l'inferno. La popolazione locale, non soddisfatta del verdetto, si riversò in strada per un linciaggio. Una folla inferocita di 20mila persone, prelevò dal carcere gli 11 italiani e li trucidò senza pietà, per un reato che non avevano commesso.
Ma mentre il presidente americano dell'epoca, Harrison, per aver osato definire il linciaggio "un'offesa contro le legge e l'umanità" rischiava l’incriminazione, i giornali tentavano di giustificare l’accaduto con la "natura" negativa degli immigrati che lì approdavano: "Il clima mite, la facilità con la quale ci si può assicurare il necessario per vivere e la natura poliglotta dei suoi abitanti hanno fatto sì che, sfortunatamente, questa parte del Paese sia stata scelta dai disoccupati e dagli emigrati appartenenti alla peggiore specie di europei: i meridionali italiani (…) Gli individui più pigri, depravati e indegni che esistano (…). Tranne i polacchi non conosciamo altre persone altrettanto indesiderabili".

IL MASSACRO DI AIGUES-MORTES.
Il 17 agosto 1893 nove operai italiani vengono linciati a morte da una folla inferocita, nelle saline di Aigues-Mortes, in Camargue, Francia. Il massacro si consuma, dopo una violenta caccia all'italiano, da parte dei manovali francesi che provoca la morte di un numero imprecisato di emigrati piemontesi, lombardi, liguri, toscani. Il sindaco del paese, si impegna ad alimentare l'odio, cavalcando le proteste dei lavoratori locali, emanando anche atti ufficiali a sfondo razzista, che affiggerà poi anche sui muri della cittadina.

LA STORIA DI SACCO E VANZETTI.
La vicenda giudiziaria di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti ha ispirato film e libri. E' quella di due anarchici immigrati negli Stati Uniti che, nel 1920, arrestati, sull'onda della molta intolleranza verso gli italiani, con la falsa accusa di aver ucciso, nell'ambito di una rapina, un cassiere e una guardia dell'officina di South Braintee. Sottoposti ad un processo senza prove, i due vengono condannati a morte e uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927, nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.
A sentenza ormai eseguita, si scopriranno poi le prove della loro innocenza e il vero colpevole. Tuttavia, solo nel 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconosce ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilita completamente la memoria dei due anarchici.

Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 – Charlestown, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Charlestown, 23 agosto 1927) furono due anarchici italiani.
Vennero arrestati, processati e giustiziati sulla sedia elettrica negli Stati Uniti negli anni Venti, con l'accusa di omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio «Slater and Morrill». Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all'epoca del loro processo; a nulla valse la confessione del detenuto portoricano Celestino Madeiros, che scagionava i due.
Sacco di professione faceva l'operaio in una fabbrica di scarpe mentre Vanzetti - che gli amici chiamavano Trumlin - gestiva una rivendita di pesci. Furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.
Nel 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.

Inviato da alex il

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