Qualche tempo fa ebbi una conversazione con un industriale.

Con una pacca sulla spalla mi disse: «Signor pastore, è bella la sua attività di incoraggiare i giovani al bene!» «Se devo essere sincero le dirò che non mi riprometto molto.

Nella Bibbia sta scritto che il cuore dell'uomo è malvagio fin dalla giovinezza, pertanto credo che le buone parole non servano a molto. Vorrei qualcosa di diverso», risposi. «Cosa vorrebbe allora?» «Vorrei che questi giovani si convertissero al Signore Gesù e che diventassero per sempre figli di Dio.»«Ma signor pastore!» replicò lui. «Cosa dice? Dobbiamo rimanere coi piedi per terra!» Risi e gli chiesi:«Su quale terra vuole avere i piedi, mio caro direttore? Non si è ancora accorto che da un pezzo la terra sotto i nostri piedi barcolla? »Credo che non sia necessario essere direttore di un'industria per accorgersi che la terra sotto i nostri piedi è diventata molto insicura. Sull'uomo d'oggi incombe la paura: tutti vorrebbero possedere sicurezza, ma avvertono che non è possibile trovarla in alcun luogo.

Uno deposita i suoi soldi in una banca svizzera, un altro si costruisce un bunker in Bolivia. Si spera di trovare finalmente un paese più sicuro degli altri, ma tutti avvertiamo che alla fin fine non ce n'è unoche offra la sicurezza tanto cercata. Non è dunque sorprendente che nella nostra epoca sia diventata di grandissima attualità la domanda sul futuro della terra. Sì, interrogarsi sull'imminenza della fine del mondo è un segno incontestabile della nostra epoca. Alcuni anni fa il noto scrittore elvetico Dürrenmatt pubblicò un lavoro teatrale intitolato «I Fisici». Il dramma termina con la fosca profezia formulata da uno dei fisici: è inevitabile che un giorno l'umanità utilizzi la bomba atomica col risultato di autodistruggersi. Poi segue testualmente questa frase: «E nell'universo, da qualche parte, continuerà a girare all'infinito questa terra radioattiva.»

Non è difficile immaginarsi la terra priva di vita, distrutta, che gira senza meta nell'universo. Il fatto che uno scrittore moderno parli in termini così brutali della fine del mondo merita riflessione. Ma io non credo che la terra finirà così, girando indefinitamente nello spazio come un pianeta radioattivo. Se potessi dirlo a Dürrenmatt, e se lui mi domandasse perché non credo alle sue previsioni, gli risponderei: «Perché la Bibbia parla diversamente. Il Signore Gesù ha detto che il genere umano non si distruggerà completamente al tempo della fine. Dunque non avverrà come lei pensa, anche se le sue previsioni sono molto vicine alla realtà.» Naturalmente dobbiamo domandarci a chi vogliamo prestar fede per quanto riguarda il futuro. Esistono due metodi errati per conoscere il futuro del mondo. Il primo metodo è quello di cui si serviva con grande maestria il politico nazista Goebbels: esso consiste nell'immaginarsi il futuro secondo i propri desideri. Lo sento ancora profetizzare: «Fra cinque anni le città tedesche saranno più belle che mai.»

E' dunque sufficiente proiettare i propri desideri sulla nebbia che cela il futuro. Altri maestri di questo metodo sono i cosiddetti Testimoni di Geova. I più anziani fra noi ricordano ancora che nel 1925 comparvero sui muri di tutte le strade grandi manifesti con la frase: «Milioni di uomini attualmente viventi non morranno.» Questo slogan proveniva dagli «Studenti della Bibbia». E poi i morti si sono accumulati come mai prima di allora nella storia mondiale. Più tardi gli «Studiosi della Bibbia» mutarono il loro nome in quello di «Testimoni di Geova». E adesso, verosimilmente, staranno ideando qualche altra previsione.

L'altro metodo errato per conoscere il futuro è quello di consultare maghi e indovini. In questo campo non me ne intendo, e non vorrei neanche interessarmi di magia, spiritismo, radiestesia, cartomanzia, astrologia o che so io. Vi dirò perché non voglio saperne di queste cose: nella Bibbia troviamo diverse volte questo ammonimento: «Così dice il Signore: chi consulta gli indovini, i pronosticatori e gli astrologhi, la sua anima sarà sterminata di mezzo al mio popolo.        

Dal momento che per me è enormemente importante appartenere al popolo di Dio ed essere salvato, mi guarderò bene dall'immischiarmi in queste cose. E se per caso voi vi siete avventurati in questi meandri, vi supplico, per la salvezza delle voste anime, andate in ginocchio, invocate Gesù, confessategli questo peccato e chiedetegli perdono.

Da parte mia ho deciso di fidarmi della Parola di Dio, che è la Bibbia. In primo luogo essa mi illumina, e poi porta il sigillo della verità in sé stessa. Mi fido di lei perché gli uomini che l'hanno scritta dicevano: «Così dice il Signore...» Esiste dunque un modo affidabile per conoscere il futuro: la Bibbia. Quando l'ultima guerra giunse al suo apice, la polizia di stato mi intimò il divieto di parlare. Non mi era più permesso viaggiare per tenere conferenze. Potevo parlare soltanto nella città di Essen. E anche se ogni sera tenevo uno studio biblico in qualche scantinato mentre la città agonizzava sotto i continui bombardamenti, mi restava pur sempre parecchio tempo libero.

