La nostra vita, nelle sue espressioni e nelle sue scelte pratiche di ogni giorno, ha bisogno di essere illuminata e guidata da chiari principi biblici, se vogliamo davvero onorare il Signore e portare frutto. Uno di questi principi, il più importante, è senz'altro quello di imparare a farci da parte per lasciare spazio all'azione del Signore. Come Giovanni Battista abbiamo bisogno di "diminuire" noi stessi per veder "crescere" lui!!
 

Un principio da applicare in ogni aspetto della nostra vita

Qualcuno una volta mi ha detto che nella vita cristiana non esistono formule o segreti.

Ma una formula esiste eccome!

Non si tratta di una formula nel senso che basta recitare alcune parole o capire un concetto e tutto andrà a posto come per una sorta di magia. Si tratta piuttosto di un segreto spirituale.

Gesù disse un giorno:

"Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà" (Mt 16:25).

Queste parole fanno riferimento a un principio che si riflette in ogni ambito della vita.

Pensiamo a quando cerchiamo di fare una buona impressione su qualcuno. È proprio allora che facciamo l'impressione peggiore.

La verità è che siamo schiavi di noi stessi, della nostra incapacità di soddisfare uno standard esterno.

Esiste uno scarto che non siamo in grado di colmare fra quello che siamo e quello che dovremmo o vorremmo essere.

Ma avviciniamoci alla persona senza pretese di sorta ed ecco che ci scopriremo spigliati e, magari, pure simpatici. Non è naturalmente di un espediente psicologico che Gesù sta parlando.

 

Schiavi della nostra impotenza

Il Signore non è un motivatore, ma un Salvatore.

Egli non ci chiama a una rinuncia che ci porti a sfruttare meglio le nostre potenzialità umane. Ci chiama a perdere la nostra vita per trovare la sua. Questo vale per la salvezza come per l'intero nostro cammino cristiano.

Proviamo pure a salvarci con le nostre forze, proviamo pure ad affermare la nostra giustizia davanti a Dio, ci troveremo sempre sconfitti, sempre mancanti, sempre in debito.

Non solo, ma anche quello che di relativamente buono avremo fatto ci ricorderà tutto ciò che non abbiamo fatto e tutto ciò che avremmo potuto fare di più.

E come essere certi della piena genuinità delle nostre intenzioni e motivazioni?

Saremo, ancora una volta, schiavi della nostra impotenza. Nel momento però che smetteremo di cercare di salvarci con le nostre forze, rinunciando alle pretese del nostro orgoglio di soddisfare la giustizia di Dio, e ci affideremo completamente a Gesù, confidando nella sufficienza della croce, allora, e solo allora, troveremo la vita.

È così facile, però, buttare fuori noi stessi dalla porta e farci poi rientrare dalla finestra.

È così facile, una volta che abbiamo chiesto a Gesù di salvarci, continuare a vivere per noi stessi.

 

Manifestare la vita di Gesù in me!

Io mi accorgo che cerco costantemente di salvare me stesso.

Quando cerco di innalzare me stesso davanti a Dio e agli uomini, quando confido nella mia giustizia, quando mi vergogno del Vangelo, quando cerco il mio comodo, quando vedo i miei bisogni e la mia felicità prima di quelli di mia moglie e dei miei bambini, quando ignoro la sofferenza di chi mi sta accanto e non me la sento di rialzare l'oppresso, sto salvando me stesso.

Come posso cambiare tutto questo?

La risposta è sempre la stessa: non già cercare di salvare me stesso, sforzandomi di soddisfare uno standard che non mi appartiene e che sancisce la mia schiavitù spirituale, ma perdere la mia vita, riponendo ogni mia fiducia nella grazia di Gesù.

Allora, e solo allora, sarò libero di mettere me stesso da parte e, sospinto dall'amore di Dio, fare del mio Signore, di mia moglie, dei miei figli, del mio prossimo la mia priorità.

