La pentecoste - La conversione del linguaggio! - Paolo Ricca

Salerno, 15 maggio 2016 nella Chiesa Metodista di Salerno, predicazione del pastore valdese Paolo Ricca: La Pentecoste è il dono del linguaggio, la capacità di parlare. L’uomo di Fede dovrebbe parlare sempre della propria Fede, non delle opere o dei propositi o delle realizzazioni in nome della Fede, ma di Colui, che della Fede è il fondamento, DIO. La Parola è stata data al cristiano per parlare di Dio. La Pentecoste è proprio questo: dono dello Spirito, che si fa Parola, Parola, che parla di Dio e che universalmente viene compresa.

Europa democratica e laica - come porsi da cristiani? - Paolo Ricca

L'Unione Europea e le chiese cristiane, ragioni politiche e teologiche per desiderare un'Europa democratica e laica. Interessante excursus storico nella quale si evince che l'Europa cristiana sia stata solo una speculazione e che il bisogno per i nostri paesi non sia una "cristianizzazione" ma una evangelizzazione.
Paolo Ricca
 

Panoramica sulla storia delle chiese cristiane - Paolo Ricca

Durante la settimana di scuola Biblica Uomini Nuovi, svolta nella primavera del 2011 in Calabria, ci sono stati diversi insegnanti, spesso professori universitari, che hanno dato il loro tempo per istruire i credenti su tematiche non sempre affrontate nelle chiese, in questo audio il prof. Ricca, introduce l'interessante storia della chiesa.

 


 

Nell'epoca dell'ateismo, quale motivo per diventare cristiano?

Un dialogo con uno dei più lucidi teologi protestanti.
Sabato, 05 aprile 2014 - Incontro con Paolo Ricca. Domande sulla fede cristiana.
Un colloquio sulla disaffezione nei confronti del cristianesimo, sull’ateismo, i nodi che dividono le confessioni e il futuro dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso.
Bibliografia: Paolo Ricca,
- L’Ultima Cena, anzi la Prima, Claudiana 2014; Paolo Ricca,
- Le ragioni della fede, Claudiana 2010; Paolo Ricca,
- Come in cielo, così in terra, Claudiana 2009; Paolo Ricca,
- Paolo Ricca risponde, Claudiana 2007;
- Paolo Ricca, Il cristiano davanti alla morte, Claudiana 2005.
 

I sei sguardi di Gesù!

Diverse volte viene menzionato nella Bibbia lo sguardo di Gesù, cioè il Signore guarda negli occhi consapevolmente qualcuno.
- Con occhio esperto Gesù guarda Simone, dandogli un nome nuovo - Giovanni 1:42
- Affascinante lo sguardo benevolo verso i suoi discepoli, mentre li aiuta a comprendere un fatto difficile da capire . Matteo 19:25
- Preoccupante lo sguarodo di indignazione verso i religiosi - Marco 3:5
- Che bello lo sguardo d'amore con cui osserva un giovane che lo rifiuta - Marco 10:21
- Attento lo sguardo di Gesù verso la povera che offre due spiccioli - Luca 21:1-2
- Triste lo sguardo verso Pietro che lo rinnega - Luca 22:61

Ora sappia una cosa, in questo momento Gesù ti sta guardando, con quale sguardo?

Guerra e violenza nella Bibbia, come conciliarla con il messaggio d'amore di Gesù?

La violenza deve essere rifiutata in ogni forma e ricorrere alla guerra è moralmente inaccettabile per risolvere i conflitti politici, ideologici o religiosi. Eppure la Bibbia in molte pagine, direttamente o indirettamente, afferma tutt'altro. Come si può riconciliare questa contraddizione?

Non sporcare la mia anima - Serena Bellavia

La sorella Serena (fonte PDG di Roma) ci illustra un'interessante breve riflessione contro la "sporcizia" che può entrare in "casa" nostra. Non solo, ci fornisce un'ottima arma di difesa, pochi minuti di grande saggezza.



Utili raccomandazioni per tutti quando si tratta di parlare di ogni argomento e su ogni persona, politici, religioni, calciatori, colleghi, fratelli, etc..

Graduatorie delle colpe - E se fosse invertito rispetto a ciò che crediamo?

Interessante graduatoria delle colpe - dal "Misterium Iniquitatis" del teologo più originale del XX secolo: Sergio Quinzio.
Un graduatoria sulla gravità delle colpe inversa rispetto a quello che comunemente si pensa. Si pensa infatti che la colpa maggiore sia l'atto compiuto, Quinzio propone un'altra direzione in cui si confrontano le colpe di carattere commissivo da quelle di carattere omissivo.

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