Lo utilizzai per studiare a fondo l'Apocalisse di Giovanni, l'ultimo libro della Bibbia, e mi accorsi che è di enorme attualità. Mi sono quindi proposto di trasmettere agli altri un po' di ciò che ho appreso. Ora dunque vorrei mostrarvi quello che la Bibbia ci dice riguardo al futuro.

1. Gesù ritornerà

La Bibbia afferma chiaramente che per i cristiani c'è un grande evento al centro di tutte le aspettative future: il ritorno nella gloria di quel Gesù che ora è disprezzato. Al momento dell'ascensione di Gesù, i suoi discepoli erano brimasti a guardarlo mentre lui scompariva nell'altra dimensione.
E' detto che «una nuvola, accogliendolo, lo tolse d'innanzi ai loro occhi.» Ma ecco comparire improvvisamente due messaggeri di Dio che annunciano: «Questo Gesù ritornerà nella medesima maniera in cui l'avete visto andare in cielo.» Gesù ritornerà! Un giorno il Signore irromperà con gloria dalla dimensione di Dio nel nostro mondo tridimensionale. Ecco la speranza dei cristiani! Vi devo proprio raccontare come questo messaggio straordinario mi divenne chiaro.
Fu circa trentacinque anni fa, quando venni a stabilirmi a Essen, in un quartiere di minatori, come giovane pastore. Avevo ventisette anni ed ero in mezzo a dodicimila minatori. Nessuno di loro voleva saperne dei miei messaggi.  
Al centro del quartiere c'era una grande piazza, squallida, circondata da case popolari. In un angolo della piazza era rimasta una piccola casetta. Fu là che ben presto allestii un piccolo locale nel quale cominciai a tenere studi biblici. Era consolante vedere come la gente a poco a poco veniva.
 
Alcuni minatori comunisti e liberi pensatori volevano sentire che cosa avesse da dire questa razza di prete. Vennero pure un paio di mamme, due o tre bambini, e alcuni ragazzi. Ma, guarda caso, la piccola comunità che si era costituita, dava fastidio alla popolazione dell'intero quartiere. Ogni volta che ci radunavamo venivamo disturbati. Una volta ci ruppero perfino i vetri delle finestre. Allora mettemmo le persiane. La volta dopo le pietre tuonarono contro le persiane. Un'altra volta si misero a giocare a calcio con lattine vuote davanti alla porta della saletta in modo che all'interno non potevamo neppure udire le nostre parole.
Una volta vennero a fare una dimostrazione con accompagnamento di pifferi e al canto di: Non temiamo nessun'autorità, Né Dio, né sua maestà. E se è necessario perdonarci Noi sapremo come comportarci. E noi all'interno cantavamo: Dio è amore, Gli do il mio cuore. Dio è amore, Ama anche te! Quelli erano tempi!
 
Un giorno la situazione diventò particolarmente critica. Sembrava veramente che si fossero scatenati il diavolo e tutto l'inferno. A un certo punto si sentì un oggetto colpire la porta e qualcosa di pesante cadere al suolo, lo pensai: adesso hanno lanciato una bomba. Poi sentii che la gente scappava. D'un tratto fuori s'era fatto silenzio. Andai ad aprire la porta, e cosa vidi per terra? Mezzo immerso in una pozzanghera c'era un grande crocifisso di ferro. Lo conoscevo: l'avevano staccato dal muro di un ospizio cattolico nelle vicinanze e l'avevano scagliato contro la nostra porta: «Eccovi il vostro Cristo!      Finite nel fango insieme a lui!»
 
Era una buia sera di novembre e pioveva. Nella pozzanghera giaceva l'immagine di Cristo sulla croce, lo mi trovavo su quella squallida piazza, circondato da grigi fabbricati e torri di miniere. Dietro a me c'era la piccola comunità, tremante per la paura. E là, nella pozzanghera, l'immagine del Salvatore crocifisso, lo pensai: «Dio avrebbe mille motivi per abbandonare questo mondo a se stesso. Eppure non lo fa. Anzi, manda il suo Figlio. Questo Figlio di Dio compie qualcosa di inaudito: si carica delle nostre colpe e si lascia inchiodare alla croce. E l'uomo, anziché prostrarsi davanti a questo Salvatore per adorarlo, ne prende l'immagine e la getta in una pozzanghera. Ecco come l'uomo sputa sulla mano che Dio gli tende.»
 
Ma sapete, quelli almeno odiavano Gesù. Oggi invece gli uomini non lo odiano neppure più. Totalmente indifferenti gettano la croce nella pozzanghera. Dentro di me ribollivo di rabbia. Pensavo: «Cosa farà adesso Dio? Adesso dovrebbe scendere fuoco dal cielo!» Ma dal cielo non cadde alcun fuoco. Si udiva la pioggia cadere. Nella pozzanghera giaceva l'immagine del Signore crocifisso. Da lontano si udivano risate di scherno. Mi deridevano. Ma improvvisamente pensai: «No, non sarà sempre così. Il Figlio di Dio, morto per il mondo, non sarà sempre disprezzato.
 
Le cose non resteranno sempre uguali. Ancora per un po' Dio nasconde la sua potenza e la sua maestà. Ma il giorno verrà - è del tutto sicuro, quando questo mondo che lo disprezza vedrà che era lui l'unica possibilità di salvezza per noi uomini, e che è lui l'unico re del mondo.»
 