Allora, e solo allora, non sarò più io a vivere, ma sarà Gesù a manifestare la sua vita in me.

Filippo Falcone

(Assemblea di Domodossola, VB)

Fonte: ILCRISTIANO

LUI

Alleluia al mio signore Gesu',sto lottando con le tue forze signore poiche' la mia indole e' contro di te,ma il mio cuore ti anela signore,il mio cuore e' beato solo con te che sei la mia luce.Amen.

vincent

Risata AMEN fratello AMEN condivido,anche se purtroppo non è sempre facile visto la nostra debolezza umana ma se confidiamo in Gesù tutto è possibile.

 

Anonymous

"Perdere la propria vita!". Per quanto mi riguarda trovo complesso un PASSAGGIO del genere, è pur vero che molte volte alla spontaneità ed al coraggio di essere se stessi, si frappone il bisogno di mettere in scena le proprie maschere che ci relegano nello stereotipo dell'uomo-attore. Ma pongo un quesito all'autore di questa riflessione (credo Filippo Falcone):

"Come ci si comporta nel caso in cui credi di essere forse ad un passo da Dio, hai sentito si parlare di Lui, hai parlato di Lui con altri, riconosci che ci sono stati istanti di comunione con Lui...eppure ti ritrovi nella condizione di uscire da quella porta e rientrare dalla solita finestra?? L'uomo può contenere l'uomo, e non credo possa essere il recettore di qualcosa di più grande di lui! 

alex

Ciao "anonimo" cercherò di girare il tuo quesito, intelligente, a Filippo Falcone.
Mi permetto di commentare il tuo ottimo punto di riflessione.

In effetti più che un commento mi vengono in mente dei passi che sembrano rispondere proprio alle questioni che tu sollevi.

La prima:

Come ci si comporta nel caso in cui credi di essere forse ad un passo da Dio?

Io non so cosa ti abbia convinto che eri in quel punto, ad un passo da Dio.
Forse una predicazione? Un canto? Un opuscolo? Una testimonianza? La Sua Parola (Vangelo, Bibbia)? Conosco, però, quello che cerca di interrompe quell'ultimo passo.

Luca 8
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. Con lui vi erano i dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti maligni e da malattie: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, l'amministratore di Erode; Susanna e molte altre che assistevano Gesù e i dodici con i loro beni.

Il seminatore e i diversi terreni

Or come si riuniva una gran folla e la gente di ogni città accorreva a lui, egli disse in parabola:
«Il seminatore uscì a seminare la sua semenza; e, mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada: fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. Un'altra cadde sulla roccia: appena fu germogliato seccò, perché non aveva umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine: le spine, crescendo insieme con esso, lo soffocarono. Un'altra parte cadde in un buon terreno: quando fu germogliato, produsse il cento per uno». Dicendo queste cose, esclamava: «Chi ha orecchi per udire oda!»
I suoi discepoli gli domandarono che cosa volesse dire questa parabola.  Ed egli disse: «A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non vedano, e udendo non comprendano.
Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio.  Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati. Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro. Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza.


Il Nemico cerca di impedire qull'ultimo passo. Agisce in vari modi, come abbiamo visto, distogliendoci dalla faccia di Dio che pure continua ad essere rivolta come un Padre che aspetta il ritorno del figliol prodigo : a braccia aperte.

Tavvolta giriamo gli occhi sui nostri limiti, oppure su altre persone che ci deludono, l'effetto è lo stesso lo scoraggiamento e il dubbio della Buona notizia.

Com'è possibile ricevere qualcosa di più grande di noi?

Poni anche quest'altra stimolante domanda.
Anche qui la risposta logica è una sola: questo è impossibile.