Gesù ritornerà con gloria. Quella sera piovosa di novembre, con l'immagine della croce nella pozzanghera della piazza desolata, mentre mi accingevo a ritornare nella saletta della nostra piccola comunità mi rallegrai veramente per la prima volta di questo messaggio: «Gesù ritornerà.»
 
Salii sul pulpito, aprii la Bibbia al capitolo 24 di Matteo e lessi: «...e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con grande potenza e gloria.» Da allora non ho mai smesso di rallegrarmene. Quando vedo come disprezzano il mio Salvatore, Colui che libera dalla morte, che perdona i peccati e che rende felici,allora mi rallegro al pensiero che verrà il giorno in cui cadrà dalle sue spalle il manto di disprezzo - quando ritornerà nella gloria.
 
Quando entrai per la prima volta nella grande casa dei giovani di Essen, la Casa Weigle, trovai un solo quadro appeso alle pareti. Nel salone in cui si radunavano centinaia di giovani era appeso un quadro che raffigurava il ritorno di Gesù. I
n basso si vedeva una città, sopra questa le nuvole e fra le nuvole del cielo un cavallo bianco. Su di esso, seduto, il Re che alza la mano forata dal chiodo della croce. Allora, rivolgendomi al mio predecessore, il pastore Weigle, dissi:«E' l'unico quadro che hai appeso alle pareti. Non è un po' strano in una casa per giovani? lo avrei appeso qualcosa di diverso.»«Caro fratello Busch», rispose lui, «per tutta la settimana i giovani sono negli uffici, nelle scuole, nelle fabbriche e nelle miniere.
Se in quei luoghi parlano della loro fede nel Signore Gesù, in cambio ricevono soltanto derisione e disprezzo. Se non vogliono lasciarsi trascinare a peccare, vengono presi in giro e maltrattati. Spesso si scoraggiano.
Quando invece si trovano qui, il quadro deve rassicurarli: <Gesù è il Signore. Egli è l'eterno Salvatore, II Re che presto tornerà!
Ogni ginocchio davanti a lui si piegherai» Ho sperimentato personalmente nella mia vita quanto sia meravigliosa questa speranza. Al tempo del terzo Reich fui arrestato a Darmstadt dopo aver parlato di Gesù in un grande raduno. Mi trovai seduto nell'auto, accanto al commissario delle SS. Intorno a noi c'erano centinaia di persone. L'autista delle SS ricevette l'ordine: «Parti!» Ma il motore non si avviava. Certamente era una buona macchina, ma il motore non voleva proprio saperne di avviarsi.«Parti, accidenti!» gridò il commissario.
lo ero prigioniero sul sedile posteriore. La macchina non partiva. Allora, dalla gradinata della chiesa, un giovane con voce penetrante gridò sopra le teste di quella folla eccitata: «Gesù è Re, è lui il Vincitore. Gli appartiene il mondo tutto intero. Dopo la sua morte atroce sulla croce Fu innalzato al trono e adorato.    
 
In tutto l'universo c'è stupore: Gesù è Re, è lui il Vincitore!» Poi il giovane scomparve tra la folla. Finalmente l'auto partì. Allora, rivolto al commissario dissi: «Povero amico, io sto dalla parte del Vincitore.» Quello ebbe un sobbalzo e mormorò: «Anch'io una volta facevo parte dell'Unione dei Giovani Cristiani. Così» dissi, «lei adesso arresta i cristiani? Povero uomo, non vorrei essere al suo posto.» Proseguimmo verso la prigione, ma davanti ai miei occhi s'era aperta la prospettiva del ritorno di Gesù. Più i tempi diventano difficili, più acquista importanza la prospettiva del ritorno di Gesù. Questa sua venuta in gloria sarà la sua terza venuta sulla terra.
La prima volta è venuto quando si fece uomo. Allora giacque, come un bambino, nato dalla vergine Maria, in una mangiatoia. Questo evento lo celebriamo a Natale se conosciamo ancora il significato di questa festa, li Figlio di Dio si è fatto uomo per diventare nostro fratello, per farci diventare figli di Dio.
 
La seconda venuta dì Gesù si compie nello Spirito, oggi, in questo istante. Egli ha detto: «Ecco, io sto alla porta del vostro cuore e busso: se uno ode la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui.» Sapete perché si annuncia il Vangelo? E' per aiutare il Signore Gesù a venire adesso da voi. La Bibbia dice: «A tutti quelli che l'hanno ricevuto, egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio.» Apritegli dunque il vostro cuore. La terza volta verrà visibilmente e con potenza su questa terra. Sarà il completamento coerente di tutte le cose.
Al momento del suo ritorno avremo provato tutti i sistemi di governo: monarchia assoluta, monarchia costituzionale, democrazia presidenziale e popolare, dittatura e che so altro. Ci saremo accorti che nessuno di questi sistemi vale gran che. Allora è bene che finalmente venga Gesù, il mio Re, a mostrarci che lui sa governare.

I segni che precedono il ritorno di Gesù

La Bibbia afferma che il mondo andrà avanti per un certo tempo. Poi, quasi impercettibilmente comincerà un periodo in cui la storia di questo mondo si avvierà verso la fine. Per designare questo periodo storico finale, userò un'espressione che troviamo nella Bibbia: «gli ultimi tempi». La Bibbia predice che verrà un tempo di generale incertezza e confusione, un tempo in cui i problemi cresceranno e si accumuleranno fino al punto che gli uomini non saranno più capaci di risolverli. In questo tempo della fine la confusione e l'impotenza dell'uomo diventeranno palesi.

Gesù stesso ha indicato quattro segni caratteristici di questo periodo. Il primo segno predetto da Gesù è il caos politico che regnerà in qual tempo. Egli si esprime così: «Si leverà nazione contro azione e regno contro regno.» Non si erano mai tenute così tante e costose conferenze, con la partecipazione di illustri nomi della diplomazia, come ai nostri giorni. Dall'altro lato, mai nei secoli passati l'insensata corsa al riarmo è stata tanto intensa come oggi. Con quello che costa l'arsenale atomico si potrebbero costruire intere città e risolvere così il problema della crisi degli alloggi. Ma anziché pensare a queste necessità pratiche, si dice: dobbiamo armarci. Anche lo stato più piccolo vuole avere la sua bomba atomica. Eppure i popoli non hanno mai avuto tanta nostalgia di pace come oggi. Tutti vogliono la pace. Nessuno desidera la guerra. Eppure tutti si armano come pazzi. Da questo possiamo riconoscere il caos politico del tempo della fine.

La seconda caratteristica indicata da Gesù è lo stato d'incertezza  e di confusione economica. Gesù dice: «Ci saranno carestie in vari luoghi.» La terra produce nutrimento sufficiente per sfamare tutti gli uomini. Non ci sono mai stati tanti economisti qualificati come oggi. Non c'è mai stata una così complessa economia mondiale come oggi. Ciò nonostante, secondo i rapporti forniti dall'ONU, almeno la metà della popolazione mondiale soffre la fame. In una società così altamente civilizzata come la nostra, dovrebbe esser possibile trovare le risorse sufficienti per sfamare tutta l'umanità, ma noi ne siamo incapaci.

E l'insicurezza economica si aggrava costantemente. La terza caratteristica che il Signore ha indicato per questi ultimi tempi è la confusione religiosa. Gesù si esprime così: «Vi diranno: II Cristo eccolo qui, eccolo là.» Qualche giorno fa un giovane mi diceva: «lo non so più in che cosa devo credere. Ci sono i cattolici romani, i greco-ortodossi, i riformati, i luterani, i metodisti, i battisti, l'esercito della salvezza, i pentecostali, le chiese nazionali, i testimoni di Geova, i neoapostolici, i maomettani, i buddisti eccetera. In chi devo credere?» lo ho riso e gli ho risposto: «Giovanotto, consolati, il peggio deve ancora venire; lo dice la Bibbia.»

Anche questa è una caratteristica del tempo della fine. Dal momento in cui gli uomini non si orientano più verso la Parola di Dio, il diavolo ne approfitta per creare confusioni di idee. E Dio lo permette. «Il Cristo, eccolo qui, eccola là.» La confusione religiosa intorno a noi è spaventosa. Quando vedo come nelle grandi città gli uomini corrono da una sensazione religiosa ali' altra, mi sento preso dall'angoscia. A questo proposito vorrei dirvi che nessun predicatore del Vangelo vi potrà mai salvare. Solo un incontro personale con il Signore potrà strapparvi dalla perdizione eterna.

C'è ancora un quarto segno caratteristico degli ultimi tempi: il ritorno del popolo d'Israele in Palestina. La creazione dello Stato d'Israele è per me uno dei segni più stupefacenti del nostro tempo, anche se alcuni negano che questo possa essere un segno. Recentemente dovetti fermarmi al confine svizzero per il controllo doganale, e vidi davanti a me un'automobile con targa d'Israele; non potei fare a meno di pensare: «Le promesse della Bibbia si compiono veramente. Perfino le targhe automobilistiche ne danno la prova.»

Mio padre mi raccontava che nel 1899 fu offerta agli ebrei la possibilità di costituire la loro patria nel Madagascar. Ma essi risposero: «No. Noi abbiamo una sola promessa: il ritorno nella terra dei nostri padri.» Tutto il mondo di allora pensava: «Questo non accadrà mai.» ...Oggi esiste lo Stato d'Israele. Possiamo dunque dire che gli ultimi tempi sono caratterizzati dallo stato di confusione sempre crescente in cui verrà a trovarsi l'umanità e dalla sua incapacità di risolvere i problemi nonostante i grandi progressi compiuti. L'impotenza umana diventerà lampante. Quanto durerà questo tempo? Non saprei, la Bibbia non ce lo dice. Però ci ammonisce: «Vegliate!» Paolo dice che i discepoli di Gesù non dormono come gli altri, ma sono sobri poiché sono figli del giorno. Quando questo tempo d'incertezza e di confusione sarà giunto al culmine, immediatamente prima del ritomo di Gesù, verrà il tempo dell'anticristo, l'uomo che si ergerà contro Cristo. Chiamerò questo periodo «tempo della fine».

Noi stiamo già vivendo nell'incertezza e nella confusione degli ultimi tempi. Già oggi, da più parti, si invoca l'«uomo forte». Quando il caos sarà giunto al culmine, questo uomo grande e forte verrà e si presenterà come salvatore del mondo. Non sarà il Cristo, ma l'anticristo. Dal mare dei popoli, dice la Bibbia, emergerà un dittatore che prenderà nelle sue mani le sorti del mondo. Sotto il suo dominio il mondo sarà unificato un'ultima volta. Questo periodo storico sarà contrassegnato dall'ostinazione umana.