Tuttavia è scritto:

I suoi discepoli, udito questo, furono sbigottiti e dicevano: «Chi dunque può essere salvato?» Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile». - Matteo 19

Caro Anonimo quegli occhi di Gesù ora fissano anche te, vogliono rassicurarti non tanto perchè tu possa fare qualcosa per Lui, ma ti ricordano che Lui ha già fatto ogni cosa, e reso possibile quello che per te, e per me, è impossibile.

Morire a Lui, in fondo, significa prorpio questo, fidarsi, arrendersi a questa Sua proposta, l'unica occasione che abbiamo per fare pace con Dio. 

C'era un uomo religioso e si avvicinò per porre, in un certo senso, la tua stessa domanda a Gesù che lo interrompe e subito gli dichiara qualcosa d'importante:

Giovanni 3
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»

Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».  Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?»  Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose...

 



Arrendrsi a Lui, ecco cos'è morire, fidarsi di Lui, ecco cos'è rinascere....

 

Dio ti aiuti a compiere l'ultimo passo, ad attraversare la soglia, ad entrare nella Sua casa per abitare alla Sua presenza e, gloria a Dio!, per sempre!

alessandro

Grazie alex per avermi risposto..non so perchè ma  la mia forse "cattiva fede", mi suggeriva che nessuno mi avrebbe risposto..invece sono contento che i miei quesiti abbiano stimolato la tua attenzione.
 
Trovo i tuoi riferimenti bibblici azzeccati soprattutto quello del seminatore,anche se vedo in questa una mancanza di responsabilità da parte dello stesso Dio.
 
Perchè? Perchè Lui è scritto che sia venuto per salvare i deboli e i peccatori che ama profondamente, allora l'opera di bonifica va fatta nei terreni più difficili..non so se mi sono spiegato bene..
 
Mi hanno colpito infine parole come ARRENDERSI-FIDARSI..suggestive realtà che possono essere dette, espresse solo da coloro che le hanno vissute,o forse da coloro che hanno avuto appunto semplicemente fede.
 
Comunque sia ti ripeto alex è un TRAPASSO complicato..ma credo che il TRAVAGLIO forse sia già in atto..e mi conforta legarmi sempre alla parola FORSE! IO mi chiamo alessandro....
 
A risentirci presto caro amico 

alex

Ciao Ale, abbiamo qualcosa in comune. Anche il mio nome è Alessandro anche se qui mi "firmo" alex :-)

Comprendo la tua accusa a Dio. La comprendo nel senso che tutti hanno, in un modo o nell'altro, accusato Dio di qualcosa.

Mi torna in mente la prima volta.

Il primo peccato

Il peccato di Adamo e la prima promessa
Gen 3

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»

La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto;  ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».
6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.

Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.
Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?» Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?» L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato». Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».

 


Come vedi davanti ad una colpa evidente l'Uomo cerca di difendersi dal suo fallo in questo modo: "La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero"

 

Quindi non solo l'Uomo disubbidì ma diede la colpa a Dio!

Caro Alessandro il frutto che magiò Adamo fu quello della disubbidienza. Di questi frutti ne mangiamo molti tutti i giorni!

Tuttavia è in Cristo che c'è la vittoria, la pace fatta con Dio. Già in Genesi Dio lo pormette:

Genesia 3.14
Allora Dio il SIGNORE disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno».

Nascerà da una donna il Cristo che sconfiggerà il nemico, la morte!
Questa è la buona notizia, caro Alessandro. C'è una speranza.

Gesù non ti "romperà il capo" per farsi amare, saremmo automi. Ma è alla porta e bussa.

Aspetta, con amore e pazienza, che tu apri.
Fallo, oggi.

Dio ti benedica in questo, alla gloria di Cristo Gesù.

Alex

alessandro

Caro Alex...cosa vuol dire aprirGli la porta? Fallo, oggi? Sai..permettimi un pò di ironia, ma non è come andar a far la spesa che uno si alza dalla propria poltrona e dice: "oggi Faccio la spesa."Eppure ti confesso che ci sono stati diversi momenti in cui mi sono rivolto a Gesù e credo di essermi dato con sincerità e semplicità. Credo di aver vissuto istanti dove mi sembra di aver avuto la percezione che fosse "lì adesso con me"..e chi lo sa...?
 