Sarà l'ultimo tentativo fatto dal mondo per salvare sé stesso con la politica e con i programmi economici. La descrizione che la Bibbia ci da diquesta ultima e grande dittatura è affascinante da leggere. Essa ne parla con un linguaggio ricco di immagini. Però bisogna chiedere luce allo Spirito Santo per poterlo comprendere. Voglio dirvi cosa dice la Bibbia di questo ultimo tiranno, l'anticristo. Giovanni il veggente scrive: «Mi fermai sulla riva del mare.» Ad un tratto egli vide salire dal mare una bestia, era mostruosa, con sette teste e dieci corna e una bocca enorme che pronunciava bestemmie. Quale significato dobbiamo dare a questa impressionante figura? Il mare è un'immagine dei popoli del mondo. Chi è stato al mare, sa come esso sia spesso agitato; non è mai perfettamente calmo. Allo stesso modo anche le nazioni della terra non sono mai calme. Si agitano sempre. L'ultimo «liberatore» del mondo emergerà dal mare delle nazioni. Tutti i grandi politici degli ultimi decenni si sono presentati sulla scena mondiale come liberatori. Tutti sono emersi dal mare dei popoli: il piccolo còrso Napoleone, il piccolo caporale della prima guerra mondiale, Adolf Hitler, il calzolaio Stalin. Tutti loro sono stati precursori dell'anticristo. Sono venuti dal popolo. E il popolo esclamava felice: «E' uno di noi!» Il mio liberatore Gesù Cristo, invece, non è uscito dai popoli, ma da Dio.

Egli è il Figlio del Dio vivente. L'anticristo è chiamato «la bestia». Che cosa vuoi dire questo nome? La Bibbia dice dell'uomo: «Dio creò l'uomo a sua immagine. » Più mi rivolgo a Dio, più divento umano. E più volto le spalle a Dio, più divento animale. Nietzsche, il celebre avversario del cristianesimo, disse: «L'uomo più nobile è la bestia bionda.» Lui l'aveva capito.

L'anticristo sarà un uomo che avrà completamente rifiutato Dio. Avrà voltato le spalle a Dio e sarà perciò come una bestia, una bestia senza cuore. Una bestia che ha molte teste. Che cosa può significare? L'anticristo non sarà uno stupido qualunque. La gente dirà: «Ha la testa sulle spalle.» Avrà una «bocca da leone.» Vale a dire che riempirà il mondo di propaganda. Abbiamo già avuto prova di ciò di cui essa è capace. Qui in Germania l'abbiamo sentita tuonare da tutti gli altoparlanti. Oh, non faccio fatica a immaginarmi che quando arriverà l'anticristo, gli uomini verranno manipolati mediante una propaganda spietata. E tutti applaudiranno questo ultimo tentativo dell'uomo di salvare il mondo senza il suo Redentore, il Signore Gesù.

Finalmente l'uomo potrà essere redento senza ravvedimento né conversione. Tutti i problemi verranno risolti: i problemi politici, perché l'anticristo creerà un impero mondiale; i problemi economici, perché ognuno riceverà la propria tessera annonaria; i problemi religiosi, con il culto dell'anticristo, «lo sono il redentore del mondo», dirà l'anticristo, «adoratemi».

E' spaventoso vedere con quale rapidità il mondo si dirige verso il tempo della fine. Poi tutta l'umanità sarà sottomessa all'anticristo. Solo i cristiani si rifiuteranno di adorarlo. Diranno: «Noi non ti adoreremo». Ognuno dovrà portare un marchio sulla fronte, ma i cristiani si rifiuteranno. Diranno: «No. Noi abbiamo un altro Signore: Gesù.» Allora si scatenerà una persecuzione. Una frase nella Bibbia dice: «Nessuno potrà comprare o vendere sé non ha il marchio della bestia.» A questo riguardo l'esegeta biblico svevo Auberlen scriveva centocinquant'anni fa: «Oggi non comprendiamo bene queste parole. Ma gli eventi ci insegneranno a capirle.»

Noi cominciamo già a capire. Conosciamo già cosa sia uno stato totalitario. Sappiamo già cosa significhi che Tizio non può ricevere il visto di espatrio, la tessera del pane, o il libretto di lavoro. Può credere ciò che vuole, ma è apolide, privo di diritti civili. Questo accade già oggi in mezzo a noi.

Sono rimasto scosso quando ho letto le profezie della Bibbia, e ho pensato: «Molta gente crede che la Bibbia sia superata. No, non è la Bibbia che è superata, sono le nostre ideologie. La Bibbia invece ci mostra con chiarezza come sarà il futuro.» L'anticristo tollererà tutto, eccetto la testimonianza resa al vero Redentore, il Signore Gesù Cristo. Ecco perché ci sarà  ancora una volta una grande persecuzione contro i cristiani. Una volta ho parlato di queste cose ai miei figli. La bambina più piccola cominciò allora a piangere. «Figlia mia», le chiesi, «perché piangi?» Lei rispose fra i singhiozzi: «Questo può succedere da un momento all'altro?» «Sì», dissi, «è possibile.» «E cosa accadrà se io non riuscirò a rimanere fedele al Signore?» Le risposi: «Sarebbe terribile. Però ora puoi fare una cosa: rimani ognigiorno stretta a lui.» Già domani il tempo della fine può scatenarsi su di noi. Allora non avremo più l'opportunità di trovare Gesù. Non ci saranno più culti. Le campane verranno fuse per fare monumenti all'anticristo.

Le chiese saranno trasformate in musei dove verranno esposte fotografie degli anni giovanili dell'anticristo. In quel tempo gli uomini cercheranno disperatamente una consolazione, ma avendo rigettato l'unico Consolatorc possibile, Gesù,non troveranno più conforto. Ho letto questa frase nel profeta Geremia: «Poiché mi avete ripudiato, dice il Signore, non ci sarà più alcun consolatore per voi.»

L'uomo si troverà in balìa degli altri uomini, con tutta la sua disperazione, lo penso che i cristiani potranno ritenersi felici, anche se dovranno morire. In quel tempo terribile avranno un Consolatore. C'è una frase di Gesù che mi ha molto colpito: «Gli uomini verranno meno per la paura di quello che starà per accadere al mondo.» L'Apocalisse di Giovanni lascia intendere che l'anticristo riempirà il mondo di fanfare e bandiere, lo mi son detto: «Com'è possibile conciliare queste due cose? Da una parte si parla di paurosa attesa e dall'altra di grandi trionfi.» Ma dopo aver vissuto gli eventi del 1933, so che il mondo può essere pieno di evviva e di fanfare e di bandiere, e al tempo stesso tremare per ciò che sta per accadere.

Nel momento in cui l'anticristo sarà al culmine della sua potenza e trionferà pensando di aver eliminato definitivamente Gesù, Dio interverrà. Gesù ritornerà nella gloria! Dopo questo non si dice più molto dell'anticristo: Gesù lo annienterà col soffio della sua bocca. Più i tempi diventano tenebrosi, e più aumenta lo stato di confusione dell'umanità e si precisano i contorni dell'impero dell'anticristo, tanto più coloro che leggono la Bibbia levano il capo. Aspettano il ritorno di Gesù.

3. Che cosa accadrà dopo il ritorno di Gesù?

La Bibbia vi accenna a grandi linee. Innanzitutto dice che Gesù regnerà sulla terra per mille anni. Forse si tratta di un linguaggio simbolico per indicare che Gesù regnerà per un lungo periodo, lo penso che si avrà un susseguirsi logico di eventi: prima si renderà evidente lo stato di confusione in cui verrà a trovarsi l'umanità, poi seguirà l'ultimo tentativo dell'umanità ribelle di salvare il mondo con le proprie forze, e infine verrà a regnare il mio Re. Lui sì che sa regnare! Per averne la prova andate un po' nelle case dove Gesù è Re: già oggi vi sono delle case dove regna Gesù.

Varcandone la soglia, ve ne accorgete subito, perché vi trovate un'altra atmosfera. Una volta ho conosciuto una giovane coppia. Un giorno il marito venne da me e mi disse: «Vorrei arrendermi a Dio.

Fino ad oggi ne ho negato l'esistenza, ho parlato pubblicamente contro di lui. Ma non posso più andare avanti così.» E vuotò il sacco. Il suo matrimonio era un fallimento: «Volevo dimostrare a tutti che si può vivere un'unione felice anche senza Dio.» Ma tutto era andato a rotoli. Erano venuti alle mani davanti alla salma del loro primo bambino. Adesso lui confessava:«Dio è contro di noi. lo mi arrendo.» Il funerale del bambino, da me presieduto, fu sconvolgente. Al centro la bara. Da un lato il marito con quelli della sua parte.

Dall'altro lato la graziosa giovane moglie, stravolta, in mezzo ai suoi parenti. Due mondi, due parti che si odiavano, e in mezzo il bambino morto. Ci volle più di un anno perché anche la moglie venisse alla fede in Gesù Cristo. Non posso dimenticare ciò che mi scrisse un mattino di Pasqua: «Egli è risorto anche nel mio cuore.»

Poi si sposarono, perché prima convivevano soltanto. Ricominciarono tutto da capo. Ambedue avevano amato la propria indipendenza, ciascuno fiero di se stesso. Ma adesso avevano un'intesa perfetta. Una volta lui me ne parlò: «Vede, prima da noi tutto andava male.»«E perché è diverso adesso?» lo interruppi.«Perché adesso è Gesù che regna fra noi. Mia moglie non dice più: <Comando io.> E io non rispondo più: <No, sono io che comando.> Invece ci domandiamo: <Cosa vuole Gesù con noi?> E funziona!» lo pensai: «Se già oggi Gesù comanda così meravigliosamentebene nelle famiglie, come dovrà essere meraviglioso quando sarà lui il Re della terra.»

Il regno dei mille anni sarà qualcosa di stupendo. Pensate un po': Gesù Re! Ecco in cielo appare il segno: Cristo viene col suo regno. Dopo il regno di Gesù questa umanità felice verrà sottoposta ancora una volta alla prova per vedere se i cuori sono veramente mutati. Il diavolo verrà liberato dalle sue catene.