L'ho cercato e anche oggi penso che lo sto ricercando in mezzo ai miei mille dubbi e.. si ,ma, forse! Anche ora forse che ti sto scrivendo..Io non lo sto accusando..io sto solo chiedendoGli di busare un pò più forte a questa porta..perchè se ha iniziato a bussare qualche cosa vorrà pure da me ..no?
 
Bene...vorrei tanto che si manifestasse più chiaramente a me..,ma non attraverso la bibbia perchè ho un pessimo rapporto cn questo libro...,ma che mi parlasse semplicemente!!

alex

Ciao Alessandro, meditavo su come risponderti ed ho trovato questo splendido sermone di Spurgeon. Te lo segnalo, prediti 10 minuti per rifletterci.

https://www.evangelici.info/il-ricordo-di-cristo-c-h-spurgeon

Qualche parole sulla manifestazione di Gesù, quella che cerchi per poter credere.

Gesù si manifestò, palesemente, proprio a quelli che lo aspettavano. Ma in molti di essi la cosa non sortì effetto. Anzi. Cercarono il modo di ucciderlo!
Come vedi la svolta non è in una "visione". Nel senso di dimostrazione della Sua esistenza, benchè sia dimostrata storicamente (siamo nel 2012 D.C.!) ma in un gesto di fede.

Fidati di Lui, non di me, di una religione, ma del Cristo che ha vinto la morte ed ora ti chiama, a gran voce. Abbandonati a Lui, grida a Lui, cerca la Sua faccia, in segreto, nella tua cameretta. Inginocchiati e cercaLo.

La Bibbia? E' la Sua lettera, ci parla di Lui. E' cibo, pane.
Comincia dai vangeli, si parla di Gesù, della Sua potenza, del Suo amore. L'unico che riempie, guarisce.

Sappi che c'è una guerra. Il nemico ti scoraggerà a farlo, perchè sarà l'unico modo con cui passera dalla morte alla vita, dal nemico al Padre.
Insisti, se cerca di scoraggiarti ad aprire la Bibbia, fallo!

Spegni la TV o il PC, ritrovati da solo con Lui, riconosci la tua fallibilità, i tuoi peccati, la tua evanescenza e chiedi aiuto a Lui.

Dio ti benedica in questo necessario tentativo, Lui fa il tifo per te, per questo passo.

Comincia aprendo la Bibbia, magari dal vangelo di Giovanni,
______________
Io sono di Roma, mi offro a meditare e pregare con te se abiti qui in zona, altrimenti posso segnalarti degli indirizzi...

alessandro

Alex grazie per le tue parole sono stimolanti..il problema è la mente, finchè non si abbandona questo luogo così angusto non si potrà mai beneficiare delle preziose gioie del cuore..! Io sono di napoli ma lavoro e vivo a milano precisamente in brianza(lissone) da 10 anni,sono entrato in contatto con una piccola chiesa evangelica circa due anni fa ed il pastore è svizzero certo Reto Dittl,i conosci?

E poi da qui ho avuto la fortuna di conoscere tanti altri buoni amici cristiani...sono entrato in contatto con la chiesa sabaoth a milano dove ho consciuto delle belle persone..che mi stanno vicino.. e che si stanno prendendo cura della mia crescita spirituale...e della mia persona. questi sono degli artisti attori,in gesù, come si definiscone con loro sto seguendo un laboratorio teatrale che è da sempre una mia passione...anche loro mi dicono spesso di perseverare..e di nn mollare! Comunque..mi fa piacere comunicare con te Alex...posso disturbarti ancora con qualche altra mia riflessione?

Ciao

Inviato da alex il

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