Allora si paleserà l'incorreggibilità del cuore umano. La Bibbia lascia intendere che ci sarà un'ultima rivolta contro Dio, poi verrà la fine del mondo. I sistemi solari si disintegreranno. I cieli e la terra passeranno. E' scritto: «Poi vidi un grande trono bianco con Uno che vi sedeva sopra. E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti al trono; e i libri furono aperti.

E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.»Un giorno qualcuno mi chiese: «Dove poggerà il trono se tutto sarà scomparso?» «Non ti preoccupare per il trono», gli risposi. «Preoccupati piuttosto per la tua posizione davanti al trono.» Sì, è possibile esser condannati eternamente. Preferirei che nella Bibbia non ci fosse questa terribile realtà, ma purtroppo c'è: possiamo andare perduti per sempre. Vi racconterò un aneddoto. In un castello scozzese alcuni nobili erano seduti davanti al camino in cui bruciava il fuoco. La conversazione era caduta sul cristianesimo. A un certo punto un elegante anziano signore disse alla padrona di casa:Sento dalle sue parole che lei è credente.

Crede veramente a tutto ciò che è scritto nella Bibbia?»«Sì.»«...che i morti risorgeranno?»«Sì.»«...e che saranno tutti giudicati?»«Sì.»«...e che se il proprio nome non si trova scritto nel libro della vita, si andrà all'inferno?»«Sì, ci credo.»       

Allora il signore si alzò e attraversò la sala. In un angolo era appesa una gabbia con un cocorito. Lui prese il volatile, si avvicinò al camino e fece per buttarlo nel fuoco. Spaventata la signora gli afferrò il braccio esclamando:«Ma cosa fa?! Povero uccellino.» Al che l'uomo, con un sorriso, disse: «Vede signora, lei ha compassione per questa bestiolina. Ma il suo cosiddetto Dio d'amore getterebbe milioni di anime nell'inferno. Strano Dio d'amore...» Ci fu un momento di silenzio. Poi la signora rispose: «Lei si sbaglia. Dio non getta nessuno nell'inferno. Siamo noi che ci andiamo di nostra spontanea volontà. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati.» La Bibbia ci fornisce un'immagine sconvolgente del giudizio universale. Ecco il tribunale di Dio: «E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti al trono di Dio.» Con tutte le sue forze l'uomo si oppone a questo messaggio del giudizio: «Non è vero!»

Un giorno, in fabbrica, un collega di lavoro domandò a uno dei miei giovani:«Ma tu credi veramente al giudizio finale? «Sì, ci credo.» L'altro lo derise: «Ma senti un po', quanti uomini vivono attualmente? Immaginatiche ognuno di essi debba essere giudicato. Quanto tempo passerebbe?» Il giovane credente gli rispose semplicemente così: «Quando sarà giunto il momento, avremo tutto il tempo a disposizione. Non avremo nient'altro da fare.» Sì, Dio avrà tempo per noi. In quella circostanza, giudicandoci individualmente, ci mostrerà per l'ultima volta che ci prende sul serio. Dio ha già dimostrato che ci prende sul serio quando ha mandato suo Figlio a morire per noi. Se ora voi non volete prenderlo sul serio, sciupando la vostra vita nelle frivolezze e nel peccato, Dio vi prenderà ugualmente sul serio.

Ve ne accorgerete al giorno del giudizio. Ecco come la Bibbia conclude il suo messaggio sul futuro: «Noi aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra nei quali abiterà la Giustizia.» Essa descrive questo nuovo mondo con tinte surreali che mettono in evidenza un'unica grande realtà: Dio che hacompletato la sua opera. Coloro i cui nomi sono scritti nel libro della vita popoleranno il nuovo mondo e saranno simili a lui, al Figlio di Dio. Un mondo senza polizia, senza prigioni, senza processi, senza diavolo, senza guerre, senza dolori, senza morte.

Leggeteli voi stessi questi stupendi capitoli, il 21 e il 22 dell'Apocalisse. Si tratta di quadri surreali che sorpassano la nostra comprensione, poiché noi fino a questo momento conosciamo solo il mondo del peccato, del dolore e della morte. Da parte mia voglio esserci un giorno in questo nuovo mondo di Dio. Voi no?

4. Non c'è altra scelta

Vorrei concludere. Più mi soffermo a studiare il quadro finale della Bibbia, più mi convinco che alla fine ci saranno solo due categorie di persone: i salvati e i perduti. Se mi dite: «In tutto il mondo quasi più nessuno si preoccupa di Gesù», io vi risponderò: «Questo è un segno che i perduti saranno moltissimi.» I nostri padri, pensando al regno di Dio, pregavano: «Molti non vi entreranno. Fammi quindi essere fra i pochi.»
Alla fine ci saranno soltanto salvati e perduti. A questo riguardo permettetemi di aggiungere ancora qualcosa. Innanzitutto una parola ai perduti. Il mio amico Paul Humburg mi raccontò una volta un suo sogno: «Ho fatto un sogno. Era il giorno del giudizio, e ho udito come Gesù scacciava i perduti: <Andate via da me, maledetta Come è scritto nella sua Parola.
Poi li ho visti scivolare via, curvi, spaventati e disperati. Ho sentito che uno di loro chiedeva all'altro: <L'hai vista anche tu?> <Sì>, rispondeva l'altro, <l'ho vista anch'io: la mano che ci ha scacciati era forata. Sono stati i chiodi della croce, era forata anche per noi, ma non ne avevamo tenuto conto.
Adesso siamo giustamente perduti.»>Gesù è morto anche per voi. Non importa cosa credete, forse siete addirittura atei.
Ma sappiate che Gesù è morto per voi. Perciò venite adesso a questo Signore. E se dite: «Ma io sono un peccatore», posso rispondervi soltanto: «Lui cerca proprio i peccatori.» (Del resto di giusti sulla terra non ce ne sono.)
 
E se qualcunodice di essere una brava persona, mente. Quelli che dicono di non aver bisogno di un Salvatore, sono i più perduti. Sono talmente perduti da non accorgersene nemmeno.
 
E ora una parola ai salvati. Nella descrizione che la Bibbia ci fa del mondo futuro è detto che la nuova capitale, Gerusalemme, ha dodici fondamenti formati da dodici enormi pietre preziose. E su questi fondamenti sono incisi i nomi dei dodici apostoli, i testimoni del Vangelo. Ho provato a immaginarmelo. Su una è scritto «Pietro», sull'altra «Giovanni», poi «Giacomo», ...e poi «Matteo». Sapete chi era Matteo?
Era un grande profittatore, un losco trafficante e un imbroglione. Ma un giorno, mentre era intento all'esercizio della sua disonesta attività, Gesù gli passò davanti e lo chiamò perché lo seguisse. Levi - così si chiamava allora, - lasciò tutto e andò con Gesù.
 
Più tardi vide Gesù morire per lui, e poi lo vide risorto. Fu testimone della sua ascesa nel mondo invisibile. Ricevette il dono dell Spirito Santo. Un giorno i suoi amici gli dissero: «Tu ha visto tante cose quando eri con Gesù, scrivile!» Ed è ciò che fece. Così nacque il Vangelo di Matteo che abbiamo nella Bibbia. Attraverso questo Vangelo milioni di persone hanno trovato Gesù.
Il suo nuovo nome, Matteo», il nome di questo tipo poco raccomandabile che Gesù ha salvato, si trova in un posto di tutto rispetto nel nuovo mondo.
 
Ecco la potenza della grazia di Gesù! E' la potenza con la quale lui salva. La grazia di Gesù vuole cominciare anche in voi la sua opera. Non opponetele resistenza. Si tratta della vostra salvezza eterna.

Tratto dal libro: Gesù nostro destino

Autori

alex

Caro Giovanni, leggo e rileggo questo studio, parte del libro citato e riportato anche in allegato. Vorrei riprendere qui alcune argomentazioni trattate anche in privato alcuni giorni fa prorpio con te. Infatti, come ti dicevo, ho avuto modo di apprezzare lo stile con cui è scritto il libro. Penso alle esperienze di vita dello scrittore e, sopratutto all'impegno nell'evangelizzazione, con tutti i pericoli di vita che ci ha raccontato.

Ma in alcuni passaggi non mi è chiaro ciò che vuole dire. Certo il libro è prettamente evangelistico, su alcuni punti sarebbe necessario un approfondimento ma certamente dopo "l'esser nato di nuovo". E' poco utile dare ad un neonato un bel piatto di lasagne ed una bella bistecca se non ha i denti :-)

 Quindi ritengo che, probabilmente, l'autore non ha focalizzato alcuni punti proprio perchè il libro a uno scopo specifico.

Tuttavia mi piace sottolineare caro fratello, come appunto già fatto in privato, come in questo libro non si accenni al rapimento della Chiesa. All'incontro cioè, in cielo, a metà strada se vogliamo, tra lo Sposo (Gesù) e la Sposa. La Chiesa di Cristo, ovvero tutti quelli che lo hanno ricevuto. Evento che riguarderà, ovviamente, non tutti quelli che si ritrovano concordi in una dottrina o in una denominazione, ma quanti hanno detto SI a Gesù.

Infatti la scrittura mi convince che alla Sua Sposa non è riservata la grande tribolazione, ma che l'incontro avverrà prima,"sulle nuvole" per regnare con Lui...Sorriso

Anche un'altro punto non mi è chiaro, quando si parla del secondo ritorno di Gesù che, secondo l'autore, avviene nel cuore del Credente.
Non so se nella lingua originale, chiedo a te che parli il tedesco, vi è scritto proprio così. Certo Gesù viene ad abitarte nel cuore del credente, alleluia!!!, ma definirla seconda venuta di Gesù dubito sia Scritturalmente corretto. Infatti, quando si parla di seconda venuta, si parla di una ventat visibile, di Gesù che torna a regnare visibilmente ma insieme alla CHiesa, la Sua sposa prelevata prima della tribolazione, etc, etc...

Per il resto mi trovo concorde sui segni, etc, ci tenevo però a riportare queste mie perplessità. Che ne dici?

So che nelle librerie evangeliche c'è questo libro e ci sono molti altri libri che parlano specificatamente di apocalisse, quindi più prettamente dottrinali che "evangelici" (cioè scritti con lo scopo di avengelizzare) ed anche li molte sono le differenze che li distinguono uno dagli altri. L'argomento è chiaramente complesso e le profezie che lo riguardano molto figurative. 

Prego anche altri fratelli a scrivere le loro considerazioni, sopratutto ancorate alla Scrittura.

In merito all'argomento segnalo nuovamente questa meditazione di Guglielmo Ungaro e questo commentario di Andrea Belli.

Un abbraccio fraterno, Alex

Inviato da Gianni57 il

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